- L’ho già fatto Ron, quante volte te lo devo ancora dire prima che tu lo capisca? – replicò con tono duro Ginny, sedendosi su uno dei due letti della camera. Suo fratello continuava a dirle di scendere in cucina per aiutare la madre a mettere a posto, tutto pur di non averla in camera con sé e i suoi due migliori amici.
Le orecchie di Ron, com’era prevedibile che fosse, si tinsero di un rosso acceso. Segno che si stava scocciando, ma alla sorella non faceva paura. – Lo so che l’hai fatto Ginny, ma sei sicura di non voler controllare ancora una volta? – rispose accentuando il tono di voce alla parola “sicura”.
- Ronnino pasticcino, piantala. Da qui non mi muovo – e qui sorrise, apertamente. L’aveva toccato e sì, ora si sarebbe arrabbiato. Esattamente quello che voleva.
Per tutta risposta Harry e Hermione, che fino a quel momento avevano assistito alla scena in un religioso silenzio, si scambiarono un’occhiata divertita e Harry non poté fare a meno che pensare quanto fosse magnifica Ginny nel cercare di farsi rispettare da uno dei suoi innumerevoli fratelli.
- Pasticcino no – fece appena in tempo a rispondere Ron, espandendo il suo rossore dalle orecchie alle guance.
- Ah, preferisci “patatino”? Come ti chiama mamma? – lo beffeggiò ancora una volta Ginny per niente in difficoltà.
- Ginevra, ti faccio diventare rosse le chiappe a forza di sculacciate, così fanno pandan con i tuoi capelli. – cominciò Ron, alzandosi dalla sedia dove era seduto.
- Sicuro, vogliamo provare? Scommettiamo che non ce la fai? E questa volta come ti giustificherai quando finirai con le gambe all’aria? – rispose Ginny non muovendosi e piegando la testa di lato. – Con un “gliel’ho lasciato fare”? Ripetitivo Ronald, ripetitivo. – e prima di alzarsi e di uscire gli fece un occhiolino e si voltò verso Hermione, chiaro riferimento alla giustificazione che una volta dopo un duello Ron aveva usato per la propria sconfitta contro l’amica.
- Non hai idea di quante volte te l’abbia lasciato fare – mugolò appena il ragazzo, arreso, mentre si lasciava cadere sulla sedia e mentre guardava la sorella uscire vittoriosa dalla sua stanza, ancora una volta.
E mentre si girava verso i suoi amici, ancora silenziosi, si accorse dello sguardo di Harry per la prima volta.
Non era possibile. Non sua sorella.