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Autore: RheinNoir_    03/08/2012    0 recensioni
"La vita va vissuta,questa vita non guarda in faccia,in faccia al massimo sputa"
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo O

So,it's true.
I'm nothing without you!


"Ho quindici anni. Ho un'allegra casetta proprio vicino al Colosseo, la mia è una famigliola allegra e felice,
facciamo spesso scampagnate con gli amici... Ne abbiamo molti, i miei genitori sono persone molto socievoli
altolocate nella società. Frequento una scuola rinomata e sono la più brava della classe, la mia media oscilla tra
il 9 e il 10."

Vi piacerebbe un inizio del genere, non ho ragione?? Anche a me piacerebbe molto scriverlo. Peccato che non sia così.
Ho quattordici anni e mezzo, tra due mesi ne compirò quindici. Vivo in una casetta, o meglio, in un tugurio.
Il soffitto è in pendenza, i muri sembrano fatti di cartapesta. Sembra perennemente inverno, è piena di spifferi e l'aria è sempre umida.
Dalle pareti scivola acqua, forse per colpa della piccola cisterna che spesso si riempie d'acqua piovana e si infiltra nelle pareti.
La mia non è un'allegra famigliola felice. Mio padre ha abbandonato me, mia madre, mio fratello piccolo e mio fratello maggiore
da cinque anni, ormai. Mia madre non lavora, così io e mio fratello maggiore dobbiamo darci da fare per mandare avanti la famiglia. Ovviamente lavoriamo in nero, non essendo maggiorenni. Mio fratello maggiore ha sedici anni, si chiama Simone, per me
è sempre stata l'unica figura da poter considerare come un padre. Gli ho sempre voluto un gran bene... Certo, ora non è più
lo stinco di santo che era quando era più piccolo, ma rimane il mio fratellone. Poi c'è Stefano, ha quattro anni, lui papà non lo
ha neanche conosciuto... era molto piccolo quando ci ha abbandonati. Mio fratello lavora come aiuto-meccanico in una ferramente
in periferia, non lontano dalla nostra tana. Mi piace definirla così. Io, invece, lavoro come aiuto-cameriera in un ristorantino poco
conosciuto nel centro di Roma. Mi è molto difficile arrivare a lavoro nel primo pomeriggio, ma sono sacrifici che sono costretta a fare.
La scuola? Della scuola non me ne sono mai importata molto. Ho sempre avuto una media molto bassa... Certo, non sono mai
stata bocciata, ma mi sono iscritta alla scuola superiore solo per avere il mio nome scritto in un elenco. Una o due volte al mese
mi presento, ma a scuola nessuno mi conosce... credo che la mia bocciatura sia certa. Quello che racimoliamo io e mio fratello
non è molto, ammonta circa a ottocento euro, ma riusciamo a vivere una vita, sebbene povera, ma dignitosa. Mia madre ha sempre
odiato le persone che si rivolgevano alle associazioni di aiuto, sebbene a volte è capitato anche a noi di averne bisogno.  
Ha sempre preferito fare tutto ciò che poteva con ciò che aveva. La vita vissuta, questa vita non guarda in faccia, in faccia al massimo
sputa. Sono stata cresciuta in modo da fare tutto ciò che devo con le mie forze, perché quando arriverà la fine,
non sarà mai veramente la fine.
  
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