Io
questa cosa non ho idea da dove l’ho tirata
fuori. Giuro. Per le Gaylimpiadi in atto sul
#THEGAYS in questi tre
giorni, HogwartsAU ambientata il giorno dello scontro tra la scuola e
Voldemort. Un po’ angst, molto non-sense
e, come al solito, molto fluff.
Però per una volta non è una Larry, non siete
contente? :D
Ok,
mi ritiro, è meglio. Esco ad incontrare la
mia beta di fiducia, che però non ha visto
quest’ultima cosa, quindi mi scuso
anche per tutti gli errori che ci saranno.
Addio,
miei amati :3 (?)
_ki_
Voglia
di ascoltare musica mentre leggete? The fray - you found me
Just a little late - You found me
«Torno
tra dieci minuti».
Lo
aveva lasciato lì, sotto quel pilastro che gli schiacciava
le ossa, con un sorriso sulle labbra e il cuore che urlava Resisti
finché
non torno!
Farsi
crollare un pilastro di pietra sulla pancia? Forse non
era stata la mossa più intelligente della sua vita
-sicuramente aveva fatto di
meglio.
Louis
non era mai stato bravo a nascondino. Odiava
nascondersi perché rimanere fermo gli metteva ansia, odiava
scovare gli altri
perché pensava di non essere abbastanza intelligente per
capire quali fossero i
nascondigli scelti dagli amici -e poi nascondino era un gioco stupido,
Louis lo
sapeva a dieci anni tanto quanto lo sapeva adesso che ne aveva
diciassette.
Louis
però aveva sempre giocato a nascondino. Non si tirava
mai indietro quando si parlava di giochi, risate e sfide. Aveva giocato
a
nascondino anche con Liam, quando lo aveva scovato tra gli scaffali
polverosi
della biblioteca. Si avvicinava un po’, quel tanto per far
capire al più
piccolo che lui c’era ed era interessato, e poi si
nascondeva, dietro ad una
battuta, dietro ad una risata così come dietro al ritratto
della Signora Grassa
e alle sue parole d’ordine improponibili.
Avevano
giocato per un anno intero, a questo nascondino. Liam
all’inizio era un ragazzino timido del quinto anno, protetto
dal mondo da uno
scudo di libri, bravo a nascondersi quanto negato a scovare. Louis si
era
stancato così tante volte di farsi rincorrere che un
po’ sospettava fosse stato
il contrario -Liam che si nascondeva dietro le sue muraglie di
“Sei troppo
impertinente, non mi interessi” e “Davvero vorresti
uno come me?” e Louis che
penava nel cercarlo. Poi la guerra era entrata dal portone principale
del
castello ed aveva amplificato di mille volte quel rincorrersi e fuggire.
Louis
non sapeva quando aveva cominciato a smettere di respingere
i Mangiamorte e cominciato invece a correre verso qualsiasi direzione
potesse
trovarsi Liam. Era stato stupido, impulsivo e incosciente come era
sempre stato
in diciassette anni che era al mondo. Come era finito sotto un pilastro?
La
mente cominciava già a sfumare i ricordi più
recenti. Ricordava
di star correndo per le scale in cerca di qualche viso familiare per
potersi
informare su Liam. Dov’era Liam? Solo il giorno prima era
riuscito a baciarlo
per la prima volta e ora già non riusciva più a
passare un minuto senza preoccuparsi
per lui.
Poi
c’era stata un’esplosione. Louis ricordava di aver
guardato nella direzione del suono, mentre ancora correva -non poteva
fermarsi,
doveva trovare Liam, accertarsi che stesse bene e baciarlo
un’altra volta,
perché i Mangiamorte erano dappertutto e davvero non voleva
concludere la sua
vita sapendo che, in quell’anno trascorso a giocare ad uno
stupido gioco che
odiava, avrebbe potuto fare molto di più.
Poi
il muro gli era crollato addosso. Louis avrebbe potuto
impugnare saldamente la bacchetta e fare un incantesimo per
proteggersi, forse
un Wingardium Leviosa per bloccare le macerie che stavano precipitando
su di
lui. Ma non ce l’aveva fatta. Non era mai stato il
più brillante degli studenti
durante i Duelli, né il più reattivo. Forse se
avesse dato più ascolto ai
professori non si sarebbe trovato in quella situazione? Non aveva
voglia di
pensarci, adesso.
Liam
era arrivato qualcosa come mezz’ora dopo la sua
sepoltura tra le macerie. L’aveva sentito da lontano, con le
orecchie che
fischiavano e la vista sfocata che non riusciva più neanche
a inquadrare il
soffitto crepato sopra di lui. Aveva udito il rumore sordo delle
ginocchia che
impattavano contro il suolo e il viso arrossato e preoccupatissimo di
Liam
entrare nel suo campo visivo. Aveva cercato di sbattere le palpebre,
per
mettere a fuoco gli occhi acquosi del ragazzo.
«Ma
dove cazzo eri finito?» gli aveva urlato contro Liam,
agitatissimo.
«Ehi,
no-n essere volgare»; Liam -Louis lo aveva capito
dall’angolazione
della linea delle labbra, dal naso arricciato e dagli occhi ancora
più lucidi-
gli avrebbe volentieri tirato un pugno per essere così
inopportuno in una
situazione del genere; era sempre Liam, d’altronde, a
riprendere Louis nei suoi
momenti di indelicatezza, e il fatto che Louis trovasse giusto
scherzarci sopra
proprio in un momento simile doveva mandarlo in bestia.
«Ce-ce
la fai a tirarmi fuo-ri?» gli aveva allora chiesto il
più grande, per far cambiare espressione al ragazzo -e
perché doveva aver
qualcosa come la gabbia toracica schiacciata, data la fatica che faceva
per
fare anche un solo respiro. E poi Liam gli aveva mostrato la bacchetta
rotta.
Era
successo tutto molto in fretta. Liam aveva detto che sarebbe
andato a cercare qualcuno, che ci avrebbe messo solo un attimo, che
Louis non
doveva morire e non sarebbe morto oggi; poi lo aveva baciato e Louis
l’aveva
trattenuto per la nuca con la mano che ancora riusciva a muovere,
giusto un po’,
perché sapeva che le lacrime di Liam non sarebbero state
nascoste ancora a
lungo e Louis non sarebbe stato lì per scovarle.
«Tu
non ti muovi e io torno subito. Torno tra dieci minuti»
gli aveva detto Liam, alzandosi e correndo via, con un sorriso sulle
labbra
perché l’aveva trovato e il
cuore spaccato in due perché rischiava di
perderlo.
E
dove avrebbe potuto andare? Aveva perso la sensibilità
delle gambe e sapeva che non sarebbe riuscito a mantenere gli occhi
aperti
ancora a lungo.
Ma
forse Liam intendeva altro? Non fuggire di nuovo, che
ti ho appena trovato.
D’altronde
-pensò Louis mentre riposava gli occhi stanchi
solo un secondo, solo per un attimo- era giusto un po’ in
ritardo, ma alla fine
Liam era riuscito a trovarlo.