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Autore: ElyTheStrange    04/08/2012    10 recensioni
La mia prima Fred/Hermione rivista e corretta sia nella forma che ne layout di pagina.
La prima parte è già pubblicata, inizialmente doveva essere una long di tre mini capitoli, alla fine è diventata una serie di long a minicapitoli e così, visto che mancherebbe ancora un'intera long ho deciso di ripubblicare tutto insieme per semplificare la vita a tutti coloro che cominceranno a leggerla solo ora. Ho raggruppato le long in uno o pochi più capitoli che risulteranno più lunghi. Beh è tutto, buona lettura.
PS: ho cercato di mantenere lIC, ma visto che non sono mamma Row per sicurezza metto OOC negli avvertimenti
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Ginny Weasley, Hermione Granger, Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Buonsalve a tutti voi! So di essere in un imperdonabile ritardo e mi vergogno profondamente *si fustiga* a mia discolpa posso dire solo che in questi mesi ho avuto un sacco di novità, alcune belle e altre meno, ma mi hanno comunque preso tanto tempo e tanti pensieri mandando l'ispirazione e la voglia di scrivere a farsi benedire :(

Spero tanto, anzi tantissimo, che il capitolo sia all'altezza delle vostre aspettative e che vorrete ricompensare la mia mente malata con i vostri meravigliosi commenti :)

Buona lettura!

PS: il primo POV è giustamente della nostra adorata Hermione *W*

 

 

 

 


AL CENTRO DEL RING

 

È buio. È tutto dannatamente buio. Sono in un corridoio segreto, al buio completo, probabilmente in compagnia di qualche malintenzionato o peggio qualche Mangiamorte. Sono a dir poco terrorizzata.

"Ouch!"

"Chi è là?" chiedo sobbalzando, terrificata. Non posso nemmeno scappare perché non vedo un accidenti.  Oh Merlino! Qualcuno mi sta toccando!

"Chi è?" domando sempre più spaventata. Nessuna risposta. Una mano si posa sulla mia guancia e un dito mi sfiora le labbra: è sicuramente uno stupratore, adesso mi metto ad url... Mi sta baciando! Mi sta baciando! Un momento... questa puzza l'ho già sentita: Fred. Fred mi sta baciando. Le gambe a questa consapevolezza iniziano a diventarmi molli e l'unica cosa che ritengo sensata da fare è aggrapparmi a lui. Allaccio le mani dietro la sua nuca, incapace di staccarmi dalle sue labbra. Quando le nostre lingue si sfiorano per la prima volta sento il cuore schizzarmi dal petto allo stomaco e il cervello perdere quel poco di lucidità rimasta. Sto baciando Fred Weasley, anzi per essere precisi sto pomiciando con Fred Weasley ed è assolutamente travolgente. Quando separiamo le nostre labbra per riprendere fiato lo sento allontanarsi di un passo; io al momento non riesco a muovermi, fatico anche solo a pensare.

Quando sento i suoi passi incerti allontanarsi non riesco però a rimanere in silenzio, non gli permetterò di sgattaiolare via impunemente.

"Fred... " sussurro, sorpresa di essere ancora in grado di parlare. Lo sento fermarsi.

"... se vuoi rimanere nell'anonimato, evita di metterti quell'orribile dopobarba" concludo, sorridendo di sbieco, imbarazzata e felicemente stupita dal mio improvviso, quanto inaspettato, sarcasmo.

Mi allontano, in quella che spero vivamente sia la direzione per la biblioteca, senza riuscire a smettere di sorridere. Ho la netta sensazione di camminare ad un metro da terra e sento distintamente le farfalle nel mio stomaco svolazzare.

Giungo sana e salva in biblioteca, ma temo che oggi non riuscirò a combinare molto. Infatti, dopo la decima volta che rileggo lo stesso paragrafo della rivolta dei Goblin chiudo il libro con un tonfo, guadagnandomi un'occhiataccia da parte di madama Price. Sospiro provando a cimentarmi con il quarto capitolo di Incantesimi, ma la mia mente ritorna costantemente a quel corridoio e alle labbra di Fred, così morbide e calde, incastrate così maledettamente bene con le mie. Alla sua mano poggiata sul mio fianco. Alle nostre lingue che si sfiorano. Un brivido inopportuno mi percorre la spina dorsale e arrossisco a dismisura. Come farò a guardarlo in faccia quando più tardi ci incontreremo? Mi sento mortalmente imbarazzata solo al pensiero e soppeso l'idea di stabilirmi definitivamente in biblioteca.

Dopo circa tre ore e mezza di inutili tentativi nello studio decido che, sì,  è proprio giunto il momento di farsi coraggio e tornare nella mia sala comune. Dove di sicuro ci sarà Fred.

Evidentemente mi sbagliavo di grosso. La sala comune è praticamente vuota, eccezion fatta per Ginny che se ne sta accoccolata sulla poltrona leggendo un libro. Mi avvicino e mi siedo sul divano attirando la sua attenzione.

"Oh, ciao Hermione!" Mi saluta sorridendo.

"Ciao Ginny!" Replico sorridendole a mia volta.

"Tutto bene?" Mi domanda osservandomi con più attenzione. Le mie labbra fingono di stendersi in un sorriso ingenuo, ma il risultato è una smorfia ridicola che rende Ginny ancora più curiosa.

"Cos'è successo Hermione? Devo preoccuparmi?"

"Io... no, ma certo che no è solo che..."

"Che?" Domanda impaziente.

"Frdmhabct" farfuglio, sperando che non capisca.

"Eh?" Ecco, appunto.

"Fred... mhabct"  ripeto, senza troppa convinzione.

"Hermione se continui a mangiarti le parole non capirò mai nulla!! Che cosa c'entra Fred?"

"Oh, insomma... Fred. Mi. Ha. Baciata."

"Ancora?"

"Sì... ma questa volta... ehm, sul serio..." Replico lanciandole uno sguardo imbarazzato.

"Oh." Boccheggia.

"Eh." Replico, mentre le emozioni di questo pomeriggio tornano prepotentemente a scuotere i miei pensieri.

 

                                                           ********************************************************

 

Non ho nemmeno fatto in tempo a raggiungere la Sala Comune che George e Lee mi hanno agguantato e trascinato in quello che noi chiamiamo "il confessionale". Un luogo segreto e nascosto, lontano da occhi e orecchie indiscrete. Ok, è l'ex aula di Trasfigurazione, quella dove tipo duecento anni fa un inaspettatamente giovane Silente insegnava a trasformare un uccello in un bicchiere d'acqua.

"Allora?" Domanda mio fratello curioso come non mai. Sorrido sornione.

"Allora... cosa?"

"Fred, non fare l'idiota e parla! Cos'è successo con Hermione?"

" Oh, quello! Sai George, sembri una vecchia zitella avida di pettegolezzi... di questo passo ti trasformerai in zia Muriel!"

"Fred!" Esclamano in coro George e Lee, io sghignazzo divertito.

"Ok, ok!" Borbotto in segno di resa, rimanendo comunque in silenzio. Entrambi mi fissano, in attesa. Mi sto divertendo un mondo e in questo momento ne ho davvero bisogno, quel bacio mi ha scombussolato molto più di quanto ammetterei mai.

"Quindi?"

"Oh, sì... beh, ci siamo baciati." Butto lì tranquillo.

"Cosa?! Mi stai dicendo che Hermione Granger, quella Hermione Granger, ha lasciato che le tua insolente bocca si posasse sulle sue vergini labbra?"

"Certo che sì, e anche per un bel po', ma non entrerò nei dettagli... non mi piace vantarmi, ma nessuno resiste al fascino di Fred Weasley."

"Balle... non puoi crederci sul serio, George!" Esclama Lee, quasi indignato.

"No... sta dicendo la verità, quando dice una bugia arriccia il naso in un modo ridicolo..." borbotta mio fratello studiandomi come fossi un animale di rara stravaganza. "Hai davvero baciato la Granger..." Biascica, stavolta con una punta di ammirazione "e bravo fratellino!" Conclude poi dandomi una pacca sulla spalla. Io sorrido, Lee continua a fissarmi sospettoso.

"E quindi?"

"E quindi... cosa?"

"Abbiamo architettato tutto questo casino perché tu capissi se sei o non sei innamorato di Hermione! Lo sei o no?"

"No, assolutamente e indiscutibilmente no. Io non mi innamoro di nessuno, tanto meno di Hermione Granger." George e Lee mi sorridono, sollevati dalla mia affermazione e insieme ci dirigiamo verso il parco.

 

Sono innamorato di Hermione Granger. Sono innamorato di Hermione Granger. Sono innamorato di Hermione Granger. Sono innamorato di Hermione Granger. Sono letteralmente fottuto. Perché ho dato retta a quei due? Stavo così bene cullandomi nell'incertezza!  Ora so cosa provo, ma non sto meglio per niente e fingere che la mia testa non stia esplodendo sta diventando sempre più difficile. Penso a Hermione in ogni maledettissimo istante della maledettissima giornata, non riesco a concentrarmi su niente. Sono passati due giorni da quel bacio e io non riesco a capire che cosa devo fare. Hermione mi osserva sottecchi spesso, troppo spesso. Anche ora, mentre stiamo pranzando in sala grande. Io cerco di fare il disinvolto, ma sento il suo sguardo e così la guardo a mia volta: è sempre stata così Hermione? Le sue stramaledette labbra sono sempre state così... allettanti? Vorrei baciarla. Ora. Qui. Chi se ne frega se Hogwarts intera è presente. Chi se ne frega se dovrò poi fare i conti con gli sguardi divertiti di George e Lee. Non m'importa che Ron... no, non posso. Non posso. Stupido, stupido Fred Weasley. Perché? Perché mi devo sempre cacciare in queste situazioni?

Ingollo l'ultima forchettata di torta di zucca e con una scusa mi dileguo. Ho davvero bisogno di schiarirmi le idee. Ho bisogno di stare solo.

"Fred..."

Hermione. Non ho nemmeno raggiunto il primo piano, grazie destino, te ne devo una.

"Oh, ciao Hermione! Bella serata, non è vero?" Sono molto sciolto, o almeno ci provo. Hermione mi fissa in silenzio un istante.

"Credo che dovremmo parlare di quello che è successo, Fred." Denocciola tranquilla. Certo, mi pare giusto, possiamo rimandare a... per esempio mai?

"Oh, sì certo... vieni con me"  Rispondo infine. Le faccio strada camminando in fretta, forse nella speranza di farle perdere le mie tracce ma lei tiene il passo, maledizione.

Entro in un'aula vuota, la lascio entrare e poi chiudo la porta. Rimango voltato a fissare il legno graffiato cercando la forza di affrontarla.

"Fred..." Mi richiama all'ordine, mi volto. Rimaniamo in silenzio, fissandoci. Non so cosa dire, davvero.  L'unica cosa che vorrei ora è riprovare quella meravigliosa sensazione.

"Fred io credo che davv..." La sto baciando.

Ci siamo baciati per non so quanto tempo, so per certo che ora mi ritrovo in debito d'ossigeno ed Hermione ha le guance praticamente in fiamme: non è mai stata più bella di così.

"Fred, io..." biascica, fissando intensamente un punto imprecisato oltre la mia spalla. Non voglio parlare, non voglio chiarire nulla. Non c'è niente di sensato in quello che è successo meno di trenta secondi fa. Mi esibisco in una smorfia dispiaciuta.

"Ora devo andare, ne parliamo un'altra volta, eh?" Detto fatto fuggo a gambe levate da questa situazione sentendo a malapena il versetto esasperato che Hermione esala vedendomi sparire.

 

Due settimane. Sono esattamente due settimane che puntualmente Hermione mi si materializza davanti dal nulla per parlare e ogni volta finisce allo stesso modo. Lei prova a parlarmi, io la bacio, lei mi bacia, ci guardiamo imbarazzati e poi io fuggo. Così non va, per due ottime ragioni. Primo: l'ultima volta ho schivato di un soffio la Fattura che Hermione mi ha lanciato. Secondo: non faccio che pensare alle sue labbra ogni singolo istante della giornata. Terzo, sì, c'è anche un terzo punto: George inizia a sospettare qualcosa e non sono nelle condizioni di affrontare questo argomento con mister ti leggo in faccia qualsiasi cosa.

Devo distrarmi e l'occasione mi si presenza nelle deliziosamente formose sembianze di Camille Higgs.

"Ciao Fred... o George?" Mi domanda con un tono che lascia intendere che poco le importa chi io sia.

"Fred, hai indovinato" Ribatto, facendole l'occhiolino, lei ride per un motivo a me sconosciuto.

"Come va, Fred? È un po' che non chiacchieriamo io e te, vero?"  Mi domanda, scorrendo distrattamente con la punta del dito tutti i bottoni della mia camicia. Deve avere una bella fantasia per definire chiacchiere quello che abbiamo fatto. Sogghigno e involontariamente mi ritrovo a pensare quanto vorrei che a volte anche Hermione fosse così audace. Ricaccio indietro il pensiero.

"Possiamo sempre rimediare, che ne dici? Conosco giusto un posticino..."

Lei sorride soddisfatta e si avvia sinuosa verso il passaggio segreto che porta alla biblioteca.

Baciare Camille è assolutamente eccitante. I suoi baci sono passionali e le sue mani vagano con sicurezza sul mio corpo, tutto l'opposto dei baci di Hermione, così timidi ed insicuri... eppure. No, non devo pensare ad Hermione, non ora che ho Camille talmente avvinghiata a me da faticare a distinguere il suo corpo dal mio. Voglio solo divertirmi e non pensare a niente.

"Fred..." La voce di Hermione mi riporta alla realtà.

Mi volto di scatto e anche nella penombra posso leggere la delusione nei suoi occhi. Questa volta non la passerò liscia, lo so. Hermione mi volta le spalle e si allontana correndo, senza pensarci due volte le corro dietro lasciando Camille infuriata e confusa.

"Hermione!" Niente, non si volta nemmeno.

"Hermione! Hermione, aspetta!" L'ho quasi raggiunta.

"Lasciami in pace, Fred!"

"Hermione, fermati! Possiamo parlarne?" Domando, trattenendola per il polso.

"Cosa vuoi Fred? Lasciami in pace!"

"Non è come pensi!"

"Ah, no?"

"No"

"Quindi non eri tu nel passaggio segreto che porta alla biblioteca cinque minuti fa?"

"Io... beh... sì, ma..."

"Ed eri in compagnia di una Tassorosso del settimo anno?"

"Io... sì, ma posso..."

"E non la stavi forse baciando?"

"Sì, ma..."

"Quindi è esattamente come penso" enuncia, con tono acido e trionfante al contempo, incrociando le braccia al petto.

"Ti sbagli..."  

Mi lancia uno sguardo eloquente e per un attimo ammutolisco alzando le mani in segno di resa.

"Ok, d'accordo hai ragione! Contenta ora?"

"Certo che no! Come potrei esserlo? Hai baciato un'altra ragazza!"

"Sì è vero e mi dispiace che tu te la sia presa così... ma noi non avevamo mai parlato di esclusiva..." Mi mordo la lingua. Posso vedere distintamente la rabbia, la delusione e l'amarezza nei suoi occhi. Non credevo di riuscire ad essere così stronzo senza nemmeno metterci impegno. Hermione trattiene a fatica le lacrime e scuote il capo sostenendo il mio sguardo.

"Addio Fred."

L'ho lasciata andare. Forse doveva andare così. Staremo meglio entrambi, non siamo fatti per stare insieme... eppure. Basta con questi e se ed eppure. Mi sento così stravolto. Possibile che l'amore sia davvero così complicato? Se è così per quale assurdo motivo la gente continua a cercarlo? Sono sempre stato sicuro di me e delle mie scelte, ma da quando è iniziata questa cosa con Hermione non sono più sicuro di nulla. Mi sento così confuso, stupido e... vulnerabile. Mi viene da vomitare anche solo per aver pensato la parola vulnerabile associata al mio nome. Devo farmi passare questa cosa o finirò per impazzire. Mi serve un piano. Raccatto un pezzo di pergamena, una piuma, una boccetta d'inchiostro e mi rifugio nel confessionale.

 

PIANO PER DIMENTICARE HERMIONE GRANGER

 

PUNTO 1: Smettere di guardarla (anche solo di sfuggita).

PUNTO 2: Smettere di pensare a lei.

PUNTO 3: Smettere di pensare alle sue dannatissime labbra.

PUNTO 4: Cercare conforto tra le braccia (e non solo) di Camille Higgs.

PUNTO 4bis: Farmi perdonare da Camille per averla mollata senza una spiegazione nel bel mezzo di una delle nostre "chiacchierate".

PUNTO 5: Buttarmi nel lavoro per non pensare ad Hermione (vedi punto 2).

PUNTO 6: Smettere di fare sogni in cui Hermione sta a cavalcioni su di me con indosso solamente la mia camicia sbottonata (vedi punto 3).

 

Ecco fatto, seguendo queste semplici regole riuscirò a dimenticarla sicuramente.

 

Non sta funzionando. Il mio stramaledetto piano NON STA FUNZIONANDO. Sono nel panico. Non riesco a concentrarmi su niente, non ho fame, poi ho una fame vorace, non riesco a dormire e quel che è peggio è che nemmeno le effusioni con Camille servono a distrarmi. E perché? Perché Hermione non mi guarda, sono patetico. Ho persino fatto esplodere una Caccabomba nella nostra Sala Comune per far sì che tornasse a parlarmi come un tempo, ma tutto quello che ne ho ricavato sono stati gli sguardi omicidi dei miei compagni di casa che hanno dovuto sopportare la puzza per quasi due giorni.

Maledetta Hermione! Che cosa mi ha fatto? Che assurda stregoneria è mai questa? Rientro mestamente nel mio dormitorio dopo aver inviato l'ultimo ordine per il negozio di scherzi e trovo George ad attendermi seduto sul mio baule.

"Inviato, spero che stavolta non ci mettano altri due mesi per gli ingredienti" Borbotto irritato. George mi fissa senza dire una parola. Inarco un sopracciglio.

"Beh? Che c'è? È ancora per la Caccabomba? Ti già ho detto che mi dispiace, mi è scappata di mano..."

"Non è per la Caccabomba" replica stizzito. Lo guardo confuso.

"Cos'è questo, Fred?" Mi domanda sventolando un pezzo di pergamena ingiallita. Sgrano gli occhi e deglutisco a vuoto.

"Dove l'hai trovata?"

"Stavo cercando dell' Erba Fondente nel tuo baule."

"Oh"

"Sei un fottuto bugiardo, Fred."

"Dammi quel foglio"

"No! Sapevo... avevo intuito che stessi mentendo, ma fino a questo punto, Fred?"

"Ne stai facendo una tragedia, George. E ora se non ti dispiace..."

"Tienilo, tanto ormai l'ho letto." Scuote il capo "perché mi hai mentito?"

"Perchè sapevo che non l'avresti presa bene"

"Certo che non l'avrei presa bene! Stiamo parlando della Granger, Fred!"

"Vedi? Lascia stare, tanto mi è passata"

"Bugiardo."

"Ok, non mi è passata... e quindi? Non è un tuo problema."

"Certo che lo è, sei mio fratello!"

"E quindi?"

"Avresti dovuto dirmelo."

"Sei offeso soltanto perché non ti ho coinvolto in questa cosa" Sbraito con troppa enfasi. Ci fissiamo a lungo in cagnesco.

"Cosa pensi di fare ora?" Mi chiede, infine, come se nulla fosse successo.

"Non lo so, Hermione non vuole nemmeno avvicinarsi a me" Replico depresso.

"Andiamo, qui ci vuole un piano B" Conclude trascinandomi fuori dalla stanza.

 

Il piano B era semplice: Lee avrebbe distratto Hermione, George le avrebbe rubato la bacchetta, l'avrebbero portata da me, che ero in un'aula vuota, e infine avrebbero chiuso la porta con un incantesimo. Così mi avrebbe ascoltato per forza.

Non avevamo tenuto conto che Hermione è sveglia e non si fa distrarre da dei buffoni come noi. George e Lee si son beccati una Fattura ciascuno e io ho atteso un'ora in una stupida aula vuota finché non è arrivato Vitious a cacciarmi via domandandomi  perché non fossi in biblioteca a scrivere il tema sull'Incantesimo Emendo.

Mi siedo sul letto accanto a George che si tampona il mento con del dittamo, la Fattura di Hermione lo ha fatto cadere a terra come un troll.

"La tua ragazza è completamente pazza, lasciatelo dire."

"Non è la mia ragazza" Ribatto, non riuscendo a trattenere un sorrisetto.

"Non fare quella faccia" Mi rimprovera.

"Che faccia?"

"La faccia da Oh, quanto vorrei che lo fosse "

"Non sto facendo quella faccia, è la mia faccia di sempre" Protesto.

"Certo, come no" Replica George andando allo specchio del bagno per verificare i danni subiti.

"E ora che si fa?" Domando appena rientra nella stanza.

"Sei impazzito anche tu? Non mi avvicinerò ad Hermione per un bel pezzo, provaci tu se vuoi, io tengo alla mia pellaccia."

 

Non è stato necessario rischiare, Hermione è venuta da me il giorno dopo. Per dirla tutta mi ha aspettato in guferia. Sono entrato e lei era lì, braccia conserte e mascella contratta: deve essere a dir poco furiosa.

"Ciao..." Biascico, intimorito.

"Dì a tuo Fratello e Lee di lasciarmi in pace, sono stanca dei vostri scherzi e diavolerie. Le fatture di ieri sono state solo un assaggio di quello che farò se non mi lasceranno in pace." Sentenzia rabbiosa.

"Beh, forse allora dovresti dirlo a loro." Replico ovvio.

"No, lo dico a te perché sono certa che c'entri con tutte le scarpe in questa faccenda." Ribatte stizzita.

"E come fai a saperlo?"

"Lo so e basta"

"Ok, riferirò"

"Bene" Ribatte seccata, si volta e si avvia alla porta.

"Hermione" La chiamo, non posso perdere questa occasione per chiarire con lei, che si ferma con la mano sulla maniglia.

"Hermione per favore, possiamo parlare? Ti ruberò solo un minuto"

"Niente di quello che dirai mi farà cambiare idea su di te, quindi non vedo perché dovrei ascoltarti." Ribatte, senza nemmeno voltarsi.

"Hermione... per favore." Devo avere un tono di voce davvero patetico perché si è voltata.

"D'accordo, parla... ma sbrigati, non ho tempo da perdere io." Borbotta incrociando le braccia al petto.

"Mi dispiace, mi dispiace davvero tantissimo per come mi sono comportato con te... sono stato un vero stronzo."

"Puoi giurarci che lo sei stato."

"Già... è solo che io..."

"Che tu... cosa, Fred?" Domanda con una nota di curiosità nella voce.

"Il fatto è... è che io solitamente non frequento ragazze come te" dico, pentendomi un secondo dopo delle parole appena pronunciate. Negli occhi di Hermione passa una scintilla assolutamente inquietante.

"Le ragazze come me, Fred? E dimmi, come sarei io? Mmh?" Domanda, con una calma tutt'altro che rassicurante.

"Io non intendevo... " borbotto, consapevole che qualsiasi cosa dirò sarà usata contro di me.

"So perfettamente cosa intendevi, Fred." Ribatte continuando a mantenere un tono apparentemente calmo. "Certo, il grande e magnifico Frederick Weasley è troppo per quella secchiona dai capelli crespi della Granger, vero?"

"No io... " Merlino, mille galeoni per una via d'uscita.

"Beh, ti dirò un paio di cose su questa secchiona dai capelli crespi: ed è meglio che tu stia ad ascoltarmi" continua, lanciandomi uno sguardo minaccioso. Mai nella mia vita ho avuto meno intenzione di disubbidire a qualcuno.

"Magari non avrò capelli splendidi e lucenti e magari non avrò nemmeno tutte le curve al posto giusto, ma sono intelligente e in gamba. al primo anno ho accompagnato Harry fino alla Pietra Filosofale, al secondo anno ho preparato una pozione illegalmente in un bagno abbandonato per aiutare Harry a scoprire chi fosse l'erede di Serpeverde, al terzo anno ho contribuito attivamente a salvare la vita di Sirius e Fierobecco. Sono stata l'unica con abbastanza palle da tirare un ceffone a Malfoy...  e devo forse ricordarti che l'anno scorso Vicktor Krum, il cercatore più ambito da tutte le ragazze, ha chiesto a me di andare al ballo!" Strepita, senza nemmeno riprendere fiato.

"A me!" sottolinea "non a Camille Higgs!" precisa, con un tono che fa suonare il nome di Camille come un insulto. Io sono talmente frastornato e al contempo ammirato da non riuscire a proferir parola.

"Sai che ti dico Fred? Credo che sia tu a non essere alla mia altezza e non il contrario!" Afferma, infine, spostando nervosamente un ciuffo di capelli ribelle.

"E ora, se non ti dispiace, me ne vado: perché ho di meglio da fare che perdere tempo con un pallone gonfiato pieno di boria come te!" Gira i tacchi e se ne va sbattendo la porta. Rimango imbambolato a fissare il legno scuro e leggermente graffiato dietro a cui è scomparsa e mi rendo conto che se c'è una ragazza che il mio stupido cuore può amare quella è Hermione.

 

                                                                                       **************************************

 

 

Odio Fred Weasley. Cos'ho fatto di male? Perché mi dovevo prendere una cotta per un simile idiota? Maledizione! Scendo le scale della guferia con tata fretta che quasi investo un bimbetto del primo anno. Non dovevo farmi abbindolare così da quel bell'imbusto dai capelli rossi. Cervello: sei un maledetto traditore e tu cuore, sta zitto. Sì, sta zitto. Smettila di pompare a questo ritmo, io non gli interesso, sono stata una parentesi tra le sue continue scappatelle. Oh, non mi interessa se sembrava dispiaciuto. Non mi interessa nemmeno quanto ti piacciano i suoi occhioni quando finge palesemente di essere un cucciolo ferito, balle. Lui è il gatto che gioca con il povero topo prima di mangiarselo, non un dolce piccolo unicorno con una spina nella crine. Fattene una ragione, stupido cuore.

Finalmente è sera e  la Sala Comune si sta lentamente svuotando. Harry e Ron stanno finendo il tema per la professoressa Mc Granitt e io sto ripassando la lezione di Pozioni di questo pomeriggio. Sono arrivata quasi alla fine della pergamena quando un piccolo uccellino di carta mi si posa sulla pergamena. Lo fisso confusa, poi lo prendo tra le mani e quello si apre in un foglietto con due semplici parole ancora luccicanti d'inchiostro: mi dispiace. Sbatto le ciglia un paio di volte, poi mi volto e vedo Fred che mi guarda seduto ad un tavolino con George e Lee.

"Hei, cos'è?"

Mi domanda Ron, sporgendosi verso di me per guardare. Accartoccio il foglietto e lo getto nel camino.

"Niente, solo cartaccia" Ribatto stizzita alzandomi. "Ho sonno, vado a dormire, buonanotte" e così dicendo vado verso le scale del dormitorio, non prima di aver lanciato a Fred uno sguardo sprezzante.

Per un'intera settimana Fred non ha fatto che perseguitarmi. Tra foglietti volanti a forma dei più strampalati animali, bigliettini nei libri e imbarazzanti perdonami apparsi dal nulla nel budino devo ammettere che la mia pazienza è andata esaurendosi abbastanza in fretta. Per questo ora lo sto aspettando in guferia. Era in Sala Comune a scrivere una delle sue misteriose lettere e so per certo che tra poco arriverà... infatti, eccolo.

"Hermione!" Esclama sorpreso.

"Fred" Lo saluto freddamente.

"Che ci fai qui?"

"Volevo sapere quale parte di lasciami in pace non avessi capito" Rispondo seccata.

"Oh, io ho capito benissimo."

"E allora perché non mi lasci in pace?" Domando, sempre più irritata dal suo atteggiamento.

"Semplice: non ti lascerò in pace finché non deciderai di ascoltarmi una buona volta" sto per replicare, ma lui mi zittisce mettendomi un dito sulle labbra "senza interrompermi."

"Ok, se serve questo per farti smettere di assillarmi: parla. Non ti interromperò"

"Non la vedrò più, non vedrò più nessun'altra."

Lo fisso incredula e confusa  inarcando un sopracciglio.

"Si può sapere cosa stai dicendo?"

Incrocia le braccia al petto.

"Sai Herm, inizio a dubitare della tua tanto decantata intelligenza... "

Lo fulmino con lo sguardo e ancora una volta arrossisco guardandolo negli occhi.

"Arriva al punto." Borbotto stizzita.

"Il punto è questo: per te potrei anche arrischiarmi nell'inesplorato campo della monogamia... "

Ok, ho sentito bene? Le mie guance s'infiammano.

"Mi stai chiedendo di essere la tua ragazza?" Domando tutto di un fiato. Lui sorride di sbieco e si passa una mano tra i capelli.

"Beh, dipende."

Mi mordo un labbro, perché mi caccio sempre in queste situazioni, lo so solo io.

"Dipende da cosa?"

Il suo sorriso si allarga.

"Mi stai dicendo di sì?"

Il mio stomaco fa una capriola, tutto questo è surreale.

"Dipende." Ribatto mordendomi un labbro. Lui sorride ancor di più, sembra si stia divertendo parecchio, beato lui, io sono letteralmente in crisi.

"Da cosa?"

Mi chiede di rimando. Mi mordicchio l'interno della guancia.

"Sai cosa voglio."

Lui annuisce.

"Allora è un sì?" Domanda speranzoso. Annuisco, lui sorride e mi bacia.

 

 

   
 
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