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Autore: RedFoxx    30/07/2012    5 recensioni
Salve a tutti ☺️
Questa storia narra di regni in crisi e di due ragazzi che cercheranno di migliorare la situazione.
La coppia principale sarà SasuNaruSasu.
Dal testo:
«E così la famigerata Volpe Nera ha deciso di farsi vedere.» Sogghignò la guardia con la lancia. [..]
[...] lui è il principe Sasuke Uchiha, erede al trono ma penso che tu lo sapessi già. E tu sei?»
[...]«Forza compagno. Il viaggio e lungo e tu devi uccidere mio fratello.»
é la prima ff che scrivo, quindi siate clementi :')
Spero di avervi incuriosito e buona lettura:)
-2017= Sto revisionando tutti i capitoli, correggendo errori e cambiando qualche frase. Per ora sono stati modificati i primi quattro.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Akatsuki, Itachi, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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E ciao a tutti :)
Come procedono le vacanze? Io se non fosse per il mio condizionatore, sarei già morta D:
Comunque ecco il nuovo capitolo! Sono davvero contenta delle recensioni che lasciate: è sempre un piacere leggerle!
Mi scuso in anticipo, il capitolo è un po’ più corto degli altri!
Ringrazio per coloro che l’hanno messa nei PREFERITI e nei SEGUITI!

Mi farete piangere :’D
Allora, in questo nuovo capitolo Naruto e Sasuke si conosceranno un po’ meglio ma non vi dirò altro!
Buona lettura e al prossimo capitolo!



RedFoxx


 

Capitolo 3

Nome e rivelazioni




-Ottimo. Devo portarmi dietro un principino viziato?-

Osservò il principe e la prima cosa che notò fu che indossava un’intera armatura. Lo stemma della casat Uchiha sul petto luccicava già ai primi bagliori dell'alba, non osò immaginare a mezzogiorno.

«Quindi, Principe...
» disse calcaldo particolarmente sull'appellativo «...lei ha intenzione di attraversare il regno del Fuoco, dell’Acqua e entrare nel regno della Terra senza essere riconosciuto?»

Sasuke rimase un po’ interdetto dalla domanda: dava quel punto per scontato.

«Beh mi sembrava questo il piano da seguire. Perché?»

Naruto indicò prima il principe e le immense borse che portavano i cavalli.

«Perché tu con la tua armatura sembri un faro nella notte. Facevamo prima a urlare in mezzo la piazza i nostri piani e mandare un messaggio a tuo fratello.
» 

Aprì le braccia come se avesse srotolato e stesse leggendo una lettera. «
"Guarda che stiamo per venire a ucciderti. Prepara un banchetto che dopo voglio festeggiare!”. Poi i cavalli: sembriamo una carovana.»

Sasuke rimase basito: un civile che osava rivolgersi a lui con quel tono canzonatorio e sarcastico e senza dargli del lei. Inaudito!

«Se ci capiterà di combattere avrò bisogno di un’armatura e poi ho solo portato il minimo indispensabile.»

Aprì le bisacce sul suo cavallo e in uno vi erano vestiti per venti persone e nell’altra vi era tanto di quel cibo che avrebbero potuto campare tranquillamente in due per una settimana minimo. Da sotto il cappuccio guardò Sasuke e in modo gelido gli disse

«Immagino che nella tua ci siano le stesse cose. Siamo le retrovie di un esercito per caso? Hai una vaga idea di cosa significhi viaggiare in incognito? Nessuno deve accorgersi del tuo passaggio. E poi se si dovrà combattere, ci penserò io.»

«Non lo sapevo ok? Ho portato quello che mi sembrava giusto! Chi sei tu per farmi la paternale?»

Sasuke era arrabbiato. Arrabbiato che un plebeo della peggior specie gli mancasse di rispetto e tutto ciò traspariva dalla sua voce.

«Uno che di sicuro ne sa più di te su queste cose!»

Sasuke scese da cavallo con un balzo e con pochi passi rabbiosi gli si piantò davanti e scrutò il volto celato dal cappuccio.

«Si immagino. L’esperto qua! Avrai avuto un’infanzia felice e spensierata con i tuoi genitori amorevoli e quando sono morti non avrai avuto voglia di lavorare e avrai pensato “ oh aspetta che faccio il ladro dai”. Campi rubando ciò che la gente compra con i soldi guadagnati lavorando onestamente.»

Sasuke finì di parlare che quasi urlava. Naruto stava ancora pensando a ciò che gli era appena stato detto e si sentì come se qualcuno gli avesse pugnalato l’addome quando menzionò l’infanzia felice con i genitori e ripensò a quella che invece gli era successo.

«Essere un principe non ti dà il diritto di giudicarmi se non sai nulla di me o di ciò che mi ha portato a tutto questo. Ora togliti l’armatura e lasciala qua.»

Era appena un sussurro ma detto con tono che non ammetteva repliche e Sasuke non poté fare a meno di pentirsi di quello che aveva appena detto e cominciò a smontare l’armatura e a riporta ai piedi della quercia. Naruto rovistò nelle bisacce e tolse i vestiti inutili, lasciando un cambio ciascuno e buttando via i cibi che non erano a lunga conservazione, tenendo solo quest’ultimi e li divise tra la sua bisaccia e quella del principe. Porse il mantello che aveva trovato e lo lanciò al principe, ora rimasto in camicia bianca e pantaloni marroni chiaro.

«Andiamo.»

Salirono a cavallo e Naruto andò subito in testa. Tutto il giorno cavalcarono lungo un sentiero in mezzo al bosco perché andare sulle strade principali era troppo rischioso. Per tutta la durata del viaggio Sasuke era in battaglia con sè stesso. Da un lato sentiva di essere stato troppo rude, dall'altro si sentiva partivolarmente piccato per quel comportamento. Mai nessuno aveva mai avuto il coraggio di dirgliene quattro. O almeno, nessuno di grado inferiore al suo ne aveva avuto il coraggio.

-A cena gli chiederò scusa. Se anche lui non ha avuto un’infanzia felice, abbiamo qualcosa in comune-

Si fermarono quando ormai il sole era già tramontato da un pezzo e si accamparono in una piccola radura. Smontarono e legarono i cavalli ad un albero.

«Stai qui, io vado a prendere la legna.»

Naruto sparì nel bosco e lasciò lì Sasuke da solo, al buio. Il biondo tornò dopo poco con le braccia cariche di rami e li depose per accendere il fuoco.
Il principe non si era accorto che l’altro fosse tornato se non quando sentì i rami che venivano buttati a terra. In pochi minuti la radura venne rischiarata da un piccolo fuocherello e gli si sedettero innanzi, Naruto da una parte e Sasuke dall’altra e cucinarono due pezzi di carne che il principe aveva portato con sé.
Stava guardando assorto il fuoco quando la voce del principe lo riscosse dai suoi pensieri.

«Senti. Volevo chiederti scusa per stamattina. Hai ragione, non avrei dovuto giudicarti senza conoscerti. Mi dispiace.»

Difficile era stato dire le ultime due parole: in fondo lui era un principe ed erano gli altri a rivolgersi così con lui.

«Nessun problema. Ora mangiamo.»

Sasuke vide che l’altro stava per togliersi il cappuccio e il mantello e si rese conto di essere tremendamente curioso di vedere che volto avesse la famigerata Volpe Nera. Naruto vide il principe rimanere sconcertato quando lo vide. I capelli biondi, la pelle ambrata ma ciò che colpirono maggiormente Sasuke furono gli occhi: splendidi pezzi di cielo, brillava intelligenti sul viso del ladro. Un volto angelico, e il principe non riusciva a capacitarsi come un viso del genere potesse appartenere ad un uomo che può essere definito un assassino. Naruto cominciava a sentirsi a disagio visto che l’altro continuava a fissarlo, così abbassò lo sguardo e cominciò a mangiare il suo pezzo di carne.

-È… bello. Non c’è altro termine.-
 
Sasuke rimase basito da ciò che aveva appena pensato. Lui che trovava bello un altro uomo? Tra l’altro così pericoloso? Mangiarono in silenzio e bevvero l’acqua rimasta nelle borracce.

«Allora...»

Cominciò Sasuke. «Qual è il piano?»

«Pensavo di arrivare là intanto, poi si vedrà.»

«Vuoi dire che non hai un piano?» chiese il principe.

«Esatto. Penseremo ad un piano una volta giunti nel Regno della Terra, poi insieme decideremo come procedere. Ora vado a riempire le borracce: qui vicino c’è un ruscello se l’udito non m’inganna.»

Vide il biondo prendere e sparire col suo passo silenzioso. Lui non sentiva il benché minimo rumore dell’acqua che scorre, e il suo udito era buono. Raccolse le gambe e le circondo con le braccia per poi appoggiare il mento sulle ginocchia e rimase a fissare il fuoco. Se la gente avesse visto Kitsune in faccia e avesse saputo che era la Volpe Nera, non ci avrebbe creduto nessuno. Tornò poco dopo e mise le borracce piene nelle bisacce e tornò a sedersi davanti al fuoco.

«Oltre a te»

Sasuke alzò il viso quando sentì l’altro parlare

«solo altre due persone mi hanno visto in viso.»

«Davvero? Ma non hai parenti o amici?» al principe sembrava impossibile che così poche persone sapessero come fosse in realtà.

La tristezza velò lo sguardo del biondo.

«I miei non li ho mai potuti conoscere e con lo stile di vita che conduco, non ho il tempo di farmi amici.»

«Sai, anch’io non ne ho molti di cui mi possa fidare. Essendo il principe, mi si avvicinano per entrare tra le grazie di mio padre e la cosa mi da alquanto fastidio. Per questo da qualche tempo non vado più in cerca della compagnia dei miei coetanei. Penso che sarebbe inutile.»

«Beh allora qualcosa l’abbiamo in comunque tu ed io.» disse Naruto con sorriso triste.

«Già»

Concordò il principe

«Senti, Kitsune non può essere il tuo vero nome. Posso saperlo? Giuro sul mio ruolo di principe del Regno della Terra che non lo saprà anima viva e che porterò il segreto nella tomba.»

Sasuke lo guardò speranzoso e vide l’altro pensarci su.

«No.»

Rimase sorpreso dalla risposta: rare volte qualcuno aveva avuto il coraggio di rifiutargli qualcosa e quel biondino lo aveva trattato tutto il giorno come se fosse una persona normale.

«Ora dormi. Faccio io il primo turno di guardia e ti sveglierò tra due ore. Partiremo prima che sorga il sole.»

Sasuke si avvolse nel mantello di lana per combattere il freddo e si coricò su un fianco. Stava per addormentarsi quando sentì una parola. Il biondo la sussurrò piano piano, conscio di essere sentito da Sasuke che era ancora sveglio.

«Naruto.»

Il principe sorrise e si addormentò, pensando a quanto bello fosse quel nome.






Spero che vi sia piaciuto e recensite mi raccomando!
Al prossimo capitolo :)
  
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