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Autore: BellatrixLestrange96    05/08/2012    4 recensioni
questa fanfiction racconta la vita privata dell'Oscuro Signore e la sua relazione con una delle mangiamorte più famose: Bellatrix Lestrange. Era amore o semplice devozione?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Era una notte buia e senza luna. Nessun bagliore di lampioni o di lontane stelle illuminava quell'oscurità quasi inquietante. Soffiava un vento freddo, gelido, da nord-ovest e le fronde degli alberi si muovevano scosse da quei respiri profondi della brezza. Non si udivano suoni, quali voci o passi, ma in lontananza un meraviglioso castello si ergeva nei pressi di un lago dalle acque scurissime. Aveva delle alti torri, corridoi immensi e probabilmente doveva possedere una storia millenaria. In realtà, tra i meandri di quel castello, non si nascondevano i soliti tesori che i babbani cercano, bensì più di duecento piccoli bambini tra gli undici e i diciotto anni trascorrevano le loro giornate. Era una scuola. Una scuola però diversa da quelle che si possono trovare nelle grandi metropoli come Londra e New York. Era una scuola di magia e stregoneria. La scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts fondata ormai da secoli dai quattro maghi più famosi e abili dell'epoca: Salazar Serpeverde, Godric Grifondoro, Priscilla Corvonero e Tosca Tassorosso. Ma tra i ragazzi che frequentavano questo castello abitualmente c'era un ragazo destinato a fare grandi cose, malvagie certo, ma grandi. La nostra storia inizia nella sala comune di Serpeverde, tra i tendaggi argentati e gli smeraldi, mentre alcuni ragazzi più o meno della stessa età chiacchierano e ridono davanti al caldo fuoco del camino. "Smettetela di baciarvi, non vi è ancora finita la saliva?" disse con tono inacidito una ragazza dai lunghi capelli ricci e neri come la pece. "Bella, tu non dovresti pensare ai tuoi GUFO?" rispose con fare altezzoso un altro ragazzo biondo platino probabilmente più grande di lei. "Basta, dovete sempre mettervi a discutere per futili ragioni" disse la fidanzata del ragazzo biondo cercando di riportare la quiete tra quelle pregiate mura. "Mi sono stufata di ascoltare le vostre smancerie. Vado a farmi una passeggiata tra i corridoi del castello. Sarà di certo più interessante che guardarvi scambiare saliva tutto il tempo." pronunciò queste parole e chiuse la porta dietro di lei prima che i ragazzi potessero controbattere. Gliene importava poco se qualche prefetto l'avesse vista e riportata in sala comune. L'unica cosa che voleva era allontanarsi da sua sorella Cissy e dal suo nuovo fidanzato Lucius. Non voleva più vivere nella loro ombra. Stava parlando con il barone sanguinario, fantasma protettore della sua casa, quando all'improvviso un prefetto di Grifondoro si avvicinò verso di lei con fare minaccioso e iracondo:"Signorina Bellatrix Black, cosa ci fa a girovagare a quest'ora della notte per i corridoi?" esclamò a gran voce il prefetto, mettendo ben in mostra il suo distintivo. "Quello che.." non fece in tempo a finire la frase che il prefetto della sua casa, Tom Riddle, rispose di tuttopunto:"mi sta aiutando ad ispezionare i corridoi. Ho chiesto una delega al preside Dipett per riuscire meglio nel mio lavoro di prefetto. Tu non hai niente di meglio da fare che importunare una serpeverde?" enunciò queste parole in modo calmo, disciolto e tranquillo, tanto che restarono nel cuore e nella mente di Bellatrix per tutto il resto della sua vita. Quel ragazzo era semplicemente perfetto. Alto, con una corporatura da vero giocatore di Quidditch, intelligente, carismatico, con un sorriso luminoso e solare. Fu un vero colpo di fulmine per lei e arrivò al punto di pensare che quell'amore così giovane fosse ricambiato. Invece, non appena il prefetto di Grifondoro voltò l'angolo per risalire le scale, dalle labbra di Tom tuonarono acuti e sprezzanti queste parole:"Vedi di non uscire mai più a quest'ora dalla tua sala comune. Ci farai perdere solo punti, bambina". Bambina. L'aveva proprio chiamata così. Lei, Bellatrix Black ai suoi occhi era solo una bambina incapace che faceva perdere punti alla sua casa. Con gli occhi gonfi di lacrime, trattenne un singhiozzo e corse verso la sala comune pensando a quella scena e scolpendola nel suo cuore per sempre. FINE PRIMO CAPITOLO (non ho riletto, scusate per i possibili errori)
  
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