Personaggi/Pairing(s): Scott McCall, Stiles
Stilinski, Sceriffo Stilinski/Melissa McCall.
Challenge/Prompt: scritta per la Maratona In Piscina
@ piscinadiprompt,
con prompt “Teen Wolf, Scott&Stiles,
"Così... Tua mamma... Mio padre... Ora siamo, tipo, fratelli?"”
Note: ho scoperto che non sono l’unica a
shippare i genitori di Scott e Stiles, quindi è uscita fuori questa “cosa”
(e ho messo un titolo anche banale, sì).
Disclaimers: i personaggi di Teen Wolf non
mi appartengono, non scrivo per guadagnare (se volete darmi uno Stiles, lo
accetto volentieri però!).
Ora siamo, tipo, fratelli
Erano poche le volte
in cui Stiles rimaneva senza parole. La sua classica parlantina era sempre stata
un modo come un altro di affrontare le situazioni più assurde e
disparate che gli capitavano davanti agli occhi. Si vantava tutt’ora
della battuta sull’uomo delle nevi, pronunciata poco tempo prima quando
Matt aveva persino puntato una pistola contro tutti loro.
Ma di tutte le
situazioni senza senso che gli fossero capitate, quella non poteva essere descritta senza ricadere in un “mi
state prendendo in giro, vero?”.
«Voi due.»
fu Scott a parlare e sbloccarsi per primo, tanto che Stiles lo fissò ad
occhi spalancati per la sorpresa, «Insieme.» puntualizzò.
«Non ripeterlo.»
biascicò Stiles, lanciandogli uno sguardo allarmato.
Il suo migliore amico
si grattò un braccio, riportando l’attenzione sulle due persone
che avevano davanti: sua madre e il padre di Stiles. E dire che sì, un
po’ si erano preoccupati quando i due genitori li avevano fatti
accomodare sul divano di casa Stilinski, ma pensavano ci fosse di mezzo la
solita punizione quotidiana o ramanzina per qualcosa che sicuramente avevano fatto senza neanche accorgersene. Non si erano
però preparati all’eventualità di capitare in chissà
quale universo parallelo dove i due genitori avrebbero annunciato loro di
essersi fidanzati.
«Nascondervelo
è stato più facile del previsto.» commentò la
signora McCall, guardandoli quasi con soddisfazione.
Stiles aprì
bocca, balbettò qualcosa e la richiuse. Fu Scott ad interpretare quel
balbettio – e per la seconda volta si guadagnò uno sguardo
sconvolto dall’amico – e a fare quasi da traduttore umano.
«Com’è
successo?»
Lo sceriffo Stilinski
allungò una mano verso quella della donna, sorridendole lievemente, «Dopo
ciò che è accaduto alla stazione di polizia, tua madre si
è presa cura di me.»
«Questo non lo
volevo sap-»
Scott gli
rifilò un calcio negli stinchi, facendo saltare sul divano Stiles, e ritrovò
il sorriso: in realtà a lui quella notizia entusiasmava molto, era bello
sapere che sua madre non era incappata in una relazione con il mostro di turno.
«È
fantastico! Siamo contenti per voi.»
L’amico
inarcò un sopracciglio scettico, prima di sbuffare e guardare il padre
negli occhi: sotto sotto, anche a lui non dispiaceva affatto che avesse trovato
qualcuno, dopo così tanto tempo. Era solo il pensiero di condividere la
stanza con Scott e le sue lunghissime telefonate ad Allison a preoccuparlo.
«Stiles, per te
va bene, vero?»
«Per quanto lo
trovi strano, sì… sono contento anche io per voi.» rispose
Stiles.
Dopo quelle parole la
signora McCall batté le mani entusiasta e iniziò a parlare di
vestiti da sposa, banchetti, in quale casa trasferirsi e via dicendo. Scott la
guardò preoccupato da tutta quella esuberanza – “avrà bevuto troppo caffè”,
pensò –, mentre Stiles guardava con la stessa preoccupazione suo
padre, che non stava storcendo il naso all’idea di esaminare mille stoffe
per le tovaglie del ricevimento. Ormai erano persi nei loro sogni del
matrimonio perfetto, per accorgersi che i due figli erano ancora immobili sul
divano a fissarli come se fossero stati morsi da un Alfa.
«Così…»
iniziò lentamente e sottovoce Stiles, «Tua mamma… mio padre…» prese un grosso respiro, cercando le
parole adatte, «Ora siamo, tipo, fratelli?»
Scott si aprì
in un sorriso felicissimo e gli passò un braccio attorno al collo, «E
quando mai non lo siamo stati?» domandò ridendo e iniziando a
rompergli le scatole come quando erano piccoli.
Stiles cercò
di sottrarsi alla presa, tra le risate dell’amico, «Lasciami,
Scott!»
La signora McCall
scoppiò a ridere nel vederli farsi i dispetti, «Forse è
meglio mettervi in stanze separate.»
«Assolutamente,
grazie!» borbottò Stiles, scivolando quasi dal divano nel
tentativo di scappare da Scott, che invece assunse un’espressione da
cucciolo abbandonato e fissò negli occhi l’amico.
«Non vuoi stare
in stanza con me, fratellino?»
«Te lo puoi
anche scordare, non abbiamo più tre anni!»
«Dai, possiamo
usare il letto a cast-»
«NO!»
Lo sceriffo Stilinski
sospirò rassegnato e sorrise, mentre i due battibeccavano proprio come
se fossero fratelli: avrebbe lasciato per ultima la questione “dividere
il bagno”.