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Autore: Minnow19    31/07/2012    2 recensioni
Sarah Payne era sempre stata una ragazza dolce, timida e simpatica. Normale. Ecco, normale era la parola adatta. Non era particolarmente estroversa e per niente esuberante, al contrario, era una di quelle persone che passano facilmente inosservate, e lei si trovava straordinariamente a suo agio con quel ruolo. Non che ci fosse nulla di male, ovviamente. Harry stava seduto da solo ad un tavolino del Corner Pin Inn, dove lei era impegnata a servire i clienti, bevendo qualche Coca Cola, intento ad osservarla da più di un’ora.
MM della long It Isn't Over dedicata a Demsmuffin.. assicuro che pur essendo un MM è del tutto indipendente dal resto della trama
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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iojas
I Hear The Beat Of My Heart Gettin' Louder Whenever I'm Near You





A Sarah, che è la migliore amica che si possa desiderare. Grazie per esserci stata sempre. Ti voglio bene, e sappi che io sarò sempre qui per te, perché ti amo tanto.


Sarah Payne era sempre stata una ragazza dolce, timida e simpatica. Normale. Ecco, normale era la parola adatta. Non era particolarmente estroversa e per niente esuberante, al contrario, era una di quelle persone che passano facilmente inosservate, e lei si trovava straordinariamente a suo agio con quel ruolo. Non che ci fosse nulla di male, ovviamente. Harry stava seduto da solo ad un tavolino del Corner Pin Inn, dove lei era impegnata a servire i clienti, bevendo qualche Coca Cola, intento ad osservarla da più di un’ora. Eppure continuava a non capire. Era così diversa dalle ragazze che frequentava di solito. Non indossava abiti succinti, o particolarmente scollati, al posto dei tacchi alti portava scarpe da ginnastica e odiava stare al centro dell’attenzione. Aveva sempre addosso vestiti più grandi di qualche taglia, sembrava ci navigasse dentro ogni volta, da quanto era piccola. Ed era timida, tremendamente timida. Appena qualcuno le rivolgeva la parola le sue guance si tingevano di rosso e sulle sue labbra si dipingeva un dolce sorriso. Era.. tenera.
Harry continuava ad attorcigliarsi una ciocca di capelli attorno al dito, lui lo faceva solo quando era nervoso. E in quel momento era molto nervoso. Non capiva. Non capiva il motivo per cui da qualche giorno ogni volta che guardava Sarah, il suo cuore batteva a mille, ogni volta che incrociava il suo sguardo gli si stringeva la bocca dello stomaco e ogni volta che lei sorrideva sentiva uno strano calore che si diffondeva nel mezzo del suo petto. Non capiva perché cercasse di immergersi il più possibile in quegli occhi castani e profondi, o perché morisse dalla voglia di scostare le ciocche di capelli che, ribelli, le ricadevano sul viso. La verità era che da quando Louis gli aveva rivelato che la piccola Sarah aveva una cotta per lui, aveva cominciato a vederla sotto una luce differente. Aveva visto crescere la sorellina di Liam praticamente da sempre, l’aveva vista appena nata, bambina, e ora adolescente, quasi sul punto di trasformarsi in una giovane donna. Harry aveva notato che sotto quei vestiti ingombranti le sue forme stavano cambiando, che stava crescendo, ma non l’aveva mai considerata in altro modo. Era solo la sorella minore di uno sei suoi migliori amici.
O meglio, lo era stata fino a cinque giorni fa, pensò il ragazzo sconsolato.
“Ehi, tutto bene?” sentì una voce alle sue spalle e si voltò. Era lei. Aveva i capelli raccolti in una crocchia, occhiali da vista tondi che le davano un’aria un po’ buffa, un grosso maglione nero, dei jeans chiari e delle sneakers rovinate ai piedi. Il viso era candido e pulito, senza un velo di trucco. Labbra rosse e sottili come quelle del fratello, un dolce naso a patata, le gote arrossate per l’imbarazzo, e gli occhi, beh, quelli li osservò per ultimi. Aveva gli occhi più profondi e curiosi di chiunque altro, grandi e affascinanti, di un colore piuttosto singolare, erano castani con piccole pagliuzze dorate che galleggiavano in un mare di cioccolato e che le luci al neon del piccolo locale facevano risaltare ancora di più. Harry si sciolse in uno dei suoi migliori sorrisi, imbarazzato.
“Sì.. insomma.. cioè.. no, non proprio.” Rispose confuso.
“Lo vedo.. sei qui da un bel pezzo” notò lei arrossendo. Non aveva fatto altro che osservarlo con la coda dell’occhio, tutto il tempo, facendo attenzione a non farsi notare.
“Già” annuì lui abbattuto, passandosi una mano tra i ricci ribelli.
“Mmh, se cercavi Liam oggi non lavora, credo sia a casa.. Se vuoi venire con me, io ora stacco..” Sarah smise di respirare. Glielo aveva chiesto davvero? Lei, la timida Sarah Payne, aveva chiesto a Harry, il ragazzo per cui aveva una cotta da una vita, di accompagnarla a casa? Sorrise poco convinta, sicura di essere diventata più rossa di un peperone. Sul volto di Harry, prima corrucciato e triste, si dipinse un sorriso sincero e sereno. Felice, tremendamente felice. Il suo cuore mancò un battito.
“Sì grazie, vengo volentieri..” rispose. Poi imbarazzato, aggiunse qualcosa che assomigliava vagamente ad un “Cercavo proprio Liam..” in modo poco convinto, borbottando.
La porta del piccolo bar si aprì lasciando entrare la gelida brezza invernale, seguita da una Janet infreddolita e in ritardo come sempre.
“Scusa il ritardo Sarah, stavo studiando con Lou per il progetto di scienze e non ho guardato l’ora! Ciao Styles.” Salutò allegramente quel tornado biondo, parlando velocemente con il tipico accento americano. Si bloccò quando si accorse che Sarah e Harry erano soli. Conosceva bene i sentimenti di Sarah, era la sua migliore amica, e sperava che il giovane si accorgesse di lei da quando li conosceva.
“Ciao Jan.. Tranquilla. Io adesso vado a casa. Ci vediamo stasera?” le domandò la mora sorridendo.
“Certo! Pizza a casa mia?”
“Sicuro!”
Janet le sorrise e le schioccò un bacio sulla guancia. Le prese dalle mani il grembiule nero che Sarah si era appena tolta e lo indossò, per poi correre in cucina, sparendo dalla vista dei ragazzi.
“Allora, andiamo?” domandò Harry impaziente. La ragazza annuì e prese il giaccone che aveva appoggiato dietro il bancone mentre lui si rivestiva e poggiava sul tavolo una banconota spiegazzata da cinque sterline.
Uscirono dal piccolo locale in totale silenzio, senza sapere bene cosa dire.
Per la prima volta, Harry Styles si trovava in presenza di una ragazza e non sapeva cosa dire.
“Allora..” parlarono contemporaneamente.
“Prima tu..” aggiunse il ragazzo per lasciarla parlare, mentre lei arrossiva teneramente per l’ultima volta. Era imbarazzo, quello nella voce del diciassettenne?
“No, vai tu tranquillo..” lo invitò lei timida.
“Mmh, ti va un gelato?” chiese cordiale il riccio, indicando la piccola gelateria alla fine della strada.
“Harry, è inverno..” protestò lei.
“E tu lascerai fermare da una stagione? Andiamo dai!” la prese per un braccio e si incamminò verso la gelateria strattonandola, soddisfatto. La quindicenne aveva rinunciato a protestare appena aveva sentito la sua mano che le prendeva il braccio e la trascinava verso il piccolo stabile dalle pareti azzurrognole, la cui insegna recitava “Mitch- IceCream”, dipinta di un vivace rosso brillante. Aprì la porta spingendola lievemente e la loro presenza venne sottolineata da un simpatico scampanellio proveniente da sopra le loro teste.
Harry si avvicinò al bancone con fare sicuro, poi notando che Sarah non si avvicinava, le posò una mano sulla schiena, così che facesse qualche passo in avanti. Al tocco della sua mano la giovane arrossì violentemente, ma il bel Harry era troppo occupato a cercare di capire se un fuoco potente lo stava divorando dentro per accorgersene.
“Che gelato vuoi?” le domandò gentile.
“Cioccolato e fragola.” Rispose lei timorosamente.
“Fanne due” disse allora il ragazzo a quello che doveva essere Mitch, un uomo sulla quarantina con dei minuscoli occhiali poggiati su un naso importante, che guardava la scena probabilmente intenerito. Aveva visto il piccolo Styles con decine di ragazze differenti, ma non gli era mai sembrato così impacciato e nervoso. Non aveva mai pensato di vederlo.. innamorato? Chi lo sa, forse è troppo presto per dirlo. Ma sicuramente era diverso. Il modo in cui la guardava, la luce nei suoi occhi, i sorrisi che le rivolgeva, le occhiate di soppiatto. Sembrava quasi un’altra persona. Un cambiamento repentino, in così pochi giorni. Mitch diede i coni ai ragazzi e li lasciò andare senza pagare.
“Tranquilli, offre la casa..” aveva detto, strizzando l’occhio a Harry. I due ragazzi uscirono stupiti dalla bottega e si incamminarono verso casa Payne.
Faceva un freddo pazzesco, ma si gustavano entrambi i loro gelati nella più totale tranquillità. Il cuore di Sarah batteva a mille. Ogni volta che incrociava il suo sguardo, lo sentiva premere per guizzarle fuori dal petto. E quando le loro mani si sfioravano casualmente, doveva reprimere con tutta sé stessa la voglia di prenderlo in mezzo alla strada e baciarselo davanti a tutti.
Respira Sarah, pensò, sperando che la sua testa la salvasse da tutti quei pensieri. Cervello, se ci sei fai un fischio. Ma quale persona sana di mente chiede al suo cervello di fischiare? No, Sarah, basta. Che poi, tutti sanno che il cervello non fischia. Basta. Un cervello nemmeno parla, figurarsi se.. Basta Sarah!
“Tutto bene?” le domandò Harry ansioso. Le stava raccontando dell’ultima partita dei ragazzi, e lei si era persa metà storia a causa della parlantina dentro la sua testa. La ragazza arrossì come un pomodoro maturo.
“Scusa, stavo pensando..”
“E a cosa? Cosa c’è di più interessante di sapere come tuo fratello si è ritrovato in campo in mutande?” ironizzò lui, con un bel sorriso. Almeno era comprensivo.
“Cercavo di zittire il mio cervello, parla troppo.” Spiegò allora rassegnata. Ecco, adesso farai anche la figura della stupida, si ripeté. Harry in tutta risposta scoppiò in una risata cristallina, che riempì l’aria invernale rendendola quasi estiva agli occhi di Sarah, che improvvisamente cominciò a sentire molto caldo.
“E che ti diceva il cervello?” la interrogò curioso, e in realtà particolarmente interessato. Le si avvicinò pericolosamente, e i loro occhi si incrociarono per poi rimanere incatenati. Harry riusciva a specchiarsi in quello specchio di cioccolato profondo e misterioso, mentre Sarah non riusciva a fare altro, se non ammirare quei grandi occhi grigi con sfumature verdastre all’interno, che li rendevano ancora più singolari.
“Non.. non credo che ti riguardi..” balbettò lei spostando lo sguardo verso destra, forse fingendosi interessata alla vetrina.. del ferramenta? Harry capì subito che stava evitando il suo sguardo.
“Io invece credo di sì, Sarah..” le rispose serio, immergendosi di nuovo nei suoi occhi castani. Le sfiorò una guancia con la mano, la sentiva bollente sotto il suo tocco delicato.
“Questi li mandiamo in vacanza, d’accordo?” propose ridendo un poco, indicando i suoi occhialetti tondi. Glieli alzò dal viso, portandoli dietro la fronte, e poté così ammirare il suo bel viso, non più coperto da una stupida montatura di plastica. Spostò lo sguardo sulle sue labbra rosse, particolarmente invitanti. La giovane lo lasciava fare, confusa, sperando sempre di più che il suo sogno si avverasse. Era davvero lì, con il ragazzo di cui era innamorata? Si pizzicò le guance per accertarsene, sotto lo sguardò stranito di Harry.
“Ma che fai?” le chiese.
“Verifico che non sia un sogno..” rispose allora lei, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Lui rise, divertito. Le prese una mano e se la portò sul petto, all’altezza del cuore, che batteva sempre più veloce.
“Sento il battito del mio cuore farsi più potente, ogni volta che ti sto vicino. Ed è reale.” Le confessò, prima di prenderle il viso tra le mani fredde e baciarla come desiderava fare da quando l’aveva vista per la prima volta, quella mattina.
Le loro labbra si sfiorarono dolcemente, avevano il sapore del primo vero amore. Senza avere bisogno di respirare, le loro bocche si cercavano per prendere confidenza l’uno con l’altro; Sarah portò le braccia attorno al collo del ragazzo, che l’avvicinò ulteriormente a sé, stringendola tra le braccia. Nello stomaco della giovane scoppiarono mille e più fuochi d’artificio colorati, o forse erano bombe, mescolate ad esplosivi di ogni genere. Si staccò di qualche centimetro dal viso di Harry e gli sorrise.
“E questo?” domandò curiosa. Mai e poi mai se lo sarebbe aspettato.
“Mi piaci Sarah, sono stato un’idiota a non essermene accorto prima.. Voglio uscire con te, andare al cinema, a cena fuori, a passeggiare in giro, solo con te.” Al ragazzo sembrò di essersi liberato di un grosso peso. Sarah continuò a guardarlo rossa come un peperone, senza dire nulla.
“Ti prego, di’ qualcosa..” la pregò il riccio.
“Mi.. mi piaci anche tu. Probabilmente ho una cotta per te da quando avevo dieci anni, ma sorvoliamo su questa cosa.. Mi piaci anche tu, Harry Styles.” Parlò alquanto velocemente, a causa del nervosismo, e poi gli diede un dolce bacio sulla punta del naso.
“Esci con me. Stasera. Ti porto a cena fuori.” La invitò, mostrandole il suo famoso sorriso completo di fossette. Sì, proprio quello a cui è impossibile dire di no. Chissà come avete fatto ad indovinare.
Sarah sorrise. “Mi sa che dovrò annullare la mia serata con Janet”. In fondo la bionda avrebbe capito. Harry intrecciò la sua mano con quella della ragazza e annuì energicamente.
“E a me sa che ne varrà la pena.” Sorrise e la baciò nuovamente, mentre camminavano un po’ goffamente. I loro cuori battevano ancora all’impazzata, e loro non erano mai stati più felici.
Shalalalalalalala**
TANTI AUGURI A TE!! TANTI AUGURI A TE!! TANTI AUGURI A SARAH!!! TANTI AUGURI A TE!! YEEEEEEEEP!!
Tanti auguri amore miooo!! Ti voglio tanto tanto bene, sei una migliore amica fantastica e ti amo tanto!! Scusa il ritardo, ma non avevo il carica batterie del pc dunque non potevo postare.. Ebbene sì, ti ho scritto una shot su te e Styles!! Non è questo il vero regalo, ovvio, quello non è proprio ancora pronto (ho i miei buoni motivi), ma arriverà, intanto ti lascio questo come anticipo.
Beh, per chi non l’avesse capito, questa è anche un missing moment della mia long: It Isn’t Over., che ho ricominciato da poco a scrivere, e anche se gli aggiornamenti non sono costanti spero continuerete a seguirla. Qui siamo un po’ lontani dall’inizio, è un po’ uno spoiler che non avrei mai potuto narrare dal punto di vista di Janet, e dovevo assolutamente postarlo per il compleanno dell’amore mio, dato che l’ho scritto mesi fa e l’ho custodito gelosamente fino ad ora!
Bieeeen.. Allora.. spero vi sia piaciuto, e se vi ha incuriosito passate a leggere la long da cui è tratto questo coso..
Come avete visto pur essendo un MM è molto indipendente come shot, non serve conoscere la trama per comprenderlo.. Dunquee, sciaooo<3
Vi adoro!! Ci sentiamo presto per il nuovo capitolo della long e sappiate che sto scrivendo anche molto materiale nuovo, che posterò solo una volta finito, per evitare problemi di puntualità!
Ah, ho anche cambiato nick! Da Lady Jonas sono passata a Dani California!

E infine.. se vi va seguitemi su twitter @TheHariboGirl e fatemi sapere se volete essere informate su aggiornamenti vari.. e fatemi qualche domanda su ask.fm/ANameLikeDaniCalifornia che mi ignorano tutti e sono molto forever alone!! Crediti del banner ad Agh, aka egg__s
Ho finito davvero ora!!
Xoxo
Juls

Sarah, ti mao anche io, eh. - cit. Mari, che sta postando al posto di Juls. AHAHAHHAHAHAHHAHHAHA ho rovinato tutto :")
   
 
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