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Autore: Cippominchio    02/08/2012    1 recensioni
5° classificata al concorso Adii
Come dire addio alla giovinezza
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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“Sei sporco.”

“Dove??” “Hai i baffi razza di babbeo. Capisco che vuoi sembrare più grande per far colpo su Madama Rosmerta ,ma Non mi sembra il caso” Il ragazzo in questione si pulì il viso sporco di cioccolata e rise. Quella risata simile al latrato di un cane che puntualmente fece voltare tutto il pub. Il suo amico si passò una mano tra i capelli , gesto che fece sospirare parecchie fanciulle dentro il locale , e si sistemò gli occhiali ,si alzò dirigendosi verso il bancone per pagare le due cioccolate calde.

L'altro ragazzo si alzò e usci dal pub accendendosi una sigaretta. Il malandino occhialuto lo raggiunse e gli sfilò la sigaretta dalle labbra, beccandosi un occhiataccia. “Su Sirius non tenermi il broncio abbiamo altro a cui pensare.” Il moro scosse la testa ri accendendosi la sigaretta seguendo l'amico verso la Stamberga Strillante. Non sarebbe stato semplice. Assolutamente no. Era come dire addio ad una parte di se stessi. “A che pensi?” fece James entrando nella Stamberga togliendosi la neve dal cappello. Sirius scosse la testa e salì le scale per poi buttarsi sul letto. Non aveva il coraggio di darla via. Era la loro bambina non potevano fare una cosa del genere, e per di più nelle mani di Gazza!

“Sirius..” disse nuovamente il Malandrino gettandosi affianco a lui “No Ramoso. Non sono d'accordo. Siamo usciti ci siam presi una cioccolata e va bene ma non cambio idea. Assolutamente no!” Fece categorico il ragazzo. “È l'ultimo anno dannazione dovremmo usarla per fare come ci pare e tu la vuoi dar via??” James sospirò “Abbiamo fatto per sette anni come diavolo ci pareva io e te.” “Stare con la Evans ti fa male Ramoso” Quello in tutta risposta gli diede una cuscinata in faccia “Anche a te stare con Alexis non è che ti faccia bene. Comunque ora per favore taci e stammi a sentire.

L'idea é questa. Consegnarla a Gazza e fare in modo che solo determinate persone la possano aprire in seguito. Quindi sei tu il mago in queste cose chiaro?” Sirius si mise seduto e si sciolse il codino che teneva legati i capelli, facendo caderei boccoli neri sulle spalle. Scrutò con i suoi occhi grigi il suo migliore amico non che fratello.

“È una pazzia. Non entriamo più tutti sotto il mantello dell'invisibilità James. Ne sei cosciente di ciò?” Il ragazzo occhialuto annui. “Ne ho già parlato con Remus. Lui uscirà il pomeriggio e sotto il mantello saremo solo io e te.”

Quello sospirò “Preferirei cedere a quel poveraccio e alla sua gatta la mia mazza da battitore che dargli La Mappa”

Sospirò nuovamente e tirò fuori la bacchetta,iniziando a recitare una serie di complicati incantesimi in latino. Rimase così per un ora buona per poi buttarsi sul letto esausto. “Ora dammi da mangiare!” James in tutta risposta lo mise seduto di peso “Mangi al castello è ora di cena muoviti che ho fame anche io!” Scesero di corsa e passarono nel tunnel che li portava al Platano Picchiatore. Di corsa si diressero In Sala Grande in tempo per la cena. “Avete fatto?” Domandarono Lily ed Alexis in coro. Sirius annuì semplicemente ancora di cattivo umore. Alexis gli prese una mano ma lui tolse la sua e lanciò via la forchetta alzandosi, andandosene via dalla Sala Grande. James sospirò, lo capiva bene il suo migliore amico ma non fece in tempo a seguirlo che Alexis si alzò prendendo qualcosa da mangiare e gli corse dietro. Destinazione la torre di Astronomia. Sapeva bene di trovarlo li. E di fatto lo trovò steso a terra a guardare le stelle. “Mangia beota. Lo sai che l'utilizzo della magia richiede un elevato spreco di energie? E se non le re integri rischi la pelle? E io non ho intenzione di lasciarti andare per qualche stupido incantesimo.” In tutta risposta Sirius spostò lo sguardo verso la sua ragazza e accennò un sorriso. “Cosa mi hai portato di buono??” Alexis gli passò un po di pane con la carne “ So che non è semplice ma è solo una mappa” No è olo ua appa!” Sbottò quello con la bocca piena. Mandò giù il boccone per poi abbracciare la sua donna. “Preferirei cedere mille volte il mio albero genealogico che quella stupida mappa”. Alexis sorrise poggiandosi contro il suo petto. Lo sapeva bene, l'albero genealogico del ragazzo era quella mappa, costruita con fatica insieme ai suoi fratelli per poter proteggere il più debole della famiglia. Gli accarezzò una mano e lo guardò “ So che preferiresti non aver come cognome Black e avere magari Potter o Lupin no Minus non ti piacerebbe.” Disse la ragazza ghignando. “Ma sei un Black. Il Black migliore che conosca insieme a tua cugina Andromeda. Tua cugina Bellatrix è una stronza e tuo fratello è un leccaculo schiavo di Malfoy.” Il ragazzo rise divertito baciando la propria ragazza. Pensando “Infondo ha ragione. Gli unici con un po di sale in zucca siamo io e Andomeda. Mio zio Alphard non fa testo. Lui è davvero fuori di zucca. Ha ragione Alexis. Vorrei avere un altro cognome e appartenere ad un'altra famglia!Black. Un cognome che ha tutto un suo programma. Nero come il buio,che da bambino mi faceva paura. Nero come quel marchio che si vantano di avere sulla loro pelle candida. Nero come la morte. Ma ciò non mi è possibile. Mi sono ribellato, come Meda. Ci hanno tolto dall'albero genealogico perchè abbiamo reagito ad un modo di essere che non era il nostro. Ma perchè Bellatrix,Regulus,Narcissa e gli altri non capiscono che tutto ciò li porterà alla rovina? ” Le sorrise e la guardò“ Ecco perchè ti amo!” Sirius si alzò lasciando un Alexis stupita da quelle parole. Corse in sala comune e acchiappò James per la camicia,Remus per il codino e urlò “PETER ANDIAMO!!”

“Ma che succede?” fece Remus sistemandosi il codino.

“Si può sapere che ti prende?” Sbottò James

“Si ti sei rincretinito?” Domandò Peter.

Sirius sospirò e guardò i ragazzi. I suoi fratelli. La sua famiglia.

“Possiamo consegnarla”

“Davvero?” Fecero i tre in coro

“Si. Ma è come dar via una parte di me. Una parte di noi. Quante ne abbiamo combinate con questa James? Quante lune piene abbiamo passato Remus? Quante scappate a Mielandia Peter?” Tutti i ragazzi si guardarono con un amaro sorriso sulle labbra.

“Ma dobbiamo farlo. Ci sarà qualcuno dentro la scuola che ne avrà più bisogno di noi. Qualcuno che avrà bisogno di evadere. Di uscire fuori per scappare da storie e pezzi di vita che gli vanno stretti.” I Malandrini si guardarono e annuirono “Non c'è miglior proposito per lasciare la mappa. Per lasciare l'adolescenza e passare nel mondo degli adulti.

Certo non è un passaggio che si fa facilmente e con il sorriso su i denti ma tutti prima o poi sono costretti ad affrontarlo” Proferì Remus “ Meglio affrontarlo con qualcuno che abbandonati a se stessi”

   
 
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