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Autore: yojoseph    01/08/2012    4 recensioni
Quando due persone si amano è un peccato mortale separarle, è contro il destino, contro natura.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eternity is nor enough.

Eccomi con un'altra one shot. 
Spero che vi piaccia e grazie a chiunque la leggerà.
Alla prossima, 
- C



Credevo, anzi ero più che sicura, che mio padre mi volesse rovinare la vita.
Si, insomma la sua carriera era in decollo, aveva fatto un salto di qualità ed era diventato il capo di non ho mai capito cosa, non aveva ricevuto un premio però, almeno per me non lo era affatto, solo il trasferimento in una piccola e sperduta cittadina della Francia settentrionale.
Se n’ero felice? L’intera famiglia lo era, io di certo non avrei fatto la guasta feste, in fondo a Los Angeles avrei lasciato solo il grande amore della mia vita, nulla di più.

‘’si papà, trasferiamoci pure, mi stai solo rovinando l’intera esistenza ma non ti preoccupare non fiaterò.’’
Ecco cosa avrei voluto rispondere quando in un normale venerdì pomeriggio, fino a quel momento aveva tutta l’aria di esserlo, tornò a casa e diede il suo grande annuncio.. ma no, mi limitai a stare zitta e a piangere per mesi e mesi, ogni notte con il solo desiderio di piantare le radici in quel posto pur di restarci.
 

Settimana dopo settimana la mia stanza era sempre più vuota, più triste e buia.
Sotto la finestra la scrivania era sparita cedendo il posto a grossi scatoloni temporaneamente posati sul pavimento e oltre ad un piccolo armadio e il mio letto, non era rimasto nulla.
Quando tornavo da scuola mi sembrava di sentirla piangere, così vuota, così cupa. Ero quasi più dispiaciuta di lasciare la mia camera nelle mani di sconosciuti che altro.
Si, perché ne aveva viste di tutti i colori, era quasi mia amica, la migliore.
Quelle pareti avevano visto il mio primo dente cadere e sostituirsi ad un dollaro, avevano assistito al mio primo bacio, alle telefonate con le amiche durate ore e ore e alla mia prima volta. Insomma, era come se quelle pareti mi conoscessero come poche persone avevano avuto la possibilità di fare.
Sarei potuta scappare prima che mi portassero via contro la mia volontà, lui sarebbe corso via con me, si Nicholas l’avrebbe fatto.
Le idee non mancavano, ma alla fine finivo sempre con l’arrendermi. Non sarebbe servito a nulla fare i capricci, mi sarei trasferita comunque.

L’ultima sera la passai con lui, con Nicholas, mentre miei erano a cena con alcuni amici per scambiarsi gli ultimi saluti e mio fratello con una delle sue tante ragazze occasionali a piangere lacrime di coccodrillo per illuderla fino alla fine di qualcosa di inesistente.
Io invece ero piccola, perché ammettiamolo 17 anni non sono niente, ma n’ero più che certa, avevo trovato il grande amore della mia vita due anni prima, alla festa di compleanno di mio fratello Matt.
Nessuno credeva nella nostra storia, i miei meno di chiunque altro, ma che importava?

- Ciao amore mio -

Lo abbracciai e i miei occhi si riempirono inaspettatamente di lacrime che scesero velocemente sulle guance. Non erano lacrime come tante, si perché di solito si limitano a rigare il volto, mentre quelle, beh quelle lasciavano profondi solchi pieni di fottuta tristezza.
Lui ricambiò l’abbraccio e mi accarezzò il collo.
Lo baciai, intensamente.
Senza nemmeno accorgercene ci ritrovammo in camera mia, sdraiati sul letto a pancia in su, uno avvinghiato all’altra, parlammo all’incirca un’ora dei nostri progetti, di quando e dove ci saremmo rivisti e poi Nick riprese a biaciarmi, prima sul collo e piano piano scendendo sempre più giù.

- Sophie, resta qua, resta con me. Ti prego, resta con me -

Sapevo di amarlo e come leggevo in tutti quei romanzi per cui impazzivo, separare due persone innamorate è un peccato mortale, contro natura, contro il destino.
Sarei rimasta se solo i miei avessero voluto, se solo mio fratello non avesse voluto trasferirsi con loro invece che restare in quella casa, in quella città.

- Non finisce qua, giuro che stasera non è la fine di nulla, giuro che farò di tutto per noi, giuro -

Stava piangendo, era la prima volta che lo vedevo così e mi sentivo talmente inutile.
Avrei voluto che le sue lacrime cessassero all’istante ma la cosa che più mi venne naturale fare fu abbracciarlo, prenderlo semplicemente tra le mie braccia e piangere con lui.

- l’eternità non basta -
- come? -
- l’eternità non basta - ripetè lui in un sussurro - l’eternità non sarà mai abbastanza per noi -
- ti amo, ti amo così tanto che fa male -


Ten years later.


- mamma mamma, giochiamo a nascondino? -
- si, tesoro -

Inizio a contare, ma non arrivo nemmeno al tre perché sento aprire la porta e guardando clandestinamente, vedo Maggy fiondarsi tra le braccia di suo padre.
Lui si inchina e la stringe a se baciandole la testa.
Corro anche io ad abbracciarlo e affogo nel suo delicato profumo, proprio quello che mi fece innamorare di lui dodici anni prima.
Con la sua solita dolcezza, scostandomi una ciocca di capelli, sussurra al mio orecchio un leggero 'ti amo.'

- Lo farò in eterno - rispondo mentre Maggy ci guarda ridendo.

I suoi occhi nei miei, sembra la combinazione per la felicità, perché l’amore è un po’ come quando vai dal tabacchino con tre numeri da giocare, speri di vincere ma sai che non succederà, alla fine però succede l’inaspettato e tutti i progetti che avevi vanno in fumo, tutte le preoccupazioni si dissolvono nel nulla come aria fritta e all’improvviso trovi la scorciatoia per arrivare alla tanto sognata felicità.
 

Si, Nicholas è sempre stato come una vincita inaspettata e sempre sarebbe stato così, in eterno.. anzi, anche dopo l’eterno.

  
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