"Andiamo, Rin"

La tua voce forte e sicura arriva subito alle mie orecchie.
Mi volto per guardarti sorridendo,ma tu sei già di spalle.

"Arrivo signor Sesshomaru!"

Corro da te,
corro per non perderti di vista,
corro per starti vicino.

So di essere solo una bambina,
ma ho la certezza che tra qualche anno
non lo sarò più.

Diventerò una ragazza,
e poi una donna.
Crescerò.

Così finalmente ti accorgerai di me,
non che tu non ti prenda già cura di me ora,
ma spero che tu riesca a vedermi non più

come la piccola Rin,
ma come una ragazza, una donna,
per giunta da sempre innamorata di te.

Per questo voglio crescere,
perchè nonostante sappia di essere piccola,
so cosa provo..ed è grande.

Ma come sono sciocca,
tu odi gli esseri umani,non è così Signor Sesshomaru?
Ed io sono un essere umano..

Non mi vorrai mai bene come te ne voglio io,
ma non m'importa, basta che non mi lasci sola,
basta che possa stare sempre con te.

"Rin, che hai?"
Mi chiedi prendendomi alla sprovvista
senza neanche voltarti.

"Ah..nulla Signor Sesshomaru.."
Io sono un essere umano,
e tu non potrai mai volermi bene..

"Certo che voi umani siete strane creature"
Stavolta ti giri verso di me, mi guardi,
Ho come l'impressione di aver visto un leggero sorriso,

sicuramente ho visto male, tu non sorridi mai,
il tuo volto però non è severo,
non è serio come al solito.

"Perchè, Signor Sesshomaru?",
Inclino la testa di lato,
non capisco..

Non risponde, continua ad avanzare,
non si volta e lo sguardo è fisso dinnanzi..
"Signor Sesshomaru.."

Mi blocco,
lo sguardo a terra,
i piedini uniti..

"Voi odiate gli esseri umani, non è vero?"
Le parole mi escono con semplicità,
ma non avrei mai dovuto pronunciarle.

Arresti di colpo il passo sicuro, ti volti e mi fissi:
"Rin", alzo lo sguardo triste,
"Un tempo questo era il mio pensiero"

"Col tempo ho capito di aver sbagliato".
Spalanco gli occhi
sento che diventano lucidi.

"Gli esseri umani
sono capaci di grandi azioni,
di gran coraggio e grandi sentimenti"

Pronunciare queste parole per te
è stato difficile. Deve esserti costato molto
ammettere di esserti ricreduto.

Stringi il pugno,
riprendi il passo
come sempre deciso.

Ti seguo, mi avvicino e stringo quel pugno
che sembra ammorbidirsi, non appena le mie
manine lo stringono delicate.

Alzo il volto sorridente:
"Sono felice che abbiate cambiato idea,
Signor Sesshomaru".

Mi guardi.
Stavolta sono sicura, l'ho visto..
Si, era un sorriso appena accennato.

Signor Sesshomaru, aspettatemi!
Diventerò grande per voi,
ora che so che non odiate gli esseri umani...