Oggi vorrei parlarvi della paura. 

Uso il condizionale, perché temo di non poterne essere in grado. Non sono abbastanza bravo e c'è gente molto più abile di me, in questo.

Ma posso mostrarvela.

Venite, entrate. Vi piace? E' la vostra camera da letto. Ordinati o disordinati che siate, è pur sempre il vostro caldo rifugio, la vostra silenziosa alcova. Ben illuminata o in penombra che sia, basta poco per poter toccare con mano cosa sia davvero il terrore, l'angoscia.

Abbassate le tapparelle, ecco, proprio così. Fate in modo che non filtri neanche il più minuscolo raggio di luce, poi chiudete la porta.

Adesso, spegnete la luce.

Lo sentite, lo percepite? Il buio più nero, quello che ti spinge a portare in avanti le mani per compensare una vista venuta a mancare improvvisamente. Il tempo si distorce, protraendosi all'infinito, e lo spazio diventa incerto e misterioso.

Parlavamo di paura. Ora ditemi: c'è qualcos'altro, oltre a voi, in questa stanza? Non guardate me: io non sono che una voce lontana.

Certo che no, mi rispondete subito. Ma subito esitate: siete dei pessimi bugiardi.

La vostra mente fa tutto il resto. La maniglia della porta diventa l'uncinato artiglio di qualcosa che quasi è riuscito a entrare insieme a voi nella stanza. Il lampadario sopra la vostra testa si trasforma in un essere mostruoso, un ragno dagli occhi lattiginosi e puntati verso di voi.

Riaccendete la luce. Tutto ritorna alla normalità: ogni presenza spaventosa non è mai esistita e la parte razionale del vostro cervello si riallaccia a quella primitiva. 

Avete visto? Vi siete resi conto di come il velo tra realtà e immaginazione sia estremamente sottile e di come soltanto la vostra mente faccia da porta tra le due cose?

Ma essa è fallace, fragile. Spegniamo nuovamente la luce,e i vostri peggiori incubi riaffiorano dal nulla.

Questo volevo mostrarvi: di come siate voi la fonte stessa delle vostre paure. Siete voi a crearli, e solo voi potete sconfiggerli.

Quindi, la strana sensazione di qualcosa che vi ghermisce la caviglia destra di qualche secondo fa è stata solo un'impressione?

O no?