Giochi di Ruolo > Il Richiamo di Cthulhu
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Autore: MedusaNoir    30/07/2012    0 recensioni
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
- Questa storia fa parte della serie 'Arkham Horror'
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Una cioccolata

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Ellen si fidava solo di se stessa.

Aveva visto come i rapporti umani potessero cambiare drasticamente: suo padre amava la donna che lo aveva sposato rinunciando a tutto, alla famiglia, alla stabilità economica, e stando alle sue parole la amava anche quando tornava a casa puzzando di birra e rum e la riempiva di botte.

I primi anni di vita di Ellen erano stati colmi di una felicità che non necessitava di ricchi pasti o bambole costose per alimentarsi; tuttavia, il tempo aveva deteriorato i legami familiari e lei, dopo avere assistito ai continui aborti della madre e alla drammatica nascita dei pochi figli sopravvissuti alle violenza, a soli undici anni si era ritrovata per le strade innevate di Salem, tra i bagagli di un treno e infine priva di mezzi di sostentamento nella sconosciuta Arkham.

Non fu difficile per Ellen cominciare a rubare, bussando alle porte di generose vecchiette che le offrivano un posto caldo per la notte e poi scappando con tutto il denaro che riusciva a trovare. Fu in casa di una fin troppo fiduciosa sessantenne che Ellen assaporò per la prima volta la forza vivificante della cioccolata calda: si sentì invadere anche il cuore da quella sensazione di benessere che era tanto difficile da raggiungere per una bambina costretta ad accontentarsi degli avanzi raccattati tra la spazzatura.

Le occasioni nella vita giunsero grazie a una banda di ragazzini italiani incontrati al porto, a certificati falsi e ad alcuni anni di studio a Boston; quando finalmente, a ventidue anni, Ellen tornò ad Arkham, poteva vantarsi di essere la migliore studentessa di Scienze Fisiche e Biologiche della Miskatonic University. I rapporti con gli altri, però, continuavano a essere limitati alle lezioni: Ellen non si fidava di nessuno, sapeva che anche l’amore sarebbe svanito come ogni altra forma di affetto e non aveva intenzione di stabilire legami come le particelle atomiche che studiava.

Fino al giorno in cui conobbe Michael. Il chirurgo spregiudicato, misterioso e libero da ogni senso di morale si adattava ad essere l’alleato perfetto per una ragazzina scontrosa e arrogante: entrambi erano consci di possedere un livello intellettivo superiore a gran parte delle persone che avevano incontrato sulla propria strada – medici, professori, colleghi – e soprattutto di non avere bisogno di innamorarsi o lasciarsi andare a patetiche dichiarazioni d’affetto

Le circostanze li fecero avvicinare sempre di più: attacchi da anfibi mostruosi, gangster e stregoni che volevano il loro sangue e la prospettiva di potersi separare in ogni momento le insegnarono a vivere di ogni momento, a tirare fuori il coraggio, a difendere la persona a cui teneva come non aveva potuto fare quindici anni prima.

Divenne la pupilla di Michael, aspettava paziente nella loro stanza mentre l’affascinante medico e criminale si deliziava di tutte le donne della città; litigava con lui, ringhiava contro quelle iridi viola che sembravano costantemente prendere in giro il suo carattere insolente e infine lasciava che Michael le arruffasse i capelli rossi, mordicchiando la tavoletta di cioccolata fondente che l’uomo le portava ogni sera. Si faceva anche amare, di tanto in tanto, su letti accoglienti o vagoni di un treno o celle umide e sporche, quando i polsi legati da lacci pesanti non le impedivano di accogliere il volto di Michael tra le braccia, quando la pelle che odorava di sudore e sangue non smetteva di attirare le sue labbra ferite.

Finalmente Ellen, senza neanche rendersene conto, aveva cominciato ad aprire il proprio cuore a qualcuno – un amico, un amante, un compagno. Finalmente Ellen aveva trovato il coraggio di riporre fiducia in una persona che non fosse lei stessa, di sperare che, forse, la felicità non era tanto lontana dalla sua vita.

E Michael in quel momento non poteva fare niente, piegato in due con la mano sullo stomaco ferito, mentre un’Ellen posseduta puntava contro di lui la pistola fumante. Forse – si disse – sarebbe stato meglio ucciderla in quel momento, evitando che la speranza che aveva faticosamente conquistato si frantumasse davanti al corpo senza vita dell’amico.

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Wiiiiiiiiiiiiii! Da quanto tempo non pubblicavo una storia tratta dal GDR *-*
Mi ci voleva il compleanno di Ellen per farlo (sono lievemente uscita di testa per lei, non biasimatemi) ♥
A differenza delle altre storie di questa serie, non "perdo tempo" a parlarvi di tutti i personaggi e di ciò che è successo, visto che si tratta di una poco-più-che-flash incentrata sulla vita di una sola di loro, Ellen Lawliet (sì, quando scelsi il suo nome aveva appena finito di guardare - e adorare - Death Note u.u).
Cosa non si può dedurre dalla storia? L'età: Ellen ha ventiquattro anni e Michael trenta.
Altro? Ah, certo, il finale. Sicuri di volerlo sapere o vi basta questo adorabile angst finale? (Ok, si salvano u.u)
Ringrazio chiunque abbia letto, spero vi sia piaciuta ^^

Medusa
   
 
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