DISCLAIMER: Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun fine di lucro, né intende infrangere alcuna legge su diritti di pubblicazione e copyright.
ATTENZIONE: tutti i personaggi di questa storia sono immaginari e non hanno alcun legame con la realtà. Qualsiasi nome e riferimento a fatti o persone reali è da ritenersi ASSOLUTAMENTE casuale.



Avrei voluto scrivere una storia per il compleanno di Harry, così come avrei voluto scriverne una per il 5 giugno, il compleanno di Draco. Purtroppo l'ispirazione è venuta a trovarmi sono ieri notte e oggi, tra un run di dati e l'altro sono riuscita a scrivere questa storiella. Spero che vi piaccia :-)















Harry venne svegliato la mattina del primo agosto da un gufo reale che picchiettava sulla finestra con una busta stretta nel becco. Non era particolarmente presto, ma aveva passato la notte a discutere con Ron ed Hermione, quindi quella mattina erano rimasti a poltrire di più. Il gufo si accertò che Harry si fosse alzato e mentre stava per aprire la finestra senza occhiali, lasciò la busta sul davanzale e volò via. Harry avrebbe giurato che fosse il gufo di Draco Malfoy. Sedette sul letto inforcando gli occhiali e notò che non c'era mittente né destinatario sulla busta, e nemmeno un sigillo. Era completamente intonsa.
Tutto ciò era sempre più strano. Decise di rompere gli indugi e aprire la lettera.






Buon compleanno Harry,
Io ti amo.

Non sono impazzito, anzi. Non sono mai stato così cosciente di chi sono e di cosa voglio. E sono solo un ragazzino spaventato da cui la vita pretende troppo.

Tra quattro giorni dovrò essere marchiato, mia madre mi ha mandato in camera a prepararmi, ma il suo sguardo mi diceva che se voglio uscirne è il momento di fare qualcosa, la mia ultima occasione. Sappiamo entrambi che il Signore Oscuro mi assegnerà una missione suicida per punire i Malfoy per il fallimento di mio padre, l'unica cosa che non so ancora è se mi chiederà di uccidere te o Silente. E io, davvero non vorrei uccidere nessuno. Comunque le parole di mia madre sono servite, e per una volta, in questo momento, sono sincero con me stesso. Questo comporta anche scrivere una lettera sconclusionata che non ti invierò... A volte piace essere un po' melodrammatico anche a me.

Ma sto divagando. Dicevo che sono un ragazzino impaurito e condizionato. Non voglio diventare un Mangiamorte, certo non adoro i nati babbani, ma ucciderli tutti? Seriamente? Senza contare che stanno già sparendo dei purosangue.

E se leggessi mai questa lettera immagino che penseresti, Bravo, non vuoi diventare Mangiamorte. E' un'idea meravigliosa, davvero. Vuoi aiuto? Fantastico, ma che cosa centra che mi ami?
Ci ho preso? Non lo saprò mai, ma mi piace pensare di conoscerti a sufficienza da prevedere la tua reazione.

Hai ragione Harry, non centra assolutamente nulla. Ma questo non vuol dire che non sia vero. Non so esattamente quando mi sono accorto che non ti odiavo. Credo sia stato mentre ti guardavo affrontare il drago per la prima prova del torneo Tremaghi. Era la prima volta che ero così in ansia per la sorte di qualcuno, ero più teso di una corda di violino, e quando sei stato colpito mi sono spaventato a morte. Non l'ho ammesso subito, ma quando la stessa cosa è successa durante la seconda prova ho dovuto farmi un esame di coscienza. Non risalivi più Harry, ho creduto davvero che fossi morto.
Presa coscienza del mio sentimento, non c'era molto che potessi fare per cambiare le cose. Continuai a ferirti, ferendo un po' me stesso ogni volta. Mi dispiace per questo. Ma a cosa sarebbe servito cambiare qualcosa? Solo a far nascere supposizioni e commenti. Sono sicuro che tu non l'avresti voluto, del resto non hai mai nemmeno voluto diventare mio amico.

Potresti dire che il mio amore non corrisposto è stato uno dei motivi per cui sono entrato nella squadra di inquisizione lo scorso anno. Non è così. Il mio ruolo me lo imponeva, non potevo fare a meno di iscrivermi. Senza contare che anche mio padre aveva una buona dose di influenza nelle scelte che ho fatto lo scorso anno. Ora è ad Azkaban, ti ho ringraziato per questo?
Per quanto riguarda quello che ho detto dopo la prima partita di quidditch, mi dispiace. Ammetto di aver insultato i tuoi genitori perché in quel momento ero arrabbiato. Avevo zittito il mio cuore quel giorno, per riuscire a giocare. Avevo indossato la maschera più fredda che avevo per sfidarti. Ed è stato inutile. Puoi immaginare il mio fastidio. Ma quello che ti ho detto è imperdonabile, scusami.

Credo di aver spiegato sufficientemente le mie ragioni. Ora è tempo di andare a dire a mia madre che non vedo alternative sicure al marchio. Non che il marchio sia una cosa sicura.

Addio Harry.
Tuo, sempre
Draco





Harry rilesse la lettera due volte, indossò le prime cose che gli capitarono sotto mano e corse fuori dalla Tana ignorando tutti i richiami che lo raggiunsero.
In un scoppio di magia involontaria, ricordando la sensazione provata mentre viaggiava con Silente solo qualche settimana prima, si smaterializzò.









Ho cercato di essere fedele ai libri per quanto possibile, in particolare all'inizio del sesto. Andando a controllare, mi sono resa conto che Harry va a Diagon Alley la mattina del suo compleanno, e li incontra Malfoy da Madama Maclan e poi lo segue da Magie Sinister... Fate finta che tutto ciò succeda un paio di settimane dopo il compleanno di Harry.... Cosa volete farci, l'idea mi è venuta così.

Fatemi sapere cosa ne pensate e se trovate qualche errore :)