Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: _joy    31/07/2012    3 recensioni
Che cosa succederebbe se fosse Caspian a lasciare Narnia e ad arrivare nel mondo reale?
Questa fanfic è ambientata dopo Il Viaggio del veliero.
Troverete delle discrepanze spaziotemporali per quanto riguarda il mondo reale che il giovane re dovrebbe incontrare rispetto a quanto scritto da C.S. Lewis... ma, del resto, questo Caspian è moro e ha profondi occhi scuri...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caspian, Edmund Pevensie, Eustachio Scrubb, Lucy Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Far away'
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Dopo tutto quello che è successo, l’ultima cosa che mi sarei aspettato è sentirmi così sereno.
 
Ma lo è. Sereno.
A cavallo, stringe con le ginocchia i fianchi di uno stallone nero e, tra le braccia, ha Bella.
Lei si appoggia a lui, che le affonda il viso tra i capelli e ride, piano.
«Non essere così nervosa»
«Non sono affatto nervosa» tenta di dire lei, con voce normale.
Lui ride ancora e la stringe più forte.
«Certo, e io sono un minotauro. Ti sento, sei troppo rigida. Comunichi ansia al cavallo, così, e non ti godi la cavalcata»
Bella si irrigidisce ancora di più.
«Comunico ansia al cavallo…nel senso che potrebbe disarcionarci?»
Caspian butta indietro la testa e ride di gusto.
«Fifona. Nessun cavallo ti disarcionerà se sei in braccio a me»
Lei fa per tirargli una gomitata.
«Spaccone. Stai attento a non farlo muovere troppo, piuttosto»
Lui scuote la testa, divertito.
«Bella, è un animale dotato di volontà propria. Io lo sto solo assecondando. Smettila, ti perdi il divertimento»
«Assecondando??» la voce di lei sale di un’ottava «Ma cosa succede se si mette…a correre?»
«Che ci godremo una galoppata, direi. Tranquilla, non ti faccio cadere»
Ma la sente talmente nervosa  che stringe le briglie e fa rallentare ulteriormente l’andatura.
«Meglio?»
Lei annuisce, ancora diffidente verso l’animale.
Caspian si rilassa in sella e accentua la stretta del braccio sui fianchi di lei. Subito sente la mano di Bella cercare la sua e le loro dita intrecciarsi.
Sorride e posa un bacio tra i suoi capelli.
«Volevo farti divertire, non terrorizzarti. Mi dispiace, piccola. Il fatto è che io amo cavalcare. È una delle poche cose che mi fa sentire…libero»
Con sua sorpresa, lei volta piano la testa e gli lancia un’occhiata maliziosa.
«Pensavo che i re fossero le persone più libere di tutte»
Lui sorride, felice che lei abbia affrontato l’argomento, ma scuote la testa.
«Non è così, affatto. Ho la responsabilità del mio popolo, della mia terra…a volte mi sento soffocare per tutte le regole, gli obblighi e i cerimoniali cui devo obbedire»
Sfiora con la mano i capelli di lei e prosegue, assorto:
«I sudditi da ascoltare, le creature da trattare allo stesso modo, pur se hanno loro usanze e tradizioni…i consiglieri che si litigano la mia attenzione e che vanno rassicurati, il castello, la flotta…a volte vorrei solo scappare. Da solo, a farmi una cavalcata. Almeno quella»
«Bè, non credo che una cavalcata tranquillizzerebbe me. Però mi sembrano troppe preoccupazioni per una persona sola» esita «Non c’è nessuno con cui puoi condividerle?»
«Il consiglio dei Lord, in parte. Ma essere re comporta delle responsabilità che non si possono scaricare sulle spalle di altri»
«Mi sembri così giovane per una vita tanto impegnativa» riflette lei, ad alta voce «E la tua famiglia?»
Lui sospira.
«Non ce l’ho. Mia madre è morta quando ero piccolo, poi ho perso anche mio padre. Mio zio Miraz, che è salito al trono prima di me, ha tentato di uccidermi» scuote la testa «Sono solo»
«Nessuna…regina?» chiede lei, tentando di sembrare indifferente.
Lui sorride.
«Una sola e la sto tenendo in braccio ora. Chi l’avrebbe mai detto, che l’avrei trovata così lontana da casa…»
La sente accoccolarsi tra le sue braccia e la stringe forte.
«Cosa si fa per meritare un re?» bisbiglia lei.
«Niente di più di quello che hai fatto tu»
«Caspian…secondo te quante probabilità ci sono che potremo stare… insieme?»
Lui esita.
«Non lo so, davvero. Se dipendesse da me, sarebbe cosa fatta. Ma…non so come sono arrivato qui, né quanto resterò. Non so nemmeno se domani, svegliandomi, sarò di nuovo a Narnia…» sente che lei gli stringe forte la mano e inizia a cullarla per rassicurarla «E anche per te…sarebbe un altro mondo. Io amo questo tuo mondo Bella…ma io appartengo a Narnia»
«E io appartengo a questo mondo?»
«Bè…sì»
«Io non credo…» dice lei, quasi indifferente «Voglio dire, non sento quel senso di attaccamento, di dovere, che traspare dalle tue parole. Qui sono solo una goccia nel mare…una tra tante»
«No Bella, non dire così. Per quanto questo mi faccia male, tu qui hai dei legami, delle persone che ti vogliono bene e che hanno bisogno di te. Per loro sei importante»
«E per te?»
«Anche per me. Tanto, davvero. Vorrei saper spiegare…non so, da quando ti ho vista…ho cercato di ripetermi che dovevo starti lontano, che era pericoloso creare un legame con qualcuno che non conoscesse Narnia, come Edmund, Lucy e Eustace. Ma non ci sono riuscito»
«Anche io mi ero imposta di starti lontano, sai?»
«Me ne sono accorto: non mi guardavi nemmeno in faccia» la punzecchia lui.
«Anche tu hai le tue colpe…»
«Vero» sorride il re.
Restano in silenzio, abbracciati, per un lungo momento.
«Caspian?» lo chiama poi lei, piano.
«Sì?»
«Non farlo mai più»
Lui sorride e le bacia la tempia.
«Ai tuoi ordini, mia signora»
 
Quando Caspian fa fermare il cavallo sulle sponde di un fiume vicino al maneggio (“affittare” dei cavalli! Che cosa assurda!) e la fa scendere di sella, Bella si rifugia tra le sue braccia.
Lui le accarezza la schiena.
«Ti ho turbata?»
Lei scuote la testa.
«No. Sì. Dovresti, veramente…non so, forse sono pazza. Ma io ti credo»
Lui la abbraccia più forte.
«Grazie»
«Allora…mi racconti di Narnia?»
Così, lui lega le redini del cavallo ad un tronco e si sdraia nell’erba, prendendola tra le braccia.
E con le testa poggiata sul suo petto, Bella ascolta i racconti di un mondo fantastico mescolarsi ai battiti del cuore del re.
«Io piacerei a Narnia?»
«Tu piaceresti a chiunque» dice lui, e la bacia.
Lei fa una smorfia incredula e lui ride.
«E io bandirei chiunque sostenesse il contrario!»
Anche lei si mette a ridere, ma poi torna seria.
«Potrei…venirci con te?»
«Non lo so» risponde lui, sincero «Lo vorrei più di qualunque cosa, ma non lo so. Non dipende da me. Forse, Aslan…»
«Aslan?»
Lui annuisce e inizia a parlarle del grande leone, del suo mito e delle due volte che Caspian lo ha incontrato di persona.
«Ma se potessimo chiederlo ad Aslan…»
«Bella, se potessi gli chiederei solo di avere te…ma non so come fare»
«Ma se tu sei qui, forse c’è anche lui. Insomma, non posso credere che non sappia che sei finito…qui»
Caspian riflette un attimo.
«Non so. Forse. Ma Aslan non interviene sempre nelle vicende di Narnia: compare solo quando siamo in grande pericolo…»
«Bè, Narnia ha appena perso il suo re. Direi che una certa situazione di pericolo c’è»
Lui sorride.
«Mi sento molto irresponsabile in questo momento, ma Narnia non può sapere che il suo re è felice come non mai»
Bella gli bacia piano le labbra.
«Allora troviamo un modo per avvisare Narnia che sei mio prigioniero e che non ti rimanderò indietro tanto presto…»
Rotolano sull’erba e la giornata passa tra dolcezze e promesse da innamorati.
 

   
 
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