Questo raccontino è dedicato alla mia musa ispiratrice che durante una notte d'estate mi ha fatto capire che l'amore è un ballo e anche se non so ballare devo buttarmi perchè è solo così che troverò il cavaliere che vorrà insegnarmi a farlo. Dedicato anche a tutti coloro che come me hanno paura di buttarsi e rischiare.Ps. ringrazio le 71 visite nell'altra mia storia e i 3 recensori...
_Lucifer's Angel_
Shall we dance?
Lì
al bordo di quell’immensa pista da ballo colorata
d’oro e
d’argento continuava a chiedersi cosa ci fosse venuta a fare:
non sapeva
ballare e inoltre era senza un cavaliere;
l’inutilità di quel viaggio sembrava
sempre più marcata. Guardava le centinaia di persone
ballare, chi da sé, chi in
coppia, le vedeva volteggiare, muoversi
elegantemente tra la folla, tutti su una musica loro, una musica
diversa e sempre nuova che parlava di posti, che
trasportava odori,che faceva vedere colori
.
E lei era lì
,al bordo di quella pista, incapace di buttarsi, incapace di
iniziare a ballare quella sua musica che sentiva, quel lento pulsare in
3\4. Il
piede batteva pigro il ritmo di quel valzer dolce e avvolgente, ma il
suo corpo
era fermo, inchiodato al bordo di quella pista. Mentre il suo sguardo
vagava su
quei ballerini , vide un alto ragazzo dai capelli castani, in
elegante abito da cerimonia, che ballava
poco lontano.
Improvvisamente lui
incrociò il suo sguardo , le sorrise dolcemente e sempre
danzando si avvicinò a lei.
“Una fanciulla
come te dovrebbe ballare e non solo stare a guardare..” La
sua
voce profonda arrivò come una dolce musica alle orecchie
della ragazza che
abbassò lo sguardo intimorita e affascinata da quel ragazzo
di fronte a lei “Non
posso ballare se non so ballare, non trovi?” lui sorrise
ancora allungando una
mano verso di lei: “Shall we dance?” “Ma
io…”provò a ribattere lei,
assolutamente convinta che quella fosse una pessima idea, non sapeva
ballare e
lui sembrava un ottimo ballerino… “Non ho
intenzione di accettare un no come
risposta, lo sai?” “non so ballare te
l’ho detto!” lui sorrise nuovamente e
fissò i suoi occhi castani dentro quelli di lei
“Ho tutto il tempo per
insegnarti.” Prese la sua mano e la trascinò sulla
pista da ballo, tra le centinaia
di persone che neanche si erano accorte del loro arrivo.
L’afferrò saldamente
in vita avvicinandola a sè e sussurrò al suo
orecchio “la senti la musica?” lei
annuì arrossendo per quella vicinanza inaspettata. Quel
ragazzo le scatenava
reazioni mai provate. Lui sorrise e continuò sussurrando al
suo orecchio “bene,
cos’è?” “un valzer”
sussurro lei di rimando,“Bene” disse sorridendo
“ questa è
la musica della tua vita, sopra di questa tu dovrai ballare per il
tempo che ti
resta non importa ciò che accade, tu devi continuare a
ballare.” Lei lo guardò
intensamente e poi sussurrò imbarazzata “mi stai
dicendo che devo ballare
continuamente con un cavaliere di cui
non so neanche il nome?” una leggera risata scappò
dalle labbra di lui “quanta
maleducazione da parte mia… il mio nome è Dave,
mentre il tuo?” lei sorrise pensando che
un angelo avrebbe potuto avere il suo stesso
nome “Sono Sophia ” “Comunque mia cara,
non so se sarò il tuo cavaliere per ciò
che resta della tua musica, in fondo il tempo è solo una
mera illusione, un
attimo accecante di luce che svanisce quindi, non aver timore di questo
e danza
con me finche il fato lo vorrà.” Lei annuii poco
convinta e lui la strinse un
po’ più forte sorridendole incoraggiante.
“Lasciati andare, affidati
all’istinto, affidati a me.” Sophia
cercò di rilassarsi di lasciarsi scorrere
la musica dentro, cercò di concentrarsi solo sulla musica e
sul corpo del suo
cavaliere vicino al suo. “Sei pronta?” un sorriso
di risposta bastò per far
muovere il primo passo a Dave. Iniziò a condurla lentamente
facendola
volteggiare piano “sei troppo rigida, non concentrarti sui
passi ma solo su di me” I loro occhi si fusero,
castano nel castano. Sophia era confusa, le
girava la testa e non capiva se fosse per tutto quel volteggiare o per
il
respiro di Dave che solleticava i suoi capelli vista la
differenza d’altezza. Gli pestò i
piedi un paio di volte rischiando di farlo cadere e tutte le volte
provava a
scusarsi ma lui liquidava il tutto con un: “Non importa, va
bene sbagliare, stai andando bene Sophia cara, non
aver paura.” Danzavano quel valzer loro, volteggiavano tra le
persone incuranti
del mondo attorno a loro. Per Sophia esisteva solo Dave, esisteva il
suo
sorriso, la sua voce profonda, il suo profumo intenso che la stordiva,
le sue
mani una che stringeva la sua e l’altra
artigliata al suo fianco per tenersela vicina. Per Dave esisteva solo
Sophia,
quella ragazzina ingenua, forse inesperta, che lo faceva sentire un Dio
dal
modo in cui, adorante, lo guardava, c’erano i suoi sorrisi
imbarazzanti, la sua
voce incerta, il suo profumo femminile che solleticava le narici e il
suo corpo
così vicino al suo.
i loro sguardi non si
lasciavano un secondo, si intrecciavano, dicevano quello
che le loro labbra non riuscivano a dire, la distanza tra loro due si
era
ridotta a un soffio. Sophia si alzò sulle punte cercando di
catturare quelle
labbra che la stregavano come il canto delle sirene stregavano Odisseo
. Ma lui
sorridendo le disse:“no, non ora.”
Dave vide lo sguardo
deluso e imbarazzato di Sophia e si avvicinò a lei e
baciandola a pochi centimetri dalle labbra sussurrò
“no, non ora… abbiamo tutto
il tempo.. tutta la canzone se vorrai. Shall we dance?”
lei sorrise capendo che
forse non era del tutto indifferente a quel principe
che la stringeva tra le braccia e posando il capo sul suo ampio petto
rispose “for
all time... if you wish” e con una leggera risata Dave
si chinò a sussurrare una cosa a Sophia
“Perché alla fine la vita è solo una
grande pista da ballo e se non hai il
coraggio di buttarti non saprai mai cosa potrà accadere,
ormai ci sei, danza
fino alla fine.” Sophia lo guardò intensamente e
sussurrò “e allora buttiamoci”
e volteggiando i due si allontanarono perdendosi tra le centinaia di
persone
danzanti.