05/08/2012
5 recensioni
A Camilla,
per le migliori tre ore di una giornata speciale.
Grazie mille di tutto
Richard Castle aveva la rarissima capacità di far impazzire Kate Beckett.
Kate Beckett se ne stava da ben trenta minuti sotto il getto dell’acqua fredda, nella doccia di casa Castle. Un tempo record per lei che non avendone mai, raramente superava il quarto d’ora.
Tranquillamente, si lasciava cullare dall’acqua che scivolandole lungo il corpo nudo, le lavava via le ultime tracce della mattinata appena trascorsa con il suo uomo. A dire il vero, non aveva ancora alcuna intenzione di togliersi di dosso il meraviglioso profumo di lui e la sensazione delle loro pelli a contatto, ma sapeva bene di aver bisogno di alcuni minuti solo con sé per calmarsi.
Quel giorno segnava la fine della sua prima vera settimana di vacanza da un sacco di tempo. Settimana che ovviamente aveva trascorso quasi interamente a casa Castle, stretta a lui nel suo letto o sull’enorme divano del soggiorno… Ovviamente a fare tutt’altro che guardare la tv.
In quei giorni aveva imparato ad amare le sue mani grandi su di lei e da allora non aveva più potuto farne a meno.
Sorridendo come poche volte aveva fatto dalla morte di sua madre, si ordinò di smettere di pensare; era in doccia per quel motivo dopotutto: cercare anche solo minimamente, di eliminare la costante voglia di avere il corpo caldo dello scrittore premuto contro il suo.
Stette ancora qualche minuto sotto il getto ghiacciato e poi, sconfitta e rassegnata, uscì dalla doccia con l’immagine di lui che le rimbalzava ancora nella mente. Si vestì quindi velocemente con un paio di mutande e uno dei suoi amati magliettoni scuri.
Quando uscì dal bagno, la prima cosa che percepì fu Rick che la abbracciava dolcemente da dietro.
-Ci hai messo decisamente troppo, detective-.
E le bastò questo: il soffio della sua voce all’orecchio, i capelli che ancora bagnati, le venivano spostati da una parte per lasciare il collo preda dei suoi baci leggeri, le mani che risalivano lente sulle cosce tremanti, trascinando il bordo della maglietta, il corpo forte di lui così vicino. Le bastò così poco per farle mandare a quel paese la sua lunga doccia fredda e a lasciarsi andare fra le sue braccia. In un attimo si ritrovò premuta ancor di più contro Richard, mentre si scioglieva ai suoi tocchi e il respiro le diventava affannoso.
Sentì le mani di Castle risalire ancora su di lei, superando i fianchi e sfiorandole lente la pancia con la punta delle dita. Sotto il totale controllo delle carezze dello scrittore, Beckett chiuse gli occhi e trattenne bruscamente il respiro quando lui le accarezzò dolcemente i seni. Passando poi alle spalle e tracciando linee immaginarie su di esse, lui ridiscese veloce lungo le braccia fino ad arrivare a stringerle forte i polsi dietro la schiena come ad ammanettarla…
Richard Castle aveva la rarissima capacità di far impazzire Kate Beckett.
Ma in quello stesso istante lui si allontanò bruscamente, lasciandola totalmente instabile mentre cercava di riprendere fiato.
–Castle, sei un idiota!!!-.
Peccato che mentre lei ancora completamente stordita e adirata, gli urlava contro, lui stava già correndo verso il soggiorno del loft, ridendo come un pazzo.
Richard Castle aveva la rarissima capacità di far impazzire Kate Beckett.
E il fatto che lui ne fosse pienamente consapevole, non le era affatto di aiuto.