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Autore: MakieyoMela    05/08/2012    4 recensioni
Si dice che le parole possano far male più dei pugni.
Questa cosa poteva affermarla quel ragazzo biondo in preda alle lacrime.
"Sei uno stupido infantile" Gli aveva detto il suo hyung, gli aveva detto la persona che lui ama.
Taemin amava Minho.
E lo stesso Taemin che piangeva quel giorno si era sentito dire quelle parole brutte, parole uscite dalla bocca che lui aveva sempre sognato di assaggiare.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Minho, Quasi tutti, Taemin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di iniziare a leggere, siete pregati di ascoltare questa canzone http://www.youtube.com/watch?v=dhZUsNJ-LQU
 

 



Si dice che le parole possano far male più dei pugni.
Questa cosa poteva affermarla quel ragazzo biondo in preda alle lacrime.
"Sei uno stupido infantile" Gli aveva detto il suo hyung, gli aveva detto la persona che lui ama.
Taemin amava Minho.
E lo stesso Taemin che piangeva quel giorno si era sentito dire quelle parole brutte, parole uscite dalla bocca che lui aveva sempre sognato di assaggiare.
 
Non guardò nessuno, corse sbattendo la porta principale dell'appartamento sotto lo sguardo sbalordito e sorpreso del resto del gruppo, tranne ché di Minho impegnato a far chissà cosa.
 
Kibum lo seguì veloce, Kibum l'aveva capito, Kibum si trovava nella stessa situazione.
-Taemin!- Lo richiamò, non appena intravide la sua figura ferma ad un albero.
 
-Lasciami stare, umma- Strepitò il biondo senza degnarlo di uno sguardo e riprese a correre fin quando un braccio esile di Key non lo afferrò tenendolo stretto.
 
-Taemin, ho capito- Cercò di tranquillizzarlo, di tenerlo al suo petto per farlo sentire meglio.
 
-Nessuno può capire- Lacrime e lacrime cadeva sul viso angelico di quel piccolo bambino un pò troppo cresciuto.
 
Kibum lo guardò triste -Io si, fidati-
 
Taemin guardò Key negli occhi ormai ludici anche dell'altro. Respiravano affannosamente entrambi e Kibum non poté non notare quegli occhi rossi del più piccolo.
 
Gli accarezzò i capelli e sorrise materno -Ti piace Minho-ah?- Disse senza troppi giri di parole.
 
Il più piccolo annuì, lasciandosi sfuggire in sussurro -Ne- Abbassò lo sguardo contemplando le sue adidas bianche.
 
-Non c'è nulla di cui vergognarsi, Tae- Kibum sapeva come ci si sentiva in quei momenti, e sapeva cosa pensava quel piccolo ragazzo che era tra le sue braccia.
 
-Minho dice che sono uno stupido infantile- Iniziò a singhiozzare mentre si accucciò nel piccolo petto di Key.
 
-E io cosa dovrei dire?- Cercò di sdrammatizzare -Jonghyun è fidanzato, addirittura!-
 
Tae si staccò di poco per guardarlo negli occhi, sorpreso -Ti piace Jonghyun- hyung?- Li vedeva gli occhi tristi del più grande, vedeva quel sorriso assente che si era creato sul suo volto quando aveva incontrato gli occhi del più piccolo.
 
Annuì -Mi è piaciuto dal primo istante in cui l'ho visto- Annunciò, e Tae annuì assente.
 
-Lui lo sa?- Si staccò completamente da lui. Sentiva che ora quello più che avesse bisogno fosse la sua umma, quella persona che si prendeva cura di tutti senza proferire parola del suo dolore.
 
-Ovviamente no- Abbassò lo sguardo -Chissà cosa potrebbe dire nel saperlo-
 
-Mi dispiace- Sussurrò, e col polso della mano aveva iniziato ad asciugarsi le lacrime che erano scese.
 
-Non dispiacerti, non dovevo innamorarmi di lui- Lo guardò -Torniamo a casa adesso- Lo prese sotto braccio senza aspettare che dicesse nulla e si avviarono verso il dormitorio.


 
 
-Si può sapere che ti ho fatto?!- Urlò il piccolo Taemin a qualche passo da Minho che era seduto sul suo letto con il solito libro tra le mani senza degnarlo di uno sguardo.
 
Alzò gli occhi al cielo e con un ultimo urlo di frustrazione nel quale disse -Basta, mi sono stufato di te- Corse di nuovo per strada senza badare a nulla.
 
Il dormitorio era vuoto, gli altri tre erano alla SM per progettare altri programmi e live.
Ma Taemin si rese conto di aver fatto una cazzata tremenda quando lo sgommare delle ruote arrivò al suo orecchio e non fece nemmeno in testo ad allontanarsi che sentì le ruote di quel furgone passargli sopra.
Una scarica di dolore raggiunse la sua spina dorsale e poi il buio, si lasciò cadere in quel sonno profondo che fece placare il suo dolore fisico.
Ma ricordava che l'ultimo suo pensiero fu "Choi Minho, ti odio"


 
 
Il cellulare samsung nella tasca di Jinki iniziò a vibrare mentre il loro manager stava parlando. Il più grande con un inchino si allontanò di poco e prese il cellulare per rispondere.
 
-Lei è il signor Lee Jinki?- Gli venne chiesto da una voce grossa e sconosciuta.
 
-Si sono io, chi è?- Confuso, si sentiva così. Chi era che poteva chiamarlo alle tre del pomeriggio?
 
-Sono del pronto soccorso dell'ospedale centrale di Seoul. Abbiamo trovato il suo numero su questo cellulare di Lee Taemin. Il ragazzo ha avuto un incidente grave e ora è in sala operatoria- Parlò tranquillamente quell'infermiere dalla'altra parte della cornetta.
 
Jinki non disse nulla, staccò il cellulare e corse dagli altri -Taemin ha avuto un incidente e la situazione è gravissima!-
 
Corse solamente, senza aspettare gli altri che lo seguirono senza pensarci. Chiamarono il primo taxi che passò da quelle parti e urlarono al guidatore di andare all'ospedale mentre le lacrime iniziarono a cadere sul viso pallido di Kibum.
 
Quest'ultimo prese il cellulare dalla tasca dei jeans rosa stretti e chiamò Minho -Taemin ha avuto in incidente!- Singhiozzò.
 
-Cosa?!- Quel che fino ad adesso era rimasto calmo sul letto con la musica alle orecchie senza nemmeno sentire la sgommata di ruote fuori casa, ora era alzato correndo verso la porta infilandosi velocemente le scarpe.
 
-La situazione è grave, perché è uscito di casa?- Key sapeva perché fosse uscito ancora di casa, ma voleva sentirselo dire per esserne certo.
 
-Abbiamo litigato e..- Minho correva per le scale del dormitorio arrivando in fretta alla sua macchina e uscendo dal cancello.
 
Kibum non lo lasciò nemmeno finire che gli urlò contro -Sei un deficiente! E' colpa tua se sta morendo, solo colpa tua! Non appena ti vedo finirai tu sotto ai ferri!- Urlò ancora, staccando in fretta la chiamata e scendere dal taxi subito dopo ritrovandosi davanti quel grande ospedale.


 
Tutto quel sangue che copriva il corpo del piccolo e la pelle rialzata in alcuni punti fece venire un fremito di paura a Kibum che era tra le braccia di Jong, singhiozzando come non mai.  Taemin aveva una mascherina che copriva gran parte del viso che gli concedeva di respirare.
 
Onew fissò quel ragazzo indifeso su quella barella d'ospedale mentre alcuni medici entravano e uscivano da quella stanza. Era fermo immobile all'angolo della camera, con gli occhi lucidi e le braccia conserte.
 
Appena Minho entrò nella stanza, tutti e tre lanciarono uno sguardo schifato che fece finta di non vedere e si catapultò di fianco al ragazzo in quel letto sporco.
 
-Taemin.. Per favore, Tae, apri gli occhi- Sospirò tra le lacrime che erano appena scese davanti a quella visione dell'angelo sporco di sangue.
 
Onew sospirò e prese per le braccia gli altri due, borbottando qualcosa e facendoli uscire da quella camera bianca e spoglia.
 
Minho continuava ad accarezzare il viso di Taemin, piangendogli addosso. "E' inutile piangere sul latte versato" penso tra se.  Ma non poteva vederlo così, gli faceva male.
 
-Minho, non piangere- Sussurrò balbettando con voce flebile l'angelo sporco di rosso. Gli occhi ben serrati e la bocca poco schiusa.
 
Il moro allargò gli occhi e urlò richiamando gli altri che corsero subito. Taemin li guardò uno ad uno e sorrise appena -Ragazzi..-
 
-Come ti senti?- Kibum levò da mezzo con un gesto il moro e gli si parò davanti sorridendo tra le lacrime.
 
-Malissimo, mi fa male tutto..- Sussurrò Taemin chiudendo gli occhi e sospirando appena.
 
-Ce la farai, devi farcela!- Lo incoraggiò Jong, passando un braccio sulle spalle di Kibum e avvicinandosi a Taemin, sorridendo dolcemente.
 
-I medici devono operarlo alla gamba tra poco- Borbottò Onew triste che era rimasto in silenzio fino a quel momento. Lui voleva tanto bene a Taemin, lo considerava suo fratello e vederlo mal ridotto e in fin di vita gli faceva male al petto.
 
Mancava poco a quell'intervento e Taemin guardò tutti che s'erano radunati intorno al suo letto -Posso rimanere solo con Minho cinque minuti?-
 
Kibum anche questa volta sapeva di cosa si trattasse e trascinò tutti fuori senza fare obiezioni. Minho lo guardava triste, stringendogli forte la mano.
 
-Sai perché ho reagito così male oggi? E anche le altre volte?- Ruppe il silenzio il biondo.
 
Minho accennò un No con la testa e lo fissò con occhi lucidi -Sono innamorato di te- Sorrise appena.
 
Il più grande lo guardò sorpreso e poi ansimò -Sono un idiota! Come ho fatto ad essere stupido per così tanto tempo? Io mi comportavo così perché sapevo che stavo iniziando a provare qualcosa per te- Disse tutto d'un fiato.
 
Il medico di turno venne a prendere Taemin interrompendo quel poco di aria romantica che s'era creata -Un attimo- Fermò il medico il moro.
 
Si avvicinò piano alle labbra un pò rosse del ragazzo e gli diede uno di quei baci che nessuno si sarebbe mai dimenticato -Devi farcela, fallo per me..- Si staccò dalle sue labbra e pianse vedendolo scomparire tra quelle porte.


 
 
Tre ore..
 
Quattro ore..
 
Cinque ore..

 
Nessuno si decideva ad uscire per dare quella buona notizia che tutti aspettavano. Kibum era ancora tra le braccia del moro e Minho era seduto su quella sedia blu di plastica e scomoda torturandosi le mani come non aveva mai fatto.
 
Onew guardava tra quelle fessure, quelle piccole finestre sulla porta dall'inizio dell'operazione. Lui doveva vederlo e sapere come stava. Doveva abbracciarlo e dirgli che gli voleva bene.
 
Tutti volevano tornare alla vita di sempre. Tutti volevano salire in Cinque su quel palco e fare gli errori e ridere e far impazzire quelle ragazzine.
 
Ma quando un dottore sulla quarantina d'anni uscì dalle porte proprio davanti a Onew, tutti poterono notare sulle scie di sangue sul camice blu.
 
-Mi dispiace..- Sussurrò davanti agli altri con quello sguardo finto di sofferenza. Kibum corse da Minho dandogli pugni sul petto del più piccolo.
 
-E' colpa tua- Urlava tra i singhiozzi -Solamente colpa tua, lurido bastardo!- Venne tirato indietro da Jong, notando lo sguardo spento e vuoto del ragazzo che veniva picchiato.
 
-Key, smettila, smettila!- Ripeté abbracciandolo.
 
-Taemin non vorrebbe questo- Quel passato, quel verbo al passato, fece tremare tutti tranne Minho che era intento a fissare il vuoto sotto i suoi piedi.
 
-Ha ragione Jinki, basta..- Jong strinse a se di più quel piccolo ragazzo che piangeva e non s'erano nemmeno accorti che il dottore se ne fosse andato senza nemmeno assistere alla scena.
 
Minho iniziò a cammina verso l'uscita, borbottando qualcosa del tipo -Choi Minho è morto, Choi Minho non esiste più. Choi Minho sta andando da Taemin-
 
 
 
Cinque anni dopo gli SHINee si erano sciolti del tutto e  Choi Minho era sparito per davvero. Erano passati anni e mesi dalla morte di quell'angelo bianco sporco di rosso.
 
C'era un venticello fresco quel tardo pomeriggio di Agosto, Kibum e Jong si tenevano per mano sorridendo tristi; dopo mesi della morte di Taemin avevano deciso di mettersi insieme e sostenersi a vicenda.
 
Al loro fianco c'erano altre due persone: Onew e sua moglie. Una francese bionda che non aveva neppure avuto l'occasione di conoscere quell'angelo sepolto ormai.
 
Ma tra di loro mancava quel Minho che non s'era fatto vedere più. Quel Minho innamorato di quell'angelo. Quel Minho che aveva detto addio a tutti cinque anni fa.
 
La tomba di Taemin era sempre ricca di fiori e quella foto di quel Taemin ventenne e sorridente faceva nostalgia a tutti. Tutto il gruppo voleva riavere quel sorriso tutte le mattine davanti proprio come gli anni prima.
 
Mentre Jinki posava quel mazzo di fuori gialli sulla tomba grigia e fredda del ragazzo, Kibum che si guardava attorno intento a trattenere le lacrime intravide una figura magra e pallida di un Minho depresso.
 
-Minho..- Sussurrò attirando l'attenzione di tutti che guardarono davanti a loro alla ricerca del ragazzo.
 
Ed eccolo, in tutto il suo splendore. Che attraversava l'erbaccia umidiccia con un mazzo di rose rosse tra le mani avvicinandosi a loro con un sorriso spento e vuoto.
 
-Minho..- Ripeté incredulo Kibum.
 
-Non sono più Minho, non più. Minho è morto cinque anni fa- Sussurrò guardando prima il cielo un pò rosso per il tramonto e poi la tomba, inginocchiandosi poco davanti da quest'ultima.
 
Tutti lo osservarono e Jong fece cenno di lasciarlo da solo almeno in quel momento. Minho accarezzò la tomba fredda e ci posò sopra il mazzo di rose fissando la foto del ventenne sorridente.
 
-Ciao Taemin- Incominciò a parlare -Sono cinque anni che non ci vediamo, da quando ho lasciato quel bacio sulle tue labbra sporche di sangue. Sono un lurido stronzo, non ti sono nemmeno venuto a trovare- Si fermò e sorrise appena -Mi manchi, ho passato questi anni a deprimermi tra i libri che avevo nella mia stanza. Ma.. Mi manchi- Abbassò lo sguardo iniziando a piangere -Non dovevamo litigare quel giorno, dovevo confessarti cosa provavo per te e tutto questo non sarebbe successo-
 
Estrasse dal mazzo di rose una piccola lama e la rigirò tra le mani -Mi manchi troppo.. Ma, tra poco ci vediamo e finiamo quello che abbiamo iniziato cinque anni fa, amore mio..-
 
Con un gesto secco si infilò la lama nel cuore e si lasciò cadere sul marmo freddo di quella tomba che racchiudeva il piccolo Taemin.
 
-Ti amo- Sussurrò prima di chiudere definitivamente gli occhi.



Questa fan fiction non mi appartiene, l'ho solo modificata e postata. 
Questa fan fiction è di divahinlove.

  
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