Serie TV > I ragazzi della prateria
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Autore: Daydreamer    14/02/2007    7 recensioni
Lou rivela a Kid il tragico segreto che ha segnato il suo passato. Risucirà il loro amore a superare anche questa difficoltà?
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CONFESSIONE

CONFESSIONE

by DayDreamer

Il mio tentativo di creare una sezione di fanfiction su "I ragazzi della prateria" non ha avuto molto successo, però durante le vacanze di Natale ho visto -incredibile ma vero- un nuovo commento (Grazie val!!). Così ho deciso di tradurre in italiano un'altra delle mie fanfictions in inglese. Come, sempre Kid e Lou sono protagonisti. 

Per le eventuali fan della coppia JimmyLou: mi dispiace ma questo tipo di  ff proprio non fanno per me (Jimmy e Lou insieme mi intristiscono, è come se tradissero la fiducia di Kid! ...ecco l'ho detto). In ogni caso, se qualcuno ama questa coppia il sito http://writersranch.topcities.com  è pieno di storie su di loro (...in inglese ^_^).

Come al solito spero che commentiate e che a qualcun'altro venga la voglia di scrivere qualcosa a proposito dei nostri corrieri! 

Buona lettura, DD.

******

L' ho portato nel granaio, pronta a dirgli tutto, ma ora che ci troviamo uno di fronte all'altra, con i suoi occhi preoccupati fissi nei miei, sento tutta la mia determinazione svanire. Come posso rivelargli una cosa così orribile? Come potrà perdonarmi di avergliela nascosta...?

Inghiotto a vuoto, distolgo lo sguardo, non so se riuscirò a sopportare cosa vedrò nei suoi occhi una volta terminato il mio racconto. Lo sento avvicinarsi, istintivamente gli volgo le spalle. Lui si ferma, mortificato; il mio cuore comincia  a sanguinare ma non voglio perdere il poco coraggio che ho in uno dei suoi abbracci.

"Ho incontrato Wicks quando avevo tredici anni." comincio a parlare "Ero appena scappata dall'orfanotrofio. Credevo di riuscire a farcela da sola, invece..." scuoto la testa, amara "non sarei riuscita a superare l'inverno se non mi avesse trovata lui. Quell'uomo mi diede un tetto sulla testa e un lavoro come lavandaia. Mi portò in una casa con altre donne, all'inizio pensai che fossero altre ragazze aiutate da lui...che idiota..."

"No Lou..." il suo tono è fermo e gentile allo stesso tempo. Alzo la testa e trovo la forza di fargli un debole sorriso, poi vado avanti.

"Feci amicizia con Charlotte. Lei mi difendeva dalle altre, e mi fece capire in che posto ero finita. Cominciai ad avere paura allora, ma nessuno sembrava interessato a me, fino a un giorno... Era passato quasi un anno; una notte Wicks venne nella mia camera... avevo compiuto quattordici anni da poco. 'Come sei cresciuta Louise' mi ha detto." 

Non riesco ad andare avanti, dalle mie labbra esce solo un singhiozzo soffocato. Continuo a sentire la sua voce nella mia testa.

"Avevo così paura...lui era così grande, e io non riuscivo a muovermi..." le guance mi si bagnano di lacrime "'Cosa ti aspettavi ' mi disse 'ogni cosa ha il suo prezzo.  ...è ora che impari il t-tuo vero mestiere...' sono stata una stupida, una stupida..."

Sento di nuovo le sue mani rudi su di me, il suo peso che mi schiaccia e mi soffoca. Mi raggomitolo a terra. Kid si inginocchia vicino a me, avvicina una mano per toccarmi; io mi ritraggo, comincio a tremare, alzo gli occhi per guardarlo: "M-mi dispiace io..." non riesco a finire la frase e scoppio in un pianto desolato.

_______

La vedo davanti a me, rannicchiata in un angolo, scossa dai singhiozzi. "E' tutta colpa mia, tutta colpa mia..." seguita a mormorare "non sono riuscita ad aiutare i miei fratelli, non sono riuscita a salvare Charlotte.." mi guarda tra le lacrime "ho rovinato le cose tra noi...ed è tutta colpa mia, sono una stupida, una stupida..."

Mi avvicino "Tu non hai nessuna colpa." le dico con la voce strozzata. Vorrei abbracciarla, tenerla stretta, farla sentire al sicuro, ma adesso non so se me lo permetterebbe.

Provo di nuovo a posarle la mano sulla spalla, lei si irrigidisce, come un gattino spaventato, ma non si ritrae stavolta. Afferra la mia mano e intreccia le dita con le mie, le stringe forte senza girarsi.

Come possono averle fatto questo...i miei occhi si riempiono di lacrime. Lentamente le passo un braccio intorno alle spalle, lei si gira e nasconde il volto nel mio petto. Continua a piangere, io quasi non riesco  a respirare per la rabbia che ora brucia dentro di me. Per questo aveva deciso di nascondersi, per questo era così a disagio con me all'inizio, e pianse la prima volta. Per tutto questo tempo ha continuato a sentirsi responsabile per ciò che le era accaduto...

Non posso fare a meno di pensare a quell'animale che le ha portato via la sua innocenza. L'avrei voluto uccidere con le mie mani, avrei voluto poter essere in grado di difendere Lou, di risparmiarle il dolore e la vergogna; ma non ero lì, lo so che non posso cambiare il passato ma mi sento come se non avessi fatto abbastanza per lei.

Ora posso solo tenerla stretta, sperando di cancellare il suo dolore, e di aiutarla a fare di Wicks una cosa del passato. 

******

Torniamo a casa mano nella mano, appoggio la mia guancia contro la sua spalla, ho il bisogno di sentirlo vicino ora. Davanti la bunkhouse mi fermo, per un attimo sono presa dal panico. Non voglio che gli altri mi vedano così.

"Kid." Lo chiamo piano e lui si gira a guardarmi. "Vorrei dormire da Rachel stasera." sento la mia voce incerta, odio sentirmi così vulnerabile.

"Ok." sorride mentre mi accarezza la guancia, ma vedo la fronte aggrottarsi per la preoccupazione. "Dirò loro che non ti senti bene."

Sorrido. "Grazie." Come faccio a meritarmi un ragazzo così... 

___

La lascio davanti al portico di Rachel e poi vado dagli altri. Sono tutti a tavola e mi guardano interrogativi quando entro, stavano aspettando noi per iniziare la cena.

“Lou non si sente stasera. " dico prima che possano chiedermi nulla. "Rachel, preferisce dormire da te, se non ti dispiace."

Lei annuisce, ha capito. "Vado a vedere come sta; ragazzi, servitevi senza di me." 

Mi siedo, gli altri mi guardano stupiti.

"Hey Kid, cosa diavolo le hai fatto per convincerla a dormire da Rachel." esclama Cody con la sua solita boccaccia. 

"Ho detto che Lou sta male..." quasi non riconosco il tono gelido con cui ho pronunciato queste parole, l'intero tavolo ammutolisce.

Mangio in silenzio, gli altri si sono accorti che c'è qualcosa che non va, ma io non ho alcuna voglia di parlare con loro stasera. Non riesco a mandare giù più di qualche boccone, non riesco a non pensare a quello che quell'uomo ha fatto a Lou. Era così sconvolta da non voler dormire con noi...

Mi alzo, non ce la faccio a restare ancora lì dentro, mi scuso e esco.

___

Dalla finestra lo vedo uscire come una furia, cammina veloce, colpisce violentemente la parete della stalla, uno, due, tre volte, finché sento il rumore del legno che si spezza. Sobbalzo...lo vedo sparire nel buio.

Mi infilo a letto, raggomitolandomi sotto le coperte, le ginocchia al petto, come per proteggermi. Ricomincio a piangere, sembra che tutte le lacrime e tutto il dolore che mi sono tenuta dentro alla fine abbiano trovato il modo di venir fuori, che la corazza che mi sono costruita in tutti questi anni sia andata in frantumi. Ma non so se sarò in grado di affrontare il mondo senza di essa...

******

“LOU!” Mi sveglio gridando il suo nome. Sono in un fienile, e non so come sia arrivato fin qui. "Lou..."

Ho sognato che Wicks la prendeva...ho visto i suoi occhi terrorizzati, e io non ero in grado di fare nulla. Di nuovo mi ritrovo a boccheggiare per la rabbia e il dolore. Mi alzo in piedi, barcollo, la testa mi scoppia. Sono andato al saloon ieri notte...non mi ricordo altro, avevo giurato che non mi sarei mai ridotto come mio padre, e invece...mi ritrovo a puzzare d'alcool e a non sapere perché, sono disgustoso. Spero solo che Lou non mi veda in questo stato.

Mi avvio verso casa, la luce ferisce i miei occhi. Ma che ora è? Mi guardo intorno, ma non vedo nessuno in giro.

"Kid!" una voce rimbomba atrocemente nella mia testa...Mi giro. Rachel avanza verso di me, è decisamente arrabbiata. "Kid! Dove diavolo sei stato! Louise era fuori di se per la preoccupazione!"

Una smorfia di dolore mi attraversa il volto. "Lou...dov'è adesso?" 

“E' partita un'ora fa, tu non c'eri e lei ti ha sostituito."

Cosa? Avevo completamente dimenticato la mia corsa...e lei mi ha sostituito, dovrei essere io a prendermi cura di lei e invece...barcollo e mi appoggio al recinto dei cavalli. 

"Dannazione!" sbatto il pugno sulle assi di legno. "Dannazione!" le lacrime mi rigano le guance, sono uno spettacolo penoso, ma non mi importa che Rachel mi veda.

Mi posa una mano sulla spalla. "Su, vieni dentro," la sua voce si è addolcita, "cerchiamo di renderti presentabile, non è il caso che Teaspoon  ti veda in questo stato..."

Ma è troppo tardi, una voce familiare mi chiama e non mi aspetto nulla di buono dal suo tono. Teaspoon si avvicina.

 “Kid, cosa hai fatto ieri notte?" la sua voce è seria mentre avanza verso di me.

“I-io…” tentenno.

“KID! hai semidistrutto il saloon!"

 Pian, piano mi torna in mente . Un' uomo stava strattonando una delle ragazze, i suoi grandi occhi spaventati mi avevano ricordato quelli di Lou, e allora non ci avevo visto più. Non posso dire nulla a mia discolpa, e quindi me ne sto zitto.

“Ragazzo, esigo una spiegazione plausibile per il mio comportamento." 

 Continuo a non parlare.

“Scommetto che ha a che fare con Lou." Cody si avvicina, con gli altri stava osservando la scena dal portico.

Gli lancio uno sguardo torvo. "Impicciati degli affari tuoi, Cody."

“E' vero?" mi chiede Teaspoon. "Hai litigato con lei?"

Non gli rispondo, non voglio coinvolgere Lou nella questione.

“Lou ha dormito da Rachel ieri notte." dice Cody.

 "E' successo qualcosa?" Mi chiede Teaspoon.

"Stavolta sei andato proprio fuori di testa, vero Kid?" Cody ancora non ha imparato quando deve stare zitto.

"Dannazione Cody! Non ho litigato con lei!" mi accorgo di aver gridato, di aver afferrato il colletto della sua camicia, quasi fuori di me. Gli altri mi guardano allibiti e decisamente sconvolti, non si aspettavano una reazione come questa.

Rachel si avvicina, poggia una mano sulla mia spalla, ma io la scanso. 

"Scusatemi." mormoro, e poi mi allontano senza voltarmi indietro.

  ******

Ho cavalcato per tutta la mattina, senza dare riposo a Lightning*. E' esausta, ma io non mi voglio fermare, l'unica cosa su cui voglio concentrarmi è la posta. Perché se mi permettessi di pensare ad altro ricomincerei a piangere.

Stanotte non ho praticamente chiuso occhio, e il mio breve riposo è stato costellato da incubi...Kid, continuo a vedere il suo viso sconvolto. E' stato meraviglioso, ha cercato non farmi capire quanto fosse turbato, preoccupato solo di farmi stare meglio, ma ho potuto vedere l'orrore e la rabbia nel fondo dei suoi occhi. Dio, ti prego, fa che non lo perda...

Polvere e lacrime imbrattano il mio viso quando arrivo a Cottonwood. Non mi fermo, accetto un paio di sandwich e riprendo la strada di casa. La mia corsa si arresta a qualche miglio da Rock Creek. Mi fermo a far bere Lightning, improvvisamente non più tanta voglia di vedere gli altri. Non voglio affrontare le loro inevitabili domande, e ho paura di come troverò Kid. Quando stamattina non si è fatto vedere per la sua corsa, credevo di morire. E se quando tornerò ancora non si fosse fatto vedere? E se gli fosse successo qualcosa? E se non volesse più avere niente a che fare con me? Non potrei sopportarlo, ho già provato a stare senza di lui, a far finta di poter stare da sola come avevo sempre fatto...ma il dolore mi stava soffocando. Avevo avuto paura di lui quando si era fatto troppo vicino, avevo  avuto paura di fargli conoscere tutto di me; avevo sempre lottato per essere forte e libera e il sentirmi così dipendente da lui mi aveva terrorizzato. Non mi sentivo pronta allora, ma ora so che non posso stare senza di lui, e che non c'è nulla di sbagliato in questo. Lui mi ha ridato la fiducia negli altri , ha sopportato i miei dubbi e le mie reticenze, le mie paure e le mie debolezza...ma ora come potrà accettare anche questo? Come vorrà ancora toccarmi o guardarmi negli occhi dopo quello che gli ho detto...?

Arrivo alla stazione, mi accorgo subito che l'atmosfera è tesa, Kid non si vede da nessuna parte e i ragazzi mi guardano strano. Il cuore comincia a battermi all'impazzata. Cosa è successo? Perché lui non è qui?

"Cody! Buck!” chiamo i miei amici senza nemmeno scendere da cavallo. "Dov'è Kid?"

I ragazzi si lanciano sguardi preoccupati, incerti.

"Cody!”

"B-beh, Lou, non sappiamo proprio cosa gli sia preso oggi...ha combinato un casino ieri al saloon..."

"E adesso dov'è?" so che la mia voce sta tremando, ma non mi importa.

Buck scuote la testa sconsolato. "Non sappiamo dove sia finito. Teaspoon è furioso con lui. Gli ha chiesto perché lo ha fatto ma lui non ha voluto dirlo." non aggiunge altro, ma da come mi guardano ho capito che sospettano che abbia a che fare con me e con il mio strano comportamento di ieri sera.

"Lou, che succede?" il tono del mio amico è preoccupato, ma io non gli rispondo, sprono Lightning e corro via.

*****

Non so da quanto tempo sono qui, mi sono sciacquato la faccia nell'acqua gelida dello stagno fino a tornare lucido, dolorosamente e consapevolmente lucido. Mi sono ubriacato, ho picchiato un uomo, Dio, stavo anche per picchiare Cody senza alcun motivo...comincio a tremare, ho completamente perso il controllo. E se Lou mi avesse visto? E se avessi colpito anche lei? ...Dio non voglio pensarci.

Lei si fida di me, solo ora capisco difficile è stato per lei aprirmi il suo cuore, lasciare che la baciassi, che la toccassi...che la amassi. E io l'avevo messa in trappola, avevo tentato di controllare la sua vita, anche se stavo solo pensando di proteggerla.

"Lou..." mi prendo la testa tra le mani. Ero stato così arrabbiato con lei, l'avevo ferita, non avevo capito le sue reticenze, il fatto di non sentirsi pronta. Avevo supposto che non mi amasse abbastanza.

Sento qualcuno che si avvicina, alzo lo sguardo...Lou. La sua figuretta rimane vicino ai cavalli. E' preoccupata, ha paura, posso vederlo da qui. Vado verso di lei.

"Kid." mi chiama piano. Il suo visetto è pallido, segnato da lacrime ormai secche. Mi avvicino senza smettere di fissarla. Lei abbassa la testa.

"Mi dispiace" la sua voce è rotta dal pianto, mi stringe il cuore. La trascino tra le mie braccia.

"Kid." comincia a singhiozzare, afferra la mia camicia disperatamente. Le accarezzo i capelli e la schiena. "Kid...ti prego non lasciarmi."  

Come potrei mai lasciarla...è la mia vita, il mio amore, le bacio i capelli e la fronte. Glielo ripeto sussurrando. La cullo gentilmente come se fosse una bambina.

Pian piano i suoi singhiozzi cominciano a calmarsi. Mi risiedo sul tronco dove stavo prima facendola accoccolare sulle mie ginocchia. Ha smesso di piangere, le sue mani ora sono allacciate mollemente intorno alla mia vita. Finalmente alza il viso per guardarmi di nuovo, gli occhi spalancati e ansiosi.

"Davvero non mi lascerai?" la sua voce è ancora incerta "Anche dopo che ti ho mentito e non ho avuto fiducia in te? Anche dopo che sai che non sono..."

Le prendo il volto tra le mani per fissarla negli occhi. 

"Io ti amo Louise McCloud, con tutta la mia anima. Non potrei neanche immaginare di vivere senza di te." Poggio la fronte sulla sua. "Sei tu che devi perdonarmi. Sono io che non ho avuto fiducia in te; avrei dovuto cercare di capirti e invece ti ho ferito non so neanche quanto con il mio stupido orgoglio." Mi fermo per un attimo per prendere fiato. "Non so perché sei voluta tornare con uno stupido testone come me."

Poggia un dito sulle mie labbra. "Perché ho una testa dura come la tua." mi bacia piano sulle labbra e poi torna a guadarmi negli occhi. Sorride ora. "E perché ti amo."

*******

Mentre torniamo a casa lo prendo a braccetto. Lui mi stringe la mano e mi bacia la fronte sorridendo. Io sospiro, sono incredibilmente felice.Quando rientriamo nella stalle noto le assi rotte, quelle che aveva spezzato ieri sera, lo sento irrigidirsi, e i suoi occhi si rabbuiano. mi giro per guardarlo.

"Sono sicura che andrà tutto bene con Teaspoon," gli accarezzo la guancia, facendogli sentire tutto il mio amore e il mio supporto.

"Non è per Teaspoon."

Mi acciglio, non capisco.

"Ieri ho completamente perso il controllo. E se ci fossi stata tu? E se ti avessi fatto del male?" la sua voce si incrina e lui distoglie lo sguardo.  

"Kid." lo lo costringo a guardarmi di nuovo. i suoi occhi sono pieni di dolore e paura. So a cosa sta pensando, so qual'è il suo timore più grande...conosco le cicatrici che la sua infanzia ha lasciato nel suo animo.

"Kid. Tu non sei come lui." 

"Ma lui è mio padre, Lou...e cosa ho fatto ieri mi terrorizza; ho quasi colpito Cody, questa mattina, senza motivo."

Gli prendo il volto tra le mani. "Esattamente, Kid, quasi. Tu non faresti mai del male a qualcuno senza motivo. Tu sei il più gentile, il più paziente, il più straordinario uomo che io conosca. Se non ti avessi incontrato, non avrei mai imparato a fidarmi di nuovo di qualcuno."

Lui arrossisce, "I-io, io non ho fatto nulla."

"E invece si." gli dico seria.

Mi abbraccia allora, e poggia la sua fronte sulla mia spalla. "Grazie." sussurra nei miei capelli.                       

"Prego." sorrido e gli accarezzo la schiena. Rimaniamo così per un momento, poi si allontana.

"E' meglio che andiamo se vogliamo trovare ancora qualcosa da mangiare." scherza e mi spinge verso la bunkhouse, ma è preoccupato, come me.

Quando entriamo siamo ancora mano nella mano. Gli altri sono ammutoliti e ci osservano. I loro visi tradiscono la loro curiosità, ma anche la loro preoccupazione. Sanno che è successo qualcosa tra me e Kid e, soprattutto, sanno che Teaspoon sta ancora aspettando una spiegazione da Kid. Rachel mi lancia una sguardo pieno di comprensione, ma non dice nulla. Teaspoon ci fissa.

 "Allora Kid..."

"Mi dispiace Tespoon, ma non c'è nulla che possa dire per giustificarmi." 

"Andiamo ragazzo! Ti conosco. So che non ti comporteresti così se non avessi una buona ragione, ma non posso fare finta che non sia successo niente questa volta." 

Kid continua a stare zitto. Quello stupidone non vuole dire niente per non coinvolgermi.

"E' colpa mia." dico."Kid era sconvolto per qualcosa che è successo a me." 

Sento che mi stringe la mano e mi giro a guardarlo. 

"Non c'è bisogno che tu dica nulla." mi dice, io gli sorrido. 

"E invece si." 

Mi giro verso gli altri, i miei amici, la mia famiglia. Non voglio nascondere loro  più nulla. Ho paura, ma la presenza di Kid mi da coraggio. Faccio un respiro profondo e inizio.

"Ricordate la mia amica Charlotte? La incontrai quando scappai dall'orfanotrofio. Lei era...lei era una prostituta. Noi lavoravamo per l'uomo che l'ha uccisa, Wicks." 

"Lou! Ci stai dicendo che eri..."

"Cody!!" ringhia Kid. 

"No, no!" mi affretto a rispondere. "Io lavoravo come lavandaia. Non sapevo nemmeno che posto fosse quella casa piena di donne, fino a una notte..." stringo al mano di Kid fino quasi a fargli male. "Fino a una notte..." non riesco a continuare. Pensavo che non sarebbe più stato così difficile parlare e invece, la mia gola è stretta in un nodo e non riesco a dire nulla. Sento un braccio forte circondarmi una spalla. Provo ancora. Un respiro tremulo è tutto ciò che esce dalle mie labbra.  

Kid parla per me. "Quel bastardo l'ha violentata." la sua voce è contratta dall'odio e dal dolore. "Aveva appena quattordici anni."  

Nascondo il viso nel suo petto; non riesco a guardarli in faccio adesso. Non voglio vedere la pietà e l'orrore nei loro occhi. Li sento trattenere il respiro, come se fossero stati colpiti fisicamente. Qualcuno si avvicina. 

"Lou." Teaspoon mi accarezza i capelli."Lou, tesoro." 

Finalmente trovo la forza di alzare la testa. Vedo i suoi occhi brillare di lacrime. "Vieni qui, vieni qui." mi abbraccia, mi consola come se fosse un padre. 

Inizio a rilassarmi. I ragazzi mi si avvicinano -Buck, Cody, Noah- tutti mi prendono tra le braccia. Jesse sta piangendo. Jimmy mi fa quasi male tanto mi tiene stretta.

"Mi dispiace." lo sento sussurrare. "Mi dispiace." 

"Adesso sto bene, sto bene..." lo rassicuro. 

Ci dividiamo e mi bacia la fronte prima di lasciarmi andare. Ritorno nelle rassicuranti braccia di Kid. Guardo i volti di coloro che mi stanno vicino, pieni di dolore e rabbia, ma anche di comprensione e di amore. Sono la mia famiglia, i miei amici. Gli occhi mi pizzicano di lacrime.

"Dio, quanto vi voglio bene." non mi accorgo di aver pronunciato queste parole ad alta voce, anche se solo in un sussurro. 

"E NOI ne vogliamo a te." Buck mi scompiglia i capelli. Arrossisco.  

"Hey! Non ti riconosco più se cominci ad arrossire come una ragazza ora!" Cody mi prende in giro, ma sulle labbra ha il sorriso più dolce che io abbia mai visto.

******

La serata è andata avanti quietamente, io e Lou abbiamo mangiato vicini, spalla a spalla; non abbiamo parlato molto, ascoltavamo in silenzio le chiacchiere degli altri. I ragazzi non l'hanno trattata diversamente. Non ci sono stati sguardi di pietà, cosa che lei temeva più di ogni altra, ma so che è stato un duro colpo, specialmente per Jimmy. 

Mentre ci prepariamo per andare a dormire Lou mi chiama fuori per il nostro solito bacio della buonanotte. Ma stasera è diverso, rimaniamo abbracciati. Sento il bisogno fisico di sentirla vicina. La sento sospirare, abbasso lo sguardo verso il suo viso. La guancia sul mio petto, i suoi occhi grandi brillano alla luce della luna.

"La tua camicia nuova, non ho neanche visto come ti stava..." 

Gli sorrido dolcemente. "Abbiamo un sacco di tempo per quello."

"Kid." la sua voce è ansiosa ora. "Kid...quando ti ho dato quella camicia, io volevo...l'ho fatto perchè volevo che tu la indossassi durante la nostra corsa doppia a Fairfield."

Rimango in silenzio, ho capito cosa voleva dire. Mi ricordo cosa significavano per noi quel tipo di corse. Un paio di giorni come una vera coppia: una cena romantica, una passeggiata e poi ....ballare insieme. ** 

Entrambi volevamo prendere le cose con calma stavolta, timorosi di rovinare tutto un'altra volta. Anch'io avevo pensato alle opportunità che quel viaggio prospettava, ma poi con l'arrivo di Charlotte e tutto il resto, quell'occasione era sfumata. Non pensavo che dopo tutto quello che era successo lei fosse pronta, e invece...

"Kid." la sua voce è incerta, deglutisce a vuoto. "Stai con me stanotte." 

"Lou, non so se è una buona idea..." 

Si allontana da me. "Non...non mi vuoi più..." la sua voce trema. "E' perché io...sono sporca?" 

"No Lou!" la prendo per le braccia. "Dio, come puoi pensare che non ti voglia più? E' solo che...non voglio sentirti tremare di paura sotto il mio tocco, e scostarti da me come se bruciassi. Perché quello che ho fatto...è lo stesso che ti ha fatto Wicks." non posso pensare che le sua mani l'hanno toccata come hanno fatto le mie, che tutte le volte che siamo stati insieme lei ha dovuto combattere con quel ricordo. 

"Kid." mi afferra le mani. "Tu non mi hai fatto quello che mi ha fatto quell'uomo. Tu mi hai amato, mi hai guarito. Ho avuto paura dell'intimità con te all'inizio, non posso negarlo. Ma tu non mi hai mai forzato, non mi hai mai fatto del male."

Ha parlato tutta d'un fiato, le sue guance si sono fatte rosse. "Ogni volta che siamo stati insieme mi sono sentita al sicuro, protetta. Quando mi tieni con te, in quel momento ci sei solo tu nel mio cuore, nient'altro...ed è così bello...tutto il resto non esiste più, ci siamo solo tu ed io..." sospira. "Ma forse ora non sarà più così, ora che tu sai; ci sarà lui tra noi."

Trema e non mi guarda. L'ho ferita di nuovo. La voglio proteggere, ma sembra che io riesca sempre a farle male.

"Vieni qui." La abbraccio. "Non ho detto che non voglio fare l'amore con te. E' solo che vorrei che la nostra prima volta insieme dopo tanto tempo sia speciale, non che sia solo un modo per provare qualcosa a noi stessi."

"Davvero?" Non sembra ancora convinta del tutto.

"Davvero." mi abbasso a baciarla sul collo. "Prometto.Domani vado a parlare con Teaspoon e gli chiedo se c'è in programma una corsa doppia. Altrimenti, appena abbiamo un po' di giorni liberi, ti porto a St. Joe a vedere tuo fratello e tua sorella."

Mormoro piano, le labbra sulla sua pelle; la sento rilassarsi sotto il mio tocco. Amo sentirla così, dolce e morbida tra le mie braccia. 

"Prometti?" ha quella sua voce roca quando mi risponde.

Sorrido. "Prometto, Lou." 

Ritorniamo nella bunkhouse. Gli altri stanno dormendo, o facendo finta di dormire. Lo so benissimo che avere un po' di privacy è un'illusione e che probabilmente qualcuno ci avrà osservato dalle finestra. 

Mentre ci svestiamo sento le sue braccia attorno alla vita. Poggia la guancia sulla mia schiena. 

"Kid." il suo tono è quasi supplichevole. "Posso dormire con te, almeno?"

Mi giro per guardarla. Mi fissa con quei suoi occhioni scuri. "Per favore." dice.

Non riesco a resistere,  alzo le lenzuola, lei si infila nella cuccetta e io faccio lo stesso. Sento che si accoccola contro di me nel modo con cui eravamo soliti dormire, la sua schiena contro il mio petto, le mie braccia intorno alla sua vita sottile, le nostre dita intrecciate. Dio, quanto mi era mancato tutto questo...

"Buona notte Louise." sussurro vicino al suo orecchio. Si gira e mi bacia sul collo.

"Buona notte a te." 

La guardo dormire, godendomi la sensazione del suo piccolo corpo caldo contro il mio. La mia Lou, la mia dolce, forte, coraggiosa Louise. Ho fatto un sacco di errori con lei, ma ora il mio unico desiderio è stare con lei, amarla, proteggerla, prendermi cura di lei come si merita. E spero che un giorno me lo permetterà.

FINE  

* Lightining è il nome della cavalla di Lou, quella nera che lei monta sempre.

** Lo specifico in caso qualcuno non lo sapesse o non se lo ricordasse: ne 'I ragazzi della prateria' spesso il verbo ballare è stato usato per riferirsi al fatto che Lou e Kid fanno l'amore. (Ricordate l'episodio Requiem per un eroe? Quando Kid chiede consiglio a Jimmy?)

 

  
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