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Autore: HitomiKisugi    04/08/2012    5 recensioni
Il mio primo -e penso unico- tentativo di fare una Sakota (poi riprenderò con le Jock)!
Ambientata alla fine del reality con Dakota versione umana.
Attenzione! Possibilità di OOC (poi vedete voi)! 
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dakota, Sam
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - La vendetta dell'isola
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Toronto, Canada.
 
Una delle regole d’oro di un accanito videogiocatore che si rispetti era quella di aggiornarsi sulle nuove uscite del momento. Che fosse una nuova consolle o un videogioco o quant’altro che c’entrasse con l’argomento, erano informazioni preziose. E il nostro Sam non faceva di certo eccezione!
 
-Wow! Questo videogioco sembra interessante! Le recensioni ne parlano bene! “I guerrieri degli inferi”! Lo devo assolutamente avere! Eheheh!-
Il ragazzo posò sul tavolo la rivista specializzata in quel genere di giochi, prese un pennarello e si diresse verso il calendario appeso vicino all’armadio della sua camera da letto. Cercò con trepidazione la riga che segnava il ventitré luglio, ovverosia proprio la data di uscita, e cerchiò bene il numero. Vicino allo spazio vuoto scrisse il nome del videogioco.
Guardò soddisfatto il calendario, con tutti i suoi impegni stampati, tra cui non mancavano quelli veramente importanti con la sua Dakota, il suo bellissimo angelo biondo dagli occhi verdi!
Eh, sì! Era veramente innamorato di lei!
-Bene! Adesso devo solo aspettare qualche settimana e poi anche “I guerrieri degli inferi” sarà parte della mia collezione! Sììì!!!- esultò.
 
E venne il fatidico giorno.
-Oh nooooo!!!- gemette Sam guardando l’ora. –Accidenti, sono in ritardo! Ho passato troppo tempo a programmare un nuovo videogioco che mi sono dimenticato che dovevo uscire prima a comprarmi “I guerrieri degli inferi” prima dell’orario di chiusura del negozio! Ma lo devo avere assolutamente oggi! Se mi sbrigo, riuscirò a prenderlo in tempo!-
Senza pensarci due volte, incurante del tempo atmosferico che non era del tutto affidabile, il ragazzo prese il portafoglio e uscì di corsa verso la fermata dell’autobus.
Purtroppo arrivò quando la corriera era appena partita. Bastava che si fosse presentato almeno un minuto prima.
-Cosa vuoi che sia!- disse a se stesso facendo spallucce. –Il prossimo arriverà fra mezz’ora!-.
Quello di non scoraggiarsi era un aspetto tipico del suo carattere. L’importante era riuscire ad ottenere lo scopo della missione, proprio come quando impersonava i personaggi dei videogiochi.
 
Il mezzo arrivò che era già pieno di gente e per giunta anche un po’ in ritardo. Rimanere in piedi appoggiato alle maniglie laterali dei poggiatesta dei sedili, era un dettaglio irrilevante.
Sam era deciso ad arrivare in quel negozio fornitissimo a qualunque costo.
 
Il videogiocatore scese alla fermata che distava solo un chilometro dalla destinazione, il resto della strada doveva per forza farla a piedi.
“Super Sam parte alla riscossa!!!” ed una musichetta scatenante nella sua testa lo accompagnò assieme al suo inno di battaglia.
Si mise a correre goffamente sul marciapiede fatto di pietre e, per sua sfortuna, finì coll’inciampare su una sporgente che faceva parte di un contorno per un albero lì vicino. Cadde sbattendo un ginocchio.
-Ahi!- si lamentò il ragazzo. Il dolore non era poi tanto forte, la botta nemmeno grave. Provò a sorreggersi e a camminare. Sì, faceva un po’ male ma non era sufficiente a fermarlo.
-Camminerò! Ci vuole ben altro per fermarmi!- sorrise fieramente.
 
Ma lassù, qualcuno doveva averlo sentito e aveva deciso di fargli un dispetto. Cominciò a piovere via via con maggiore intensità. Sam si diede dello stupido. Aveva visto le previsioni quella mattina e si era dimenticato di portarsi dietro l’ombrello!
-Accidenti!- sospirò rammaricato e se ne andò a ripararsi sotto la tenda di un bar prima di bagnarsi fino all’osso. Aspettò che la pioggia cessasse e dopo un quarto d’ora constatò che non avrebbe più ripreso, a giudicare dalle schiarite che si facevano largo tra le nubi.
Sorrise e ricominciò a camminare.
 
Purtroppo per lui, vi si parò avanti un altro problema: la strada, proprio quella che doveva percorrere, era chiusa momentaneamente per i lavori in corso! Avrebbe, perciò, dovuto fare il giro più lungo e passare per la via principale!
-Anche questa adesso!- commentò sarcastico ma, in fondo, non rassegnato.
Per Sam gli imprevisti e gli ostacoli erano come un gioco: se li affrontava e se li riusciva a superare erano una vittoria schiacciante! Questo pensiero lo spronava a non cedere. Ciò che contava era arrivare entro l’orario di chiusura, almeno cinque minuti prima. Era una missione a tempo!
Sarebbe riuscito Super Sam nella sua “eroica” impresa?
-Ce la farò! Mi sento carico di ottimismo!-
 
Alla fine si ritrovò a fissare la vetrina del negozio con le luci spente ed il cartello che annunciava la scritta “chiuso”. Un pezzo disponibile del nuovo videogioco era lì, in bella mostra che quasi lo guardava dispiaciuto che se ne tornasse a casa a mani vuote.
Sam sospirò a malincuore pensando alla battaglia persa, alla sua sfortuna e al fatto che sarebbe dovuto passare di lì un’altra volta.
Non gli conveniva altro che tornare indietro e dirigersi verso casa.
 
Ad un certo punto i suoi occhi si posarono su un negozietto dove vendevano oggetti di bigiotteria ed altri articoli che potessero attirare le ragazze. Vi era un simpatico gattino di peluche bianco e giallo con gli occhi verdi che tra le sue zampe aveva un cuore.
“Oh, Dakota!” sorrise dolcemente pensando a lei.
Era una ragazza così speciale e lui poteva ritenersi fortunato ad essere il suo ragazzo.
Una bella come lei aveva deciso di stare con uno come lui: brutto, occhialuto e un po’ in sovrappeso. E dire che prima d’incontrarla era sfortunato col gentil sesso e veniva puntualmente snobbato. Invece Dakota era riuscita ad apprezzarlo per la sua dolcezza, genuinità, simpatia. Sam, che all’inizio passava svariate ore del suo tempo libero a smanettare videogiochi, alla fine aveva ridotto quel tempo perché lei riusciva ad occupare i suoi pensieri, cosa che in fondo non gli dispiaceva!
-Dakota è più preziosa di qualsiasi videogioco del mondo!- dichiarò felice e sentì la gran voglia di fare un’improvvisata a casa sua visto che, guarda caso, non abitava molto distante da lì. Chissà se l’avrebbe trovata.
Guardò il prezzo del peluche. Non era molto, forse per una ricca come lei era irrisorio, ma ciò che vale di più è quello fatto con il cuore, no?
 
Passò un po’ di tempo.
Sam suonò il campanello di casa Milton.
Venne ad aprirlo proprio Dakota.
-Oh Sam! Sei tu! Che piacere vederti!- sorrise raggiante.
-Ciao Dakota!- Sorrise dolcemente lui. –Scusami se ho deciso di venirti a trovare senza preavviso!-
-Non importa! Mi hai resa felice!- poi lo guardò da capo a piedi. –Come mai sei bagnato? Sei caduto sbattendo il ginocchio?- domande stupide le sue.
-Diciamo che ho affrontato una specie… di corsa ad ostacoli! Eheh!- fece una risatina nervosa. Poi decise di dirle la verità, perché in fondo aveva un animo sincero. –Vedi… Non te la prendere… Ma all’inizio ero giunto qui in città per un altro motivo. Poi… Beh… Non ho trovato quello che cercavo e ho pensato di venire da te. Ti ho portato un regalino. Non è prezioso ma… spero che lo stesso ti piaccia!-
La ragazza accettò volentieri il pacchetto datole da Sam e lo scartò.
-Ma è bellissimo! Grazie Sam!- e gli regalò un altro dei suoi radiosi sorrisi che tanto gli facevano sciogliere.
 
Dakota era sinceramente commossa da lui. Non si poteva dire che fosse un ragazzo bello con un fisico prestante che di norma si sarebbe potuto meglio associare ad uno schianto come lei, ma di certo non era uno superficiale come quelli che aveva frequentato prima di incontrarlo. Aveva avuto a che fare con tipi che uscivano insieme a lei come specie di trofeo di caccia da esibire agli amici e un po’ era anche colpa sua che tanto si metteva in mostra. Altri, invece, scoraggiati dalla sua bellezza e dal fatto che era figlia di un pezzo importante della società, si sentivano inadeguati a starle al suo fianco. Sam era riuscito ad apprezzala dietro a quei suoi atteggiamenti da diva che la rendevano sciocca e superficiale, al suo bisogno di esporsi per raggiungere quello cui aveva bisogno: qualcuno che la amasse per quella che era dentro, non da come appariva fuori in vetrina.
 
Lo ringraziò baciandolo e lui, naturalmente, ricambiò il gesto.
-Vieni, dai! Visto che ci sei, ti invito a cena!- disse tirandogli una mano.
-I tuoi saranno d’accordo?-
-Di che ti preoccupi? Il mio papi non sa dire di no alla sua adorata figliola!-
-Accetto volentieri, allora!- e la seguì sorridendo.
 
Sì, per lui Dakota era la conquista più importante e più bella di qualsiasi videogioco o altra cosa al mondo!
 
 
FINE!
 
 
Nota dell’autrice.
 
Era da parecchio che volevo provare ad azzardarmi a scrivere una One Shot su una coppia non tanto in vista, nonostante sia ufficiale! Poi un giorno, puff, ispirazione improvvisa! Cosa ne pensate?
Premetto che non ho la passione dei videogiochi (mi piacciono ma niente in contrario) e mi sarebbe piaciuto entrare nello specifico con Sam.
Per quanto riguarda Dakota, beh… Per quel poco che ho scritto di lei, vi sembra OOC? Ditemelo per favore!
Comunque sia, grazie per l’attenzione e alla prossima! 
   
 
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