Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: rememberdecember    02/08/2012    9 recensioni
«Penso di essere un po' cresciuta per certe cose» affermai girandomi di scatto. Appena mi ritrovai a un palmo dal suo naso rabbrividii nuovamente nell'inalare il suo dolce profumo. Annegai nei suoi occhi verde smeraldo e quasi mi scordai di ciò che mi aveva appena detto.
«Non si è mai troppo grandi per le storie di Harry Styles, Daisy.»

--
One shot scritta con amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Brutto vizio, l'amore

Ad Agh perché le sue splendide storie, in un modo o nell'altro, mi aiutano sempre. 

 
Il sonno aveva proprio deciso di abbandonarmi quella notte, non riuscivo ad addormentarmi, non facevo altro che pensare a lei, mi mancava. Non quanto lui, ovvio, ma mi mancava tremendamente...  Mi rigiravo continuamente sotto il leggero lenzuolo beige che ricopriva il mio corpo e quello di Harry.
«Non dormi, amore?» mi domandò con la sua voce roca impastata dal sonno. Si girò su un fianco e con un dito cominciò a solleticarmi le spalle. Rabbrividii un momento e poi chiusi gli occhi. 
«Non ci riesco», mi lamentai lasciando che le sue dita scorressero lente sulla mia schiena, poi sul mio fianco. 
«Vuoi che ti racconti una storia?» chiese accennando una risata un po' assonnata. Amavo quando rideva, quella di Harry era la risata più bella del mondo, forse la sua risata era proprio il mio mondo. Tutto acquisiva un senso quando le sue labbra si piegavano in un leggero sorriso, lasciando spazio a due tenere fossette sopra quel viso angelico. Ogni cosa s'illuminava di gioia quando le sue risa argentine si propagavano nell'aria.
«Penso di essere un po' cresciuta per certe cose» affermai girandomi di scatto.  Appena mi ritrovai a un palmo dal suo naso rabbrividii nuovamente nell'inalare il suo dolce profumo. Annegai nei suoi occhi verde smeraldo e quasi mi scordai di ciò che mi aveva appena detto.
«Non si è mai troppo grandi per le storie di Harry Styles, Daisy.», replicò lui sistemandosi un riccio dietro un orecchio e assumendo un'espressione convinta, che mi fece scoppiare a ridergli in faccia. Adoravo, anazi amavo quando pronunciava il mio nome. 
«D'accordo, d'accordo. Racconta la tua storia, tanto ormai non dormirò più», sospirai rassegnata al fatto che avrei dovuto srobirmi la storia di Harry, volente o nolente.
«Potrebbe sembrarti così noiosa che preferirai dormire, anche se ne dubito fortemente.» affermò il riccio posizionandosi seduto sul letto, con la schiena appoggiata al muro e gli occhi rivolti verso la mia figura, così piccola e fragile rispetto alla sua imponente e forte.
Sorrisi flebilmente e mi misi in posizione di ascolto, curiosa ormai di ascoltare ciò che Harry stava per raccontarmi. 
Prese un bel respiro e cominciò a parlare spedito: 
 
«C'era una volta, in un regno molto lontano, un giovane paggio che lavorava in un castello e che noi chiameremo Harold o meglio Harry..»
 
«Come sei fantasioso.» 
«Non ho nemmeno cominciato e già m'interrompi?», domandò acido. 
Alzai gli occhi al cielo e sorrisi di nuovo, facendogli poi cenno con la mano che poteva continuare indisturbato.
 
«Bene, Harry era un ragazzo alto, dagli occhi verdi e il fisico scolpito a causa di tutto l'allenamento che gli procuravano i lavori al castello. Innamorato perso della giovane regina, si costringeva ad assecondare ogni voglia ch'ella aveva. "Brutto vizio, l'amore", pensava ogni volta che la regina...»
 
«Daisy.»
«Come scusa?»
«Se il protagonista maschile deve avere il tuo nome, voglio che la protagonista femminile abbia il mio.», sentenziai senza staccare un attimo gli occhi da quelli di Harry, che mi scrutavano divertiti. Infondo avevo avuto un'idea geniale, avrei sentito il mio nome pronunciato da lui, tutte le volte che la regina entrava in campo nella storia e tra l'altro avrei reso il racconto un po' più interessante. 
«Mi sembra giusto», ammise il riccio allargandosi in un sorriso sghembo. «Però non interrompermi più, ti prego.»
Annuii convinta e mi sedetti sul letto anch'io appoggiando la schiena al muro, ma non interruppi il contatto visivo.
 
«"Brutto vizio, l'amore", pensava Harry ogni volta che la regina Daisy gli chiedeva un favore. Si domandava spesso per quanto ancora avrebbe dovuto servirla, prima che la regina si accorgesse dell'infinito amore che il paggio provava per lei. 
Ma Daisy aveva tante cose a cui pensare: il regno era nelle sue mani dato che aveva perduto il marito e inoltre, la maggior parte delle sue attenzioni erano rivolte alla figlia... »
 
«Perché ti sei interrotto?» domandai infastidita.
«Pensavo lo avresti fatto tu, per decidere il nome della figlia di Daisy.», mi rispose Harry giocherellando con una ciocca bionda dei miei capelli.
«Mmh...» riflettei velocemente. «Vanessa, come la mamma.», affermai poco dopo. 
«Aggiudicato.»
 
«...la maggior parte delle sue attenzioni erano rivolte alla figlia Vanessa, una bambina di otto anni, molto intelligente e furba per una della sua età. La principessina e la regina avevano un rapporto splendido ed unico, ma questo loro legame era messo a dura prova dal fatto che Daisy aveva tantissime cose a cui pensare, dovendo, da buona regina, amministrare il regno e accontentare il popolo.
Quel giorno, il regno era in festa essendo l'anniversario della nascita del Santo Patrono. La servitù aveva addobbato il castello a dovere, guidata dal buon gusto della piccola principessa. 
La regina se ne stava nell'ala est del palazzo, rimuginando sui suoi doveri. Avrebbe dovuto dire al prete di celebrare la messa, giusto da lì a qualche ora. 
-Va a chiamare il paggio- ordinò alla tata di sua figlia, che se ne stava seduta su uno scalino, intenta a cucire una sciarpa per la piccola Vanessa. 
-Subito, maestà.- acconsentendo la donna scattò in piedi, sistemandosi il vestito lungo e ormai sgualcito e correndo fuori dal palazzo. 
Cinque minuti dopo, la regina sentì bussare alla porta e diede ordine di avanzare nella stanza. 
-Avanti, Harold entra pure- disse con voce autoritaria. 
-Madre, sono io- con sorpresa Daisy comprese che dietro la porta non c'era il giovane paggio bensì la sua adorata figliola che faceva capolino con la testa. 
-Gioia mia, vieni avanti- disse la regina protendendo una mano verso Vanessa. 
Ella la strinse e arrivata a poca distanza dalla madre, la guardò di sbieco assumendo un'espressione incuriosita e facendo penetrare le iridi marroni in quelle nere di Daisy. 
-Perché ti aspettavi fosse Harry?- domandò Vanessa, sedendosi sullo scalino dove prima era seduta la sua tata. 
-Beh... Ti ho già detto che non devi dare confidenza alla servitù, chiamalo col suo vero nome. Comunque, ho voglia di bacche rosse, in realtà. Speravo che lui potesse andare a prendermene un po'.-, affermò la regina con poca convinzione. In tutta onestà, pensò, voleva soltanto rivedere il viso angelico e bello del suo servo e bearsi dell'espressione innamorata ch'egli assumeva ogni qual volta che si scambiavano uno sguardo.
La bambina abbassò lo sguardo, giocherellando nervosamente con una ciocca bionda dei suoi capelli. 
-Cosa ti turba, figlia mia?- le chiese Daisy leggermente preoccupata. 
-Niente di particolare, madre.- rispose Vanessa smettendo di arrotolarsi un boccolo intorno all'indice e cominciando a mordersi le labbra rosee. 
-Cara Vanessa, sono tua madre, capisco quando qualcosa non va- disse la regina accarezzandole la testa. -Sai che con me puoi parlare con sincerità.-
La principessa alzò lo sguardo di nuovo e si rimise in piedi. 
-Onestamente?- domandò.
-Onestamente.- confermò la madre annuendo convinta. 
- Non sopporto di vedere tanta indifferenza da parte tua.- sputò d'un fiato Vanessa suscitando in Daisy una reazione di sorpresa. 
La regina sgranò gli occhi, chiedendosi come potesse una bambina di poco più di otto anni, conoscere un linguaggio così forbito. Colpa, pensò, di tutte le istitutrici che aveva e dei libri che leggeva.
-Di cosa stai parlando, cara?- chiese lisciandosi una ciocca di capelli color del grano. 
-Di te, mamma. Stai per sposare un uomo, nonostante tu sia sicura di amarne un altro- spiegò la bambina senza ormai più badare al linguaggio irrispettoso con cui poteva rivolgersi alla madre. 
-Ma cosa dici, figliola? Io amo Sir William Tomlinson- affermò Daisy sconcertata. 
-No, madre. Tu non lo ami e lo sai. Tu sei innamorata di un altro!- quasi strillò Vanessa e la madre dovette farle cenno di abbassare il tono. 
-Di chi stai parlando?!- esclamò la regina cominciando a torturarsi le mani. 
-Sai benissimo di chi sto parlando, mamma. Il paggio...- ma le parole dell'innocente principessa furono interrotte da un brusco bussare alla porta di legno massiccio e pesante. 
-Si può?- una voce roca, ma allo stesso tempo sensuale trillò in mezzo alla stanza e una massa di ricci fece capolino da dietro la porta. 
-Oh Harold!- sospirò Daisy facendo segno al paggio di venire avanti. -Saresti così gentile da andarmi a prendere delle bacche rosse?-  
Harry sorrise e comprese che forse, non era il caso di disturbare madre e figlia proprio in uno di quei rari momenti nei quali potevano stare assieme. Annuì con veemenza facendo apparire le sue dolci fossette un paio di volte, prima di girarsi per uscire dalla stanza senza dire una parola. 
-Aspetta Har...old!- squittì Vanessa facendo bloccare il povero paggio, che si voltò avvampando. -Vengo con te- aggiunse la piccola, non badando alle occhiatacce della madre. Si sistemò il vestitino e schizzò verso la porta, strattonando Harry rimasto indietro a fissare l'espressione confusa della regina. 
 
Cinque minuti più tardi, Vanessa e il giovane paggio si ritrovarono in una radura quasi sperduta, in mezzo al bosco poco lontano dal regno. Gli uccellini canticchiavano allegri e nel cielo non aleggiava aria di pioggia, come di solito accadeva nei grigi cieli britannici. 
Mentre la principessa raccoglieva more e lamponi vicino a un albero di nespole, Harry staccava in silenzio tante bacche rosse dai rigogliosi cespugli che segnavano proprio i confini della radura.
-Che cos'hai?- domandò d'un tratto Vanessa, rompendo il silenzio imbarazzante che si era creato fra i due. 
-Io? Niente.- sentenziò il paggio arrossendo violentemente, ma la piccola non poteva vederlo in quanto era girata di spalle. 
-Sei così malinconico oggi, Harry caro- sospirò lei continuando a raccogliere more indisturbata. 
-Tua madre non vuole che mi chiami con il diminutivo del mio nome di battesimo.- disse il riccio riposizionandosi eretto e buttando le ultime bacche nel suo cesto. 
-Mia madre non vuole tante cose.- replicò Vanessa girandosi a guardarlo. 
-Se non oso troppo... Posso sapere che intendi?- domandò Harry grattandosi una guancia con la mano libera. 
-Fossi stata la regina, ti avrei risposto "osi troppo mio caro Harold!"- disse la bambina imitando la voce della madre. -Ma visto che sono io e tu mi sei simpatico, beh ti basti sapere che la regina Daisy ha le idee un po' confuse in questo periodo.-
Harry abbozzò un sorriso facendo comparire le sue fossette e diventando ancora più paonazzo di quanto già non fosse. 
-Me lo farò bastare.- disse poggiando il cesto delle bacche a terra e sedendosi sull'erba umidiccia. 
Vanessa lo imitò e dopo qualche secondo cominciò a strappare piccoli steli d'erba nervosamente. Non ce la faceva più a trattenersi, lei sapeva che la madre amava Harry e che lui amava lei. Erano fatti l'uno per l'altra e non volevano ammetterlo. Inoltre, la regina stava per sposare un isterico principe, giovane all'esterno, vecchio e logoro all'interno.
-Mamma è convinta di voler sposare l'uomo sbagliato.- ecco l'aveva detto, l'aveva ammesso, aveva confessato quello che avrebbe dovuto essere un segreto fra lei e la madre. 
-Il principe Tomlinson mi sembra l'uomo giusto per tua madre...- osservò Harry poco convinto delle sue stesse parole. Pian piano cominciava anche lui a torturare l'erba sotto i suoi piedi. 
-Non dire fesserie!- sbottò Vanessa. -Quel pazzo di Louis William Tomlinson non sarà mai l'uomo giusto per lei, Harry. Tu lo sei!- strillò alzandosi in piedi.
-Io?!- esclamò il paggio alzando gli occhi verde smeraldo verso quelli marroni intensi della principessa. 
-Sì,- replicò lei puntandogli il dito contro. -Tu e lo sai. Lo sapete entrambi, è questo che mi fa arrabbiare! Siete perfetti per stare insieme eppure sembrate non volerlo ammettere- sbuffò poi scrollando le spalle, ricandendo pesantemente seduta a terra. 
-Tua madre parla spesso di me?- chiese lui addolcendo il tono di voce. 
-Non tanto quanto dovrebbe, Harry. Ma vedo come ti guarda, come ti osserva, mi accorgo di come conosce ogni singola cosa di te, come non le sfugge nemmeno un minimo particolare, come si fida di te.- prese un lungo respiro. -è innamorata quanto lo sei tu.- concluse.
-Dici?- il paggio abbassò lo sguardo e arrossì nuovamente, preso alla sprovvista dalle parole nude e crude di Vanessa. Incredibile quanto quella ragazzina fosse intelligente e furba, molto più di lui che più o meno aveva dieci anni di più.
-Dico.-
-Che dovrei fare?- domandò in preda quasi ad una crisi di pianto. 
-Dovresti rivelarle i tuoi sentimenti. Solo così potrai sperare in una sua più completa confessione. Sono sicura che se potesse, ti donerebbe il cuore.- rispose la principessa, ponendo Harry davanti alla realtà dei fatti. Lui era innamorato della regina ed ella ricambiava, era fatta...o quasi.
-Seguirò il tuo consiglio.- 
-Al più presto- aggiunse la bambina. Pronunciate queste parole, i due abbandonarono alla radura e raggiunsero il castello. 
Harry si sistemò gli stracci che indossava, prese un respiro profondo ed entrò nella stanza dove la regina li stava aspettando. 
-Mia figlia?- domandò Daisy come prima cosa. 
-A fare il bagno- la rassicurò il paggio poggiando il cesto colmo di bacche rosse ai piedi della regina. Rimase in ginocchio, in un inchino profondo e due ricci gli caddero davanti al volto. In un primo momento li ringraziò perché a causa loro, Daisy non poteva vedere le emozioni dipinte sul viso del giovane: imbarazzo, timore, insicurezza. 
-Vuoi dirmi qualcosa, Harold?- chiese la ragazza facendo segno ad Harry di rialzarsi. 
Il riccio annuì e una volta in piedi, superò in altezza la regina che dovette inclinare la testa all'insù per guardarlo dritto negli occhi verdi e puri. 
La tensione era palpabile, ma il giovane prese coraggio e cominciò a parlare. 
-Volevo chiedere... Voi siete proprio sicura di voler sposare Sir William Tomlinson?- 
Daisy sgranò gli occhi impercettibilmente, ma si ricompose immediatamente. 
-Certo.- affermò. -Perché?-
Harry scosse la testa e avvampò immediatamente, chinò il capo e imbarazzatissimo fece per uscire dalla stanza, quando una voce gli rivenne in mente: "è innamorata quanto lo sei tu". Le parole di Vanessa gli rimbombavano in testa forti e chiare e lo incoraggiavano ancora di più di quanto si aspettasse. Si rigirò di scatto e tornò indietro, afferrando le mani della regina che fino a qualche secondo prima stava fissando il vuoto. 
Daisy non capì le intenzioni del riccio fin quando egli non posò velocemente le labbra sulle sue, premendo con vigore ma senza farle alcun male. 
Fu il bacio più breve, più intenso e più emozionante che entrambi avessero mai ricevuto. La regina si ritrovò a ricambiare la passione per quell'attimo fugace, con sorpresa da parte di tutti e due. 
-Allora, siete davvero sicura?- domandò Harry vicinissimo al naso della ragazza, così fragile e piccola in confronto alla sua figura imponente. 
La giovane scosse la testa, facendo ondeggiare i capelli biondi, strinse gli occhi e pronunciò le fatitiche parole. 
-Io ti amo, Harry.-
-Anch'io ti amo, Daisy.- rispose il paggio, sprizzando gioia da tutti i pori e riprendendo possesso delle labbra della regina. 
Questa volta il bacio fu meno casto, più passionale e molto più duraturo. Harry prese in braccio Daisy...»
 
«E poi?!» quasi strillai nella mia stanzetta, poi mi portai una mano alla bocca come per rimediare al mio errore. 
«E poi vissero tutti felici e contenti.» una nuova voce irruppe nella stanza, proveniente dalla porta. 
Sia io che Harry ci girammo di scatto e sorridemmo all'unisono.
«Mamma!» le saltai in braccio. 
«Piccola mia» sussurrò dolcemente nel mio orecchio «mi sei mancata» aggiunse poi, posandomi a terra. 
«Anche tu mi sei mancata!» squittii saltellando. 
«Vanessa» salutò Harry, guardando mia madre avvicinarglisi pian piano, per poi scoccargli un velocissimo bacio sulla bocca. «Sei mancata anche a me» disse il riccio sorridendo. 
«Non dirmi che le hai raccontato la storia della regina e del paggio, ti prego.» disse la mamma, implorandolo con gli occhi. 
«Non riusciva a dormire» si giustificò lui, facendola scoppiare a ridere. Si girò verso di me e mi sorrise. 
«Sapevo che avrei dovuto affidarti alla nonna» affermò.
Scossi la testa convinta. 
«Sono stata bene con lui.- replicai -le sue storie sono le migliori!» urlai correndo ad abbracciare Harry, che mi accolse tra le sue braccia stringendomi forte. Harry, il mio nuovo papà.
«Tanto per curiosità, il nome del "presunto" sposo della regina, è...» cominciai, ma venni interrotta immediatamente. 
«Sì, il nome di quella checca isterica di tuo zio Louis.» disse Harry ridendo come un pazzo. 
«Cos'è una checca?» chiesi curiosa. 
«Beh una checca è...»
«Quando sarai più grande lo capirai» disse mia madre interrompendo le parole del riccio. 
Sospirai, ributtandomi sdraiata sul letto, sicura che sta volta sarei riuscita ad addormentarmi.


Note.
Quanto rompo l'anima, eh? Figuriamoci, lo so bene. Scusate se sono di nuovo qui a fracassarvi le palle con le mie creazioni, nate in momenti d'ispirazione acutissssima. Beh, come ho scritto sotto il titolo, questa one shot la dedico ad Agh ovvero la cara Egg__s :') Perché? Beh, vi basti sapere che io personalmente, convivo con le sue storie, ogni cosa che scrive mi accompagna nei miei noiosissimi giorni di vita. Mi ha aiutato e gliel'ho confessato e questo mi ha fatto venire in mente l'idea per questa os. Lo so non è un gran che, però l'ho scritta con amore, sappiatelo.
Scomparirò dagli schermi per qualche giorno, dato che parto. Contente no? <3
Con tanto affetto,
Mandy.
  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: rememberdecember