A Pearl shipping moment… (tratto da Io, tu e lui)
 
Hotel Rocciolieve, Sinnoh: 22:30
E’ dall’arrivo all’hotel che credo mi fissi.
Il mio cuore batte forte, il mio viso arrossisce quando mi si avvicina, ma forse non si è accorto di niente.
Certo, è anche un po’ colpa di Barry che lo “distrae” da me, e di Pikachu, e della sua prossima sfida contro il campione Rocco, ma in fondo non mi importa più di tanto. Mi sto divertendo un mondo.
“Ehi Ash! Biliardino io e te contro Lucinda?”
“Ma Barry, non sai che le femmine sono la negazione assoluta nello sport? Figuriamoci miss capelli blu, certo se li avesse arancioni…”
“I capelli?” esclama Barry confuso.
Ash scuote la testa, e so io perché risponde un “Niente, lascia stare”
E’ l’ennesima allusione a quella ragazza dai capelli rossi, Misty. Sono una sciocca a pensare che io possa piacergli. E anche se ciò accadesse, non sarei mai importante quanto lei è per lui.
“Lucinda, ma che hai? Non rispondi alla mia provocazione?”
“Oh, scusa” ecco, perché cavolo arrossisco? Non deve importarmi niente di lui!
“Non te la sarai presa? Guarda che io scherzo, e lo sai…Lulù”
“No, quel nome no!” rispondo mentre mi alzo, offesa per davvero.
“E’ un nome così carino!” dice Barry ghignando.
“Visto che vi siete coalizzati per escludermi me ne vado!” dico isterica prendendo le mie cose e dirigendomi alla discoteca dell’albero.
“Ma che peccato, non trovi Ash? Ash? Ash? Cavolo la sta seguendo!” dice il biondo grattandosi la testa confuso.
E’ una reazione strana, la mia, a quella insolita (ovvero di seguirmi) di Ash.
Avrei dovuto fermarmi per stare, era quello che volevo, no?
Invece ho accelerato il passo, inutilmente visto che alla fine mi ha raggiunto, ma in quel momento volevo solo evitarlo.
“Allora, dove scappi?” dice Ash bloccandomi per la mano sorridendo.
“Da qualsiasi parte purché non ci siano ragazzi cafoni come te” rispondo provando a liberarmi dalla sua morsa.
“Cafone è un complimento?” ecco, quando prova a fare l’innocente lo odio.
“Sai benissimo che significa, Ash!”
“Ma no che non lo so, è un Pokemon?”
“Chiudi quella bocca!”
“Andiamo a giocare a biliardino?”
“Chiudi quella bocca, e mollami la mano!”
“Hai paura di perd…?”
C’era solo un modo per chiudergli quella bocca petulante, ed è stata una sensazione bellissima.
Le mie labbra, e le sue. La sua mano fredda e la mia calda.
Adesso siamo in camera, è tardissimo e domani ci aspetta qualcosa di emozionante, lo sento.
Forse non sostituirò mai il posto di Misty nel suo cuore, ma per ora… va bene così.