Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Jaden_Jesse_MJJ    03/08/2012    2 recensioni
Una Larry scritta a scuola durante un'interrogazione
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Scritta durante un’interrogazione di italiano su Foscolo che di morte è padrone. Tutto quello che succede nella storiella è ripreso dalla discussione che è venuta fuori in classe sul piangere e sul cercare di non farlo dopo una domanda sul brano: “In morte al fratello Giovanni”. Spero vi piaccia! Fatemi sapere!

                                                                                     Harry Styles in prima persona
Una chiamata, tutto era cominciato di lì.
Non avevo mai visto Louis ridotto in quel modo.
2 ORE PRIMA
“Louis! Che c’è stai male?”. Corsi dal mio più che amico che stava vomitando in bagno.
Non mi parlava, aveva lo sguardo perso nel vuoto e tremava.
Dopo un lungo silenzio finalmente sembrò riprendersi e mi disse che dovevano essere state le cozze mangiate il giorno prima a farlo star male.
Come potevo non credergli, anche Liam mi aveva chiamato dicendomi che aveva avuto lo stesso problema di Louis.
Per tutto il pomeriggio il mio compagno era stato schivo e silenzioso ma dato quello che era successo non ci feci caso più di tanto.
In seguito me ne sarei pentito...
*       *       *
“Louis, Louis! Ti prego guardami, parlami!”. Era come se fosse su un altro pianeta, distante da me e la mia voce non sembrava raggiungerlo.
Iniziai a scuoterlo e dopo qualche minuto finalmente rividi il suo sguardo tornare vigile e capire che c’era qualcosa che non andava.
Era come se si fosse appena svegliato, era stordito e disorientato.
Quando gli chiesi di dirmi qual era il problema lui s’irrigidì, come se si fosse appena ricordato di cosa lo facesse soffrire così.
Poi però fece una cosa che non mi sarei mai aspettato: mi sorrise.
Vidi però quanto questa espressione fosse falsa e i suoi occhi erano davvero molto tristi.
Capii che voleva mostrarsi a me sorridente come sempre, infatti, pensandoci bene, nulla aveva mai offuscato il suo splendido sorriso.
“Hai paura di mostrarmi i tuoi veri sentimenti? Ti sento tremare, non fingere di essere allegro solo per evitare che io mi preoccupi... Non è questo che voglio... Permettimi di aiutarti”. Questo gli dissi e le mie parole lo resero ancora più vulnerabile di quanto già non fosse.
Andai a sedermi accanto a lui sul divano e presi le sue mani tra le mie, sembrava così fragile che avevo paura ad abbracciarlo.
Con un cenno del capo mi indicò il suo cellulare che era poggiato sul tavolino accanto a noi.
Lo presi e glielo porsi.
Inizialmente si ritrasse come se avesse paura di quel piccolo oggetto del tutto innocuo, questo mi fece ricordare che lo avevo sentito parlare con qualcuno prima che corresse a vomitare.
Doveva aver ricevuto qualche brutta notizia.
Lui compose il numero di sua madre e mi diede il telefono come se scottasse.
“Il funerale è tra due giorni. Non sei obbligato a venire.” Queste furono le prime parole che sentii avvicinando il cellulare all’orecchio.
Interruppi la conversazione senza dire niente e fissai Louis.
“Ѐ stato il mio migliore amico fin da quando eravamo all’asilo... Ormai eravamo come fratelli”.
Non disse altro ma da queste poche parole capii che parlava di James...
Si erano allontanati da quando Louis aveva iniziato la sua carriera come cantante ma si erano sempre tenuti molto in contatto.
Tentò di nuovo di sorridermi ma, questa volta, nonostante i suoi sforzi, non ce la fece e la sua espressione mutò da falsamente allegra a distrutta.
Cercò in ogni modo di trattenere le lacrime e calmarsi, non voleva che lo vedessi così.
Più cercava di trattenersi più tremava e gli vennero di nuovo i conati.
Dovevo riuscire a fargli capire che di me poteva fidarsi e che non doveva assolutamente preoccuparsi di mostrarsi fragile.
Non riuscivo a convincerlo che se piangeva non era debole, come invece lui sosteneva, ma solo umano.
Decisi quindi che le parole non contavano niente e senza più dirgli nulla lo strinsi a me accarezzandogli i capelli e la schiena.
Dopo quello che mi sembrò un tempo interminabile in cui lui era rigidissimo e tremava, finalmente lo sentii rilassarsi tra le mie braccia e ricambiare l’abbraccio.
Era ancora titubante allora condussi dolcemente la sua testa verso la mia spalla.
Dopo pochi secondi lui appoggiò il viso al mio petto e finalmente cominciò a piangere.
Mi faceva male vederlo così: il suo corpo era violentemente scosso dai singhiozzi e dal tremore che ancora non lo aveva abbandonato.
Sentivo il suo respiro affannato attraverso la mia maglietta che ormai era bagnata dalle sue lacrime.
Rimanemmo così per ore, non riusciva a calmarsi.
Dopo che fu trascorsa un’altra ora alzò il viso e guardandomi intensamente negli occhi mi disse: “Ti capisco se non mi ami più”.
Quelle parole mi scioccarono e mi sconvolsero...
Ecco perché era così preoccupato di farsi vedere in lacrime, era convinto che io lo avrei abbandonato.
Mi fece davvero tenerezza.
Lo strinsi nuovamente a me e dopo averlo baciato dolcemente gli dissi: “Ti amo più di prima”.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Jaden_Jesse_MJJ