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Autore: Anything_    04/08/2012    1 recensioni
Non voglio,tuttora,crederci. Lui non è morto,lui è qui con me.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Stonem
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Consapevolezza inconsapevole,o inconsapevolezza consapevole?
Cos'è che stai cercando Effy? Cos'è che vuoi ricavarne da tutto questo dolore? Io,non lo so. Non posso sapere cosa mi riserva ancora la mia fottuta vita,non posso sapere chi ha scelto per me. Ma non permetterò che succeda di nuovo. Io scelgo per me,avevo scelto Freddie. E' stata tutta colpa mia. Paura di quella nuova sensazione,quella felicità che mi distruggeva giorno dopo giorno. Stavo bene,prima,nel mio malessere. In quella voglia di mandare tutto a puttane,perchè potevo farlo,perchè ero libera. E poi,quegli occhi mi hanno levato tutto. Sin dal primo giorno ne rimasi colpita. L'innocenza che si prostrava ai miei piedi,acconsentiva alle mie richieste più banali,non avevano neanche paura di piangere davanti a me,quegli occhi. Il problema è che quando stavo con lui,non c'era bisogno che io vedessi /per forza/ il cielo colorato di nero. No. Potevo colorarlo come piaceva a me,anche il colore più assurdo,e potevo condividerlo con lui,renderlo partecipe di quell'esplosione,improvvisa,di colori. Non sono pazza,non lo sono mai stata. Sono solo spaventata. O perlomeno lo ero,parecchio. Avevo paura,di una semplice cosa. L'amore misto alla felicità. Ecco perchè quella sera corsi nella strada. Volevo aver paura davvero,di qualcosa che realmente avrebbe potuto farmi male. L'amore non fa male,basta non aver orgoglio,basta saper aprire il cuore,anche se lo si ha chiuso,sigillato. Poi dietro di me,c'era Cook,e l'ho baciato. E' stato un errore,ma dopo tanto mi è piaciuto. Non so ancora chi scegliere tra i due. Cook è in carcere,Freddie è morto. Ed io sono rimasta sola,davanti quella stupida lavagna bianca scarabocchiata di blu. Pillole. Mi rimangono solo una miriade di pillole,e Pato,la mia Giraffa,che non voglio abbandonare,che ha chiuso dentro di sè,l'odore delle mie lenzuola bagnate dell'amore mio e di Freddie. Profuma tutto di lui. Io lo sento nell'aria,mi sembra di sentire ancora la sua voce. E non posso tornare indietro,perchè non mi aiuterebbe,ma perlomeno penserei. Rimarrebbe comunque il fatto che non negherò mai che è stata colpa mia. E' come se lo avessi ucciso io e non Foster. Muoiono sempre le persone sbagliate,le persone che amo. Vanno via tutto,e cambiano tante cose. Mi ricordo ancora,quei quindici anni,quando Tony nella notte mi copriva. Quella droga che s'insinuava nelle mie vene,l'erba che entrava nel cervello. Poi,Freddie. La droga era un passatempo,ma quella vera si chiamava Freddie. Lui riusciva a mandare in tilt tutto il mio corpo,mi possedeva come nessuno aveva mai fatto. In ogni relazione fatta di sesso,io non ho mai sentito battere il mio cuore così tanto. Non sono mai stata imbarazzata all'idea di poter restare nuda davanti ad un uomo,ma con Freddie era diverso. Mi amava. Io lo amavo,lo amo ancora. Non credo nel Paradiso,nè negli Angeli,neppure all'Inferno. Credo,però,che Freddie si trovi in un posto dove solo lui può stare. Perchè quell'innocenza non l'ha mai persa,e mi ha distrutto,influenzato. Credevo avesse paura di me,che fosse scappato a causa mia. Ma i dubbi si fecero avanti,troppo in fretta,il giorno del suo compleanno. Mi chiedevo dove fosse,perchè lo avrei seguito dappertutto. E quando le urla di Cook sono arrivate fino alla Riserva,così chiamavano quella sorta di capannone,tutti siamo usciti. In un attimo ero in camera di Freddie. Foster era a terra,morente. Ed io sentivo uno strano odore,che non conoscevo,ma probabilmente in qualche modo mi apparteneva. E poi vidi i vestiti di Freddie sul pavimento,cosparsi di sangue e mille immagini mi soffocarono la mente. Tutto il resto,io penso,che voi possiate immaginarlo. E' passato un anno dall'accaduto,ed io sono ancora sotterrata sotto le lenzuola. Fa parte,tutto,di un'assurda monotonia che mi costringe ad esser imprigionata in un labirinto dei ricordi,dove tutto sembrava essere bello anche quando era brutto. Ora è terribile,e non ho via d'uscita. Non c'è un'insegna che s'illumina in lontananza,non c'è la voce di Freddie,non ci sono le battute di Panda,i litigi delle Gemelle,l'odore di erba,il suono di una sniffata. Ci sono solo io e mi sento vuota. Per anni ho desiderato la solitudine,ora però vorrei spezzare questa barriera che mi separa dal mondo. Ogni tanto,quando probabilmente non sono io,vado in carcere da Cook. E' cambiato tanto anche lui,ed è l'unico contatto che mi rimane. Nonostante io l'abbia ferito,lui sorride sempre. Porta i segni della violenza subita in quel lurido posto,ma quel sorriso non glielo toglie nessuno. Lui è Cook,dopotutto. Ed io sono Elisabeth Stonem,quella stronza strafatta di Effy,rimasta sola,piccola,in un mondo troppo grande. Alone.
  
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