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Autore: RiverPhoenix    02/08/2012    1 recensioni
Ero la sua schiava, la sua ombra, la sua parte di oscurità. Le nostre anime erano legate da invisibili catene e non ci sarebbe mai stato spazio nè per l'amore nè per l'odio.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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PARTE DI NOI .

Un anno fa ero solo una ragazzina di sedici anni. Ricordo perfettamente quella domenica, quando mi aggiravo tra i mercatini del piccolo paese che un tempo era stato la mia casa. Mi guardavo attorno estasiata, incuriosita da tutti quegli oggetti che prima non avevo mai visto. Non avevo un soldo in tasca, non avrei potuto comprare nulla, ma era così bello starsene lì in silenzio, passeggiare tra tutto e tutti. Mi avvicinai ad una piccola bancarella di oggetti in vetro, che brillavano pieni di magia nei miei occhi: erano spille, bracciali, anelli, tutti così raffinati, decorati dalle più semplici fantasie. "Prende qualcosa?". Alzai lo sguardo e davanti a me vidi un ragazzo, che prima proprio non avevo notato. Doveva essere lui a vendere tutte quelle cose. "Oh no, non ho soldi con me", affermai io, un po' delusa. "In cambio di un bacio potrei darle qualsiasi cosa", disse allora il ragazzo. Era strano ma per un attimo il suo sguardo fu come tagliato da qualcosa, da ombre, morte, oscurità, tristezza. Io non ci feci troppo caso, sorrisi, compiaciuta e sorpresa: sapevo di essere bella, di essere desiderata, e dopotutto sarebbe stato un piacere concedergli un bacio. Annuii e mi avvicinai a lui, fino a che le mie labbra non sfioravano quasi le sue. Il ragazzo strinse il mio viso tra le sue mani e mi baciò. Non so bene descrivere cosa provai in quel momento, era come se la sua anima passasse attraverso la mia: mi riempiva di oscurità, ero circondata dalle ombre, dal buio più profondo. Era lui, quella oscurità. Ma le mie paure si spensero, come se non fosse solo tempesta, ma anche speranza. Come era possibile, però, che cercasse di salvarmi da se stesso?
Mi staccai da lui, spaventata, ma forse incuriosita. Guardai la bancarella, cercando di dimenticare quella strana sensazione che mi aveva dato poco prima, fingendo di interessarmi agli oggetti in vendita. "Ne hai già scelto uno?", mi chiese. "Voglio pensarci, sono tutti così belli", risposi io, cercando di restare calma. Lui sorrise: com'era bello, pensai. Mi porse un anello, un anello in vetro, con una piccola perla bianca incastonata al centro. Lo strinsi tra le mie mani, indossandolo: mi piaceva, mi piaceva molto. Annuii felice, pronta ad andarmene dopo tutto quello strano avvenimento. Il ragazzo mi prese la mano, rivolgendo i suoi misteriosi occhi azzurri verso i miei, e con la voce più calma e seducente che aveva iniziò a sussurrarmi parole che solo dopo avrei capito veramente:"Non andartene, non puoi. Da ora sarai la mia schiava, la mia ombra, la mia parte di oscurità. Le nostre anime saranno legate da invisibili catene e non ci sarà spazio nè per l'amore nè per l'odio. Da questo momento tu, sei MIA." 


 



Questo era solo un microscopico prologo, se riuscite vi prego di commentare, solo per dirmi cosa ne pensate. Grazie a tutti.
  
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