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Autore: Dorothea    15/02/2007    3 recensioni
Inevitabile come il mal di testa dopo una sbronza, ecco che arriva, come già si intuiva dal titolo, la parodia del Principe mezzo-sangue. Inutile dire che è piena zeppa di spoiler ( se era inutile allora perché l'ho detto ? Mah... )
Genere: Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo 11

Capitolo 11
Mi venisse in mente un maledetto titolo da dare a questo maledetto capitolo, maledizione!

    Stanco e assonnato a causa delle sue chiacchierate notturne con il preside, Harry stava approfittando dell’incasinata ora di incantesimi per mettersi in bella mostra con Ron e Hermione raccontando loro delle sue geniali imprese. Poi, un po’ più depresso, spiegò loro cosa diamine fossero gli Horcrux e li mise al corrente della strana, ma tuttavia alquanto utile, natura di Lord Voldemort.
    Ron era molto eccitato dal racconto così, per la gioia, cominciò a far nevicare e costruì un pupazzo di neve al fianco del suo banco. Ron era particolarmente di buon umore quel giorno dal momento che la sera prima si era finalmente lasciato con Lavanda. A voler essere pignoli si era fatto lasciare da Lavanda, ma alla fin fine il risultato era comunque lo stesso.
    « Ieri è stata una brutta serata per le storie d’amore » spiegò Hermione a Harry « Anche Ginny e Dean si sono lasciati. Immagino che questo adesso di darà dei grattacapi, nevvero? »
    « In che senso? » chiese Harry fermandosi a metà di una capriola esultante « E tu cosa ne sai? Hai imparato la legilimanzia? »
    « Ma… il quidditch no? » aggiunse perplessa « Se Ginny e Dean non si parlano. Cosa avevi capito? »
    « Ah il quidditch! Già è vero, dei gran grattacapi, già » disse Harry fingendosi pensieroso e ignorando l’ultima domanda fattagli da Hermione.
    In quella la porta dell’aula si aprì ed entrò Katie « Non preoccuparti per il quidditch Harry, sono tornata e sto bene quindi posso giocare. Mi domando solo come farò a sostenere i M.A.G.O. però, dal momento che ho perso tutto l’anno scolastico » detto questo uscì nuovamente dall’aula.
    « Oh che bellezza! Hai visto Dean? » gli chiese Harry voltandosi verso di lui « Katie è tornata e la tua utilità alla squadra adesso è pari a quella di un sacco di sterco di drago, quindi smamma ».
    Dean, che già non era di ottimo umore, nascose la testa tra le braccia e cominciò a piangere silenziosamente.
    « Oh insomma!» protestò Vitious vedendo che chiunque si faceva i fatti propri « Io sto facendo lezione! Nessun ha un po’ di rispetto per me e la mia materia? » In tutta risposta gli studenti cominciarono a rincorrersi e a lanciare oggetti fuori dalla finestra. « Che ingrati » commentò scuotendo la testa rassegnato « La mia mamma me l’aveva detto che fare lo spazzino mi avrebbe dato più soddisfazioni, ma io no, non l’ho voluta ascoltare… »
    Nei giorni che seguirono Harry ebbe i pensieri, voleva chiedere a Ginny di uscire, ma aveva paura di eventuali reazioni violente da parte di Ron, che tra l’altro si era assunto il ruolo di terzo incomodo e rompeva sempre le scatole quando Harry riusciva finalmente a rimanere solo con lei. Comunque sia la cosa non impedì a Harry di continuare ad essere fissato su Draco.
    Un bel giorno, mentre se ne stava tornando in sala comune sfrecciando per i corridoi con i suoi roller, Harry scovò Draco che frignava in un bagno in compagnia di Mirtilla Malcontenta. Curioso di scoprire se il minimangiamorte avesse qualche problema o stesse solo facendo l’imitazione della fantasma, Harry aprì lentamente la porta e cominciò a ficcanasare. Draco non ne fu molto contento ed estratta la bacchetta cercò di lanciare qualche maledizione contro lo spione Grifondoro. Harry, impanicato, sfoderò la spada e incise una “H” sul petto del ragazzo.
    « Ah, mi uccidi » gemette Draco cadendo sanguinante. Mirtilla, vuoi per l’orrore o perché temeva di rimanere uccisa, fuggì via dando l’allarme. Piton arrivò pochi secondi dopo e, viste le gravi condizioni del ragazzo, estrasse la valigetta del primo soccorso e cominciò a medicarlo. Arginato il peggio aiutò Draco a rialzarsi e lo accompagnò in infermeria, senza aver però prima intimato a Harry di non muoversi. Harry attese il suo ritorno come se stesse giocando a “un due tre per le via di Roma”.
    Dopo pochi minuti di attesa Piton fece ritorno, chiuse la porta dietro di se e si mise a fissare Harry arcigno. « Ma pensa, mai avrei creduto che tu andassi in giro con armi così pericolose e oscure » disse adocchiando la spada.
    Harry deglutì preoccupato, leggendo il libro del mezzo-sangue aveva appreso che il portarsi appresso una spada spesso ti salva da situazioni spinose. Infatti è utilissima per aprirsi dei varchi nei roveti.
    « Portami il tuo libro di pozioni » ordinò Piton.
    « C…Cosa? » biascicò Harry preoccupato « Ma… non posso, è…è…è in tintoria! »
    « Smetti di dire idiozie e vammi a prendere quel libro se non vuoi che usi la tua spada per pulirti i setti nasali ».
    Spaventato Harry ubbidì. Arrivato in sala comune chiese in prestito il libro a Ron e nascose il suo nella stanza delle necessità, che per l’occasione era diventata un incrocio tra un ufficio di oggetti smarriti e una pattumiera.
    Tornato al bagno consegnò il libro a Piton senza però aprire al cuore che gli batteva forte nel petto.
    « Sei sicuro che sia il tuo libro? » chiese Piton voltando lentamente le pagine.
    « Certo professore » mentì Harry.
    « Allora come mai al posto del tuo nome c’è scritto “Roonil Wazlib”? » chiese accigliato.
    « E’ il mio soprannome » spiegò Harry in preda al panico.
    « Il tuo soprannome? Strano, non mi è mai parso di sentire i tuoi amici dirti: “Ehi, bella Roonil, come butta”. Tra l’altro credevo che il tuo soprannome fosse deficiente ».
    « Ehm, se mi ridà il libro lo aggiungo ».
    « Sai cosa penso Potter? »
    « Che mi vorrebbe prendere calci nel culo? »
    « Anche, ma soprattutto penso che tu sia un bugiardo e un imbroglione ».
    « Devo aggiungere anche questi alla lista dei soprannomi? »
    « Già che ci sei aggiungi anche che da qui alla fine dell’anno passerai tutti i sabati in punizione con me ».
    « Ma professore, sabato prossimo c’è la partita! »
    « Oh non preoccuparti, non mi crea alcun disturbo non poterci assistere ».
    Finita la chiacchierata con Piton, Harry era disperato. Non perché avesse quasi ucciso un suo compagno, ma perché adesso non poteva partecipare alla partita di Quidditch. Interessante anche notare come a Hogwarts per tentato omicidio uno si becchi semplicemente una punizione. Comunque sia, Harry dovette riassumere Dean dal momento che aveva trasferito Ginny al ruolo di cercatore e poi sorbirsi la predica di Hermione che di certo non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione.
    Il sabato della partita Harry scese nel sotterraneo di Piton a svolgere un lavoro lungo e tedioso, mentre il professore si divertiva ad ascoltare musica con il suo lettore Mp3. Lettore che a rigor di logica non dovrebbe funzionare a Hogwarts, come ci ricorda sempre Hermione, ma nelle mie fanfiction la logica è ancora latitante quindi Piton può benissimo ascoltare i Led Zeppelin con l’ipod rosa. Dopo questo discorso inutile e venti ore di lavoro, Harry venne lasciato libero e poté tornare alla sala comune domandandosi chi avesse vinto e meditando su come gli esiti della partita riflettessero la sua riuscita o meno di mettersi con Ginny. A quanto pare Harry è uno shipper incallito.
    Quando la signora Grassa si fu tolta dai piedi quello che Harry vide fu l’intera torre che festeggiava e con lei tutti i suoi abitanti. Con un semplice ragionamento capì che probabilmente avevano vinto la partita e con essa l’intero campionato.
    « Harry, Harry, abbiamo vinto! » urlò Ron gioioso saltando come un canguro « Purtroppo la coppa era finita e ci hanno dato la mortadella, ma ciò che importa è che abbiamo vinto! »
    Mentre Ron continuava a saltare dalla gioia, Harry vide Ginny che correva verso di lui con un sorriso raggiante. A quel punto decise di passare al contrattacco e di baciare una volta per tutte la ragazza, ma, per l’emozione, sbagliò la mira e baciò un vecchietto accanto, uno dei pluriripetenti di Hogwarts.
    « Oh, che emozione! » esclamò il vecchietto arrossendo « Erano anni che nessuno mi dava un bacetto con così tanto ardore! Sai, io sono stato compagno di banco di Silente durante la mia seconda prima, ricordo che era maledettamente bravo, anche se non baciava bene quanto te figliolo – »
    « Ehm, c’è stato un equivoco » lo interruppe Harry « Io in realtà volevo baciare lei » disse indicando Ginny e senza perdere ulteriore tempo afferrò la ragazza per le spalle e le diede un lungo bacio appassionato. Dopo una settimana i due si scollarono, Dean dalla rabbia stava distruggendo tutta la cristalleria dei Grifondoro, Romilda si esercitava nel lancio del peso e Hermione esultava felice, credendo che la nuova coppia fosse merito suo. Harry si guardò in torno in cerca di Ron, non appena lo vide si gettò in ginocchio con le mani giunte e gli occhi imploranti di chi ti chiede di non ammazzarlo di botte. Ron lasciò correre e si fece un panino alla mortadella.
    Alcuni giorni dopo i due erano nella sala comune insieme a Ron e Hermione, Ginny leggeva il giornale mettendo al corrente gli altri della politica estera e dell’andamento delle azioni.
    « Che bello, le azioni di mio zio sono fallite! » gioì Harry « E dimmi, quali gossip girano per il castello? »
    « Mmmh, Romilda Vane ci teneva molto a sapere se è vero che hai la scritta “Made in China” tatuata sul petto, ma io le ho fatto credere che in realtà si tratti della cartina a grandezza naturale dei principali sentieri di montagna della Valtellina. »
    « Ah ah! Che brava che sei Ginny, dammi un bacio » e presero a baciarsi rotolandosi sul pavimento.
    « Ohi, che fate! » gridò Ron sconvolto « Ogni lingua alla propria bocca di appartenenza grazie. E, Harry, faresti meglio a tenere le mani dove posso vederle se non vuoi che te le mozzi ».
    I due si ricomposero imbronciati.
    « Se non la piantate revoco il mio permesso e rinchiudo Ginny nella torre di Astronomia » disse arrabbiato Ron.
    « Hermione, non è che devi portare Ron a svolgere qualche incarico da prefetto, vero? » le chiese Ginny speranzosa.
    « No. Essendo io il prefetto più perfetto dell’universo ho già svolto tutti i nostri compiti da qui allo finire dell’anno scolastico prossimo » disse Hermione « Tanto non hai tempo per pomiciare, Ginny, devi studiare per i G.U.F.O. » detto questo la trascinò via a svolgere un complicato ripasso sulle pozioni. Certo che deve essere stressante avere Hermione come amica.
    A pochi giorni dagli esami Harry era in sala comune, in teoria a finire il compito di erbologia, in realtà a pensare al piacevole pomeriggio appena passato, primo perché era per l’appunto più piacevole, secondo perché ormai Harry ne aveva le tasche piene di occuparsi delle piante erbivore dell’Amazzonia della professoressa Sprite. In quella arrivò Hermione.
    « Harry dobbiamo parlare » disse imperiosa sedendosi di fronte a lui.
    « Non volevo! » si difese Harry « Non volevo convincere Ginny a non ripassare le formule di incantesimi per trascorrere meglio il tempo, non ero neppure in me quando per fare prima le ho svolto io gli esercizi di trasfigurazione che tu le avevi consigliato di fare per ripasso, non volevo interromperla mentre studiava pozioni stamattina per proporle di andare a spasso nel parco, non intendevo neppure darti della rompiscatole quando ho saputo che l’avevi rinchiusa a chiave in biblioteca! »
    « E’ confortante scoprire tutte queste cose » commentò la ragazza dopo che Harry ebbe finito di confessare cose che Hermione nemmeno sospettava « Ma ero venuta qui per il principe mezzo-sangue ».
    « Ah, hai deciso infine di servirti pure tu del suo libro? »
    « No, ho una nuova teoria al riguardo ».
    « Santo cielo, le tue teorie sono più bislacche di molte di quelle ideate dai miei fan » sospirò Harry esasperato « Ebbene, cos’hai in mente questa volta? »
    « Guarda qui » disse Hermione trionfante gettando un vecchio ritaglio del profeta sul tavolo « Eileen Prince ».
    Harry osservò per un po’ la foto della ragazza che secondo la gazzetta era stata capitano di gobbiglie, poi scambiò un paio di occhiate interrogative con Ron che, anche se non l’ho detto, era al tavolo pure lui « Embè? » chiese poi tornando a guardare l’amica.
    « Prince, Harry, Prince » sottolineò impaziente « Che nel caso non lo sapessi significa Principe »     « E allora? Dubito si tratti dell’autore del mio libro ».
    « Maschilista » lo aggredì Hermione alzandosi « Vedrai, si scoprirà che avevo ragione » e se ne andò in biblioteca.
    In quella Giannino il Postino consegnò una convocazione in presidenza a Harry. In fretta e furia il ragazzo uscì dalla sala comune e corse a più non posso verso l’ufficio di Silente. Si fermò solo davanti alla stanza delle necessità, questa volta non per tentare di entrarci, ma perché aveva visto la Cooman venirne sbattuta fuori.
    « Professoressa che cosa le è accaduto? » le chiese aiutandola ad alzarsi.
    « Sono entrata un attimo nella stanza e qualcuno che stava festeggiando mi ha buttato fuori dalla stanza » spiegò offesa.
    « Deve assolutamente dirlo a Silente » disse Harry eccitato per la scoperta che Draco sembrava essere riuscito nei suoi intenti.
    « Io non impongo la mia compagnia a chi non l’apprezza » disse seria la professoressa « Quindi andrò dalla McGranitt a farle i tarocchi. Ormai viene sempre la stessa carta! La torre colpita dai fulmini, oh mamma mia, significa che le disgrazie e i tormenti stanno per arrivare! »
    « Si, beh, non ci vuole una grande preveggenza per predirlo, è risaputo che il concentrato delle sfighe accade sempre alla fine del libro. Piuttosto insisto che lei vada da Silente, deve sapere che è stata cacciata via da un festino illegale. Potrà anche dire che è stato Fiorenzo ad organizzarlo, così forse lo relega nella stalla del castello ».
    «Ehi, buona idea! »
Così tenendosi a braccetto Harry e la Cooman si diressero verso l’ufficio del preside, per tutto il tragitto la professoressa non smise di blaterale e parlare male dei suoi colleghi.
    « La McGranitt è una gran taccagna » raccontò « Le avevo chiesto in prestito appena due milioni di galeoni, ma lei no, si è rifiutata di darmeli. Ruf invece è un gran maleducato, l’altro giorno mi è caduto uno scialle e non si è nemmeno preso il disturbo di raccoglierlo, mentre Piton è un gran ficcanaso, durante il mio colloquio di lavoro con Silente si è messo ad origliare dal buco della serratura »
    A questa notizia Harry si fermò di botto pieno di rabbia.
    « Ehm, Harry va tutto bene? » gli chiese la Cooman guardando preoccupata il suo sguardo diabolico e il fumo che gli usciva dalle narici. In tutta risposta Harry tirò un pugno a uno specchio che c’era lì.
    « Ho no, sette anni di guai! » gemette la Cooman « Ma tanto ci sarai abituato, mi sa che da piccolo devi aver fatto qualche disastro in un negozio di specchi ».
    « Lei resti qui, vado a scambiare quattro paroline con Silente » disse Harry con furia.
    « Ehi, ma anch’io devo venire dal preside! » ribatte lei « Che ti succede? Non sarai arrabbiato perché ho chiamato Piton ficcanaso, vero? Scusami, non sapevo foste amici ».
    Senza dire una parola Harry prese la Cooman e la infilò a forza in vaso cinese che c’era lì, poi corse allo studio del preside. Tolse di mezzo il gargoyle con un candelotto di dinamite poi si mise a salire le scale cinque scalini alla volta, ma cadde, quindi riprese a salirli due alla volta. Aperta la porta con un calcio si ritrovò davanti Silente in tenuta da montagna con lo zaino in spalla e il bastone in mano pronto a partire.
    « Ciao Harry! » lo salutò allegro « Pronto per partire? Per l’occasione ho perfino comperato i calzoncini tirolesi, guarda che belli » e girò su se stesso per dare la possibilità ad Harry di ammirarli per bene, ma il ragazzo continuava a fumare dalla rabbia « Perché sei così arrabbiato Harry? Problemi con la tua ragazza? Mmh, ancora non te l’ha data? » chiese scrutandolo meglio.
    « Ehi, e basta con la legilimanzia! Piuttosto, non me l’aveva detto che era stato Piton a riferire a Voldemort della profezia! Con che coraggio gli permette di insegnare qui? »
    « Harry, potrei spiegarti tutto su Piton e sul perché mi fidi di lui, ma perché farlo ora, non è meglio rimandare tutto all’ultimo libro e lasciare che i fan si spacchino la testa al riguardo? Sono così teneri quando impazziscono nel cercare di dare spiegazioni (il)logiche ai quesiti del libro ».
    « C’è dell’altro » aggiunse Harry « Draco era nella stanza delle necessità che esultava e festeggiava. E’ evidente che è riuscito nei suoi folli intenti, di sicuro lui e Piton stanno per complottare qualche cosa e lei se ne va lasciando il castello sguarnito – »
    « Tutto puoi dire su come lascio il castello, ma non che lo lasci sguarnito! » lo interruppe Silente « Comunque sia ho trovato un Horcrux, vuoi dunque venire con me a distruggerlo? »
    « Certo! »
    « Ti avverto che potrà essere molto pericoloso ».
    « Non temo la paura, anche se quello che più mi fa paura è la paura di avere paura della paura ».
    « Ehm, già » disse Silente che non aveva capito una mazza « Potrai venire a una condizione, che tu obbedisca a qualsiasi mio ordine, me lo prometti? »
    « Certo ».
    « Se ti ordinerò di scappare mi ubbidirai? »
    « Altrochè ».
    « Se ti ordinerò di nasconderti lo farai? »
    « Si ».
    « Se ti ordinerò di correre lo farai? »
    « Si ».
    « Se ti ordinerò di coprirti di ridicolo facendo l’imitazione di un gibbone che balla il fox-trot sotto effetto di lassativi lo farai? »
    « Si, ma spero non me lo chieda ».
    « Bene, allora possiamo andare. Vatti a mettere il golfino, forse farà un po’ freddo. Già che ci sei prendi anche il mantello dell’invisibilità ».
    Non fidandosi del preside, Harry decise di provvedere personalmente alle difese del castello. Piazzate un po’ di tagliole e altre trappole lungo i corridoi corse poi in sala comune, dove a quanto pare Hermione era ritornata dal momento che era con Ron alla scrivania. Ignorando i loro richiami, che per la cronaca assomigliano terribilmente a quelli del chiurlo(?), corse nel dormitorio dove afferrò la mappa del malandrino e un paio di calzini. Poi tornò giù e spiegò loro tutta la situazione e dove stesse andando.
    « Bene, raccattate tutti i membri dell’Es che riuscite a trovare e tenete d’occhio Piton e Draco. Prendete questi per aiutarvi » disse porgendo la mappa a Hermione e i calzini a Ron.
    « Uh, calzetti nuovi che bello » gioì Ron « Mi servivano proprio, i miei sono tutti pieni di buchi ».
    « Dentro c’è la Felix Felicis. Dovete prenderne un po’ voi e un po’ Ginny. Temo vi servirà il contagocce » spiegò Harry « Bene, io devo andare, mi raccomando fate i bravi e date un bacio mozzafiato a Ginny da parte mia » detto questo uscì dal ritratto.
    Ron e Hermione si scambiarono un’occhiata perplessa.
    « Intendeva in senso figurato, vero ? » chiese Ron.
    Nel frattempo Harry aveva raggiunto Silente e insieme erano usciti dal castello per poi materializzarsi su una scogliera in riva al mare. Harry seguì il preside fin dentro una grotta umida, anzi molto umida dal momento che all’interno c’era un lago illuminato da una spettrale luce verde.
    « Bene Harry, sono sicuro che l’Horcrux si trovi nel mezzo di questo lugubre laghetto, prendiamo la simpatica gondola e attraversiamolo, ma bada bene a non toccare l’acqua » Detto questo presero la gondola che raccontava le barzellette e cominciarono la traversata. Durante il tragitto Harry diede un’occhiata a quello che giaceva sul fondo e per poco non svenne dall’orrore.
    « Oh per il santo cielo, ci sono dei cadaveri qui dentro! » esclamò saltando in braccio a Silente « Oh mamma ho paura! »
    « Non sono la tua mamma, lei è morta ricordi? »
    « Buuh! »
    « Non devi aver paura di un mero corpo senza vita. Voldemort usa il buio e la morte per spaventare perché lui stesso li teme entrambi ».
    « Cosa? Voldemort ha paura del buio? Ah ah, un boss cattivo come lui che deve dormire con la bacchetta accesa! » rise Harry.
    « Con buio intendevo metaforicamente l’ignoto, non prendere alla lettera tutto quello che dico » sbuffò Silente.
    Infine, giunti in un isolotto al centro del lago, i due sbarcarono e si diressero guardinghi verso una strana costruzione. Si trattava di un recipiente colmo di liquido verde.
    « Mmmh, credo che l’unico modo per svuotare questo bacile sia bere tutta la strana pozione » disse Silente dopo aver tentato invano di rovesciarla, travasarla e farla evaporare con il fornelletto da campeggio.
    « Non mi sembra proprio una cosa salutare da bere » obiettò Harry.
    « Non devi preoccuparti, Harry, non credo sia tossico, almeno non abbastanza da farmi schiattare all’istante, di sicuro Voldemort desidera tenere in vita il profanatore abbastanza a lungo da poterlo interrogare e capire così dove installare i nuovi sistemi di sicurezza ».
    « Sarà » disse Harry ancora scettico.
    « Bene, ora dovrai fare in modo che la beva tutta » aggiunse Silente facendo apparire un calice « Per nessun motivo dovrai permettere che mi interrompa, sia che ti implori sia che ti offra dei soldi. Ricorda che hai giurato di ubbidire a qualsiasi mio ordine ».
    A malincuore Harry annuì. Dei soldi gli avrebbero fatto comodo.
    Silente immerse il calice nel liquido verde e lo portò alle labbra. A quanto pare si trattava di qualche cosa di piuttosto tossico dal momento che cominciò a soffrire di crampi allo stomaco, ma soprattutto di allucinazioni.
    « Aaaah! » urlò in preda al dolore « No, ti prego no, la lezione di latino, no! »
    « Forza professore, beva!» disse Harry continuando a versargli in gola la pozione.
    « Non voglio, non voglio » gemette « Non voglio ascoltare la discografia passata, presente e futura di Gigi D’Alessio! »
    Harry si odiò per quello che doveva fare, impressionato dai supplizi che Silente stava subendo, ma continuò imperterrito a fargli trangugiare il liquido verde.
    « No, non voglio ascoltare tutti i particolari della vita dell’uomo più vecchio del mondo! » supplicava Silente « No! Tutto, ma questo no! L’intera visione di Pearl Harbor no! »
    Finalmente nel riempire il calice per la decima volta questi grattò il fondo del bacile, che era in preda al prurito e quindi ringraziò per la premura. Esaurita la pozione, Silente si sentiva un po’ gonfio, e grazie, uno si sente gonfio anche dopo aver bevuto dieci calici d’acqua figuriamoci quindi dopo dieci calici di schifezza tossica. « A…a…acqua » chiese con un sussurro.
    « Credevo avesse bevuto abbastanza » Harry andò stupidamente a riempire il bicchiere nel lago anziché utilizzare la borraccia di Hello Kitty che si erano portati dal castello. Il gesto di Harry risvegliò gli inferi che si alzarono con aspetto non poco incazzato.
    « Aiuto! » urlò Harry in preda al panico « Sono cadaveri, potrebbero attaccarmi qualche malattia! »
    « Vade retro Satana! » lo salvò Silente colpendo i corpi con un incendio « Il fuoco è ciò che li ferma, nessuno di loro aveva chiesto di essere cremato ». Urlando e chiamando i pompieri gli inferi se ne tornarono nel fondo del lago e Harry tirò un sospiro di sollievo che però non fu molto felice di essere lanciato lontano.
    Afferrato l’Horcrux, che era il medaglione di Serpeverde, i due avventurieri presero nuovamente la simpatica gondola e se ne tornarono all’esterno della grotta.
    « Harry » biascicò Silente « Non mi sento troppo bene, non credo di riuscire a praticare la smaterializzazione ».
    « Non si preoccupi prof, ci penso io » disse Harry risoluto.
    Fortunatamente le lezioni di smaterializzazione avevano avuto una qualche utilità, Harry riuscì a riportare a Hogsmeade Silente e se stesso senza lasciare indietro un solo arto e senza atterrare in testa a una vecchia che faceva la spesa.

***

Chiedo perdono! Credevo di poter fare abbastanza in fretta visto che la maggior parte di questo capitolo era stata scritta ancor prima di postare la fanfiction, ma e sapendo di essere a buon punto ho finito per prendermela con fin troppa calma. Poi ci si è messa la parte della caverna che avrò riscritto almeno una decina di volte e nonostante tutto continua a piacermi come la coca cola allungata con il latte.
In realtà questo doveva essere l’ultimo capitolo, ma le continue aggiunte lo stavano rendendo un po’ lunghetto, così l’ho tranciato in due. Teoricamente il prossimo è già scritto, ma devo ancora correggerlo, quindi non voglio fissare scadenze che tanto poi non riesco a mantenerle e finisco solo con darvi vane speranze.
Vi ringrazio per tutte le recensioni ( voi siete così gentili e io vi do i capitoli in ritardo, che ingrata é_è )

Sara: ti ringrazio molto! Beh, i miei ragionamenti sono sempre un po’ folli ^^ Credo che con l’interrogazione sui fantasmi Harry abbia toccato il fondo ( conoscendolo però non si può mai dire… ) Grazie mille per la recensione, ciao!
Anya: forse per la tua salute mentale era meglio continuare a non ricordare i miei capitoli scorsi ^^ Ti ringrazio molto, beh meglio stendere un velo pietoso sulla questione “aggiornare in fretta” -__- Dai, non dovrei metterci troppo con il prossimo ^^ ( o almeno spero… ) Ciao, grazie per la recensione!
Ele23: Questo capitolo non l’ho finito proprio "in fretta", ma finalmente lo si può comunque leggere ^^ Ti ringrazio, anche a me piacciono i discorsi stupidi, soprattutto scriverli^^ Grazie!
Lupin e Raptor: Vi ringrazio molto per i complimenti e per la recensione!
Hermione93: mi spiace molto, ma non sono riuscita a fare più in fretta di così é__è Mi impegnerò di più al riguardo con il prossimo! Grazie per la recensione e i complimenti!
Marion: non saprei dirti dove trovo le idee assurde, credo siano loro che vengono da me ^^ Il dover rimanere legata alla trama alla fine si è rivelata una gran scocciatura, non credevo fosse così faticoso! E pensare che avevo iniziato una parodia proprio per scrivere qualche cosa di poco impegnativo… Grazie mille per la recensione!
Emma: grazie per avermi informato della maggior serietà dello scorso capitolo, per me è molto importante sapere quando i capitoli fanno meno ridere, mi aiuta a regolarmi nello scrivere quelli nuovi. Mi fa molto piacere che tu l’abbia trovato scritto bene, tengo molto anche a questo aspetto^^ Ti ringrazio molto, ciao!

Naturalmente ringrazio anche tutti i numerosi solo-lettori, sperando che la fanfiction sia di vostro gradimento ^^
Ricordo che tutti i personaggi non appartengono a me e che non li uso a scopo di lucro, sfido chiunque a credere il contrario. Non se la prendano i fan di Gigi D’Alessio/ Pearl Harbor/latino ^^
Un bacione a tutti quanti!

   
 
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