Infine, ancora…

Eccomi qui, di nuovo… ancora. Dopo due anni, rincontro finalmente la mia famiglia, i miei amici, i miei compagni.
Già, in tutti questi anni non ho mai smesso di pensarli, non ho mai smesso di sognarli, non ho mai smesso di amarlo…
Di nuovo, finalmente, il mio sbaglio più grande sembra essere arrivato, e anche per primo, cosa non da lui. Non vedo l’ora di rivederlo, mi è mancato così tanto! Tutte quelle gare di bevute, chissà se è migliorato, chissà se si ricorda delle mie parole, o delle sue.
Sono così indecisa, titubante, piena di domande. Voglio che succeda tutto in fretta, tutto d’un colpo, come in passato…

“Allora? Che cosa vuoi dirmi?”
“Ecco…” non si vedeva a causa della sera inoltrata, ma si poteva percepire il suo imbarazzo, proprio quello di uno spadaccino che non sapeva in che modo esprimersi.
Lui e la navigatrice erano nella biblioteca, da soli, insieme. Tutti gli altri erano caduti a terra sfiniti nella cucina per il troppo alcool a causa della gara di bevute che si era disputata poco prima. Ovviamente, come sempre, la navigatrice aveva vinto, anche se con non poca difficoltà contro lo spadaccino.
“Beh?! Vuoi la rivincita? Io non sono ancora stanca quindi se ci tieni tanto a perdere…”
“NO!!! Non è per questo…” la bloccò il ragazzo “e per un’altra cosa…”
“Questo l’avevo capito.”
“Non mi sembra, visto che prima stavi parlando di tutt’altro!!!”
“Ok marimo! Se mi hai trascinato fin qui solo per litigare, allora posso benissimo tornare in camera mia!” detto questo, la navigatrice si girò e si diresse verso la porta, ma con un movimento veloce, Zoro l’afferrò per un braccio “Devo dirti una cosa, è importante”. Ripeté quella frase con la stessa determinazione che aveva convinto Nami a seguirlo e come la volta prima, si calmò, girandosi e guardandolo “Parla allora.”
“Beh volevo dirti che è da un po’ di tempo che ci stiamo rimbeccando un po’ troppo spesso e un po’ troppo duramente…”
“L’ho notato anch’io, ma questa volta ti volevo dire che colpa mia non è. Sei tu quello che da un po’ di giorni ha preso una brutta piega! Che cosa ti sta succedendo? È successo qualcosa?”
“No! Cioè si… è difficile da spiegare…”
“Prova a dirlo in parole semplici.”
“Non sono un cretino che non sa parlare!!”
“Non ho mai detto questo!!” la stava stancando, non capiva quello che le voleva dire e questo le dava fastidio, ma era colpa sua se non si sapeva spiegare!!!
“E allora stai zitta e ascolta!”
“Ma se fino ad adesso non hai detto proprio nulla!! Che cazzo dovrei ascoltare?!” si stava arrabbiando.
“Ti sto cercando di spiegare, ma non me ne dai il tempo!!”
“Sono qui da più di mezzora e non ho capito ancora niente di quello che vuoi dirmi, e sarei io quella a non darti tempo?!”
“Va beh, ho capito… con te è impossibile parlare.” Così dicendo, lo spadaccino si distese sul divano e chiuse gli occhi.
“Che diavolo stai facendo!?”
“Dormo.” Ok, adesso Nami era proprio arrabbiata! Si avvicinò con passo deciso al verde, si sedette sopra di lui e gli tirò uno schiaffo. Il ragazzo imprecò e si sedette subito sul divano “Ma che cazzo fai?!”
“Non ne posso più!! Prima mi dici di venire qui, stai zitto, poi mi fermi e infine la finisci mettendoti bello sdraiato sul divano pronto per dormire!! Mi dai sui nervi!! E sai che cosa mi fa incazzare più di tutte?!!” il ragazzo rimase zitto, stupito dalla reazione della rossa “Quella di non aver ancora capito che diavolo mi volevi dire!!”
A quelle parole Zoro sorrise sotto i baffi, ma non rispose, anzi… prese il viso della ragazza e lo portò sul suo in un intenso bacio.

Proprio così iniziò la nostra storia, la nostra lunga e appassionante storia. Certo, quando Orso ci divise, fu un duro colpo per tutti e due, ma in fondo sapevamo che se ci amavamo davvero dovevamo continuare senza esitare. Chissà se si ricorderà di quei momenti, di quei bei momenti in cui eravamo sdraiati l’uno sull’altra e ci sussurravamo all’orecchio dolci parole d’amore. Chissà se si ricorderà le nostre affettuose litigate, chissà, chissà…
Ma è meglio andare ora, se non mi sbrigo farò tardi.

Eccomi sulla Sunny. Beh, vediamo, il primo che ho incontrato è stato Usop, poi sulla nave c’erano già Frenky, Robin e Chopper. Quindi in teoria, oltre a Zoro, mancano solo Rufy, Sanji e Brook. Mah, speriamo che non si perdano per strada! Come non detto. Eccoli lì, su un gigantesco uccello gigante, Rufy, Sanji e lui, il mio adorato spadaccino. Con quei lineamenti che da ragazzo, si erano tramutati in uomo, i suoi speciali capelli verdi, il suo sorriso sereno e…una cicatrice? Una cicatrice sull’occhio, beh non gli stava male. Ok, se non l’avessi finita di guardarlo così sarei caduta nei guai, quindi meglio guardare altrove.
Eccoci, dopo ammirazioni e scrutazioni per abituarsi al cambiamento dei compagni, finalmente si parte per l’isola degli uomini pesce!!!!

E anche questa è finita. Beh più di tanto non siamo cambiati, d’altronde Rufy si riesce sempre a mettere nei guai, e gli altri non fanno altro che seguirlo.
Beh, almeno è andata bene. Adesso ci stiamo dirigendo verso il nuovo mondo e i ragazzi fanno festa, ma io sono stanca e me ne vado a letto. Prima però, voglio assaporare il luogo dove iniziò tutto e cioè, dalla biblioteca.
Sono quasi arrivata, adesso spingo la botola e mi ritroverò nella silenziosa e calma biblioteca.
“Eccomi qui!!” dissi chiudendo gli occhi e inspirando il piacevole profumo di… sudore?
“Ciao, non sei a festeggiare con gli altri?”
Ok, di certo non mi aspettavo una risposta!!! Comunque quella compagnia la gradì molto. Infatti, con i suoi giganteschi pesi, chi altri se non Zoro si poteva allenare nella biblioteca? Non capisco, una persona normale si allenerebbe fuori, all’aperto o nella stanza adatta agli allenamenti, ma lui no! Lui nella biblioteca si doveva allenare proprio dove… un attimo, e se si allenasse qui perché ci tiene a questo posto quanto me? Scopriamolo!
Allora, iniziamo sviando “Non ti sei allenato abbastanza durante questi anni?”
“La premura non è mai troppa.”
“Senti… ma perché ti piace così tanto la biblioteca?” ecco, ho rovinato tutto, sono troppo curiosa.
“Questo tu dovresti saperlo più di chiunque altra…” mi guarda, poggia a terra i pesi e si dirige verso di me.
Allora non si era dimenticato!! Sono così felice che… precedo il suo gesto e lo abbraccio forte alla vita. Lui mi stringe a se, che bella sensazione, quella che desideravo da due anni, quella per cui aspettato tutto questo tempo, ma solo ora mi accorgo che ne valeva appieno la pena di aspettare.
Mi fa sdraiare sul divano e mi continua ad abbracciare, stringendomi di più a lui e sussurrandomi dolcemente.
“Mi sei mancata mocciosa”
“Anche tu marimo”

Ok, ok. È un po’ OOC, però in fondo è romantica!! Sono una romanticona, non so se sarei capace di scrivere in un altro genere!!
Comunque questa l’ho scritta mentre ascoltavo un po’ di canzoni della mitica Laura Pausini!!!! Mi piace un sacco…
E poi mi dà ispirazione!!! Comunque spero che la prossima sia più avventurosa!! Questa era una prova, perché ho voluto far parlare Nami in prima persona.
Grazie tantissime ai lettori!!!! Che dedicano il loro prezioso tempo a scrutare fra le pagine le nostre storie!!!