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Autore: itsHazzaa    02/08/2012    4 recensioni
Parto col dire che è estremamente difficile scrivere mentre tre deficienti, nonchè protagoniste della seguente OS, parlano in continuazione distraendoti. Ma alla fine ho avuto la meglio. Ah. Boh spero vi piaccia, è scritta molto di getto, nata da una delle mille boiate dette.
Adiossss
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“THOMAS EDWARD PAYNE, VIENI QUI SUBITO” “Ma...mamma” fece un bimbo, aveva sette anni, capelli biondo cenere, occhioni color nocciola racchiusi in un viso così angelico, “No, devi finirla di dare fastidio a Destiny, è la terza volta che scoppia in lacrime per colpa tua” la voce ferma della ragazza, tradiva la sua giovane età, Emma, la ragazza pazza, quella che nessuno si sarebbe mai aspettato si sarebbe sposata e avesse avuto un figlio, “Emma, non ti preoccupare, scommetto che Nathaniel ha dato del suo per far piangere Destiny” Brooklyn ed Emma si conoscevano ormai da anni, una passione in comune, se così si può dire. Nathaniel aveva dieci anni ed era tutto suo padre, stessi ricci, scuri, occhi chiarissimi, sembrava il bambino più dolce del mondo, ma era il più pestifero, tranquillo, ma capace di essere dispettoso come pochi. Destiny, invece, era come la madre, capelli corvini e lisci, occhi verdi, per avere cinque anni aveva già un bel caratterino, e forse in quel momento piangeva solo per attirare l'attenzione di tutti su di lei.
“Emma, Brooke, bimbi, c'è pronto” gridò una voce femminile dall'altro capo del giardino di una sontuosa villa. “Nicole, tesoro, vieni a sederti, non ti affaticare” disse suo marito, “Sono incinta, non una malata terminale, ma arrivo, ho un certo languorino” “Si, ma del nono mese, sarebbe poco carino se partorissi così in mezzo a tutti” “Poco paranoico il mio dolce maritino, eh” fece lei stuzzicandolo e provocando una risata generale. Nicole aspettava il primo figlio, sapevano già il nome, Austin Matthew. Non vedeva l'ora di averlo tra le sue braccia, era stanca, non che fosse una cosa del tutto nuova; quel bambino sarebbe stata la sua gioia più immensa, e dopo aver sentito i racconti di Emma, Brooke e Sophia, non vedeva l'ora di provare quell'emozione.
Erano seduti attorno ad un tavolo immenso, non si può dire fosse una compagnia ritrovata, vivevano tutti nello stesso isolato, erano sempre assieme, amavano stare assieme, e poi parte del lavoro consisteva proprio nello stare assieme. Sophia, la dolce del gruppo, bionda platino, sedeva tra Dylan, un bambino totalmente fuori di testa, iperattivo, peggio del padre, aveva otto anni; e Niall, il padre, nonché marito della ragazza. Di fronte c'erano Zayn che riempiva di attenzioni la sua Nicole, accanto Brooklyn con in braccio Destiny, ancora con gli occhi arrossati, Nathaniel osservava la sorellina, pronto per ricevere uno schiaffone dalla piccola, accanto a lui c'era il padre, Harry. Di fronte a loro, accanto a Niall c'era Liam che teneva la piccola Julie, che aveva solo un anno, Thomas, sedeva tra il padre e la madre, Emma. A capotavola sedeva Louis, da solo, non per sua scelta, Jasmine, la sua nuova fiamma, non amava la compagnia, in verità non sopportava i bambini e appena poteva lo lasciava da solo. L'unico punto a favore della ragazza è che sembrava renderlo felice, e questo ai suoi amici bastava.
Persi nelle loro chiacchere, nei ricordi delle loro avventure, iniziarono a tirare fuori la storia del primo incontro, stranamente Emma si lanciò dritta nel racconto..

 

- 5 anni prima -

“Gente, vi ho detto che vi portavo con me, ma abbiate almeno la decenza di muovervi!” Emma era agitata, aveva da poco iniziato a fare da manager a quel gruppo, tali One Direction, e non voleva sfigurare. “Bon, andiamo.” fece Nicole. Lei, Sophia e Brooklyn erano pronte per la giornata 'andiamo a lavoro con Emma'. Nessuna di loro sapeva chi fossero questi ragazzi, a parte Emma, ovviamente, le aveva incuriosite il modo in cui ne parlava lei.
“Wow questo studio è immenso” “Si, però se non stai zitta o moderi il tono della voce ci sbatteranno dolcemente fuori” fece Emma severa a Brooklyn che la fulminò all'istante, odiava essere rimproverata. Erano in un edificio piuttosto sobrio, visto da fuori, dentro racchiudeva una cosa come 4 piccoli studi di registrazione e un quinto abbastanza grande da contenere una band di cinque elementi composta da ragazzi scalmanati. “Ragazzi, vi presento le mie amiche, Harry, Liam, Niall, Zayn e Louis, loro sono Sophia, Brooklyn e Nicole. Ragazze, loro sono il motivo per cui avete un tetto in testa” l'umorismo di Emma era un arma vincente per i ragazzi, ma Nicole non ci pensò su due volte a risponderle “E noi siamo il motivo per cui hai mosso le tue natiche dall'America a qua” venne fulminata nel giro di un nano secondo, ma scoppiò a ridere facendo crollare anche Emma e tutti gli altri.
"Ciao Nicole, io sono Harry” fece il ricciolo porgendo la mano alla rossa. “Si, l'ho sentito prima. Quindi voi siete cantanti, interessante” Harry rimase allibito, come poteva non conoscerli? La loro fama era mondiale, erano i One Direction, tutti li conoscevano, pensò stesse scherzando e rise “Cazzo ridi?” fece la ricciola, abbandonando l'aria da signorina per bene e tornando al suo essere scaricatrice di porto “Stai scherzando vero? Non sai chi siamo?” fece lui incredulo. “Ehm no.” “Dove hai vissuto negli ultimi due anni? Sotto i sassi?” “Senti, amore bello, cazzo ti devo dire? Non so chi siate, nessuna di noi a parte Emma lo sa. Quindi?” Si zittirono tutti, un secondo d'imbarazzo, poi ripresero nelle loro chiacchere.


“E vi ricordate all'inizio Nicole ed Harry si erano presi malissimo, poi era scoppiata la passione. Io lo sapevo. Ah.” Emma e il suo entusiasmo, era contagioso, scoppiarono tutti a ridere anche i due interessati, erano passati anni, è vero erano stati assieme per un anno, circa, poi era finita. Ora Nicole era felice con Zayn, Harry con Brooke e non potevano chiedere di meglio. Fondamentalmente quel gruppo di persone era il gruppo più eterogeneo e allo stesso tempo omogeneo che c'era al mondo.
Emma era ancora la manager dei One Direction, loro erano ancora in pieno successo, nonostante gli anni passati e le male lingue che li vedevano stroncati dopo poco.
Erano un unica famiglia. Una magnifica famiglia.







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Note dell'autrice: vi è piaciuta? No? Fatemi sapere. Intanto ringrazio quelle tre dementi che me l'hanno ispirata, e i vostri titoli fanno pena, solo per puntualizzare. Le tre in questione sono (su Twitter) @itsEarry, @__AmericanDream e @itsChicca. Io passo e chiudo.

  
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