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Autore: LucreziaMercury    30/07/2012    3 recensioni
Questa è una di quelle storie non adatte a tutti. Potrebbe sembrare banale se non capita fino in fondo. E' un po' insolita e profonda (è la prima volta che pubblico una storia su EFP e mi scuso in anticipo se non è all'altezza delle vostre aspettative)
:) Lu
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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E poi si rese conto che se avesse voluto piacere ad un ragazzo avrebbe dovuto essere come tutte le altre. Sophia era una bella ragazza, bionda, occhi castani,abbastanza alta e con le forme al punto giusto. Ma lo sappiamo come sono i ragazzi d'oggi. Eccome se lo sappiamo. Se sei vergine sei una ''suorina casa e chiesa'' e se sei una troia beh.. sei ''figa''. Sophia in questo caso era una delle poche ragazze a scuola sua classificata nel gruppo ''suorine casa e chiesa''. Bastava una bugia, una piccolissima e falsissima bugia e sarebbe potuta entrare nel giro dei fighi, ma Sophia era una ragazza apposto, con la testa sulle spalle e non le era mai interessato. ..Finchè non arrivi ad un'età in cui l'amore è tutto quello di cui hai bisogno. Eleanor era la migliore amica di Sophia. Uguali dentro ma diverse fuori. Non c'è bisogno che vi dica che Eleonor faceva parte dell'altro gruppo. Una sera Sophia si ritrovo in lacrime! Tutte avevano un ragazzo e lei no. Non che i ragazzi non le andassero dietro, anzi, ma non aveva mai trovato un ragazzo che le avesse guardato gli occhi o che le avesse dato il buongiorno.. non si era mai trovata una di quelle scritte sotto casa che si aspetta di trovare una ragazza pur essendo all'ultimo anno del liceo. Non ne poteva più di essere sola. Lei voleva qualcuno che la capisse, che le dicesse dove sbagliava. Sua madre  Emily era sempre stata fiera di lei.. Quando i suoi divorziarono pur avendo 8 anni la prese con filosofia! Aveva capito che qualcosa doveva cambiare. Lei doveva essere forte, per sua madre. A dieci anni il ragazzino che le piaceva tanto le aveva chiesto di mettersi insieme ma lei aveva risposto di no perchè non voleva soffrire come la sua mamma. In prima media Sophia conobbe Eleanor, bastò uno sguardo ed un sorriso. Nelle ore di ginnastica si sedevono sempre accanto.. avevano iniziato a fare i compiti insieme, a trovarsi nel pomeriggio e farsi una cultura. Erano sorelle, l'una sempre a casa della'altra. Andarono allo stesso liceo, ma in classi diverse. Non smisero di vedersi. Quella sera c'era una festa, quando Eleanor uscì di casa per andarci si trovò Sophia sulla soglia della porta piangendo. La stava pregando di portarcela. Tornarono in camera, la cambiò, la trucco.. Sophia si guardò allo specchio disgustata. Tempo fa si era promessa  che non sarebbe mai caduta così in basso. Alla festa si sentiva gli occhi puntati addosso, stava quasi per chiedere se avessero voluto un autografo. Erano bellissime, una ''splendida accoppiata''.  La mattina dopo si trovò rincarcata su un divano, immersa tra pop corn e bottiglie di vino con accanto un ragazzo. Fortunatamente era vestita. Eleanor portò a casa con se Soph le aprì l'acqua per farsi un bel bagno caldo e la lasciò riposare.Tornata a casa, la madre di Sophia era furiosa. Non aveva idea di dove avesse passato la notte e soprattutto con chi! La mise in ''punizione'' non rendendosi conto che a Sophia non faceva nè caldo nè freddo perchè era abituata a passare le serate in casa.Il giorno dopo a scuola, tutto era diverso. I ragazzi la guardavano come avevano sempre guardato Eleanor e questo la metteva a disagio. Sentiva fiumi di parole che le scorrevano nella testa. Avrebbe voluto urlare per i corridori ''che c'è!?''. E' incredibile come una serata possa cambiare così tanto le cose. Lei era sempre uguale, non pensavano davvero che l'esser stata ad una festa potesse farla diventare qualcuno che lei non avrebbe mai voluto essere.(?) Eleanor si fiondò su di lei all'intervallo, stava parlando da 10 minuti ma nessuno compresa Soph l'ascoltava. Dopo quella serata venne invitata ad una dozzina di altre feste alle quali non partecipò. Intanto aveva iniziato a vedere un po' di ragazzi. Tutti uguali, tutti con il solito pallino nella testa ..e questo non fece che peggiorare le cose ma solo chi avesse scavato nei suoi occhi l'avrebbe capito.Una delle sue solite giornate noiose così, decise di andare a divorarsi il suo libro preferito in un giardino poco frequentato dalla sua gente. L'Orticoltura era perfetta. Le sue amiche odiavano andarci e per di più era fuori portata.  Solo quando si sentì sfiorare un braccio si accorse di non essere sola. Accanto a lei sedeva un ragazzo che le stava sorridento da più o meno mezzora.  Si chiamava Mason, occhi che buttavano sul verde, capelli scuri  colmi di gel e una lieve barbetta. Quando Sophia lo vide non pensò ''che bel ragazzo'' ma scorse il suo sorriso. Quello si che era bello. Del calore le entrò dentro, si sentì realizzata. Dopo tanto tempo, era tornata bambina. Da quel giorno ogni settimana si vedevano. Non era un appuntamento ma uno scambio di sorrisi. Sophia aveva paura di presentarlo alle sue amiche, aveva paura che rovinassero tutto e lei non poteva permettersi di perderlo. Non stavano insieme (non ancora.) ma non ce ne era bisogno. Ogni volta che si vedevano le loro anime si rincorrevano a lungo fino ad intorcigliarsi.Lui aveva tre anni più di lei ma a differenza di molte coppie, l'età non era un problema per loro.Lei lo voleva, lo voleva in tutti i sensi in cui una donna può volere un uomo.. Mason si divertiva a toccarle i capelli e lei gli posava la mano sul volto facendogli assumere delle piccole smorfie.

13_04_13 il giorno delle presentazioni ufficiali
Sophia era agitatissima, non vedeva l'ora di conoscere la famiglia di Mason ma allo stesso tempo era un po' spaventata.. aveva paura di non essere all'altezza delle aspettative!La famigia di lui era carinissima, l'avevano accolta molto bene, era tutto perfetto.. era come se loro sapessero già che sarebbe dovuto succedere, che lei sarebbe arrivata, sapevano già tutto (?)
Poi c'era Matteo, il piccoletto di famiglia. Aveva sette anni, era la copia del fratello solo più piccolo. Appena lo vide Sophia si chiese come sarebbe stato avere un figlio da Mason, sarebbe stato bellissimo. Aveva già iniziato a pensare un po' di nomi, come Frederick, in memoria a Freddie Mercury, il suo artista preferito,Cecilia o magari Selene che in greco voleva dire ''Luna''. Stettero insieme per due anni.

2_07_15 Test di gravidanza.
Sophia era incinta e si era messa a saltellare per tutta la casa gridando come una pazza, non vedeva l'ora di dirlo a Mason. Fece per chiamarlo al telefono ma c'era la segretaria..stessa cosa anche a quello di casa. Decise di fare un bel respiro e di calmarsi, l'avrebbe visto domenica, avrebbe solo dovuto aspettare. Domenica lui non c'era. Non c'era.. com'era possibile? Non poteva essere. Aveva sempre il telefono staccato.Dopo tre giorni arrivò una lettere a casa di Sophia.
"Cara Sophia.
Quando leggerai questa lettera, io sarò già morto da qualche ora. Scusami se te lo comunico così, con una misera lettera, ma non ce la facevo a guardarti negli occhi un'ultima volta. Sarebbe stato ancora più difficile. Mio fratello Matteo ha avuto un incidente in macchina. Appena ho saputo che stava per morire mi sono precipitato in ospedale. I medici mi hanno detto che ero compatibile e che il giorno seguente avrei potuto donargli gli organi se avessi voluto. In fondo lui ha ancora tutta una vita davanti a se mentre io dalla vita ho già avuto abbastanza, ho trovato TE. So di aver fatto la cosa giusta e so anche che mi capirai. Non smetterò mai di amarti, ti prego solo di non fare pazzie, io sono lassù che ti aspetto. Goditi la vita.Ah e un'altra cosa, l'ultima. Potresti prenderti cura di Matt in mia assenza? Prima che si addormentasse gli ho sempre letto il libro delle favole. L'ho lasciato sul comodino accanto al suo letto.
Ti amo."                                                                                                                                                                                                                                                                                Mason

Sophia scoppiò in lacrime, corse in ospedale ad abbracciare Matteo. Pensò che il nome più bello che avesse potuto dare a suo figlio sarebbe stato "Mason". Si, era perfetto. 

  
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