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Autore: JulieGarnet    05/08/2012    0 recensioni
Si dice che il primo amore ritorni sempre.
Probabilmente la gente lo interpreta nel senso di ricordi ma io credo che lei ritornerà per davvero, perchè io credo in lei.
"Il mio unico sogno sei tu.
Ritorna da me, Lucia, e non abbandonarmi più."
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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 "È bellissimo." disse, piano.
 Nella sua voce riconoscevo la presenza di quella delicatezza che era rimasta permanente. E quando si accorse che la stavo guardando, 
si voltò verso di me e mi regalò il suo sorriso più bello.
 Il vento, fresco, frusciava tra i suoi lunghi, capelli, neri. La sua pelle, pallida, rischiarava di un color pesca così vivo che sembrava accendere
l'autunno di quei giorni in semplice felicità pura.
 Ammirava la città, rumorosa, piena di inquinamento, affollata, come se stesse vedendo l'arcobaleno.
 "Mario" mi chiamò pensierosa. "Qual'è il tuo sogno?" era una domanda ricorrente. Me lo chiedeva spesso e io rispondevo sempre:
"Mi piacerebbe che tu diventassi scrittrice, l'unica cosa che desidero è che il tuo sogno si avveri." ed ogni volta lei mi rispondeva sempre lo 
stesso sorriso triste, perchè: tutte le volte la deludevo.
 "No, Mario." disse, piano. Lacrime, pesanti gocce, scendevano dai suoi occhi e percorrevano il suo viso. "Questo non è il tuo sogno; non 
deve essere questo il tuo sogno"
 "Perchè piangi?". L'avevo vista piangere infinite volte. Piangeva per una creatura morta e piangeva per quella che l'aveva uccisa, piangeva 
perchè si sentiva molto sola, piangeva per commozione, ma non l'avevo mai vista piangere per una tristezza rivolta a me.
 Io avevo sempre avuto tutto, soprattutto lei. Lei, non aveva avuto niente. Non aveva dei genitori che le dimostrassero il loro affetto o un fratello
che le avesse parlato anche una sola volta nella sua vita, una amica con cui aver condiviso qualcosa senza dover perderla. Ma se lei lo
avesse soltanto desiderato, io mi sarei anche buttato dagli scogli più rocciosi per salvarla, però lei non avrebbe mai desiderato il sacrificio
degli altri.
 Rimase in silenzio. Guardò verso la città e, questa volta, sorrise più serena.
 "Il mio sogno..." iniziò, si fermò per un breve silenzio e poi continuò "È poter morire continuando a sognare questo".
 "Morire?" alla mia domanda lei rispose soltanto un sorriso, sembrava felice.
 Molte cose le piacevano, di quelle che non le piacevano sinceramente non ne conoscevo alcuna.
 Le piaceva sentire il vento e pensare di starlo sfiorando, le piaceva il canto degli uccellini con cui si svegliava ogni mattina, le piacevano i 
cagnolini che aprivano per la loro prima volta gli occhi e sembravano tanto teneri quanto lo sembrava lei. Le piaceva perfino credere, mentre
si tuffava dal trampolino, di star per cadere nel vuoto più buio totale per poi uscire dall'acqua credendo di essere rinata. Ogni tanto si 
lamentava delle ragazze pettegole che incontrava spesso e con cui finiva sempre per litigare o dei ragazzi della squadra di football che le 
beccavano la testa proprio quando lei non se lo aspettava, e tra quei ragazzi a volte c'entravo anche io. Ma lo faceva sapendo che era 
divertente farlo e che faceva divertire molte altre persone.
 Sentimmo dei passi forti e determinati che si avvicinavano. Lei sospirò. "Vorrei rimanere qui per sempre ma io non so fermare il tempo,
anche se lo desiderassi con tutta me stessa."
 "Puoi promettermi una cosa?" parlò guardandomi negli occhi con sguardo serio e, contemporaneamente, dolce. Avevo paura di quale tipo
di promessa si trattasse, paura che fosse qualcosa che invece non fossi in grado di fare, ma sapevo che lei si fidava di me. "Sì"
 I passi divennero sempre più veloci e sempre più vicini. Era suo fratello, lo sguardo di ghiaccio a differenza del suo, il cui sorriso si allargò
e le sue sopracciglia si alzarono poco più in alto senza distogliere gli occhi dai miei.
 "Vivi e non mi cercare"
 Provai a replicare, ma lei mi fermò, l'indice sulla bocca. "Ssh, il vento soffia incurante" furono le sue ultime parole, perchè poi lei seguì suo
fratello verso una strada, a mia preoccupazione, senza ritorno.
 Straziante era la frustrazione di non poter mai fare qualcosa per lei eppure lei avrebbe continuato a sorridermi.
 Feci un lungo respiro e con tutto il fiato che avevo insaccato le gridai parole che non avevo mai avuto il coraggio di riferirle: "Lucia! Ti voglio
bene e te ne vorrò sempre. Qualsiasi saranno le tue scelte, il tuo sorriso continuerà a splendere in fondo al mio cuore!"
 Un fuoco d'imbarazzo iniziava ad avvampare dentro di me e un sollievo cadde sul mio volto senza che io potessi accorgermene.
 Lei si voltò a guardarmi con il suo sorriso più dolce che mai, e mimò con le labbra una parola segreta che nessun'altro sarebbe venuto a
conoscenza se uno di noi due non l'avesse rivelato.

 Si dice che il primo amore ritorni sempre.
 Probabilmente la gente lo interpreta nel senso di ricordi ma io credo che lei ritornerà per davvero, perchè io credo in lei.

 Il mio unico sogno sei tu.
 Ritorna da me, Lucia, e non abbandonarmi più.
  
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