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Autore: woody woodpecker    03/08/2012    3 recensioni
Tutti aveva sempre visto i fratelli Italia come due simpatici codardi piantagrane, paurosi e infantili ma nessuno si era mai soffermato nemmeno un secondo a pensare, riflettere, sul passato di quella nazione, di quei due fratelli, così diversi e così uguali.
Due corpi e una sola anima. 
Due menti ma un solo cuore.
Due fratelli ed una sola nazione.
Oneshot ambientata durante il periodo delle guerre per l'unificazione d'Italia, ispirata dalle note dell'Inno di Mameli
Genere: Guerra, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fratelli d'Italia,
l'Italia s'è desta.
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.


Quella nazione, quella pacifica penisola sul mediterraneo, era sempre stata martoriata dalle continue guerre e si era sempre dovuta inginocchiare al volere di altri stati.
Era stata divisa in tanti pezzi, strappata, distrutta, eppure un tempo dominava il mondo. Roma caput mundi. Dicevano.
Come Scipione sconfisse valorosamente l'esercito cartaginese tu cingi la tua testa del suo elmo e rialzati.
Ora destati Italia. Prenditi ciò che è tuo. Torna ad essere grande.

Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.


La Vittoria s'inchinava dinnanzi al potere di Roma ed ora Roma, la stessa città che fu la capitale del mondo, è divisa, fratturata, spezzata.
Come una schiava la vittoria s'inchinava ed ora? Ed ora Roma si rende schiava. Schiava di popoli e mondi, schiava di saccheggiatori, bestie, assassini.
Due codardi erano stati. Nipoti del Grande Impero Romano che non valevano più di una mezza lira.
Fifoni, codardi, sottomessi.

Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.


Erano davvero pronti a morire per tornare liberi?
Veneziano e Romano erano davvero pronti ad impugnare le armi, radunare un esercito ed andare incontro alla morte spavaldi come non lo erano mai stati?
Cinque giornate cambiarono la vita del più giovane. 
Veneziano aveva paura, tremava e piangeva ma non mollava. Ricordava vividamente quanto avesse patito sotto il controllo di Roderich, sapeva perfettamente cosa significava essere schiavi ma aveva paura.
Per una volta, forse l'unica nella sua vita, non issò al cielo una bandiera bianca, no, nonostante si trovasse in pericolo, nonostante sentiva addosso il fucile di Austria e volesse fuggire lasciò che una bandiera sventolasse sopra Milano. Non una bandiera qualunque, no. Bianca come la neve delle Alpi, Verde come i prati e i boschi e poi Rossa, come il sangue, quello che avevano versato i soldati e gli schiavi per la libertà. *

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.


Calpestati e derisi. Perché? Perché erano sempre stati divisi.
Due fratelli ma una sola nazione.
Non bastava solamente un rappresentante, no. Loro erano due, e da soli non sarebbero mai valsi niente.
Erano stati conquistati e sottomessi, spodestati perché erano separati.

Raccolgaci un'unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.


Era ora di tornare grandi, tornare a conquistare piuttosto che essere conquistati, a rendere schiavi piuttosto che essere resi schiavi e Romano sapeva quanto male faceva essere schiavi.
Quel giovane sapeva quando fosse aspro e doloroso lavorare per rimanere in vita.
Potevano mille uomini liberare un stato? Si, potevano. E lui lo sapeva.
Avrebbe cacciato Spagna, si sarebbe riscattato.
Ma non da solo. Sangue Italiano era quello che scorreva nelle sue vene e quelle del fratello. **

Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.


Che differenza c'era tra soldati mercenari e soldati e basta?
Veneziano l'aveva sempre chiesto. L'aveva capito però. L'aveva capito da solo.
L'aveva capito quando, tremando, aveva attaccato. L'aveva capito quando aveva visto gli sguardi piegati e le spade vendute, le armi corrotte.
L'aveva capito quando aveva deciso, nonostante stesse morendo di paura, di attaccare Austria.
L'aveva capito quando aveva visto il luccichio negli occhi del fratello.
Ormai l'Aquila Austriaca aveva le penne perdute.

Il sangue d'Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.


  Persino Russia così potente e così inquietante non faceva paura a entrambi i fratelli.
Lui e Roderich avevano smembrato e diviso Polonia come avevano fatto con Veneziani.
Ma il cuore loro bruciava, doleva.
Ai Fratelli d'Italia il cuore bruciava, si andava a fuoco, ma d'orgoglio. Scoppiava ed esplodeva.  Erano pronti a tutto, sarebbero andati incontro alla morte perché ormai avevano scoperto il dolce sapore della libertà. Il dolce sapore dell'aria fresca sulla pelle. Era pronti a tutto.
Erano pronti alla morte. 

Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte,
siam pronti alla morte,
Stringiamoci a coorte,
L'Italia Chiamò.
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte,
siam pronti alla morte..
e l'Italia Chiamò!












*Si intendono le Cinque Giornate di Milano in cui i cittadini, con l'aiuto dell'esercito riuscì a cacciare gli austriaci dalla città ed a issare per la prima volta la bandiera italiana.


** Spedizione dei Mille (che poi erano 1089) con a capo Giuseppe Garibaldi con l'incarico di liberare tutta l'italia del sud dall'egemonia spagnola. Partì dalla Sicilia e si fermò a Teano (Marzo 1861)


Nb. Mancano alcuni pezzi nell'inno.
Completo qui: http://www.alpinicrocetta.it/mameli.htm
  
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