Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: NowKissMe YouFool    02/08/2012    9 recensioni
"E allora Zayn la vede, proprio lì tra le sue scapole, e come ogni volta, una morsa gli stringe il cuore. La cicatrice è bianca, risalta in modo innaturale sulla pelle, attraversa obliquamente tutte le spalle di Liam, e si ferma appena sotto il suo braccio sinistro.
Zayn sente un brivido mentre la guarda. E' come se riuscisse a provare il dolore fisico di Liam, come se anche la sua schiena fosse squarciata in due"
OS AU per la seconda giornata delle #Gaylimpiadi.
PROMPT: Cicatrice
Genere: Avventura, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
AU SPN

Una OS AU per concludere questa mia poco fruttuosa giornata alle Gaylimpiadi.  La storia è ambientata nel mondo di Supernatual (se non conoscete questo telefilm, mi dispiace tanto per voi).  So che sicuramente è pieno di errori e frasi orribili, ma devo riposarmi un po', e poi lo correggo, prometto (e metto anche qualche nota per chi non è fan della serie) <3
Spero sia di vostro gradimento, tanti baci!

Prompt: Cicatrice




2007
Da qualche parte nel Mississipi. 


Uno scricchiolio. Un soffio di vento più forte contro la finestra. La lampadina sul comodino che ronza, si spegne e si accende ad intermittenza.
Zayn spalanca gli occhi.
Si alza di scatto, prende il coltello che tiene sempre sotto il cuscino, afferra la pistola sul comodino e si guarda intorno, circospetto. La squallida stanza del motel è come l'ha lasciata prima di addormentarsi: l'intonaco sbiadito, che si stacca a pezzi dal muro; le ante dell'armadio tarmato ancora aperte; le tende polverose immobili, di fronte alla finestra chiusa.
Ma manca qualcosa, o meglio, qualcuno. Il letto accanto al suo è disfatto, ma vuoto; sulle lenzuola c'è la borsa di Liam, spalancata, e accanto il suo pc.
Strano. Lui non esce mai senza. A Zayn questo non piace. Va verso la finestra e controlla la linea di sale* sul davanzale: è ancora intatta. Guarda fuori: il sole sta sorgendo, illumina i vetri tetri e sporchi, le strade bagnate e odoranti di pioggia, il tettuccio nero della sua macchina, parcheggiata proprio lì sotto.
Zayn sospira, prende il telefono e chiama il primo e unico numero che si dia mai la pena di chiamare.

"Sono Liam Payne, se non mi trovate, contattate Zayn. 34027666."
"Che coglione!" sbuffa. Odia quella segreteria. Adesso che non lo trova cosa dovrebbe fare, contattare se stesso?
Deve uscire a cercarlo. Gli da un tantino fastidio quando sparisce così, senza avvisarlo, durante una caccia. Ha sempre paura che possa essergli successo qualcosa, ha il terrore di non rivederlo mai più.
"Sempre uniti" si erano detti quel lontano giorno di tre anni prima, quando avevano iniziato a cacciare insieme. E per Zayn sempre uniti significava proprio questo: nessuno dei due doveva mai, assolutamente e categoricamente, affrontare una caccia da solo.
Era successo qualche volta, che si ritrovassero separati, a lottare contro qualche demone, fantasma e qualsiasi altro tipo di schifezze che girano in questo mondo. E non era stata una bella esperienza, per niente.

Si infila i pantaloni, pronto a uscire per cercarlo, quando la porta della camera si spalanca.
Liam entra e si accascia su una sedia, tenendosi la testa tra le mani. Sta sanguinando.
Zayn si catapulta su di lui. "Che è successo?" 
"Sono andato a controllare la fabbrica stamattina"  balbetta l'altrom sdraiandosi sul letto.
"Avevi ragione, sono demoni."
Il moro si china su di lui, gli scosta i capelli dalla fronte e scopre un taglio lungo ma superficiale. "Perché cazzo non mi hai svegliato?"
"Sei tornato tardi ieri..." 
"Rischi la vita per farmi dormire qualche ora in più? Quanto sei idiota!"
Liam si imbroncia mentre l'altro gli pulisce la ferita con delicatezza.
"Non sono un poppante, potevo farcela da solo!"
"Lo vedo!" 
Il più piccolo si volta, offeso, scaccia la sua mano, e inizia a passarsi l'acqua ossigenata sulla fronte. "E' solo un taglio."
Zayn si alza dal letto e si ributta sul suo. "Se ti azzardi ad andare di nuovo in giro da solo, giuro che sarò io ad ammazzarti."






Kansas, 15 anni prima.

"Perché non posso venire con te??"
"Perché no. Smettila di piangere!"
Liam si pulisce le lacrime dal viso, si imbroncia, guarda il padre affranto.
"Quanto starai via?" chiede, ansioso.
L'uomo si abbassa davanti a lui, lo prende per spalle e lo guarda dolcemente. "Poco, te lo prometto. La signora Malik sarà buona con te, non preoccuparti."
Liam rivolge lo sguardo alla casa alle sue spalle. Sul portico c'è una donna alta e scura di carnagione, vestita di bianco, che abbraccia un uomo. Liam sa che quell'uomo fa lo stesso lavoro di suo padre, che "cacciano" insieme, perché insieme è sempre meglio, è più sicuro.
Da dietro la gonna candida della donna spunta un bambino. E' piccoletto, scuro come la madre, ha degli occhi grandissimi. Abbraccia l'uomo; quello gli da una leggera pacca sulla spalla e poi si dividono.
Adesso va verso di loro. "Allora, siamo pronti?" chiede, sistemandosi lo zaino in spalla.
Il padre di Liam annuisce. Il bambino vede i due salire in macchina e partire, mentre una mano si poggia delicatamente sulla sua spalla.
Si volta.
E' il bambino che ha visto prima. Sembra più piccolo di lui, è più basso, ma quando parla, a Liam sembra di essere faccia a faccia con un adulto. "Torneranno presto" dice, con voce sicura e calma.
Liam annuisce. Nota una cicatrice profonda proprio sul sopracciglio destro dell'altro e sgrana gli occhi.
"Che ti è successo?" chiede.
Il bambino si sfiora la pelle. "Non lo so. Mio padre non vuole dirmelo. Ma so che è per questo che è diventato cacciatore."




2007
Ancora Mississipi. 

Zayn si sveglia di soprassalto, come sempre dopotutto. Ha sognato qualcosa di strano. Riguardava Liam, e l'aveva terrorizzato a morte. Ma incubi del genere sono più che normali, quando fai un lavoro così.
Liam si agita leggermente accanto a lui. Sono stesi sul materasso di una casa abbandonata, che puzza di vecchio, piscio, ed erba.
Hanno dovuto cambiare posizione, perché uno dei demoni li aveva seguiti fino al motel.
E adesso sono lì, distesi l'uno accanto all'altro, circondati da miriadi di Trappole del diavolo**, disegnate su ogni parete, e da quintali di sale grosso.
L'atmosfera è abbastanza deprimente, Zayn si sente come in gabbia, chiuso lì dentro. A lui non piace nascondersi o aspettare, è un uomo di azione; se fosse per lui a quest'ora sarebbero già fuori, a cercare quei demoni, a stanarli, ad ucciderli uno ad uno.
Ma per fortuna Liam ragiona meglio. E' come se fosse la parte sana di mente della sua coscienza, e in effetti, deve ammettere che il suo essere cauto e riflessivo gi ha salvato il culo un sacco di volte.
Lo guarda, mentre dorme serenamente, le braccia sotto il cuscino, i capelli scompigliati sul volto, un suo succhiotto ancora visibile sul collo.
Hanno fatto l'amore, per rimediare alla litigata della mattina. Loro litigano praticamente sempre, e di conseguenza, fanno anche molto sesso. La cosa non dispiace a Zayn. Pensa che il sesso sia l'unica cosa buona in questo fottuto mondo, l'unica cosa che può salvarlo, almeno per un momento, dalla schifo di vita che ha scelto, dallo schifo di lavoro che fa.

Liam sospira e si volta dall'altra parte, dandogli le spalle. E allora Zayn la vede, proprio lì tra le sue scapole, e come ogni volta, una morsa gli stringe il cuore. La cicatrice è bianca, risalta in modo innnaturale sulla pelle, attraversa obliquamente tutte le spalle di Liam, e si ferma appena sotto il suo braccio sinistro.
Zayn sente un brivido mentre la guarda. E' come se riuscisse a provare il dolore fisico di Liam, come se anche la sua schiena fosse squarciata in due.
Ricorda quando se l'è fatta come se fosse ieri. Era stata una delle poche volte che l'aveva lasciato solo, quando ancora non gli si era dichiarato, quando ancora non l'aveva mai nemmeno baciato, e aveva rischiato di perderlo...





Tra le montagne del Wyoming. 2 anni prima.

Liam chiude la luce nella tenda ed esce fuori. Un piccolo fuoco è acceso al centro del campo. Bessie, la cacciatrice che ha chiesto il loro aiuto, è seduta lì vicino, in una mano un libro, nell'altra la pistola.
Zayn è occupato a spargere sale tutto intorno al campo, tanto per sicurezza, dato che ancora non sanno nemmeno cosa stanno cacciando.
"Credi proprio che sia necessario?" dice infatti la donna, guardandolo al di sopra dei suoi occhiali.
"Non si sa mai" fa lui, sorridendole sfrontatamente. "E dovresti smetterla di criticare ogni cosa che faccio!"
"Stavi caricando i miei proiettili nelle tua pistola, Zayn" ribatte lui, alzando gli occhi al cielo. "Invece di criticare, avrei dovuto ucciderti."
"Scusami tanto, eh" sbotta il ragazzo.
Poi si siede contro un albero e fa cenno a Liam di avvicinarsi. Lui lo raggiunge, sicuro che sta per arrivare una delle solite lamentele nei confronti della loro compagna di caccia.
Si mette accanto lui, e quello inizia a parlare. "Ma perché diavolo è venuta? Se ha chiesto il nostro aiuto, perché deve sindacare su tutto quello che facciamo? Non la sopporto, la lascerei qui in mezzo al bosco da sola."
"Calmati!" lo interrompe Liam, divertito. "Lei ha molto più esperienza di noi, non puoi pretendere che si faccia comandare da te."
"E' solo una vecchia zitella."
Liam scoppia a ridere. "Dovresti avere un po' rispetto per le persone più anziane. Forse è per questo che le stai antipatico."
"Sì, e invece adora te che le lecchi i piedi. Forse si è presa una cotta."

Il suo lamentoso discorso viene interrotto da un urlo agghiacciante.
E' la voce di una donna, che vibra forte e stridula tra gli alberi.
Tutti e tre balzano in piedi. Zayn punta la sua calibro 44 vero un punto imprecisato nell'oscurità. Liam afferra torcia e coltello. Bessie si guarda intorno, circospetta.
"Che cos'era?" chiede.
"A te cosa sembrava?" fa Zayn, ironico. Si avvicina al limitare del campo, guarda tra gli alberi, aguzza lo sguardo per cercare di vedere qualcosa, qualsiasi cosa...
E un altro grido squarcia la notte, gli gela il sangue, li fa sussultare.
"Dobbiamo andare a vedere!" afferma Liam. Un secondo dopo è oltre la linea di sale, il coltello tenuto basso, di sbieco, la torcia a illuminare la strada.
"Potrebbe essere una trappola" gli grida Bessie, ancora accanto al fuoco.
Incredibilmente, Zayn è d'accordo con lei. "Forse non dovremmo rischiare" guarda indeciso l'amico che avanza nel bosco.
Liam si volta verso di lui, lo sguardo risoluto e deciso. "Certo che dovremmo! Se non fosse una trappola? Se ci fosse davvero qualcuno in pericolo?"
Zayn annuisce. Sa che ha ragione. Insieme si inoltrano nel fitto del bosco, il raggio luminoso della torcia svela frammenti di piante, cespugli, alberi altissimi.
Camminano cercando di abbracciare con lo sguardo tutto ciò che c'è intorno. Sono tesi. Ogni crepitio di foglie li fa sobbalzare, ogni rametto spezzato gli manda il cuore in gola.
"Mi sembrava venisse da qui" sussurra Liam, indicando una piccola radura di fronte a loro.

E in quel momento, la vedono. Un'ombra che si sposta veloce, passa attraverso il raggio bianco della torcia; il fruscio che provoca sulle foglie fa immaginare una stazza gigantesca; il suono stridulo, innaturale, che ricorda tanto la voce umana, che emette poco dopo, gli fa capire che Bassie aveva ragione: è una trappola.
"Ma che cazzo é?" ha appena il tempo di esclamare Zayn, prima che la creatura si avventi su di loro, leggera come il vento, la sagoma indistinta nascosta dal buio della notte.
Il ragazzo spara tre colpi, poi si volta insieme all'amico e iniziano una corsa disperata verso il campo.
"Credo di sapere cos'è!" grida Liam, mentre il fruscio alle loro spalle aumenta.
"Illuminami!"
"Un wendigo***, per questo sa imitare la voce umana!"
I rumori alle loro spalle diventano più deboli, ma loro non rallentano la corsa.
"Che diavolo è? Non l'ho mai sentito!"
Liam annaspa dietro di lui, ha il fiatone. "Fuoco, ci serve fuoco per ucciderlo!"
Zayn rallenta per aspettarlo e si guarda indietro. L'aria del bosco e piatta, tranquilla. Nemmeno un foglia si muove.
"Cos'è questo silenzio?" sussurra. Che la creatura se ne sia già andata?
Liam sta per rispondere, quando un grosso ramo si stacca sopra le loro teste, e l'ombra indistinta gli si catapulta addosso.
Rimprendono a correre con più foga. Liam vede le spalle di Zayn allontanarsi, mentre incespica nei rami, inciampa nelle radici.
L'ultima cosa che sente è un dolore immenso, forte, straziante, che gli attraversa le spalle. Poi è solo buio.




Zayn ci mette pochi secondi a capire che qualcosa non va. Non sente più i passi di Liam dietro di sè. Si gira, quando ormai la luce del fuoco si vede in lontananza.
Scopre di essere solo, e una paura incolmabile, oscura, indescrivibile, si impadronisce di lui.
"Liam !" grida, con quanto più fiato ha nei polmoni. "LIAM!"
Una mano lo afferra da dietro e gli tappa la bocca. Si volta di scatto, il cuore in gola, la pistola pronta.
Ma di fronte a lui c'è soltanto Bessie. "Non gridare, idiota!"
Lo trascina verso il campo, con una forza davvero scioccante per una donna della sua età.
"Che stai facendo?" esclama il ragazzo, scrollandosela di dosso. "Dobbiamo trovarlo, devo trovarlo!" 
"Non riuscirai a trovare un bel niente, con questo buio!"
"Ma potrebbe morire!"
Bessie lo guarda freddamente. "Non stanotte, i wendigo conservano per mesi i loro pasti."
Zayn la guarda, scioccato. "Sapevi cos'era?" chiede, la voce tremante. "Sapevi cos'era e non ce l'hai detto?"
"Non ne ero sicura."
"Tu sei pazza" le grida in faccia Zayn, puntandole il dito contro. "Sei una fottuta bastarda!"
Cerca il lancia fiamme, se lo mette in spalla, pronto a tornare nel bosco.
"Il pazzo sei tu!" risponde calma la donna.  "Di notte sono più forti, e a Liam non serviresti a niente da morto."
Finalmente Zayn si ferma, la guarda quasi con disprezzo. "Cosa facciamo allora?"
Bessie gli lancia un libro. "Leggi tutto quello che c'è da sapere. E' l'unico modo che abbiamo per aiutarlo."




Liam apre gli occhi, ma tutto intorno a lui e scuro. Sente freddo. Gocce d'acqua gli scivolano sulla fronte; altre cadono con un leggero tichettio sul  terreno. E' in una grotta, lo capisce.
Una goccia gli finisce nell'occhio, ed ora è completamente sveglio. Senza dubbio stava meglio prima, perché adesso percepisce di nuovo il suo corpo, e una marea di dolore lo travolge.
E' appeso per le braccia, le mani legate sopra la testa, il peso del corpo che gli grava sui polsi. La testa gli pulsa tremendamente. Si lecca il labbro inferiore e sente il sapore del sangue.
Ma questo non è niente, in confronto al bruciore terribile sulle spalle. Sente il sangue rappreso sotto l'ascella, e quello ancora fresco che continua a scorrergli lungo la schiena; non vuole neanche immaginare che aspetto ha. Pensa che morirà dissanguato, come minimo.
Poi pensa a Zayn. Spera che stia bene, che abbia raggiunto il campo sano e salvo...
Un rimbombo lo distoglie momentaneamente dal dolore. Anche se i suoi occhi si stanno abituando al buio, l'unica cosa che riesce a vedere è una galleria che si snoda alla sua destra.
Un altro rumore. Sente la paura crescergli nel petto secondo dopo secondo...
Poi una luce abbagliante lo illumina dalla galleria.
"Liam! Sei tu?"
La voce di Zayn gli sembra la più bella del mondo, in quel momento.
"Tirami giù da qui" grugnisce.
Sente le mani dell'amico armeggiare e poi il coltello che taglia la corda di netto.
Liam poggia i piedi a terra, si lascia sfuggire un gemito di dolore, e poi le sue ginocchia si piegano.
Subito, sente il braccio di Zayn attorno alle spalle, pronto a sorreggerlo. Ma quel gesto gli provoca una fitta devastante alla schiena. Stringe i denti, e sente una lacrima rigargli il viso.
"Le spalle!" ansima, scacciando il braccio dell'amico.
Zayn punta la torcia sulla sua pelle. Le ferite sono lunghe, profondissime, sembrano graffi di artigli. Gli percorrono tutte le spalle, la pelle è letteralmente squarciata e lascia scoperta la carne viva, rossissima, da cui esce ancora sangue.
Zayn perde il fiato. Tira su l'amico con mani tremanti, cercando di non toccargli le ferite. Non vuole nemmeno pensare a quello a cui sta andando incontro, a quello che potrebbe accadergli.
Lo trascina a fatica fuori dalla grotta. Mentre camminano, i respiri affannosi, le membra doloranti, Zayn intravede la luce del fuoco alla sua sinistra, e un terribile stridore gli fa capire che Bessie ha ucciso la creatura.
Arrivano fuori dopo quella che sembra un'eternità
Quando la luce e il calore del sole li investono, Liam è già svenuto tra le braccia dell'altro.



Si risveglia in ospedale. Lo capisce perché è tutto bianco intorno a lui, e sente l'odore aspro dei medicinali.
Zayn è sulla sedia accanto a lui.
Liam cerca di muoversi, per svegliarlo, per dirgli che sta bene, ma appena si solleva una fitta paurosa gli attraversa le spalle, costringendolo a stendersi di nuovo, con il respiro accelerato, le labbra tremanti.
Nota solo in quel momento le bende che gli circondano il petto. Sospira. Ringrazia il cielo di essere vivo.
"L-Liam?" il balbettiò del suo amico lo fa voltare.
Zayn ha un sorriso sollevato, delle occhiaie profonde sul volto, la guancia leggermente graffiata.
"Ce la siamo cavata, eh?" sorride Liam, con voce roca.
Zayn si china su di lui, gli prende le mani, incrocia le dita con le sue. "Non ti azzardare ad allontanarti da me per più di due metri, mai più!"
E poi lo bacia, per la prima volta.




2007
Missisipi.

"Siamo pronti****?" fa Zayn, infilando il caricatore nella pistola.
"Un secondo."
Liam va davanti allo specchio, lancia uno sguardo veloce alle deformità sulla sua schiena e poi si infila la camicia.
Zayn sospira. Sa che Liam non si è ancora abituato a vedere il suo corpo ridotto in quello stato, che non ha fatto l'abitudine ai dolori notturni che lo svegliano, gli fanno stringere i denti, lo fanno piangere come un bambino.
Gli fa male al cuore vederlo in quello stato. Liam pensa che lui non sappia nulla, ma lo sente quasi ogni notte, in bagno che sospira, che singhiozza.
Una volta ha cercato di parlargliene, per tirarlo su, rincuorarlo.
Ma l'altro aveva smorzato la conversazione sul nascere.
"Le cicatrici sono parte del nostro lavoro gli aveva detto, sfiorando quella di Zayn sull'occhio. "Se non le accettiamo, vuol dire che non siamo tagliati per questo mestiere."
Quella frase gli ricorda quel lontano giorno di tre anni prima, quando hanno fatto il loro giuramento.



Kansas. 3 anni prima.
 
Le pire***** bruciano lentamente davanti a loro. Il fuoco sale alto contro il cielo grigio, il fumo a spirali viene spazzato via dal vento.
La madre di Zayn è la più vicina al fuoco; guarda il corpo del marito che si disintegra lentamente, il fumo la avvolge, le brucia gli occhi.
Liam e Zayn sono un po' più dietro. Il primo piange silenziosamente. Il secondo ha gli occhi lucidi, ma forse solo per il fumo.
"Cacceremo insieme, d'ora in poi" sussurra, distogliendo lo sguardo da quella triste visione.
Liam lo guarda. "Non so se ho più voglia di farlo." Guarda suo padre, disteso sulla catasta di legna, il volto già irriconoscibile, mangiato dal fuoco. "Loro forse non vorrebbero."
Zayn sospira. "Questo lavoro lascia il segno, Liam. Anche se decidi di cambiare vita, alla fine questo schifo tornerà, ti perseguiterà per sempre. Come una vecchia cicatrice, ti abitui ad averla, diventa parte di te, ma poi quando meno te lo aspetti, ti colpisce, brucia, non puoi più ignorarla."
Liam trema. Sa che Zayn ha ragione.
"Ma non ci divideremo, come hanno fatto loro alla fine. Promettimelo."
"Te lo prometto."



2007
Mississipi. Ore 01:25. 

Il covo dei demoni è dentro il deposito. Liam l'ha scoperto quella mattina. Sono pronti ad entrare. Zayn tiene in mano il coltello, Liam la pistola e l'acqua benedetta.
"Sarà meglio passare per il retro."
Veloci e silenziosi, attraversano la strada e raggiungono una porta secondaria. Zayn la butta giù con un calcio.
Avanzano circospetti nell'oscurità, mentre l'odore forte e pungente dello zolfo gli fa storcere il naso.
Ma il loro passo felpato è del tutto inutile. Le luci del magazzino in cui si trovano si accendono tutte di scatto. Una voce sprezzante alle loro spalle li costringe a voltarsi.
"Ma bene, alla fine siete venuti voi a trovarci."
A parlare è una donna, il sorriso malvagio, gli occhi neri anche dove dovrebbe esserci i bianco.
Affianco a lei c'è un uomo, alto robusto. Appena li vede, alza la mano nella loro di direzione.
Non accade nulla.
"Ci credi davvero tanto stupidi?" fa Zayn, mostrando l'amuleto protettivo attorno al collo.
"Veramente sì" risponde la donna, fiondandosi contro di loro.
La lotta comincia. Le loro forze sono evidentemente inferiori rispetto a quelle dei demoni, ma non è mai stato un problema.
L'aria si riempe degli spari della Colt, e un secondo dopo il demone maschio cade a terra. Il suo corpo sussulta, attraversato da una scarica elettrica, poi rimane immobile. E' morto.
La donna se ne accorge subito. Sul suo volto compare un'ombra di orripilato stupore.
Scaraventa Zayn con rabbia contro un muro, e il suo sguardo assassino si posa su Liam.
Il ragazzo è accasciato a terra, accanto al corpo dell'uomo, un taglio profondo sul braccio, il fiato corto.
"Cosa hai fatto?!" tuona la donna, avvicinandosi.
Liam afferra la pistola. Lai fa un cenno col capo e quella vola a metri di distanza.
"Era il tuo ragazzo?" la provoca Liam, cercando l'acqua santa. Con orrore appena prende la bottiglia, scopre che è vuota.
"Non ti senti più tanto forte ora, eh?" il demone è ormai di fronte a lui e sorride sprezzante; scocca le dita e Liam si ritrova sospeso a mezz'aria, schiacciato contro il muro. Sente la cicatrice pulsare, quando le spalle sbattono contro la parete.
"Purtroppo, devo darti ragione" geme, chiudendo gli occhi.
"Ti farò passare la voglia di essere spiritoso."
La donna lo guarda, il suo sorriso malvagio si allarga. Poi solleva la mano e stringe il pugno, conficcandosi le dita nel palmo.
A quel gesto, il respiro di Liam si blocca. Il suo cuore è stretto in una morsa, perde battiti, va sempre più lento. Il sangue sembra non scorrere più nel suo corpo, la vista gli si annebbia, non riesce più a pensare.

In quel momento, in fondo al magazzino, Zayn si risolleva.
Un brivido di terrore lo attraversa quando vede la scena di fronte a sè.
Lo sta uccidendo pensa angosciato.
No. Non glielo permetterà. Non può perdere Liam, non può sopportare di vederlo soffrire, la sua vita non avrebbe senso senza di lui; la sua assenza sarebbe una cicatrice troppo grande, impossibile da rimarginare
Si scaglia contro la donna, leva il coltello alto sulla testa. Non sa più pensare, non sa più cosa sta facendo. Sa solo che deve interrompere l'agonia di Liam, scacciare quell'espressione di dolore dal suo volto. Perché loro sono legati, il dolore di uno è anche quello dell'altro.

Il demone percepisce il suo attacco, si volta, schiva il coltello.
E Zayn si ritrova a guardarla dritta negli occhi mentre lei infila la mano, aperta ad artiglio, dentro il suo addome.
Sente una fitta fortissima allo stomaco, sente il sangue che cola a fiotti sui suoi pantaloni, bollente, assassino.
E sente l'urlo straziante di Liam. "NO!" grida, mentre i demone estrae il braccio dal corpo martoriato di Zayn, si lecca la mano grondante di sangue, scaraventa il ragazzo a terra.
Liam si è liberato dalla sua presa, e corre verso di loro.
"Adesso siamo pari" esclama la donna. Poi, con un boato assordante, il fumo nero esce della bocca, e il corpo della posseduta si accascia a terra, privo di sensi.
Liam raggiunge Zayn. Gli cuore gli batte a mille, la paura gli rende quasi impossibile camminare. Non vuole, non può credere a quello che vede.
Si inginocchia accanto al moro. Ha un foro gigantesco sull'addome, il sangue continua ad uscirne, come un fiume inarrestabile.
"Z-zayn..." mormora , prendendogli la testa tra le mani, chinando il viso sopra il suo, pallido, spento.
Il ragazzo tossisce, chiude gli occhi, intreccia le sue dita con quelle dell'altro.
"Adesso avrò anche io la mia bella cicatrice" sussurra, tremando.
Liam sorride tristemente, mentre le lacrime scorrono già abbondanti sul suo viso. "Non sarà mai bella quanto la mia." Si abbassa ancora di più, lo bacia, sente il sapore del sangue in bocca.
"Ti amo Liam" dice Zayn. Apre gli occhi gli sorride.
Liam freme e un singhiozzo lo scuote. E' la pirma volta che glielo dice, e sa che sarà anche l'ultima.
"Ti amo" risponde in un soffio, stringendogli forte le mani.
E Zayn rimane cosciente il tempo necessario per udire quelle parole. Poi abbandona la resistenza, si lascia andare e chiude gli occhi, il viso di Liam come ultima splendida immagine ad accompagnarlo verso l'oblio.

 










NOTE:
*Sale: è usato per allontanare spiriti e demoni
**Trappola del diavolo: sigillo che serve a bloccare e imprigionare i demoni (la foto se siete curiosi).
***Wendigo http://it.wikipedia.org/wiki/Windigo
**** "Siamo pronti?" è la stessa frase che usa il padre di Zayn prima di partire.
***** I cacciatori vengono sempre cremati, per impedire che il loro corpo sia utilizzato da spiriti malvagi.

   
 
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: NowKissMe YouFool