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Autore: _FamigliaVargas_    30/07/2012    2 recensioni
“Non so dove trovarti, non so come cercarti, ma sento una voce che nel vento parla di te, quest'anima senza cuore aspetta te. 
Adagio. 
Le notti senza pelle, i sogni senza stelle, immagini del tuo viso che passano all'improvviso, mi fanno sperare ancora che ti troverò. 
Adagio...”
Si, fic ispirata alla canzone di Lara Fabian, Adagio, unita ad una role attualmente in corso su facciaschifo.
Lovino fa del male a Feliciano ed il giorno dopo compirà un gesto estremo per redimersi.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Adagio

 

Erano passati esattamente...
Quattro mesi, sedici giorni, undici ore, sei, sette, otto, secondi dalla morte di Lovino e Feliciano no, non riusciva ancora crederci, non poteva crederci.
Non si dava pace d'allora.
Era da un po' di tempo che Lovino non sembrava più lui.
Più scontroso con tutti, sempre arrabbiato e...e violento...molto violento, anche con lui, soprattutto con lui.
Un giorno dovette partecipare ad una conferenza molto importante che si sarebbe tenuta in Germania, a Berlino, era il 6 luglio, non avrebbe mai più dimenticato quella data.
Andava tutto stranamente bene, fin troppo bene.
La riugnione si svolse nella tranquillità più assoluta e per una volta riuscirono tutti a cooperare, tirando fuori idee su idee per migliorare la loro situazione.
L'unica pecca era la mancanza di Lovino, ma Feliciano riuscì ad inventare una scusa per coprirlo, aveva detto che c'era del lavoro da sbrigare in Italia e tutti gli credettero.
Finito l'incontro tornò subito a casa, preoccupato per Lovino, ma non lo trovò.
Rimase a casa tutto il pomeriggio e la sera, in pensiero per quello che gli era successo.
E se era finito nei guai?
E se l'avessero rapito?
Non poteva pensarci, non poteva assolutamente pensarci...
Passarono le ore e di Lovino nemmeno l'ombra, Feliciano si dimenticò pure di fare la pasta, cioè...la pasta.
Fu soltanto a notte inoltrata che Lovino decise finalmente di tornare a casa...ma forse era meglio che non l'avesse fatto.
Feliciano, ancora in ansia, andò verso il fratello, chiedendogli come stava, ricevendo in cambio uno schiaffo in pieno viso.
Fu un colpo talmente forte ed improvviso che Feliciano si ritrovò per terra, tenendosi la guancia lesa ed osservando il fratello in lacrime.

Ciao Feliciano...”

Lovino ghignò malefico e quella notte, per Feliciano, non ci fu amore.
Lo prese più e più volte, mischiando il dolore con il piacere, distruggendolo dentro.
Perché faceva così il suo Lovino?
Perché il giorno prima lo amava come se fosse il più prezioso dei suoi tesori ed il giorno dopo lo trattava così, come se non valesse meno di niente?
Neanche adesso Feliciano aveva una risposta, non lo seppe nemmeno il giorno dopo, quando si risvegliò con un semplice biglietto bianco appoggiato affianco, al posto di
Lovino.

Amore mio, mi dispiace, mi dispiace così tanto.
Rimedierò presto al mio errore più grande, non temere.
Ma...un'ultima volta, concedimi di dirtelo un'ultima volta, anche se non mi crederai, io...ti amo...
TI AMO!
Tuo per sempre, anche nella morte.
Lovino.”

Tutto qui, nessuna spiegazione, niente.
Feliciano, con una bruttissima sensazione nel cuore, si diresse in bagno, aprendo la porta tremando.
Credette di morire all'istante.
Lovino era disteso pacificamente nella vasca, gli occhi chiusi ed un sorriso sereno, con l'acqua tinta di rosso ed i polsi e gli avambracci martoriati.
Un serramanico sporco di sangue abbandonato a terra.

Lovino!”

Si precipitò al suo fianco, prendendo in braccio il corpo freddo del fratello, piangendo disperato.

Lovino, Lovino.”

Continuò a chiamarlo, accarezzandogli il volto.
Lovino aprì a fatica gli occhi, sorridendo ancora di più, per quanto gli era possibile.

Sei venuto a salutarmi? Non dovevi...”

Gli si appoggiò addosso, cercando di tenere gli occhi aperti, per guardare un'ultima volta il suo Feliciano.

Mi dispiace...di averti fatto del male...scusami se esisto...”

Lovino sollevò un poco il volto, sorridendogli, mentre cominciava a sbiadire lentamente.
Era giunto il momento.
Il suo corpo cominciò a scomparire e riapparire tra le braccia di Feliciano, ma Lovino continuò a sorridere sereno.

“Adesso potrai essere veramente felice senza di me...”

Tossì un poco, sollevando con le poche forze rimastegli la mano, accarezzando la guancia di Feliciano, striandola di sangue quando la fece ricadere sfinito.

“Ti amo...”

Con quelle ultime parole, si accascio tra le sue braccia, chiudendo gli occhi e sparendo definitivamente, lasciando dietro di se delle piccole luci bianche, sembravano
tanto belle lucciole che pian piano sbiadirono anche loro.

Lovino se n'era andato...
Il Sud Italia era morto tra le braccia del Nord, adesso esisteva un'unica Italia ed adesso, quella stessa Italia, si trovava in quello stesso bagno, i capelli più lunghi ed il corpo molto più magro, aveva perso la voglia di vivere.
Rimaneva ore seduto davanti allo specchio, guardandosi.
Era l'unico modo che aveva per rivedere Lovino...
Appoggiò la mano contro lo specchio, appoggiando la fronte sullo specchio.
Singhiozzando tra le lacrime, si mise a cantare una canzone, l'unica canzone che ascoltava da quel giorno.

Non so dove trovarti, non so come cercarti, ma sento una voce che nel vento parla di te, quest'anima senza cuore aspetta te. 
Adagio. 
Le notti senza pelle, i sogni senza stelle, immagini del tuo viso che passano all'improvviso, mi fanno sperare ancora che ti troverò. 
Adagio...

Dovette interrompersi, serrando la mano libera sul cuore, soffocando il dolore nel petto.

Voglio vederti...voglio vederti...”

Sussurrò ad occhi chiusi.
Non sapeva che Lovino era proprio lì, dietro di lui, da quando se n'era andato non l'aveva mai abbandonato, era sempre con lui, nella loro casa...

Feliciano, Feliciano, non hai idea di quanto mi dispiaccia...ti prego...perdonami...ti amo...”

Anche Lovino cominciò a piangere, accasciandosi e provando ad abbracciarlo, passandogli attraverso.
E Nonno Roma era con loro, invisibile ad entrambi, sorrise malinconico, sarebbe riuscito a riunire i suoi nipotini.

 

.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Note:
Bhè, una persona l'ha voluta ed io l'ho creata!
Già, parlo di te Donna, La Nymphe Blonde, è tutta colpa tua e della mia insonnia!
Fic senza pretese ispirata ad una attuale role su facciaschifo non ancora conclusa.
Seconda della giornata, conquisterò il mondo.
__________
|...................|
|.......I <3.....|
|.ITACEST .|
|_________|
...\e____e/...

Fateci l'abitudine, concluderò tutte le mie fic Itacest con lui.
Grazie a tutti per averla letta!

   
 
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