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Autore: Meramadia94    02/08/2012    0 recensioni
Violet Callister è una poliziotta con alle spalle un difficile passato, che sarà costretta a riaffrontare per salvare un collega. La aiuta la sua migliore amica.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da quel giorno erano passati due mesi.
Mesi durante i quali sia Jhon che Wendy si erano fatti dare le udienze e i compiti meno importanti per stare in ospedale vicino alla loro amica, che giaceva ancora priva di sensi in un letto d'ospedale.
I medici avevano tentato l'impossibile per salvarla dopo che Jhon si era tuffato per salvare la collega dalle gelide acque autunnali  dell'East River, ma l'unico modo che avevano per impedire che morisse era stato metterla in coma farmacologico, il che non era molto diverso.
Violet lottava tra la vita e la morte e le probabilità che riuscisse a vivere erano esigue, per non dire quasi inestistenti.
Eppure Jhon era incapace di darsi per vinto: Violet era una donna forte, aveva sopportato meglio di qualunque altro poliziotto che conoscieva turni massacranti, inseguito i peggiori criminali.
Quando era arrivata da cadetta la reputava solo un bel faccino, una probabile nuova avventura, e quando si sarebbe stufato di lei le avrebbe spezzato il cuore. Ma lei era stata l'unica donna, fino a quel momento, a non aver mai ceduto alle sue avances e questo lo aveva fatto diventare ancora più determinato nel conquistarla. Poi era diventata la sua collega e aveva dimostrato di saper badare a se stessa da sola e di non aver bisogno di un cavalier servente.
La sua nuova ed ipotetica nuova avventura era diventata l'amore della sua vita... era così diversa dalle altre.
Non poteva credere che quella donna forte, coraggiosa e determinata, resa invincibile  dal desiderio di vendicare una persona amata, fosse la stessa ragazza così debole e fragile che si era quasi uccisa sotto ai suoi occhi.
''Allora, come sta?''- chiese una mattina Wendy entrando nella camera dell'amica. Jhon era sempre con Violet e non si allontanava mai, nemmeno per un attimo.
''E' sempre uguale.''- fu la risposta.
Era da due mesi che Violet era in quello stato: un tubo fissato alla bocca con due pezzi di nastro adesivo, un paio di ventose sul petto, un fastidioso bip e una flebo attaccata al braccio.
Avrebbe voluto, per la prima ed unica volta, che le favole fossero vere: in quel caso gli sarebbe bastato deporre un bacio sulle labbra rosa sbiadito della sua bella per poterla risvegliare.
Ma la sua carriera di poliziotto gli aveva insegnato molte cose: non sempre le storie vanno a finire con il classico ''... e vissero tutti felici e contenti.''
Quante volte si sentiva dire di rapimenti, persone che vanno in coma e che nonostante la speranza e la fiducia dei loro cari si trascinavano per poco tempo e poi morivano? Milioni di volte.
Solo che non poteva e voleva credere che anche la sua Violet  sarebbe diventata una di quelle storie.
''Ma tu stai ancora in queste condizioni?''- fece Wendy vedendo che l'amico era completamente spettinato, camicia bianca sporca di caffè, jeans chiari e senza scarpe.
''Dai, sbrigati a darti un'aggiustatina e a metterti dei vestiti presentabili, non ci vado in tribunale con te in questo stato.''
Jhon parve cadere dalle nuvole.
''E che ci devo andare a fare?''
''Jhon, c'è l'udienza contro Fellman. Il processo che lo riguarda si è gia concluso si tratta solo di emettere la sentenza.''- spiegò l'avvocatessa.
''No, non posso andarmene.''- disse Jhon. Vero, odiava Fellman per tutto quello che gli aveva fatto passare e vedere l'espressione sulla sua faccia mentre il giudice pronunciava la parola ''colpevole'' sarebbe stata una soddisfazione ineguagliabile, ma non poteva abbandonare Violet in quel letto d'ospedale mentre moriva.
''Jhon, non possiamo far nulla per aiutarla. Lo so che hai  paura, ho paura  anch'io, siamo tutti terrorizzati ma dobbiamo fare il nostro lavoro.''- gli fece notare Wendy  anche se nemmeno lei aveva voglia di andare in tribunale e lasciare sola la sua amica.
Comunque furono pronti entrambi in un quarto d'ora: Wendy aveva gia indossato il suo tailleur blu prima di venire in ospedale e aveva dovuto solo risistemarsi il trucco, mentre John si era cambiato i vestiti e fatto una doccia nello spogliatoio che gli infermieri avevano prestato. Aveva messo la sua solita uniforme.
''Tieni duro, bimba mia...''-  sussurrò il poliziotto quando fu tornato a salutare la donna-:''vado, mi assicuro che quel maledetto abbia cio che si merita e torno da te.''- nel dir così le prese la mano sinistra e sfilò la fede che anni addietro la legò a Leonardo Smith. Lei se ne era liberata poco prima di tentare la morte e lui gliel'aveva rimessa nella speranza che quell'anello la proteggesse.
Prese l'anello, una stringa di una delle sue scarpe e infilò l'anello. Dopo se lo mise al collo come se fosse un medaglione.
''Per farle sentire quando  quel maledetto la pagherà.''- spiegò all'avvocatessa.
 
 
''William Adrian Fellman Junior...''- era da poco passato mezzogiorno quando la giuria si era sciolta dopo aver raggiunto un verdetto unanime-:'' stando alla testimonianza registrata dal detective Violet Callister, lei è accusato di furto dei soldi dei clienti della sua associazione, furto con scasso con il quale ha tentato di far incarcerare il sergente Thompson, corse clandestine e triplice tentato omicidio. Per tutto questo, la qui presente corte la dichiara colpevole. Ed è condannato da venticinque anni all'ergastolo e le vengono sequestrati a scopo cautelativo i suoi beni e le sue proprietà. La seduta è tolta.''
Finalmente era finita: l'uomo che aveva quasi stroncato la sua carriera di poliziotto e che aveva dato un forte contributo alle attuali condizioni della povera Violet, era ridotto a meno di uno zero e avrebbe passato il resto della sua vita in galera.
Ma era comunque insoddisfatto.
''Preferivi che lo condannasero a morte?''- chiese Wendy mentre uscivano dal tribunale.
''Non potrò dirmi soddisfatto fino a quando Violet non aprirà gli occhi.''- borbottò a denti stretti. In quel momento suonò il cellulare di Wendy.
Rispose prontamente-:''Avvocato Wendy Besons, buongiorno.''- stette al telefono per due minuti e poi riattaccò.
Jhon sapeva bene cosa si erano detti anche se non aveva sentito nemmeno una parola: Violet era peggiorata.
 
Fortunanatamente l'ospedale non distava molto dal tribunale, così l'avvocato e il poliziotto lo raggiunsero a corsa.
Ci misero ancora meno a raggiungere la rianimazione.
''Violet...''- ansimò Jhon-:'' come sta?''
Rispose la stessa dottoressa di qualche giorno fa-:'' La situazione è gravissima. Mi dispiace agente, ma la sua fidanzata rischia di non farcela.''
Jhon entrò nella stanza della donna che amava e la guardò: bellissima, anche ad un passo dalla morte.
Si sedette vicino a lei.
''E' colpa mia... perdonami.''- borbottò lui-:'' avrei dovuto dirti tutto molto tempo fa. Convincerti a parlare, a sfogarti.. e io ti avrei detto che non avresti dovuto dimenticare il tuo ragazzo, ma nemmeno buttare via tutta la vita per rimanere ancorata al ricordo di un fantasma.
Vivere, essere felice... Violet tu sei la donna che ho amato più di tutte. E' vero, mi rimproveravi sempre perchè facevo il cascamorto con tutte, ma se solo avessi saputo... lo facevo per farti ingelosire, capire che tu per me valevi più di tutte.
E te lo avrei dimostrato dopo il tuo ritorno da Washington.... sono stato uno stupido, dovevo capire che... ad ogni modo, se per te rimarrò solo e sempre un amico, mi sta bene.
Ma torna in vita, per Wendy, per i tuoi amici che ti vogliono bene e che si preoccupano per te, per me... e per te stessa.''
Nel dir così la baciò sulle labbra.
In quel momento accadde qualcosa che il poliziotto non riuscì a spiegarsi. La mano della poliziotta aumentò la stretta attorno alla sua.
Lentamente, la giovane aprì gli occhi e sorrise.
I suoi valori erano tornati nella norma: Violet era salva, ed era riuscita a salvarsi dalla morte pur avendo solo tre possibilità su dieci.
Decisamente diversa da tutte le fidanzate che aveva avuto.
 
Poche ore dopo venne trasferita in una camera normale. Ormai stava bene, ma l'avrebbero trattenuta per un po' per dei controlli.
Wendy era andata a casa a riposare e con lei era rimasto Jhon.
''Sapessi che spavento mi hai fatto prendere...''- la rimproverò lui.
''Mi dispiace tanto... lo so, è stata una follia... ma dentro di me ero convinta che nessuno mai avrebbe preso il suo posto nel mio cuore, mi sembrava di impazzire... morire e raggiungerlo era diventata l'unica cosa che contava per me.''- si scusò la ragazza-:'' non lo so nemmeno io, perchè ho ricominciato a lottare per sopravvivere.''
Bugiarda.
''Violet... io ti amo veramente tanto.''- le confessò Jhon-:'' quando ti ho vista sparire nell'East River, è stato come se fossi morto anch'io.''
Altrochè se lo sapeva: era la stessa sensazione che provò lei stringendo a se il cadavere di Leo.
''Non voglio più rischiare una cosa del genere... Violet Callister...''- fece restituendole l'anello-:'' vuoi sposarmi?''
La sua richiesta la prese alla sprovvista.
''Lo so, non potrò mai prendere il posto di Leonardo nel tuo cuore... e con lo stipendio che abbiamo non potrò offrirti un tenore di vita di lusso, ma ti amerò per tutta la vita come nessun'altra. Posso promettertelo... oltre a giurarti che ti guarirò le ferite finchè avro vita.''
 
Sei mesi dopo, Violet e Jhon erano  a Washington.
Entrambi vestiti a lutto, davanti a una lapide bianca come la neve.
                                             ''Leonardo Smith
                                            1984-2001
                                         Troppo presto la vita lo abbandonò''
La donna depose i crisantemi sulla lapide.
''Ciao Leonardo...''- pensò lei-:'' è venuto a trovarti anche Jhonatan, l'amico di cui ti parlavo quando venivo a trovarti.
Ora non lo è più.
Fra due mesi ci sposeremo. Sposo un altro,  ma non ti ho dimenticato, nel mio cuore ci sei sempre. Grazie per avermi insegnato ad amare, e per avermi fatto capire che la vita va avanti.
Ti prego, veglia sempre su di noi assieme al Signore.''
 
EPILOGO:  Infatti due mesi dopo Violet Callister, non esisteva più per lasciare spazio a Mrs Violet Thompson.
I due coniugi erano sempre affiatatissimi, sia in casa che al lavoro, aiutati nelle loro indagini da Wendy Besons, diventata PM.
Dopo un anno di matrimonio Violet coronò il loro grande sogno regalando al marito e a se stessa due gemelli.
Un maschio e una femmina.
Due bimbi belli, sani e robusti.
Susan e Leonardo Thompson, ai quali avrebbero insegnato che la vita anche se sofferta è il dono più bello che ci sia.
                                           
  
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