‘NO,HARRY NOO!’
ORMAI ERA TROPPO TARDI,C’ERAVAMO SCHIANTATI CONTRO UN CAMION.
 
 
 
 
Cercavo di fare degli sforzi,ma niente,non riuscivo ad aprire gli occhi.
Per fortuna Harry non si era fatto niente,aveva solo qualche graffio e la gamba rotta,ma io…
Non sapevamo ancora quello che mi avrebbero diagnosticato.
 
Dopo circa tre giorni,mi risvegliai,ancora stordita dal coma.
Aprii gli occhi e niente,vedevo il buio,vedevo nero.
Sentii che qualcuno aprii la porta,era Liam,il mio migliore amico.
Con una voce sottile disse:’Buongiorno Abbie’
Io molto eccitata e preoccupata,stropicciandomi gli occhi dissi:’ LIAM?!? IO,NO-NON TI VEDO!,LIAM DOVE SEI?
Liam uscì di corsa dalla stanza sbattendo la porta,urlò per tutti i corridoi: DOTTORE,DOTTORE,PRESTO!MA DOVE CAZZO SIETE QUANDO SERVITE?!?
Continuando a urlare una inserviente gli disse di calmarsi e che un dottore sarebbe arrivato subito.
Intanto io continuavo a urlare il suo nome,ma niente,nessuno mi rispondeva.
Venne il dottore,mi visitò.
Io stavo piangendo,mi faceva male tutto.
Poi sentii Liam e il dottore parlare,purtroppo mi avevano diagnosticato una malattia,ero diventata cieca a causa del forte bagliore  dei fari del camion.
IN QUEL MOMENTO IL MONDO MI CADDE ADDOSSO,NON RIUSCIVO AD ACCETTARMI.
Giorno dopo giorno tutti venivano a farmi visita e ripetevano la solita frase: SU PASSERA’ QUESTO BRUTTO MOMENTO.
Ma come potevo far uscire dalla mia mente il fatto di non poter vedere?
Il fatto di non poter più vedere gli occhi color smeraldo del mio amato Harry?
Il fatto di non poter più vedere i miei amici,e soprattutto Liam,il mio migliore amico?
Il fatto di non poter più continuare a ballare?
Il fatto di non poter entrare all’accademia della fotografia?
MI SENTIVO INUTILE,COME SE NON SERVISSI A NIENTE E A NESSUNO.
 
Mi riabilitai,andai a casa,e ripresi la scuola.
Per un lungo periodo non sentii né Liam,né Harry,né i miei amici.
Inviavo in continuazione messaggi e chiamavo sempre,ma niente,non rispondevano.*
E QUESTO MI FACEVA SENTIRE ANCORA DI PIU’ UNA NULLITA’.
 
Sono passati tanti anni da quell’orribile incidente e ancora tutt’ora non ho notizie di Harry e dei ragazzi.
Io ero guarita,ero guarita da quell’orribile malattia che mi avevano diagnosticato.
Andai alla ricerca di loro,ma l’unico indizio che trovai fu: MI DISPIACE,MA GLI ONE DIRECTION SI SONO SCIOLTI,OGNUNO  HA PRESO LA PROPRIA STRADA,E SI SONO TRASFERITI NELLE PROPRIE CITTA’ NATALI.
Feci tantissime ricerche,e alla fine riuscii a trovare l’indirizzo attuale di dove abita Harry: Holmes Chapel;Road 19.
Lo stesso giorno che trovai l’indirizzo,presi un aereo diretto per Holmes Chapel,e la sera arrivai giusto in tempo per prendere il taxi che mi avrebbe portato a casa sua.
Bussai,nessuno rispose.
Bussai nuovamente,nessuno rispose.
Controllai meglio l’indirizzo,era quello,così bussai di nuovo.
Sentii da dentro una voce femminile che urlava: ‘ARRIVOOOO’
Una ragazza bionda,bassina e un po’ cicciotella,con un addosso una specie di vestaglietta trasparente disse: ‘cerca qualcuno?’
Dietro di lei,arrivò un ragazzo riccio,alto e magro.
Si notava perfettamente che aveva  messo i suoi boxer cinque secondi fa,lo riconobbi subito,era Harry.
Io gli lanciai un occhiataccia,e poi con le lacrime agli occhi dissi: ‘NO,MI SCUSI TEMO DI AVER SBAGLIATO CASA’
Lui mi guardò come per dire NON E’ COME PENSI TU,e quella ragazza sbattendo la porta trascinò Harry dentro.
Io ero ancora lì,davanti la porta di quella casa,schifiata di quello che avevo visto.
Andai nel retro della casa e c’era un finestra della camera da letto.
C’erano vestiti sparsi per tutta la camera,era proprio come pensavo io.
Vidi attraverso la finestra che qualcuno aprì la porta di quella stanza,così mi abbassai per non farmi vedere.
Harry e quella finta bionda si stavano baciando e lei lo spinse sul letto.
Harry la scostò prese i suoi vestiti,si allacciò le scarpe e uscì di casa.
Me ne andai per non farmi vedere,vidi davanti a me uno starbucks,così entrai in quel bar.
Presi un cappuccino e me ne andai alla ricerca di un hotel in cui alloggiare.
Di scatto sentii qualcuno afferrare il mio braccio,mi girai e vidi che era Harry.
Con voce fredda dissi: ‘che cosa vuoi da me?’
Harry: ‘volevo solo spiegarti quello che hai appena visto,comunque ciao’
Io: ‘CIAO?SPIEGARMI QUELLO CHE HO VISTO? SONO PASSATI BEN CINQUE ANNI E A TE NON TE NE E’ FREGATO UN CAVOLO DI VENIRMI A TROVARE IN OSPEDALE,A CHIEDERE COME STAVO,SE ERO GUARITA,SE LA MIA SITUAZIONE ERA PEGGIORATA O MIGLIORATA,E PER DI PIU’ VENGO A TROVARTI PER DIRTI CHE NON TI HO MAI DIMENTICATO E COSA VEDO?VEDO UNA SIMILE SCHIFEZZA?’
Mi baciò,non fu un bacio stampo,e nemmeno uno di quei classici baci,fu il bacio più bello della mia vita.
Harry: ‘Ora hai capito che nemmeno io ti ho dimenticata?’
Non risposi,lo baciai ancora,ma poi mi resi conto di quello che stavo facendo e staccai subito le sue labbra dalle mie.
Io: ‘Harry senti,tu puoi fare tutto quello che vuoi,ma non puoi dirmi che non mi hai mai dimenticata,ora lasciami andare in un Hotel!’
Harry: ‘Lascia stare l’Hotel,ti ospito io’
A malincuore risposi di sì,ma solo perché non avevo un posto in cui alloggiare.
Rimasi da lui una settimana e in quella settimana Harry mi disse delle cose che in tutti questi anni non aveva mai detto a nessuno.
Poi alla fine,io e harry ci fidanzammo nuovamente,gli One Direction tornarono ad essere quello che erano prima e io e Harry ci sposammo.
 
 
*= nonostante fossi cieca,potevo scrivere messaggi e telefonare,c’erano dei cellulari adatti.