Prologo.

 Lei lo sapeva che le  troppe aspettative non portano niente di buono.
Era una sognatrice, è vero, ma non aveva sempre la testa fra le nuvole, anzi … molto spesso ciò che sognava rimaneva soltanto un bel sogno, e quando al risveglio capiva che la realtà era ben diversa dai suoi desideri più profondi era come se cadesse, Monique però si rialzava sempre, non si sa da dove la prendesse tutta quella forza, ma ci riusciva!
Una caduta però fu per lei devastante, forse perché quel sogno sembrava così tanto reale,  eppure era accaduto davvero,  aveva usato quel tempo per dirle bugie. Si chiedeva spesso per quale motivo lui le avesse mentito, e per quale ragione lei, una sciocca, ci aveva creduto!
Niky, la sua migliore amica, l’aveva aiutata molto, ma Monique era il suo piccolo riccio che a volte si chiudeva in un mondo solo suo e allora Niky non poteva più far nulla, perché se la riportava nel mondo reale il suo musetto si curvava all’ingiù, quel mondo che la rendeva felice la allontanava da Niky, si sentiva inutile e mentre Monique fantasticava lei se ne andava, avevano discusso spesso per questo motivo:
“Perché te ne sei andata? Non mi hai neppure salutato!”
“Eri ancora lì Monique! Se ti avessi salutata poi .. non mi avresti sentita e non l’avrei sopportato.”
“Lì dove? Ancora con quella dannata storia del mio mondo?”
Per Monique il suo mondo felice era reale.
Poi c’era Anne lei non le aveva mai rinfacciato il suo mondo e neppure il suo essere distante seppur fisicamente presente.
Monique aveva un passato da dimenticare e sognava il suo futuro, forse solo Parigi era la città giusta per ricominciare!