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Autore: ScandalousLaRabiosa    03/08/2012    3 recensioni
I Phantomhive sono stati da sempre i padroni indiscussi della guardia alla malavita della regina. Eppure non sempre sono stati gli unici pretendenti per questa carica, in alcune generazioni.
Ad una serata di gala come tutte le altre fa il suo ingresso una ragazza con un inquietante maggiordomo, una ragazza che corrispone al nome di Daffodil.
Perchè questa ragazza sembra sapere i segreti di Ciel? Perchè è sempre un passo avanti a lui e al suo diavolo di maggiordomo? E come mai Undertaker sembra conoscerla molto bene?
E' arrivato un nuovo caso in città.
Il suo nome è Myrcella Daffodil.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis, Undertaker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4.

Ciel addentò la brioche che Sebastian gli aveva preparato per la colazione, non riuscendo proprio a smettere di pensare a Myrcella Daffodil.

Per tutta la notte aveva continuato a rivedere nella sua testa le immagini della serata riguardanti lei e il suo maggiordomo.

-Pare proprio che miss Daffodil vi abbia turbato a tal punto da non permettervi di dormire adeguatamente, signorino.- esordì Sebastian dopo essere tornato con il resto del carrello.

In effetti era così, e lo testimoniavano le occhiaie che circondavano i suoi occhi.

-Non riesco a smettere di chiedermi come mai una Daffodil sia comparsa così di punto in bianco in una serata di gala...

-Eppure ve l'ha detto lei stessa, no? Era lì per far pratica nella vita mondana.

Come era prevedibile, Sebastian aveva ascoltato quella breve conversazione che i due avevano avuto prima che Milady avesse abbandonato la festa.

-Ciò non è una buona giustificazione. È sicuramente venuta per altro.

-Per un ospite particolare?

-Uhm... Può darsi. Però non c'era nessuno che potesse simboleggiare una minaccia o che fosse degno di not...

-A dire il vero uno c'era, signorino.

Ciel fissò il suo maggiordomo con sguardo interrogativo. A chi si stava riferendo?

Sebastian, in tutta risposta, continuò a fissarlo.

Il conte allora capì e, come al solito, quel diavolo di maggiordomo aveva ragione: Myrcella Daffodil era andata a quella serata per incontra lui, il conte Ciel Phantomhive.

-Voleva conoscermi.- concluse Ciel.

-Così sembra.

-Però per quale motivo voleva? O perchè le è stato dato quell'incarico?

-Magari voleva osservare la concorrenza.

-In che senso, scusa?

-Come, signorino? Non avete detto voi stesso che i Phantomhive e i Daffodil sono rivali da innumerevoli generazioni per contendersi il ruolo di cane da guardia della regina?

Ciel ringhiò. Come odiava mostrarsi così stolto davanti a Sebastian.

-Già, potrebbe essere una buona spiegazione...

Ciel ripensò poi all'intervento fulmineo di Nickless quando Myrcella era stata importunata troppo da quell'ospite.

-E del maggiordomo di Milady che mi dici? Non è umano, vero?

Il ragazzo ripensò a Grell Sutcliffe e l'istinto gli diceva che Nickless non era così. Per quale motivo uno shinigami avrebbe dovuto mettersi al servizio di un'umana?

-No signorino. Quel Nickless non è umano, ma non è ne un diavolo ne uno shinigami.

Qualcuno bussò alla porta, interrompendo i discorsi di conte e maggiordomo.

-Avanti!

Da dietro alla porta arrivò Tanaka, che porse un profondo inchino al suo padrone.

-Dimmi pure, Tanaka.

Il maggiordomo più anziano si tirò fuori dal taschino sul petto una busta.

-Sono passati i maggiordomi della regina, mio signore.

Ciel sbuffò:-Un nuovo incarico, suppongo.

Tanaka si avvicinò e diede la busta al ragazzo.

Era sigillata con ceralacca rossa, in cui era impresso lo stemma reale.

La aprì, leggendo velocemente l'incarico.

-Dobbiamo indagare su dei medici morti in circostanze misteriose e in un modo anomalo.- annunciò ripiegando la lettera.

-Medici?- chiese Sebastian.

-Si. E i nomi sono quelli di medici che erano in stretto rapporto con la mia famiglia. Forse è più per questo che sua maestà mi ha assegnato l'incarico...- commentò per niente interessato.

Ricordava quei medici perchè lavoravano con Madame Red e alcuni alle volte l'avevano visitato. Secondo quanto gli aveva detto suo padre una volta, quei medici più un loro superiore l'avevano fatto nascere e avevano anche fatto nascere Lizzy. Già da prima suo padre e loro erano vecchi amici, quindi si fidava di loro ciecamente.

Ma lui non era suo padre e quindi la loro morte non gli faceva ne caldo ne freddo.

Si vestì di fretta, ma sempre in modo accurato, con il solito cilindro, il solito mantello e tutti indumenti neri, senza il suo inmancabile bastone.

Presero la carrozza e si diressero verso l'ospedale, dove era avvenuto il delitto.

Nella stanza era presente Scotland Yard, con il vecchio e qualche altro uomo.

A terra vi erano morti a pancia in giù tre uomini e una donna, tutti con gli occhi rovesciati e pallidi in viso.

-Conte Phantomhive!- esordì il capo della polizia, per niente contento di vederlo.

-Salve. Sono venuto per investigare.- disse lui, divertito per l'odio che quel vecchio nutriva nei suoi confronti.

Messe da parte le ostilità, uno dei polizziotti più giovani spiegò la situazione al conte.

L'omicidio è avvenuto a notte fonda, quando i quattro erano in pausa dopo un'operazione molto complicata. A trovare i corpi erano stati due infermieri che stavano per tornare perchè finito il turno. Senza autopsia era impossibile definire la causa della morte.

-E' poco su cui basarsi...- commentò Ciel, studiando i cadaveri.

-Eppure è l'unica cosa sulla quale si può lavorare e si deve cavare almeno un ragno dal buco.

Tutti si voltarono verso l'entrata della stanza.

Sulla soglia vi è Myrcella Daffodil, vestita con un cappello estivo nero con un nastro bianco. Aveva un coprispalle foderato di pelliccia, probabilmente di ermellino, vista la qualità. Portava una camicia nera aderente, pantaloni di pelle nera e gli stessi stivali della sera precedente, con tanto di pugnale. Sopra i pantaloni aveva una sopragonna bianca tanto leggera da risultare trasparente.

-Buongiorno conte. Anche lei ad investigare, vedo.

Ancora lei. Cosa ci faceva lei?

Ciel si inquietò un po' ne vederla sulla scena del crimine.

Ma un'altra cosa non gli piacque per niente: Nickless non era con lei.

-Mi scusi signorina, ma deve andarsene da qui.- la informò un polizziotto nella maniera più cortese che conosceva.

-Stia tranquillo. Non sono una ragazzina ficcanaso e assolutamente inutile. Sono qui per contribuire. E poi è davvero maleducato: fa stare qui un ragazzino come il conte Phantomhive e non fa stare me, l'erede della famiglia Daffodil, che ho la stessa età?- chiese falsamente offesa, anche se servì per mettere a disagio l'uomo.

-Daffodil?!- l'unico che fu sorpreso di tale nome fu il vecchio, evidentemente conoscendo pure loro.

-Già. Non mi aspettavo che la mia famiglia fosse conosciuta anche da Scotland Yard, mi sento lusingata.- disse la ragazza con un sorrisetto.

-Comunque non sono neanche qui per perdermi in chiacchiere riguardanti le mie origini.-aggiunse avanzando nella stanza e accucciandosi di fianco ad uno dei cadaveri.

-Non si sanno le cause della morte, giusto? Potrebbe essere veleno?- chiese.

-Non ci sono tracce o segni sui cadaveri riconducibili a veleno. O almeno, non a uno di quelli comuni.- rispose sempre il poliziotto giovane, evidentemente non rimasto sconcertato nel sapere le origini della ragazza.

Myrcella si alzò e poggiò una mano sul fianco.

-Mio padre mi aveva parlato di una morte simile a questa tredici anni fa, di un superiore proprio di questi infermieri.

Tutti ammutolirono.

Ciel ricordava di averlo sentito dire anche da suo padre: il superiore, il caro amico di suo padre, morto pochi giorni dopo la sua nascita in circostanze misteriose.

-Suo padre non gliene ha mai parlato, conte Phantomhive?- chiese Milady con tono quasi derisorio.

-Si... è solo che non ci avevo pensato...- Ciel alzò lo sguardo, odiando se stesso per essere stato così inetto:-Ripensandoci, sembra quasi di trovarci di fronte allo stesso assassino.

-Già, così pare proprio...- lasciò in sospeso Myrcella, con un sorrisetto compiaciuto, osservando i cadaveri.

 

Alla fine così si era deciso: Scotland Yard avrebbe fatto l'autopsia sui cadaveri, cercando di ottenere quaalche indizio, e in qualunque situazione avrebbe informato i due ragazzi, mentre quest'ultimi avrebbero indagato in un qualche modo sui cadaveri.

L'unica cosa che era certa era che si trattava di un omicidio. E che quasi certamente era lo stesso di tredici anni prima del superiore.

Ciel e Sebastian scesero all'uscita con Milady, la quale era perfettamente a suo agio anche con il rivale della sua casata.

Fuori, appoggiato con la schiena al muro, vi era Nickless, vestito esattamente come il giorno prima.

Chissà per quale motivo l'aveva aspettata là fuori?

-Ti informerò se scoprirò qualcosa, conte, ti prego di fare lo stesso con me, visto che serve collaborazione per un caso così singolare.- disse Myrcella mentre si allontanava.

Ciel decise di ignorarla, rivolgendosi al suo maggiordomo.

-Sebastian, voglio che mi compili una lista con i nomi di chi c'era nell'ospedale all'ora del decesso e di nomi di tutti i veleni possibili in questione.

Sebastian fece per rispondere, inchinandosi già leggermente, ma, da poco lontano, la risata cristallina della Daffodil arrivò fino alle orecchie dei due, interrompendoli.

-Qualcosa non va, Miss Daffodil?- chiese Ciel sentendosi preso ingiro.

-No, scusa conte, è solo che avevo ragione e ciò è divertente.- disse, mentre il suo maggiordomo si avvicinava impassibile alla sua padrona.

Era molto inquietante. Anche Ciel la pensava così.

-A che riguardo?- si sforzò di risultare naturale.

-Sul fatto che voi non sapete davvero fare le cose più semplici senza l'aiuto del vostro maggiordomo.- disse in modo tagliente, ridacchiando nuovamente.

-Dovrebbe essere compito vostro investigare, non di un servitore. Il suo unico compito è compiere ciò che domesticamente un signore non potrebbe fare, o sbaglio?- chiese inarcando un sopracciglio, senza però smettere di sorridere.

-Comunque faccia come vuole, conte Phantomhive. Io la terrò aggiornata su ciò che accadrà in futuro per il caso.- disse infine voltandosi dall'altra parte, per andare verso una carrozza, seguita dal suo maggiordomo.

-Sebastian.- disse con tono duro dopo che Milady se ne fu andata.

-Guai a te se ti metti in mezzo alle mie indagini. Questo è un ordine.- ordinò scandendo bene le parole, adirato per essere stato ferito nell'orgoglio così facilmente da una ragazzina petulante come quella.

-Come desiderate, mio signore.- rispose Sebastian un po' sorpreso, inchinandosi.

Gliel'avrebbe fatta vedere a quella bastarda cosa avrebbe scoperto senza l'aiuto di Sebastian.

E allora avrebbe ottenuto la sua vendetta. 

  
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