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Autore: Cabiria Minerva    03/08/2012    1 recensioni
Angel si risveglia dopo la battaglia (iniziata nell'ultimo episodio della serie, Not Fade Away) in un mondo completamente nuovo. Solo pochi sono sopravvissuti alle vicissitudini degli ultimi anni, ma Angel non si arrende e affronta nuove sfide per riavere ciò che ha perso.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angel, Connor, Illyria, Spike, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I.

Luce.

Luce. Mh...

Luce che filtra attraverso le palpebre chiuse e che accarezza la pelle.

Fa caldo... Luce... Oh cristo santo, luce! Angel spalancò gli occhi e le sue narici si dilatarono nel sentire odore di carne bruciacchiata. Con un movimento rapido l'uomo si levò in piedi e si allontanò dalla chiazza di luce solare che filtrava dalle macerie. Osservò brevemente la bruciatura sulla mano sinistra cercando di ignorare la delusione – ancora una volta, la delusione; malgrado si fosse ripetuto migliaia di volte che le antiche profezie non avevano nessun valore la delusione era bruciante. Era ancora un vampiro; non sarebbe mai tornato ad essere un uomo.

«Finalmente la bella addormentata ha deciso di svegliarsi» una voce sardonica attirò la sua attenzione . «Temevo quasi di dover obbligare la puffa a baciarti.» Spike sogghignò, indicando con un cenno del capo una ragazza dalla pelle e dai capelli azzurri.

Illyria, sentendosi chiamata in causa, inclinò la testa con un'espressione di distaccata curiosità. «Cos'è una puffa?» I suoi grandi occhi inquisitori si spostarono su Angel, che ancora non aveva aperto bocca.

Il vampiro non rispose e lasciò vagare lo sguardo, chiedendosi se fosse rimasto qualcosa, oltre alle macerie, di Los Angeles. La città degli angeli, la chiamavano. Sentì una fitta al cuore. La sua città, distrutta, forse rasa al suolo; non ricordava con precisione tutti gli avvenimenti di quell'incredibile battaglia, ma era abbastanza sicuro che il drago – che erano riusciti ad uccidere solo dopo due giorni di estenuante lotta – avesse causato, da solo, più danni dell'orda di vampiri e demoni vari che avevano dovuto affrontare. Per la prima volta da quella che gli sembrava un'eternità, dalla bocca di Angel uscirono parole – parole vere, non insulti, urla, grida di incoraggiamento o di dolore: «Dov'è Gunn?»

Spike alzò un sopracciglio e lo fissò intensamente. «Gunn è morto nel mezzo della battaglia. Non ti ricordi?» Si alzò dal blocco di cemento sul quale era seduto e, cercando di sembrare insensibile alla notizia che aveva dato, si scrollò di dosso alcuni residui di polvere. Fece alcuni passi verso Angel ma non riuscì ad offrirgli il ghigno che avrebbe voluto indossare in quel momento, il ghigno che avrebbe sottolineato quanto le morti di esseri umani lo lasciassero indifferente o, al massimo, lo deliziassero. Si bloccò a poco più di un metro dall'altro vampiro e si passò una mano tra i capelli, lasciandosi sfuggire un sospiro scorato. «Sono morti tutti.» Le sue labbra si contrassero in una smorfia di dolore e di rabbia.

«Il vampiro dice il vero,» confermò Illyria, «sono morti tutti.» Un'ombra le attraversò il volto. Che stesse forse pensando a Wesley? «In effetti, trovo sia stupefacente il fatto che due vampiri siano riusciti a sopravvivere a una battaglia simile.» Le sue mani, muovendosi nell'aria, accarezzavano qualcosa di invisibile agli occhi di tutti, fuorché ai suoi. «Siete così fragili, poco più che esseri umani... Eppure siete sopravvissuti.»

«Non dirlo con troppo entusiasmo: potrei quasi pensare che tu sia felice di non doverci portar via in un sacchettino.»

«Felice?» Illyria puntò lo sguardo dritto in quello di Spike, che le borbottò di lasciar perdere.

«Tutti morti...» mormorò Angel. Se il suo cuore avesse ancora potuto battere, sicuramente l'avrebbe sentito mancare dei battiti, raggelarsi, dilaniarsi. Erano tutti morti. Doyle. Cordelia. Wes. Fred. Gunn. Tutti.

Era per questo che si erano battuti fino allo stremo? Per un mondo dove sarebbero rimasti soli, privati di quelle poche persone che potevano chiamare famiglia? Famiglia... «Connor!» esclamò, ricordando di aver detto a suo figlio di andare a cercare la sua famiglia. Connor era più forte anche di lui, doveva essere sopravvissuto. Era inconcepibile pensare che suo figlio, che era sopravvissuto a una dimensione infernale e a un ritorno sulla Terra decisamente rude, potesse essere morto.

«Connor?» Spike lo guardò con aria interrogativa, prima di ricordarsi il riassunto che lo stesso Angel aveva fatto all'intera banda solo pochi mesi prima. «Ah sì, il marmocchio che voleva distruggere il mondo, quello per cui hai venduto l'anima – ironico, non è vero? – al tuo grande nemico affinché potesse ricordarsi di aver vissuto una vita normale

«Connor, mio figlio.» lo corresse. «Sono sicuro che è ancora vivo.»

«E, naturalmente, hai intenzione di trovarlo.» Spike alzò gli occhi al cielo.

«È mio figlio!»

«Sì, sì, ho capito.» Si diede un'occhiata in giro. «Però ti dispiace se rimandiamo la spedizione di ricerca? Credo sarebbe meglio trovare un'uscita sicura da questo posto.» I raggi che filtravano dai buchi tra le macerie si erano fatti più intensi. «A meno che tu non voglia esser disperso nel vento per ritrovarlo più in fretta...» aggiunse nel vedere l'altro vampiro indeciso.

Angel annuì – gli seccava dar ragione a quell'insopportabile spina nel fianco, ma in quel momento non avrebbe potuto fare altrimenti.


 

* * *


 

Impiegarono più di un'ora per trovare un passaggio che desse sulle fogne, e altrettanto tempo fu impiegato per raggiungere la sede della Wolfram&Hart.

Quando finalmente arrivarono nell'atrio, i tre furono sorpresi nel vedere i detriti ed i cadaveri quasi completamente svaniti, i muri ricostruiti e gli impiegati già al lavoro.

«Devo ammettere che trovo tutto ciò estremamente inquietante» sussurrò Spike ad un Angel allibito, che gli rispose con un lieve cenno del capo. Illyria, dal canto suo, si guardava attorno persa nei suoi pensieri – spesso Angel si chiedeva che cosa ci fosse nel mondo mentale dell'Immortale, ma solo Wesley sembrava averci capito qualcosa.

Camminarono in silenzio fino all'ufficio di Angel, rispondendo con brevi cenni del capo ai saluti dei dipendenti e delle segretarie. Non appena la porta si chiuse dietro le loro schiene, Spike si lasciò cadere sul divano, pentendosi di non esser passato in un negozio di liquori prima di raggiungere quel posto. «Pensavo fossero tutti morti.» Si mosse un po' per sistemarsi sui morbidi cuscini. «E con tutti intendo proprio tutti, compresa quella piccola bambina malefica dell'ultimo piano.» Alzò un dito verso l'alto per sottolineare le proprie parole, ma Angel, la testa appoggiata al piano della scrivania, non lo vide.

«Lo pensavo anch'io» mormorò il vampiro, le labbra che sfioravano l'ebano. Ci vuole un piano... Qualcosa da fare... Qualcosa... Volse appena il volto, lo sguardo che leggeva le lancette di un piccolo orologio appeso ad una parete. «Dobbiamo fare qualcosa.»

L'Immortale, sedutasi accanto a Spike, aggrottò la fronte. «Cos'altro potresti fare, vampiro? La battaglia che abbiamo combattuto ha modificato il vostro mondo, e con esso è stato modificato anche il vostro ruolo.»

«Ma ce l'abbiamo un traduttore per questa?» borbottò Spike sprofondando ulteriormente nel divano. Eppure, malgrado le sue parole, anche lui sentiva che qualcosa era cambiato. Forse Illyria aveva ragione; forse non c'era più bisogno di loro.

Ignorando Spike, Angel alzò la testa per raggiungere lo sguardo di Illyria. «Non lo so. Ma so che dobbiamo fare qualcosa.»

«Concordo.» Una voce li raggiunse dalla camera di Angel. «Ma cosa?»

 



Dopo tante promesse.. Ecco finalmente la long che mi frullava in testa da un po'!
Avviso che - avendo già altre due long (qui e qui) e una raccolta in corso nei fandom di HP e Thor - gli aggiornamenti potrebbero (beh, diciamo che lo saranno quasi di sicuro) essere poco regolari. Mi scuso sin d'ora e spero che sarete comprensivi :)

Bene, detto questo... Spero che questo primo capitolo vi abbia intrigati (se, per caso, voleste anche lasciare una recensione sappiate che non mi offenderò!) e che decidiate quindi di dare una chance a questa mia long! :) Inoltre, per chi ancora non mi conoscesse, questa è la mia pagina Facebook, dove annuncio gli aggiornamenti e, di tanto in tanto, parlo a vanvera ;)

A presto,
Cabiria Minerva
   
 
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