Anime & Manga > Soul Eater
Ricorda la storia  |       
Autore: Ilarya Kiki    03/08/2012    3 recensioni
Soul Evans Eater se ne stava piegato sul banco con la testa abbandonata sulle braccia in posa agonizzante, tentando di mantenere intatta la sua integrità mentale fino alla fine dell’ora scolastica, quando, nel delirio mentale causato dalla spiegazione, gli sorse nel cervello un piccolo e stupido dubbio.
Sì, lo ammetto, è un classicone. Ma mi piace troppo, soprattutto perchè è coinvolto il mio personaggio prediletto!
...quindi, ecco a voi la mia seconda fic di SE, dove si cercherà finalmente di risolvere il dilemma atavico che affligge e divide da sempre le coscienze di tutto il mondo: Chrona è un maschio o una femmina?
Cosa combineranno gli studenti della Shibusen per scoprirlo?
...di tutti i colori...
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Crona, Maka Albarn, Soul Eater Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il dubbio

Image and video hosting by TinyPic

Era una mattinata come un’altra alla Shibusen, il sole splendeva radioso sopra il deserto, facendosi beffe degli studenti chiusi in classe e costretti a seguire una noiosissima lezione di teoria sulle anime, che sembrava interessare soltanto a Maka Albarn.

Soul Evans Eater se ne stava piegato sul banco con la testa abbandonata sulle braccia in posa agonizzante, tentando di mantenere intatta la sua integrità mentale fino alla fine dell’ora scolastica, quando, nel delirio mentale causato dalla spiegazione, gli sorse nel cervello un piccolo e stupido dubbio.
Un dubbio scemo –decisamente poco fico farsi domande del genere-, che inizialmente accantonò in un angolo della mente.
Poi però il pensiero cominciò a farsi più grande ed insistente, come un martello pneumatico, e cominciò a tormentare Soul a tal punto che il ragazzo desiderò immediatamente renderne partecipe qualcuno per condividerne il peso.
E così si voltò all’indietro verso Black*Star, che se ne stava comodamente sdraiato con le gambe stese sul tavolo e gli occhi vaganti fissi al soffitto, e gli chiese:
“Ehi, secondo te Chrona è un maschio o una femmina?”

Black*Star scoppiò a ridere.
“Yahahahahaha! Ma che domande sono!? Cosa credi, che me lo stia chiedendo anch’io!? Guarda che io lo so che cos’è! Ho la sapienza di un dio, IO! Yahahahahahaha!”
“No che non lo sa.”
A parlare era stata Tsubaki, seduta composta accanto al suo meister, con la sua voce timida e un po’ esitante scaldata da un sorrisetto che le imporporava le gote candide:
“Black Star mi ha fatto la stessa domanda, proprio ieri sera! ( ^^)”
“E tu…lo sai cos’è!?” Chiese Soul animandosi.
“Beh…no! (^///^)” rispose lei arrossendo e lasciando fuggire un risolino innocente dalla mano che si era portata davanti alle labbra.
“…ma possiamo sempre chiederlo a Maka, lei è la sua migliore amica, lo saprà sicuramente.”
Si voltarono tutti verso la bancata davanti a loro, poco più in basso, dove Maka e Chrona stavano seduti uno accanto all’altra dando loro le spalle, apparentemente attenti alla spiegazione ed ignari della discussione che era nata poco dietro di loro.
All’improvviso qualcuno urlò:
“EHI VOI LAGGIU’! ALLORA VE LO STATE CHIEDENDO ANCHE VOI SE CH…”
Il grido fu soffocato prontamente dalla mano che Liz Thompson pressò contro la bocca di sua sorella Patty, che sporgendosi dai banchi dei piani alti si era messa a gridare come una pazza, evitando per un pelo la catastrofe.
Naturalmente seguì un breve attimo di scompiglio, nella classe, e quando la spiegazione riprese e tutto tornò tranquillo dai banchi superiori fece capolino la testa di Death the Kid, con la sua solita espressione imperturbabile, resa imperfetta solo dal sopracciglio alzato dal disappunto causato da quella scema della Patty.
“E così anche voi ve lo state chiedendo.” Affermò a voce bassa.
“E’ un dubbio che tormenta anche noi. Non è accettabile non sapere una cosa così ovvia, soprattutto per me che sono uno Shinigami.
Dobbiamo assolutamente scoprirlo.”

All’uscita della lezione, appena fuori dall’alta porta della classe, Maka Albarn fu assalita da una torba impazzita di psicopatici urlanti in crisi di identità sessuale.
Solo dopo qualche istante Maka si rese conto che in il riassunto di tutto quel vociare di domande era:”Chrona è un maschio o una femmina? “
“Ok! Ok! Ora basta!” esclamò la ragazzina imponendo il silenzio, “…ma vi sembra questo il modo di mettervi a gridare…?”
Arrossì fino alla punta dei codini e girò di qua e di là la testa, come per assicurarsi che non ci fossero orecchie indiscrete in ascolto, poi aprì la bocca per parlare, ma l’imbarazzo l’ebbe vinta e finì per mordersi ferocemente il labbro.
Tutti pendevano dalle sue labbra.
“Io…”
Sei paia di occhi si spalancarono…
“…non lo so.”
Ci fu un lungo, lunghissimo attimo di silenzio.
Dopodiché ricominciò il vociare, questa volta di protesta.
“Ma non è possibile, tu sei la sua migliore amica!” disse la voce di Soul, sovrastando le altre.
“Lo so…! Ma non ci posso fare niente non posso mica chiederglielo! Mi vergogno troppo! E poi che figura ci farei, scusa…”
“Una bella figura di merda.” Commentò Liz.
“Sì! Ha Ha! Da vera idiota!” Aggiunse la Patty.
“Potrei sempre chiederglielo io, non potrà resistere al fascino splendente di un dio! Yahahahahaha!”
“…meglio di no, Black*Star…”
“E’ già abbastanza complessato così!”
“Ok! Ok!” Sentenziò infine Maka: “Andiamo a parlarne con i professori, loro sono adulti, e poi li avranno pur visti i suoi dati per l’iscrizione a scuola, no? Forza, andiamo!”

I sette ragazzi, in formazione compatta, con Maka alla testa, incedevano a grandi passi per i corridoi della Shibusen alla ricerca di un qualsiasi professore a cui rivolgersi, ed i primi due disgraziati in cui si imbatterono furono il professor Sid e la professoressa Marie, che se ne stavano a chiacchierare amabilmente fuori dalla segreteria, sorseggiando caffè bollente in due grandi bicchieri di cartone.
Maka –dopo aver ringraziato il cielo di non aver trovato Stein, che avrebbe sicuramente risolto il problema con un eccessivo uso di bisturi per il/la suo/a povero/a Chrona- salutò cortesemente i due professori e poi, rivolgendosi alla prof. Marie:
“Senta…è una domanda un po’ delicata, ma per noi è molto importante…lei per caso non potrebbe dirci se Chrona è un…o una…cioè…”
La prof. Marie chiocciò in modo amabile, e venendo incontro alla sua studentessa, disse:
“Oh, vi state chiedendo se Chrona è un maschio o una femmina? Non preoccupatevi, anch’io inizialmente ho avuto questo dubbio.”
“Oh sì, anch’io.” aggiunse Sid.
“Ma voi, ragazzi, dovete capire che questo per Chrona è un momento molto difficile, perché viene da una situazione davvero complicata e deve ancora abitarsi alla sua nuova condizione qui a scuola. La sua infanzia è stata molto traumatica, durante la crescita nessuno l’ha mai aiutat…”
“Sì, ma è un maschio o una femmina?” –coro degli studenti-
“Ma naturalmente è un/una maschio/femmina!” –coro di Sid e Marie-
“No, no, Sid, che dici, guarda che Chrona è una femmina!”
“Ma va là! È un maschio! È così ovvio!”
“Perché dovrebbe essere ovvio che è un maschio, scusa!?”
“Ma non l’hai visto!? È un po’ mingherlino, ma non vedi come arrossisce quando guarda le ragazze?”
“Arrossisce quando guarda qualsiasi cosa, cretino! È perché ha avuto un’infanzia difficile e problemi con la figura di sua madre e…”
“Pfff…questo non toglie che sia un maschio!”
“Sid! Non immaginavo che fossi insensibile e ceco fino a questo punto! Lei è…”
I sette studenti della Shibusen sgattaiolarono via in un corridoio laterale, proprio mentre i due professori cominciavano a tirarsi il caffè bollente l’uno faccia all’altra.

“Così non va.”
Intervallo.
I sette ragazzi se ne stavano sull’erba verde del prato alberato di uno dei tanti balconi verdi della Shibusen, che come immensi giardini pensili si allungavano sopra la città di Death City, o alla volta del deserto dell’Arizona, chi sdraiato, chi a gambe incrociate, chi sorseggiando aranciata.
“Dobbiamo organizzare un piano.” Stava dicendo Kid, esibendo il suo charm da Sherlock Holmes: “Questa situazione è troppo imbarazzante, non la posso accettare.”
Maka nel frattempo osservava Black*Star, che risucchiava rumorosamente la sua aranciata attraverso la cannuccia spiraleggiante, fino a gonfiarsi le guance a palloncino, dopodiché la sputava tutta per aria con una fontanella arancione per far vedere com’era bravo a farla poi ricadere di nuovo tutta in bocca, peccato però che sbagliò i calcoli e l’aranciata gli finì tutta in faccia, e qualche schizzo raggiunse Soul, che imprecò.
“Ehi, ragazzi!” esclamò Maka, folgorata da illuminazione divina –generata tra l’altro, stranamente, da Black*Star- “ Forse ho un’idea…”

Chrona stava vagando senza meta per il lungo corridoio della scuola come un’ anima in pena, tutto solo, quando Maka gli si piazzò davanti all’improvviso con un sorriso a 34 denti, di quelli che gli piacevano così tanto e lo facevano sentire al sicuro e amato dal mondo.
*nota autrice: maschile politico U.U*
“Ti va un’aranciata?” chiese lei, e prima che la triste creatura potesse accennare un lieve e timido cenno d’assenso, la ragazzina gli afferrò un polso e lo trascinò a forza al bar della scuola, proprio dirimpetto alla parete con le porte d’ingresso alle toilette.
Erano due, con le loro basiche targhette “maschi” e “femmine” : due porte, due opzioni, una risposta.
Chrona non si accorse che Soul Eater e Death the Kid presidiavano le due soglie, come sfingi guardiane del segreto della Verità.

Lui e Maka si sedettero sugli sgabelli del bar, ordinarono un’aranciata, si sorrisero e si misero a chiacchierare di letteratura, poi ordinarono un’altra aranciata e Maka gli raccontò ridacchiando una barzelletta su un topo obeso che aveva sentito dalla Patty, poi ordinarono un’altra aranciata e Maka, arrivata a metà, gli chiese se voleva finirla lui perché secondo lei era troppo zuccherata per i suoi gusti, poi ne ordinò un’altra e poi un’altra ancora.

Ad un certo momento, le vesciche di entrambi cominciarono inesorabilmente ad invocare gemendo ed urlando di essere svuotate.
Maka resisteva stoicamente facendo finta di nulla, e lanciando occhiate di intima soddisfazione ogni volta che Chrona saltellava sul suo sgabello, tentando anche lui di ignorare gli strilli biologici che il suo corpo gli inviava, ma con molto meno successo dell’amica.
Per poco non gridò “Yeppaiiii!!!!”, quando il poverino sibilò tra i denti un imbarazzato “vado un secondo in bagno…”, saltò giù dallo sgabello del bar e si fiondò nel bagno di…


dei maschi.

Maka non si trattenne ed esultò a gran voce, batté il cinque a Soul e Kid mentre si catapultava nel bagno delle donne, mentre da dietro l’angolo saltarono fuori tutti gli altri gridando in coro e si misero a festeggiare gioiosi per la rivelazione, anche se Kid sembrava un po’ deluso, in effetti, finché…
Dalla porta del bagno degli uomini uscì una tranquillissima Kim, la quale si sistemò con grazia la gonnella azzurra e si ravvivò la vivace capigliatura fucsia, e solo allora si accorse di sei facce basite che la fissavano a bocca aperta.
In quello stesso istante Maka uscì dal bagno delle donne masticando maledizioni impronunciabili, e si fiondò in quello maschile, scontrandosi con Chrona che stava uscendo.
A Kim sembrava che si fossero istupiditi tutti quanti.
“Ma come, non lo sapevate che il bagno delle donne qua è fuori uso? Purtroppo se ti scappa qui nei dintorni, o corri da quello agibile dall’altra parte della scuola, o usi quello dei maschi.”

Il povero Chrona si stava massaggiando la fronte dove aveva subito il frontale con Maka, e, vedendo tutti molto arrabbiati, sentì crescere l’angoscia esistenziale e terrorizzato si rinchiuse in uno dei cubicoli, e solo dopo un paio d’ore Maka riuscì a convincerlo a venire fuori.
  
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Soul Eater / Vai alla pagina dell'autore: Ilarya Kiki