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Autore: AlyeskaGnac    05/08/2012    4 recensioni
Non ho mai pensato molto al mio futuro, a differenza di altri non mi è mai importato troppo, ho sempre preferito vivere in balia degli eventi. Stupido direte voi, ma io non la penso così, spesso le cose accadono per puro caso e quando meno te lo aspetti, sia con un risvolto negativo che positivo. Oppure possiamo
interpretare la nostra vita come un quiz in cui compare sempre la solita domanda :” Qual’ è la strada giusta?
Una risposta sbagliata e tutto può cambiare, esattamente come ora cambierà la mia vita a causa del lavoro di mamma.
Dal capitolo 1:
Mi volto per guardarlo e il mio cuore questa volta perde un battito. È bellissimo! Si volta fissandomi, ha dei magnifici occhidi un verde così intenso che m’impediscono di distogliere lo sguardo da essi. Lo fisso attentamente: ha dei corti capelli neri e bhè, anche se l’ho già detto due occhi verde smeraldo, per finire una leggera barba che li conferisce un fascino molto maturo, di certo non avrà la mia età, ma penso che non sia così tanto grande.
[Derek/Nuovo personaggio]
Genere: Dark, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non ho mai pensato molto al mio futuro, a differenza di altri non mi è mai importato troppo, ho sempre  preferito vivere in balia degli eventi. Stupido direte voi, ma io non la penso così, spesso le cose accadono per puro caso e quando meno te lo aspetti, sia con un risvolto negativo che positivo. Oppure possiamo
interpretare la nostra vita come un quiz in cui compare sempre la solita domanda :” Qual’ è la strada giusta?
Una risposta sbagliata e tutto può cambiare, esattamente come ora cambierà la mia vita a causa del lavoro di mamma.
- Su con la vita! Sono sicura ti ti farai dei nuovi amici!
Esclama sorridente.
- Ah  certo! Non vedo l’ora!
Dico fingendo un sorriso. Per farla breve, ho appena traslocato e questo significa nuova città, nuova casa, nuova scuola e nuovi “amici”. Sbuffo contrariata a tutto ciò, non ho nessuna voglia di cambiare città e tanto meno scuola! Dovrò sopportare la classica sfortuna di essere l’ultima arrivata e, per di più, ad ottobre quando la scuola è iniziata da quasi un mese! Tanto valeva trasferirci prima no?
- Beacon hills ti piacerà fidati.
Le classiche parole che un genitore dice a suo figlio per rassicurarlo che andrà tutto bene, non mi resta da fare altro che incorciare le dita. Osservo gli alberi fuori dal finestrino,  guardare il modo in cui scompaiono mi procura un leggero fastidio, corrono via esattamente come la mia vita passata. Stringo l’i-pod che ho in mano e chiudo gli occhi, dormire mi farà sicuramente bene, se continuo a pensare in questo modo rischio di aprire lo sportello e fiondarmi giù dalla macchina in corsa.
 
                                                                                    ***
- Guarda Mia è la nostra nuova casa!
Continua a sorridere estasiata. Non lo sopporto, voglio tornare nella mia vera casa! Quella in cui ho imparato a camminare per la prima volta da bambina! Dove mi sono confidata con le mie insostituibili migliori amiche! Dove ho baciato per la prima volta un ragazzo! Non voglio restare qui!
- Non vedo cosa ci trovi di così bello in tutto ciò.
Certo, la casa, o meglio, villa, è davvero grande. Almeno avrò tutto lo spazio che mi occorre.
- Su non fare così! Perchè non mi dai una mano a prendere la roba?
Faccio come dice tirando giù le valigie. Mamma apre la porta per farmi entrare col carico. Poggio la roba vicino a quella che sarebbe stata la nostra futura cucina e comincio a ispezionare il luogo. Ci sono tre piani, Al piano terra la sala, la cucina, una stanza da letto e un bagno, al secondo piano la mia nuova camera e anche li un bagno, poi c’è una soffitta, li però non ho intenzione di salire, chissà da quanto non la sistemano e vorrei assolutamente evitare il contatto con i topi di campagna, perchè diciamocelo, sono praticamente in campagna! Non nella mitica New York! Insomma, era totalmente diversa da casa mia, come avrei potuto abituarmi così in fretta?
- Ehi, vai a farti un giro, così inizzi a conoscere meglio il posto!
- Sempre se riesco a non perdermi.
Dico a bassa voce. Se devo essere sincera il mio senso dell’orientamento e pari a quello di un bradipo!
Esco di casa dopo e comincio a camminare, l’aria qui è fredda, così come l’atmosfera, molto diversa da quella delle grandi città.
- Dovrò solo farci l’abitudine, niente di più.
Comincio a caplestare tutte le foglie che trovo, vago per la strada senza meta, come una perfetta rimbambita.
- Uff, ma che diavolo sto facendo?
Poi la mia attenzione ricade su qualcos’altro.
- Quello è un bosco?
Ottimo per fare jogging la mattina alle sei! Se non altro non morirò di caldo!
Cammino ancora un pò e poi decido di entrare in un bar situato in periferia.
- Salve.
Dice il barista.
- Salve, vorrei  un cappuccino.
- Subito.
Mentre aspetto mi guardo intorno,  ci sono molti tavoli liberi, forse non ho scelto il luogo migliore per fare una sosta, il motivo? Bhè, quattro ragazzi dall’aspetto poco rassicurante continuano a fissarmi.
Comincio a bere il cappuccino che mi è appena stato servito molto lentamente.
- Ehi!
A “gridare” è stata la voce di un ragazzo, non mi volto, ho paura che possa essere uno di quei quattro che cerca di ammiccare. Sento un rumore di passi che si avvicina sempre di più, il mio cuore comincia a battere all’impazzata. Ok forse ho guardato davvero troppi TG5! Si siede al bancone circa due sgabelli distanti da me.
- Una birra media.
 Mi volto per guardarlo e il mio cuore questa volta perde un battito. È bellissimo! Si volta fissandomi, ha dei magnifici occhidi un verde così intenso che m’impediscono di distogliere lo sguardo da essi. Lo fisso attentamente: ha dei corti capelli neri e bhè, anche se l’ho già detto due occhi verde smeraldo, per finire una leggera barba che li conferisce un fascino molto maturo, di certo non avrà la mia età, ma penso che non sia così tanto grande.
- Fiù!
Questa volta è uno dei quattro tizzi a parlare per così dire, ma non riesco a muovermi.
- Ehi bellezza!
Quel “complimento” mi riporta alla realtà facendomi voltare di scatto.
- Perchè non ti aggiungi a noi?
Dice sorridendo maliziosamente. Cioè, ma pensa che sia così scema da cascargli tra le braccia? Insomma, ho un dio greco di fianco a me, perchè perdere tempo loro. Ma che diavolo sto dicendo?!
- Ehm...no grazie.
Dico tornando al mio capuccino.
- Andiamo, non essere timida!
Continua ad insistere, inizia a scocciarmi.
- Ho detto di no.
Affermo decisa guadagnandomi altre occhiate davvero, ma davvero poco rassicuranti. Solo allora mi accorgo che anche il mio misterioso ragazzo mi sta fissando. Che imbarazzo! Decido di pagare ed uscire il più in fretta da lì, non ho voglia di  mettermi nei casini per colpa di qualche ragazzino in tempesta ormonale.
- Che gente del cavolo.
Commento appena uscita dal locale riincamminandomi verso casa, strano però, mi sento ancora più osservata di prima.
                                                                               ***
- Allora? Com’è il posto?
Chiede mia madre porgendomi la tovaglia che sistemo sul tavolo. Brutto, pieno di maniaci e strafighi allucinanti! Ma non avrei mai potuto dirlglielo, non volevo farla sentire troppo in colpa.
- ...non sò, francamente non ho girato molto la città.
Dico evitando di parlare del locale in cui mi ero fermata.
- Bhè, avrai tante altre occasioni per conoscere meglio la tua nuova città.
Poso i piatti sul tavolo e mi dirigo in camera mia. Città? A me piuttosto ricorda un paesino sperduto dal resto del mondo! Sposto  i nuovi libri sulla mia scrivania e accendo il computer.
Ho 17 messaggi non letti, tutti da parte delle mie vecchie amiche.
<< Allora Mia? Tutto bene? Com’è il luogo? >> Tua Jess.
<< Ehi! Che mi dici di bello?! Forza voglio che mi descrivi subito il luogo >>  Paige.
<< AAAALLOOOOORAAAA! Ti diverti nella tua nuova zona XD? Di la verità, scommetto che hai già incontrato qualche ragazzo carino! >>  Ally .
Loro erano le mia migliori amiche, già, erano...perchè oramai non penso che potrò rivederle tanto facilmente. Clicco su i loro nomi e invio una videochiamata attendendo la loro risposta. Mentre aspetto comicnio a sistemare i vestiti nei cassetti.
Driiin!
Da questo suono capisco che una di loro ha accettato, mi siedo sulla sedia e riapro il portatile trovandomi la faccia di Ally davanti.
- Mia! Forza raccontami tutto!
Rido, è sempre stata così.
-  Bhè, non ho  molto da raccontare.
- A no?
Questa volta a parlare era stata Jess che si era appena connessa.
- è Passato solo un giorno e già abbiamo sentiamo la tua mancanza!
E poi Paige, ora eravamo tutte e quattro.
- Forza Mia! Io Jess e Paige vogliamo sapere che è successo.
Continua poi Ally.
- Si, ti conosciamo troppo bene!
Afferma poi Jess.
- E va bene, ineffetti, ho visto un ragazzo ed era davvero carino.
- Ah! Lo sapevamo!
Ally comincia ad urlare seguita dalle altre che si aspettano chissà che, ma in realtò io non ci ho nemmeno parlato!
- Ragazze, l’ho solamente visto, è stato un semplice scambio di sguardi.
- Bhè, di solito è così che nascono le vere storie d’amore!
Dice Paige con occhi sognanti.
- Mia  scendi! È pronta la cena!
Sento mia madre gridare dal pian terreno e dopo aver salutato tutte e tre chiudo il PC per poi scendere.
- Tagliatelle al ragù, le tue preferite!
- Mamma, viziarmi non mi farà di certo cambiare idea su questo posto.
Dico assaggiando il primo boccone.
- Ma non hai nemmeno visto la scuola! Per favore Mia...lo sai che anche io ero molto attaccata alla nostra vecchia casa, insomma, parliamo di New York e poi, anche io li avevo un sacco di amiche, però spesso bisogna dare la precedenza ad altre cose.
Fisso a lungo il piatto ormai quasi vuoto.
- No, io non sono d’accordo.
Mi alzo da tavola congedandomi con un : “ non ho più fame” E ritorno in camera buttandomi di peso sul letto.
- Io non cambierò idea tanto facilmente.
 
                                                                               ***
 Il giorno dopo mi svegliai alle sei del mattino per andare a correre, ero solita farlo tutte le domeniche,
Mi avrebbe aiutata a pensare e riflettere su tutto ciò. Di solito non mi abituo molto facilmente hai cambiamenti anche se essi siano vantaggiosi. In questo caso il vantaggio io non lo vedo proprio, ma mamma dovrà lavorare nel ospedale di Beacon Hills e perciò, pace ed amen.
- Mamma, io esco allora.
Dico Legandomi i capelli formando una coda.
- Mmmm...si...ok.
Stava ancora dormendo, al contrario di me non era molto mattiniera. Esco di casa dopo aver preso l’I-Pod e il cellulare, i primiraggi del sole cominciavano a farsi vedere.
- Allora, direi di fare una bella corsetta per i boschi.
Dico sorridendo, sicuramente stare da sola per un pò mi avrebbe fatto bene, anche se in realtà, ero da sola pure prima.  Metto le cuffiette e faccio partire la musica : Haunted di Taylor Swift. Poi comincio a correre inoltrandomi nel bosco  canticchiando.
 
You and i walk a fragile line
I have known it all this time
But, I never thought  I’d live to see it break.
 
Le  note rimbombano nella mia testa.
 
It’s getting dark and its all too quiet
And I can’t trust anything now
And it’s coming over  you like it’s all a big mistake 
 
Le foglie scricchiolano sotto i miei piedi.
 
Oh, holding my breath
Won’t lose you again
Something’s made your eyes go cold
 
Una strana sensazione d’inquietudine comincia ad avvolgermi ma continuo a cantare
 
Come on, come on
Don't leave me like this
I thought I had you figured out
Something's gone terribly wrong
You're all I wanted
Come on, come on
Don't leave me like this
I thought I had you figured out
Can't breathe whenever your gone
Can't turn back
Now I'm haunted .
Un rumore di passi, proprio dietro di me,  mi costringe a girarmi facendomi scontrare di nuovo con due meravigliose iridi verdi. Fermo la musica, che ci fa lui qui? Dall’ abbigliamento che indossa non mi pare stesse facendo jogging. Continua a fissarmi, questo silenzio però mi mette a disagio.
- Che ci fai qui?
Domanda improvvisamente. Balbetto un pò, non riesco a capire perchè mi facesse una simile domanda.
- Ehm...io.
- Questa è proprietà privata.
- Scusa io...non lo sapevo...non c’era nessun cartello fuori.
Cerco di giustificarmi in qualche modo.
- E poi, non pensavo che il bosco potesse essere comprato.
Sembra che la mia ultima affermazione l’abbia fatto innervosire.
- Chi sei?
Chiedo senza nemmeno rendermene conto. Lui non mi risponde, ma, continua a fissarmi.
- Vattene.
Conclude secco con un tono che non ammette repliche, ma purtroppo io amo replicare.
- No! Perchè dovrei?
Mi guarda male.
- Ho detto, vattene.
Questa volta però tremo leggermente, è come se quei suoi meravigliosi occhi si fossero fatti di ghiaccio. Abbasso la testa frustrata e faccio retro front, è ufficiale, domani tornerò di sicuro qui.
 
                                                                           ***
 
Ore quattro e venticinque del pomeriggio, inutile dire che non ho fatto niente per tutto quel tempo fino ad ora, voglio tornare la subito, non c’è la faccio ad aspettare! Però...uff, penso che sia meglio non essere troppo precipitosi, perciò adnrò a fare un bel salto a scuola, infondo domani sarà il mio primo giorno
 Beacon Hills High School! Allegria! Non ho nessunissima voglia di andarci!...E  allora perchè anticipare? Giro a scuola saltato, cambio di programma: Guardare serie tv per tutta la sera.
 
                                                                           ***
- Mia svegliati, è il tuo primo giorno di scuola! Non vorrai fare tardi spero!
Esco dalla camera praticamente pronta sotto lo sguardo stupito di mia madre.
- Ritardare il primo giorno di scuola non fa guadagnare molti punti.
Commento sorridente, sono di buon umore oggi e niente potrà rovinarmi la giornata!
- Ok, allora andiamo.
Salgo in macchina e dopo dieci minuti mi ritrovo davanti alla scuola. Dall’ aspetto non sembra affatto male, speriamo in bene!
- Dunque, la prima ora dovresti avere chimica, mi raccomando!
- Tranquilla, ciao!
Mi avvio verso il cancello pieno di studenti, sembra proprio che tutti abbiano già capito che sono nuova visto come mi squadrano dall alto in basso, non sò proprio da dove cominciare, forse potrei iniziare col entrare e chiedere qualche informazione agli studenti. Mi avvicino ad una ragazza dai lunghi capelli neri un pò ondulati, sta parlando con un’ altra dai capelli rossi, ma tendenti all’arancio.
- Scusate, potreste indicarmi come raggiungere la direzione?
- Certo! Se vuoi ti accompagnamo, non c’è problema.
Dice la mora.
- Ehm...forse tu non avrai problemi, ma io devo incontrarmi col mio ragazzo, bye.
La rossa fa un cenno con la mano e si allontana.
- Perdonala, comunque piacere, io sono Allison.
- Io Mia, il piacere è tutto mio.
Sorridiamo insieme, è molto simpatica. Cominciamo a parlare del più e del meno finchè non raggiungiamo la direzione.
- Ora devo andare, ci vediamo dopo.
- Ok, ciao.
La saluto ed entro nell’ufficio.
 
                                                                                   ***
Sono passate quattro ore in tutto, altre due ore e sono fuori, ora ci sarà la lezione di musica, che bello! Io amo la musica! Mentre cammino mi scontro involotariamente contro un ragazzo.
- Scusa non ti avevo vista.
Dice lui.
- No, tranquillo, non mi sono fatta niente.
Si abbassa aiutandomi a raccogliere i libri che mi erano caduti.
- Tieni.
- grazie.
Lo guardo, non è tanto male, pelle leggermente scura e capelli neri leggermente ricci e arruffati.
- Sei nuova? Non ti ho mai vista in giro.
- Si, mi chiamo Mia.
- Io scott.
Improvvisamente arriva un ragazzo di corsa che comincia a parlare con Scott.
- Scott ascolta, ho scoperto una cosa incredibile! Ricordi quella faccenda dei lupi mannari?! Bhè ecco...
Poi mi nota.
- Ehm...
- Si tratta di un compito...di...storia.
- Ah...si.
Poi trascina via Scott. Che strano tipo, bhè, bene o male posso dire di aver fatto nuove “conoscenze”.
Mi dirigo verso l’aula di musica e non appena l’insegnante mi vede mi dice di avvicinarmi.
- Ragazzi lei è Mia Evans!
Dice allegra, credo di conoscerne il motivo.
- Sapete, ha partecipato a X-factor! Non è vero?
- Ehm...si, sono arrivata in semifinale.
Mi guarda estasiata, già, ero davveroandata a X-factor, in realtà non volevo, mi vergognavo troppo a cantare in pubblico, ma mamma mi aveva iscritta di nascosto, perciò...mi ritrovai là.
- Avete sentito tutti? Potremmo avere una futura star nella nostra classe!
I ragazzi mi guardano male, ineffetti  neanche a me piace quella situazione, ma a quanto pare la prof. Non ha intenzione di mollarmie sono costretta fingere un sorriso. Voglio scappare!!!!
 
                                                                                     ***
Finalmente! Le lezioni sono finite! Adesso potrò andarmene da questo posto infernale!  Metto un piede fuori dal cancello, ma una mano mi afferra e mi ritrovo davanti ad Allison e la rossa di prima.
 - X- factor eh? Sono Lydia, da oggi farai parte delle mie migliori amiche.
Dice sorridendo, non sò se esserne lusingata o spaventata, mi sembra una di quelle ragazze che si credono le padrone del mondo, una sorta di Barbie per così dire.
- Ehm...ok,grazie.
Sorrido stranamente imbarazzata.
- Hai da fare questo pomeriggio? Noi pensavamo di andare a fare shopping.
Cosacosacosa??? MI stavano invitando ad uscire? Insomma era il mio primissimo giorno di scuola! E io che mi preoccupavo tanto!
- Non posso mi dispiace, devo lavorare su una canzone che mi ha dato la Mayer, la vuole per domani.
Purtroppo quella strega mi ha dato più degli altri! Penso mi abbia preso di mira e questo  non mi piace affatto.
- Sarà per un altra volta.
Dico in tono triste.
- Ok, ci vediamo.
Allison e Lydia se ne vanno ed io ora non sò proprio che fare, cioè, potrei andare a casa e...nononono! Me l’ero dimenticata! Oggi tornerò nel luogo di ieri, non permetto a nessuno di trattarmi in questo modo e passarla liscia, io tornerò li e non me ne andrò!
 
                                                                                       ***
 
Eccomi qua, a camminare per i boschi con una chitarra in mano in spalla, ora devo solo trovare un posto in cui sedermi, domanda stupida, ci sono tantissimi alberi qui, uno qualsiasi sarà perfetto!
- Qui va bene.
Mi siedo hai piedi dell’imponente pianta e comincio a strimpellare qualche accordo.
- Breathe…d’accordo sceglierò questa.
In quell momento mi sembrava la più adatta, quell luogo mi procurava strane sensazioni. Mi alzai indossando il giubbino di pelle rosso, mia madre diceva sempre che ricordavo cappuccetto rosso vestita in quel modo, per questo mi piaceva, avevo sempre amato quella storia, ma il finale non mi piaceva.
Prendo  la chitarra e comincio a suonare.
 
-  I see your face in my mind as I drive away
Cause none of us thought it was gonna end that way
But people are people and sometimes we change our minds
But its killin me to see you go after all this time
Mhmmm mhmmm

Music starts playing like the end of a sad movie
It's the kind of ending you don't really wanna see
Cause it's tragedy and it'll only bring you down
Now I don't know what to be without you around

And we know it's never simple never easy
Never a clean break, no one here to save me
You're the only thing I know like the back of my hand
And I can't breathe without you but I have to
Breathe, without you but I have to

Mi also e inizio a camminare, spero che anche lui mi possa sentire.
 
Never wanted this, never wanted to see you hurt
Every little bump in the road I've tried to swerve
But people are people and sometimes it doesn't work out
Nothing we say now is gonna save us from the fall out

And we know it's never simple never easy
Never a clean break, no one here to save me
You're the only thing I know like the back of my hand
And I can't breathe without you but I have to
Breathe, without you but I have to


Ora mi trovo davanti ad un enorme casa abbandonata, o almeno credo, ma continuo a cantare, non riesco a smettere.
 
It's 2 am
Feelin like I just lost a friend
Hope you know it's not easy, easy for me
Its 2 am
Feelin like I just lost a friend
Hope you know this aint easy, easy for me

And we know it's never simple never easy
Never a clean break, no one here to save me
Oh I can't breathe without you but I have to
Breathe, without you but I have to
Oh I can't breathe without you but I have to
Breathe, without you but I have to

I'm sorry.. I'm sorry.. I'm sorry


-Perfetto, domani andrà benissimo!
Ora però mi rendo conto di cos’ ho davvero davanti, la casa è molto, ma molto inquietante.
- Voglio vedere cosa c’è dentro.
Dico come se qualcuno potesse realmente sentirmi. Apro lentamente la porta che inizia a cigolare ed entro. L’edificio e messo piuttosto male, le assi di legno sul pavimento sono tu rotte e bruciacchiate, come se fosse scoppiato un incendio.  Ci sono delle scale che portano di sopra, decido di salire anche se sò che non dovrei.
Accarezzo il corrimano, di legno anch’esso, una volta su volto a sinistra dove c’è una stanza. Le pareti sono colme di graffi, così come il pavimento. Le finestre sono rotte,ho l’impressione che questo posto possa cadere a pezzi da un momento all’altro.
- Mi sembrava di averti detto di non tornare.
Mi giro di scatto, non posso crederci, a quanto pare avevo ragione! Però sembra arrabbiato, forse ho fatto male a venire.
- Perchè? Io non ci trovo nulla di male.
Dico con sicurezza, ma il mio cuore afferma tutt’altro. Sorride, come mai?
- Va via, non puoi restare qui.
- Bhè, io non farò un solo passo, perciò dovrai convincermi con la forza!
 
Un attimo dopo...
 
- Aiah! Mi fai male lasciami!
Mi aveva afferrato il bracio con forza e ora mi stava trascinando fuori di peso.
- Insomma la vuoi smettere?!
Si volta adirato.
- Sta zitta!
Cosa?!
- Io non sto zitta! Anzi parlo quanto voglio! Lalalalalalalalala!
Lo sò, sono un pò troppo sfacciata. Adesso sono davvero nei guai, penso che voglia uccidermi. Sospira.
- Ascoltami bene, perchè non te lo ripeterò una seconda volta, va via.
Non sò cosa rispondere e forse è meglio non farlo. Abbasso lo sguardo e senza aggiungere niente mi ricarico la chitarra in spalla e me ne vado. Tornare qui non era stata una buona idea.
 
                                                                             ***
- Sono tornata.
Mamma non è ancora tornata. Sbatto la porta con forza e corro su in stanza appoggiando la chitarra all’armadio. Mi sdraio sul letto a pensare. Quel ragazzo era un vero maleducato, certo, io non sarò stata Miss buone maniere, ma non doveva trattarmi così. Alzo la manica e mi guardo il braccio, c’era ancora il segno della sua presa. Dannazione, se l’avesse visto mia madre sarebbe impazzita.
- Sarà meglio dimenticare questa “brutta” esperienza.
Il modo migliore che conoscevo era fare una bella doccia fredda per schiarirmi le idee e così feci.
L’acqua scorreva sul mio corpo con rapidità, mi piaceva quella sensazione, come se mi stesse accarezzando.
Esco dalla doccia avvolgiendomi un asciugamano sotto le spalle.
- Quello stupido, me la pagherà!
Meno male che la doccia avrebbe dovuto farmi dimenticare tutto.  Sbuffo, poi mi dirigo di nuovo in camera e prendo il cellulare: un nuovo messaggio.
<<  Mia, scusa ma oggi farò un pò tardi, mangia pure senza di me, non sò quando potrei tornare. >>
Baci mamma.
Infondo ero abituata al fatto che tornasse a casa tardi, specialmente per lavoro, in ospedale bisogna essere sempre disponibili..
- Bene, allora andrò a mangiare fuori.
Prendo il fon e mi asciugo i capelli, intanto accetto la videochiamata inviata da Ally.
- Whe Mia! Allora? Oggi l’hai rivisto?!
Subito al sodo andava.
- Si, ma non è stato affatto tutto rose e fiori.
Dico tristemente.
- Cosa? Perchè che è successo? Non dirmi che il tuo orgoglio ha di nuovo avuto la meglio!
- Ehm...più o meno.
- Accidenti Mia! Ma sei prorpio...
Si blocca di colpo.
- Che c’è?
-  Percaso hai invitato qualcuno?
- No perchè?
Mi fissa quasi sconvolta. Ma che ha?
- è come se ci fosse qualcuno dietro di te.
Cosa?! Mi volto di scatto, ma niente. Noto però che la finestra è spalancata, che significa?
- Mia? Tutto bene?!
Corro a chiudere la finestra, dopo aver dato un occhiata fuori.
- Si, si. Non era niente, forse ti sarai confusa.
- Mia...io ho visto qualcosa chiaro? E non sono ancora pazza...non del tutto almeno.
Dice sorridendo. Ci ritroviamo entrambe a ridere.
- Oggi Cam ha fatto il solito Don Giovanni.
Abbozza un sorriso.
- Bhè, c’era da aspettarselo.
- Lo sò, ma vorrei che almeno una volta lo facesse con me!
Povera Ally, era innamorata persa di quel deficiente.
- Ally, lui non ti merita, perchè non guardi avanti?
- Come stai facendo tu?
Divento rossa.
- E – ecco io...non ci sto provando con lui.
- No tranquilla! Chi lo penserebbe mai?!
Mi fa l’occhiolino.
- Va bene, ora devo andare. Ci sentiamo domani.
- Ok, un bacione, anche da parte di Paige e Jess!
- Salutamele.
Chiudo la conversazione e inizio a vestirmi. Scelgo un top blu , Jeans scuri e giubbotto in pelle nera. Poi metto Eye liner blu scuro e un pò di mascara, Sistemo i capelli e stop. Sono pronta, prendo la borsa, il portafolglio, le chiavi e il cellulare. Ok, posso andare.
 
                                                                             ***
- Ecco a lei.
Mi porge il panino appena ordinato, purtroppo non conoscendo ancora bene questo luogo sono rotornata nel bar del altra volta, spero solo che ritornino quei tipi dell’altra volta.
- Grazie.
Lo prendo in mano addentandone un pezzo.
- Mi scusi...posso farle una domanda?
- Certo.
Il signore si gira.
- Ecco...non sò se si ricorda di me, ero venuta Sabato.
- Ah, si...sei la ragazza che stavano infastiendo quei quattro ragazzi.
Essere riconosciuta così mi dava un certo fastidio.
- Ehm, si. Volevo chiederle, ha presenteil ragazzo che era seduto “vicino” a me?
Lo vedo riflettere un secondo.
- Derek Hale.
- Come scusi?
- Si chiamava Derek  Hale, un tipo moro dal carattere un pò solitario.
- Si, allora è lui!
Affermo convinata.
- Viene spesso qui, Come quei quattro.
Fa un cenno con la testa. Non posso crederci, ancora loro!
- Ehi dolcezza, sei venuta qui sperando di poterci riincontrare?
Mi si avvicina ridendo.
- Veramente starei aspettando una persona.
Dico sperandoche se ne vadano.
- Chi è? Una amica? Oppure un amico?
È troppo vicino, mi da fastidio.
- No sono affari tuoi.
Ribatto seccata.
- Andiamo, chi unque sia lascialo perdere, vieni con noi.
Cerca di toccarmi la guancia, ma veloce scanso la sua mano.
-  Non mi toccare.
Sibilo.
- Rei lasciala stare.
Dice Il barman sperando di convincerli, ma purtroppo ha la mia stessa sfortuna.
- Non intrometterti vecchio!
Poi torna a guardarmi.
- Vuoi fare la dura? Eh? Non ti conviene con me.
Prova ad avvicinarsi di nuovo,ma questa volta gli tiro un pugno in piena faccia. Questo non dovevo proprio farlo, mi uccideranno! Lo leggo nel suo sguardo.
- Non provarci nemmeno.
Di nuovo, quella voce, quegli occhi.
- Lei è con me.
Mi si avvicina lentamente, lanciando hai quattro occhiate poco rassicuranti.
- Ehm...perdonaci noi...non pensavamo che...
Sembrano spaventati a morte.
- Vi avevo detto...di non avvicinarvi a lei.
Che significa? Si gira verso di me indicandomi l’uscita. Faccio come dice uscendo dal locale, cosa vorrà fare? Non ci capisco più niente! Aspetto furoi dalla porta, finchè non mi raggiunge.
- Cos’è successo?
- Niente.
- Che significa niente?
- Significa che non è successo niente!
- Ma...
- Potresti smetterla di ribattere almeno per una volta?!
Mi ritrovo ad abbassare nuovamente  lo sguardo.
- Scusa, infondo mi hai salvato...ti ringrazio Derek.
Mi guarda.
- Come sai il mio nome?
- Ecco...il barman...me lo ha detto lui.
 Dico abbozzando un sorriso.
- Ti riaccompagno a casa.
- No, non ce ne bisogno tranquillo.
Mi fissa come se stesse guardando una matta, ineffetti visto ciò che era appena successo andare in giro da soli di notte era l’ultima cosa da fare, specialmente se si è nuovi del posto e si ha un senso dell’orientamento come il mio ( per ritrovare il locale ci avevo messo più di un ora! ).
- D’accordo, grazie di nuovo.
Salgo in macchina e per tutta la durata del viaggio stiamo in silenzio, nessuno dei due sapeva cosa dire, cosa piuttosto normale credo e, poi,  non sembrava essere un tipo di molte parole.
- Eccoci, quella è casa mia.
Dico indicandola.
- Lo sò.
Mi volto fissandolo perplessa, ma proprio quando sto per chiedergli come facesse a saperlo...
- Mia!
La voce di mamma mi costringe a rimandare la domanda facendomi uscire dalla macchina.
- Ma dov’eri? Mi hai fatto spaventare!
- Scusa è solo che...
Poi guarda il ragazzo in macchina, mi fa l’occhiolino e dice...
- Oh, non preoccuparti, è tutto a posto.
Poi rientra in casa, come al solito ha confuso tutto. Mi giro verso Derek.
- Grazie.
- L’hai già detto.
Dice sospirando.
- Lo sò, ma non potrò mai ringraziarti abbastanza.
Sorrido imbarazzata, poi rientro in casa. Non voglio subirmi il solito quiz di mamma che non si fa mai i cavoli suoi, perciò corro su in camera e con un <<  sono stanca >>  la convinco a lasciarmi in pace. Peccato che io lo sia davvero, ora voglio solamente dormire.
- Forse...ti avevo giudicato male. 

 
   
 
Note: Ok, vi dico che questa è la prima storia che faccio su Teen wolf, perciò vi prego, siate clementi  >_< 

 
 
  
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