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Autore: Sofy97    30/07/2012    0 recensioni
E se Mello quella volta, dopo l'irruzzione alla SPK avesse sparato a Near? Cosa sarebbe successo?
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Halle Lidner, L, Mello, Near
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Erano le  tre di notte quando feci irruzione alla SPK, il quartier generale di quel verme di un Near. Se non lo aveste ancora capito io sono Mihael Kheel, conosciuto anche come Mello. Avevo indosso i vestiti di plastica nera e la mia giacca. Da dopo l’esplosione alla base mafiosa dove ero il capo avevo una cicatrice che partiva dalla parte destra del volto e arrivava alla spalla destra,  maledivo da quel giorno Soichiro Yagami, ma almeno ero riuscito a farlo fuori una volta per tutte. La notte dell’irruzione riuscii ad entrare sparando alle telecamere di sorveglianza nell’entrata. Avevo preso Halle come ostaggio, mi sarebbe tornata utile dato che era una fidata di Near, le tenevo puntata alla testa la mia Glock17 calibro 22 con cinque proiettili all’interno più una ricarica,  quella notte giurai su Dio che avrei ucciso quel verme.  Dannazione, mi stava utilizzando come se fossi un pezzo, un tassello, anzi, il tassello per completare il SUO puzzle. Era solo colpa sua se avevo quella dannata cicatrice, era colpa sua se Halle si rifiutava di parlare e di collaborare con me dato che era sempre sotto sorveglianza. Maledetto, maledetto! “L’eterno secondo”; così ero ricordato alla Whammy’s, tutto per colpa sua ma quella notte, quella maledetta notte di Dicembre avrei fatto rimescolare le carte in tavola, avrei premuto il grilletto senza esitare e lo avrei fatto fuori.  Entrai nella stanza principale, come al solito Near era girato di schiena impegnato a giocare. Appena i membri della SPK videro che avevo Halle sotto tiro ammanettata mi puntarono addosso le pistole, ormai ero abituato a sentirmi armi addosso. Dopo poco quel verme mi disse:
“Benvenuto, Mello. Getta la pistola, e anche voi signori della SPK, sarebbe inutile far scorrere del sangue.” A quelle parole un membro dell’organizzazione disse, con voce tremante:
“M-ma lui ha ucciso i nostri compagni ed ha assassinato  il capo della polizia giapponese…”
“Non abbiamo prove a riguardo, e comunque la cosa è irrilevante. Ve l’ho già detto, il nostro scopo è catturare Kira, se uccidessimo Mello non ne ricaveremmo nulla. Sarebbe scortese puntargli addosso una pistola dopo che era riuscito a recuperare temporaneamente in quaderno. Dovremmo portargli rispetto.” Maledetto, aveva previsto tutto. Bastardo.
“Impeccabile, Near. Avevi previsto tutto?” Spostai la pistola dalla testa di Halle e feci un paio di passi verso di lui tenendo la pistola bassa. 
“Sì, anche se non mi aspettavo che saresti arrivato fino a questo punto. Grazie a te mi sto avvicinando a Kira.” Strinsi i denti, non ne potevo più di essere trattato come feccia, come se fossi il suo zerbino, come…come se non fossi neanche degno di stare sotto la suola delle scarpe di Elle.
“Near…” alzai la pistola e la puntai contro di lui, intanto gli altri membri dell’organizzazione mi puntarono le armi contro per la seconda volta.
“Guarda che non sono un tassello per completare il tuo puzzle!” Near rimase a darmi le spalle mentre giocava con le sue ciocche di capelli.  
“Non me lo faccia ripetere, comandante Rester, abbassate le armi e lasciateci soli in questa stanza. Voglio chiarirmi una volta per tutte con Mello.” Ordinò lui con tono scocciato. I membri della SPK andarono via.
“Halle, lei rimanga qui, prego. Forse un po’ di cuore potrebbe far ragionare Mello.” Mi stava prendendo in giro…quel maledetto bambino viziato mi stava prendendo in giro! Halle rimase nella stanza.
“Se vuoi spararmi, spara pure Mello.” Il carrello della pistola era pronto, dovevo solo premere il grilletto. Stavo per farlo ma Halle mi si parò davanti, non potevo ancora credere come potesse prendere le difese di quel moccioso. Mise una mano davanti alla fine della canna della pistola e disse:
“Ascolta Mello, se ora uccidi Near i miei colleghi saranno costretti a spararti e morendo tutti e due finirai solo per fare un favore a Kira.” Abbassai la pistola sbuffando, era una messa in scena, una ridicola messa in scena. Strinsi la pistola e mi misi una mano in tasca.
“Me ne vado, non ho intenzione di facilitare Kira ma la nostra questione Near…” mi voltai e camminai verso l’uscita della stanza. Quando fui a tre metri da lui, appena oltre la soglia della porta d’entrata, mi voltai di scatto e premetti il grilletto urlando: 
“…è appena finita!” Il proiettile partì, ferì Halle alla guancia ed entrò nel cranio di Near facendogli perdere l’equilibrio e facendolo cadere in avanti. Le ciocche di capelli vicine a dove era entrato il proiettile  si tinsero piano piano di rosso. Lo avevo fatto…avevo ucciso Near! Avevo premuto il grilletto, Near era morto, solo io potevo fermare Kira. Non si poteva più tornare indietro e non avevo intenzione di farlo. Halle si mise una mano sulla guancia, stava tremando come una foglia.
“Chi è adesso il primo, Near?!? Non lo avevi calcolato questo, vero? Pensavi che fossi uno stolto codardo che non avrebbe premuto il grilletto?! Povero illuso…Ti vantavi tanto perché ti avevo ceduto il posto di Elle, ora andrò a prendere la testa di Kira e con te fuori dai piedi ci riuscirò!” Dopo aver sentito lo sparo gli altri agenti della SPK arrivarono di corsa, Halle cadde inginocchiata a terra mentre il sangue le usciva dalla guancia. Avevo previsto che gli uomini di Near sarebbero tornati e avrebbero cercato di uccidermi. Feci esplodere la bomba fumogena che avevo in tasca e scappai fuori dall’edificio coprendomi occhi e bocca. Una volta uscito cominciai ad urlare in mezzo alla strada:
“Near, chi è il perdente ora? Chi non è riuscito a risolvere il puzzle?! CHI E’ IL NUMERO UNO??!!” mentre ridevo avevo perso il controllo, ero riuscito ad uccidere Near! Colui che da anni mi squadrava dall’alto in basso! Risi così forte che a un certo punto sentii la testa girare come una trottola. Rimasi in mezzo alla strada guardando con gusto il palazzo della SPK. Cosa avevano intenzione di fare ora?!? Poveri illusi! Speravano di farmela ma io sono il NUMERO UNO! Il numero uno che domina solo ed incontrastato!
 
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*Nota dell'autrice*

Questa è una storiella autoconclusva "what if..." che ho scritto per un contest di scrittura su facebook. Come vi sembra? Mi dareste dei pareri? Grazie e a presto!
Baci, Sofy97  
  
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