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Autore: ludxrithmix    03/08/2012    1 recensioni
Haley Carter, è una 16 del Distretto 12. Che il destino sceglie per il tributo degli annuoli Hunger Games.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Calmati, calmati, stai tranquilla, hai fatto un incubo? - chiedo a mia sorella stringendola a me. Sento solo un gemito poi parla - Ho paura della mietitura - l'abbraccio - Non ti sceglieranno, non hai 12 anni - - Lo so, ma ho paura che scelgano te, Haley - - No, non succederà, starò con voi, promesso -
Invece no. Le probabilità che possano pronunciare il mio nome sono alte, altissime. Per
 colpa delle tessere. Sì, le tessere che mi aiutano a mandare avanti la mia famiglia, ogni volta che mi iscrivo per ricevere cereali e olio aggiungono un bigliettino con il mio nome. Ce ne saranno almeno 20.
Gli Hunger Games sono una tortura per ogni adolescente. Ogni anno fanno questi giochi per il pur divertimento dei cittadini di Capitol City. Non riesco a capire come facciano a divertirsi guardando 24 tributi lottare fra di loro per poi far assaporare la vittoria all'unico vincitore. Ogni anno vengono scelti 24 tributi, 12 maschi e 12 femmine di ogni Distretto. Poi come burattini li fanno lottare in un'arena. Una volta li hanno portati nel deserto, ma non avendo nulla, il pubblico si annoiava. 
Io mi chiamo Haley, Haley Carter e mia sorella Rue, e sono del Distretto 12. Porto i capelli castani e gli occhi sono color cioccolato, la gente li trova belli, ma io non capisco cosa ci sia di bello nei miei occhi.
Ho un fisico docile e la pelle ambrata, abbastanza magro, sono agile e veloce. Forse me la caverei negli Hunger Games, oppure verrei uccisa all'istante. 
Scuoto la testa per distogliermi da quei pensieri.
- Rue, io vado al Forno, mi raccomando, fai attenzione - l'avviso 
- Più che altro fai attenzione te - mi stringe a se e mi molla un bacio appiccicoso nella guancia.
Vado velocemente al Forno per prendere delle spezie e ritorno a casa. 
Quando ritorno Rue è bellissima nel suo vestito rosa pallido, ha un nastrino sempre della stessa tinta che le lega i capelli.
- Sei bellissima - le sussurro all'orecchio poi vado a farmi un bagno.
Qua l'acqua calda non c'è sempre, quando non c'è o ti fai il bagno con l'acqua fredda, oppure te la scaldi.
Dopo aver fatto il bagno fra un misto di acqua fredda e mia madre che mi rovescia un po' d'acqua calda vedo un vestito azzurro pallido sopra il letto.
- Mamma, questo è il tuo vestito, vuoi davvero che lo metta? - chiedo. Lei annuisce.
Mi vesto poi mi faccio un treccia e porto il mio ciuffo verso destra.
- Haley sei tu più bella - dice Rue prendendomi per mano.
Per i cittadini di Capitol City gli Hunger Games sono una sorta di festa, tutti sono obbligati ad andarci se no i Pacificatori vengono a prenderti per portarti alla mietitura.
Arriviamo. - Ora vai con mamma - dico a Rue indicandole nostra madre, i tributi possono avere fra i 12 e i 18 anni, chi non ha quest'età sta a guardare quando vengono scelti i tributi.
Tutti i ragazzi si mettono in fila, da un lato le ragazze e dall'altra i maschi.
Entra Effie Trinket l'accompagnatrice del Distretto 12, una donna dalla pelle chiara e gli occhi verdi, le labbra rosa e gli occhi colorati da un rosa scuro, porta una parrucca alta e rosa che rischia anche di perdere.
Spumeggiante la donna corre verso la pedana.
- Felici Hunger Games! E possa la buona sorte essere sempre a vostro favore! -
La paura prende il sopravvento su tutti gli abitanti del Distretto 12, d'altronde le possibilità di ritornare sono molto basse.
Il silenzio viene sovrastato da due voci.
-Aspettate- dice di fretta una voce femminile. Si vede una figura correre velocemente verso la poltrona dei mentori, saltellando da uno scalino all'altro.

- Scusate per il ritardo - dice una voce calma maschile.
Sono Katniss Everdeen e Peeta Mellark, gli innamorati sventurati vincitori della scorsa edizione degli Hunger Games, ora sarebbero stati i mentori dei futuri tributi.
Si siedono nei loro posti, Katniss sembra un po' agitata, mentre Peeta, invece, pare sicuro di sè.
Effie li fulmina con lo sguardo poi continua.
- Prima le signore - dice come ogni anno. Sorride.
Sospira e ride. Quell'odiosa risata stile 'Capitol City'.
Infila la sua bianca mano nella vaschetta, fruga fra i nomi indecisa e poi prende il biglietto. 
Mi è venuta una strana voglia di vomitare, mi massaggio un po' la pancia e sospiro guardando la mano della donna aprire il bigliettino, ma ho troppa paura e abbasso lo sguardo.
- Jade Mc.. Ops - 
Alzo lo sguardo e vedo Effie che fa' una smorfia e il bigliettino volare in aria.
- Oh, il vento - sdrammatizza.
Infila di nuovo la mano nella boccia, poi ripesca un'altro bigliettino. Lo apre.
- Haley Carter, su dove sei -
Tutti i ragazzi accanto si girano verso di me e formano una lunga strada che attraverso, ancora incosciente di ciò che è successo. Ho le lacrime agli occhi, ma sto cercando di essere forte, non voglio sembrare debole. Ma è più forte di me e una lacrima mi attraversa la guancia.
Vedo sfocato, ma più o meno riesco ad andare verso il palco. 
- Hey Haley - sento dirmi da Effie, mi fa' segno di venire vicino a lei e con la sua morbida mano mi tocca la spalla.
- Bene, continuiamo - 
Fa di nuovo lo stesso procedimento.
- Kurt Jesfierd -
Sale sul palco un ragazzo dalla pelle chiara, gli occhi castani con dei riflessi verdi e i capelli neri color carbone. Gli si vede il terrore negli occhi. 
Sale senza esitare e ci ritroviamo vicini. 
Mi fa' un sorriso di conforto, ma è inutile, quello che ha più paura fra noi due sembra proprio lui.
- Haley Carter e Kurt Jesfierd, i tributi del Distretto 12. E ricordatevi, che la fortuna sia sempre dalla vostra parte -
  
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