Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: talpy    15/02/2007    4 recensioni
Poche persone sanno chi sono stato. Tutte sanno chi sono. Nessuno sa chi mi reso l’uomo che sono. nuova ff..........solo draco questa volta........spero vi piaccia.......buonanotte a tutti!!!
Genere: Malinconico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Poche persone sanno chi sono stato.
Tutte sanno chi sono.
Nessuno sa chi mi reso l’uomo che sono.
C’è stato un tempo in cui avevo tre leggi: odia il prossimo tuo, fai agli altri ciò che non vorresti facciano a te, onora il padre e la madre.
Poi ce ne erano di minori, ma sicuramente, guardandomi indietro, posso dire che per molti anni la mia vita si è basata su questi principi…
Le varianti potevano essere:
testimonia il falso
commetti adulterio
desidera, inganna, fa di tutto per rovinare o avere le cose altrui…
E poi, naturalmente, c’era stato il periodo di uccidi.
Sono nato e cresciuto in una famiglia che insegnava ad odiare tutti coloro che riteneva inferiori.
Per anni mi hanno trattato come un dio in terra…con una sola occhiata potevo far spendere 5,000 galeoni.
Ho sempre avuto ciò che volevo.
Sono stato viziato.
Fino allo sfinimento.
I miei, riesco a nominarli dopo anni di odio profondo, mi trattavano come dei veri inglesi, con fredda e distaccata indifferenza.
I domestici con riverenza e timore.
Arrivato a scuola, a undici anni, ho trovato solo persone dela mia età, più grandi e più piccoli, che mi idolatravano.
O che mi disprezzavano.
I Griffondoro.
Potter, Weasley, Granger, Paciock, Patil…tutti, indistintamente, li odiavo.
Anche loro mi hanno dato una mano a diventare ciò che sono stato.
Ma non mi hanno dato una mano ad uscirne.
Mi hanno aiutato ad avvicinarmi sempre più a qulla che tuttihanno sempre definito la parte oscura.
Balle.
Non esiste il bianco e il nero. Ci sono un’infinità di sfumature, di sfaccettature fra quei due colori così opposti.
Sono entrato, mi sono arruolato nelle schiere del “male”.
Ho fatto tutto ciò che mi è stato richiesto.
Ho ucciso, massacrato, torturato, avvelenato…
Senza rimorsi.
Per anni.
Poi sono cambiato, non credevo neanche di averne bisogno, di cambiare.
Ma poco alla volta è successo.
Una persona, quel grande chi, si è intrufolato in me.
Un’anima, giusto per restare in ytema di colori, bianca quanto la mia era nera.
Una…prigioniera.
Di guerra.
L’unica cosa che l’aveva tenuta in vita fino al mio arrivo era stato il mio desiderio di torturarla personalmente.
E lo feci.
Ma non si arrendeva, non urlava….e questo mi dava anche una certa soddisfazione….godevo nel vedere quelle lacrime a stento trattenute.
Come ho fatto allora a cambiare grazie a questa fantomatica persona?
Il divertimento che accompagnava le mie visite nella sua cella si trasformò ad un certo punto in fastidio perché non si decideva a sottomettersi.
La cocciutaggine…
Un suo pregio e difetto, esattamente come lo era per me.
Una sfida tacita iniziò fra oppressa e oppressore.
Piccole frecciatine velenose partirono da entrambe le parti, col tempo.
Stavamo vincendo la guerra a quel tempo, avevo molto su cui sfottere.
E mi divertivo.
Ma lei non si arrendeva.
Ricordo quando tornavo nelle mie stanze, mi abbandonavo sul letto con un verso di disapprovazione per tutte le fatiche che dovevo superare, e pensavo a lei, in una cella fredda, che non si arrendeva.
Nelle battaglie vedevo quei nemici così fiacchi morire come mosche, farsi uccidere senza opporre una seria resistenza, e pensavo a lei che ogni giorno mi teneva tresta in quella cella fredd.
Iniziai a pensare sempre a lei, una specie di ossessione, una sensazione opprimente e fastidiosa perenne.
A un certo punto mi venne addirittura in mente di ucciderla, di privarmi del divertimento che mi faceva provare tale era il fatidio della sua immagine sempre stampata in testa.
La misi a digiuno.
7 giorni.
Ma non moriva.
La sottoposi a molte ore di cruciatus.
Ma non impazziva per il dolore.
Sembrava fosse immune da tutto ciò che non era la voglia di vivere.
E le rimaneva sempre la forza di una frecciatina velenosa nei miei riguardi.
La odiavo, pur provando per lei una sorta di rispetto che non avevo mai provato per nessuno in vita mia.
La spostaio in una cella più accolgliente.
Smisi di torturarla.
La rimisi in salute.
Alla fine la feci accedere nelle mie stanze col pretesto che fosse il mio nuovo giocattolo.
Ricordo il disprezzo nei suoi oochhi…
Quel disgusto per il fattop che doveva essermi riconoscente.
Ma ricordo anche quello sciogliersi a poco a poco di una figura di ghiaccio, di un cuore di ghiaccio quanto il mio.
Di un sorriso tirato.
E poi di un bacio rubato, casto.
Di una piccola mano chiusa in una scarlatta.
Ricordo le parole dette a bassa voce, di notte, che parlavano di modi di vivere, di pensare.
Ricordo un bacio più profondo.
Un’unirsi di anime
e di corpi.
Il mio cambiamento non avvenne subito. 19 anni di odio non si cancellano così facilmente.
Ma cambiai poco a poco. Quelle mani…le avevo sempre viste bianche, eppure improvvisamente le vidi rosse…scarlatte…brucianti del sangue non mio.
Tradii quei principi, leggi, che avo sempre seguito…
Tradii il nero…
Mi alleai ai vecchi nemici.
A quei pochi che restavano.
Con quante difficoltà si fidarono di me.
E io di loro.
Combattei il buio.
E alla fine fui avvolto dal bianco.
Poche persone sanno chi sono stato.
Un assassino.
Tutte sanno chi sono.
Una delle persone più importanti del mondo magico, con come grandi amici il grande Harry Potter e il celebre Ronald Weasley, il ministro della magia Hermione Granger e il capo auror Neville Paciock. Nessuno sa chi mi reso l’uomo che sono.
La ragazza sepolta sotto questa terra.
Già, perché la vita pretende sempre qualcosa….
E ha voluto lei.
Nel giorno del mio tradimento.

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: talpy