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Autore: beeEnene    02/08/2012    3 recensioni
Seconda storia per la seconda giornate delle #Gaylimpiadi, scritta dalla bellissima Bee (non badate a me, Nene, ma è la mia piccola palla :))
"
Harry lo aspettava poggiato alla sua nuova macchina. Il vento gli spettinava i ricci, che lui cercava di rimettere a posto, con scarsi risultati. Lo vide sbuffare, incassare la testa tra le spalle, cacciare le mani nelle tasche e puntare gli occhi in terra.
Harry sentì i suoi passi e si voltò. Un grande sorriso gli illuminò il viso e a Louis parve di riprendere fiato dopo una lunga apnea. Gli andò incontro quasi correndo. Appena furono uno di fronte all'altro, prese il suo viso tra le mani e lo baciò. Harry sentì il suo calore invadergli il corpo. "
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'THEGAYS, 2 Agosto'
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Bene, questa OS è scritta per le #Gaylimpiadi, che nonostante mi stiano rubando il sonno, adoro! è piccola ma spero valga la pena di essere letta. È Volevo inserire anche il punto di vista di Eleanor  perché, Larry o meno, fa parte della loro vita reale. Sarebbe stupendo sapere cosa ne pensate, grazie in anticipo : ) Bee.
 
Uno sguardo altre la finestra
 
Louis fissava il soffitto della stanza buia.
Eleanor al suo fianco si girò dandogli le spalle. Avevano appena fatto sesso. Non amore, sesso. 
Puro atto fisico.
Alla fine lei gli aveva detto che era stato bello, lui aveva solo grugnito. Questo l'aveva fatta indispettire ma non aveva detto nulla e si era messa a dormire. Appena aveva sentito il suo respiro farsi pesante Louis se l'era tolta di dosso.
Il cellulare si era illuminato attirando la sua attenzione. Un messaggio di Harry. 'non ce la faccio, scendi.'
Louis sospirò tornando a fissare il soffitto. 
Mentre stringeva a se Eleanor e la baciava non aveva smesso un secondo di pensare ai suoi occhi verdi, ai suoi ricci. Quando era venuto l'immagine di Harry che gli sorrideva dolcemente aveva riempito tutta la sua mente.
Aveva aspettato con ansia quel messaggio. Ma che scusa inventare con Eleanor? La sua copertura doveva tenere e sembrare una vera relazione. E sarebbe sembrato strano lasciare la propria fidanzata, che non vedeva da mesi, per andare da Harry, il suo migliore amico che non vedeva da qualche giorno.
Un altro messaggio 'ho bisogno di te' Al diavolo, avrebbe pensato dopo ad una buona scusa. Si alzò e uscì senza fare il minimo rumore.
 
Harry lo aspettava poggiato alla sua nuova macchina. Il vento gli spettinava i ricci, che lui cercava di rimettere a posto, con scarsi risultati. Lo vide sbuffare, incassare la testa tra le spalle, cacciare le mani nelle tasche e puntare gli occhi in terra. 
Harry sentì i suoi passi e si voltò. Un grande sorriso gli illuminò il viso e a Louis parve di riprendere fiato dopo una lunga apnea. Gli andò incontro quasi correndo. Appena furono uno di fronte all'altro, prese il suo viso tra le mani e lo baciò. Harry sentì il suo calore invadergli il corpo. Dopo poco Louis morse dolcemente le sue labbra provocandogli un piccolo brivido.
'non puoi proprio stare due giorni senza di me eh?' scherzò il più grande.
Harry avrebbe voluto ridere a quella battuta, ma non ci riusciva. Da sopra la spalla di Louis vedeva la camera dove, poco prima, lui si trovava con Eleanor.
No, non riusciva proprio a ridere.
Louis notò lo sguardo del più piccolo fisso sulla finestra. Si frappose tra lui e 
quella maledetta finestra.
'Hai detto di avere bisogno di me.. Ma sono io ad avere bisogno di te.'  Gli disse guardandolo intensamente.
Harry strinse forte il suo giubbotto. Ogni volta che Louis gli parlava così dimenticava che la loro era una storia clandestina, che dovevano elemosinare quei pochi momenti per loro, per amarsi.
'Styles devi portarmi a casa tra massimo tre ore' disse Louis sciogliendosi dal suo abbraccio e aprendo la portina della macchina. 
Ecco, eravamo alle solite, solo tre ore per stare con lui. Harry dava le spalle alla macchina, chiuse gli occhi. Se voleva godersi quelle tre ore doveva dimenticare lei, la finestra e tutto il resto. Fece un 
respiro profondo e una folata di vento gli portò la voce di Louis. 
'posso guidare io?' si girò, chiudendo tutti i problemi dentro la 
stanza oltre quella finestra.
'non ci penso neanche ad affidare la mia bambina a te' gli rispose ridendo. Louis mise il broncio ma salì in macchina.
'andiamo boo-bear non vorrai tenermi il broncio per tutta la sera' 
Harry fece una faccia da cucciolo bastonato, a cui Louis cercò di resistere, ma alla fine si sciolse in una risata. Harry si unì a lui mentre partiva a tutto gas.
'dove mi stai portando?'
'in qualche hotel che rasenti appena la decenza, con alla reception uno che si faccia i cazzi suoi, facile da corrompere e un bel letto matrimoniale'
'sbrigati allora' sussurrò Louis malizioso.
 
Affacciata alla finestra, Eleanor fissò la macchina sulla quale il suo ragazzo era appena salito, fino a che non sparì, ingoiata dal buio. In fondo li capiva, per un amore come il loro anche lei avrebbe fatto follie. Lei ormai si era abituata, anche se non sapeva dire se ne fosse contenta o meno. Sperava solo che non si distruggessero da soli. In fondo voleva molto bene ad entrambi.
Si strinse nell’asciugamano, tornando verso il letto sfatto. L’odore di Louis era ancora forte tra le lenzuola, ma non era lei a doverlo respirare.
Si vestì e andò a chiedere un’altra stanza per passare le poche ore che li separavano dall’alba.
  
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