Io, Albus Percival Wulfric Brian Silente, ero diventato il campione di Hogwarts, scelto personalmente dal Calice di Fuoco.
Guardai stordito i due ragazzi scelti per il torneo insieme a me e storsi la bocca.
La prima era Olympe Maxime, dalla scuola di Beauxbatons e, nonostante fosse di stazza singolare per essere una normale strega, era sicuramente meglio di quell'Igor Karkaroff, giunto da Durmstrang.
Non riuscivo a contenere il pregiudizio nei confronti di quest'ultimo, nonostante mi sentissi troppo intelligente per provarne: la realtà era che sapevo per certo della sua immeritatevolezza verso l'appellativo "CAMPIONE".
La parola "campione", infatti, sarebbe dovuta appartenere al migliore della sua scuola e lui non era certo tale.
Cercai tra le teste in Sala Grande, al tavolo di Grifondoro, dove avevo appena lasciato colui che ora mi stava guardando.
Colui che aveva appena alzato il bicchiere pieno di succo di zucca nella mia direzione e mi stava facendo un sorriso incoraggiante.
Ricambiai il sorriso, sentendomi arrossire.
Era lui che avrebbe dovuto ricevere l'appellativo di campione.
Gellert Grindelwald non era solo il mago più brillante che avessi incontrato fino a quel momento, ma anche la persona più affine a me, la più giusta per supportare le mie idee.
Avremmo fatto grandi cose insieme, me lo sentivo.
Mentre lo guardavo, pensai che l'averlo incontrato era , forse, una cosa ancor più piacevole e sorprendente di essere appena stato dichiarato il migliore di tutta Hogwarts.
I suoi capelli biondi incorniciavano quella bellezza tanto fiera da lasciarmi incantato tutte le volte.
Quel sorriso rassicurante, quegli occhi giocosi e vivaci...
Sapevo che ricambiava il mio amore, perchè due persone così affini nell'intelletto lo erano anche fisicamente.
A lui non interessava iscriversi al Torneo, lui guardava oltre a quella semplice sfida.
Lui mirava al vero potere, al Bene Superiore.
Lo raggiunsi appena tutti uscirono dalla Sala Grande.
Mi accolse con un sorriso disarmante: "Sei un grande, Albus! Il migliore!" mi disse mentre mi abbracciava.
Mi persi nel suo profumo.
Non mi importava di essere il migliore di Hogwarts.
Sapere che ero il migliore per lui era decisamente meglio.