Dovevamo aver pensato la stessa cosa.
-Sicuramente è rischioso... Senti Cherryn, mentre tu mi copri le spalle io guardo se ci sono ibridi o animali in giro d'accordo?- Cosa?
No, no!
-No.- la mia voce era ferma e decisa. Non potevo permettere che lui rischiasse la vita per me ancora dopo la cornucopia e non avevamo armi. Sarebbe stato davvero insensato.
-Restiamo vicini. Se qualcuno ti attaccasse potrei aiutarti. Ma per ora è meglio non toccare i frutti.- aggiunsi mentre mi facevo spazio tra la selva.
La luce del sole era talmente forte che mi spiaccicai contro la siepe per avere una po' di ombra.
Gli alberi erano 4 ed erano pieni di frutta. Mi venne fame ma era meglio non avvicinarsi dal momento che non sapevamo le insidie che potevamo contenere.
Mi misi a sedere a terra per la prima volta dopo ore. Le gambe mi tremavano violentemente e mi constrinsi ad appoggiarle a terra e massaggiarle. Non ero abituata a camminare così tanto e solo l'adrenalina della cornucopia poteva rendermi così forte.
Tolsi lo zaino per poggiarlo a terra e vederne il contenuto.
-Cosa c'è nel tuo?- chiesi a Bolt.
Potevo solo sperare di trovare qualcosa di utile dentro.
Sorrisi immediatamente quando vidi la coperta, la corda, il contenitote per il cibo e uno per l'acqua e i fiammiferi. La coperta era abbastanza grande per entrambi e almeno non saremo morti di freddo. La corda era utile per fare trappole o come... arma.
Alzai lo sguardo felice su Bolt ma venni distratta da qualcosa. Sentivo dei passi pesanti provenire da dietro la siepe dove eravamo io e Bolt. Non erano sicuramente ne Leon o Ophelia. Non sarebbero stati così stupidi da farsi scoprire. Scansai Bolt per farlo schiacciare alla siepe come me e aspettai che entrasse. Sarebbe entrato. Ci aveva seguito e io me ne ero accorta.
Vidi uno stivale sbucare da lato della siepe.
"Aspetta." un'altro stivale "Aspetta." Il corpo di un tributo era entrato ed era rimasto abbagliato dai frutti tanto quanto lo eravamo rimasti noi. Fece un passo avanti e poi un'altro, fino ad arrivare abbastanza davanti a noi.
Mi avvicinai e con una mossa evidentemente troppo veloce per lo sfortunato gli strinsi la corda al collo.
Bolt non riuscì a vedere la mia faccia ma cercavo di reprimere a fatica un ghigno dovuto sia allo sforzo sia alla mia pazzia. Stava succendo. Stavo impazzendo.
Prima cadde il coltello che Maark lo stolto teneva in mano, poi cadde lui accasciandosi lentamente a terra mentre il mio respiro aumentava e il suo diminuiva.
Boom.
Lo lasciai a terra e guardai il suo corpo ancora irrigidito per lo sforzo. La corda,con alcuni segni rossi per la forza usata sul suo collo leggermente sporco di sangue, mi pendeva dalle mani.
Tirai un respiro e rimisi tutto nello zaino che tenevo ancora in spalla compreso coltello e ritornai a testa bassa da Bolt.
Mi dispiace.