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Autore: AccioSwift13    05/08/2012    3 recensioni
Marlene è la migliore amica di Sirius, ma il ragazzo si accorge che le cose stanno mutando, ma...mutando in...cosa?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ecco che era in punizione...un'altra volta.
Marlene aveva più volte visitato lo studio della professoressa McGranitt in compagnia, ovviamente, di Sirius Black.
Quei due avevano un rapporto strano; un
giorno erano amici per la pelle, visto il loro carattere molto simile, mentre il giorno successivo uno dei due si svegliava dalla parte sbagliata del letto, metaforicamente parlando, e non facevano altro che litigare, e quel giorno era esattamente così che Marlene si era svegliata.
A differenza delle sue migliori amiche, Mary e Lily, lo studio non si trovava nell'elenco delle sue doti migliori, infatti più volte aveva chiesto alla rossa Evans di aiutarla nello svolgere i compiti.
Purtroppo, però, il pomeriggio precedente lo aveva passato in riva al Lago Nero, quindi nemmeno l'aiuto di Lily l'avrebbe potuta salvare dalla relazione di Pozioni che doveva svolgere per Lumacorno, sicché era stata sveglia per tutta la notte a buttare giù più di quattro righe su un foglio di pergamena che aveva accartocciato e gettato nell'angolo più remoto della Sala Comune più e più volte in preda al nervoso.
Come se non bastasse la mattina seguente si era ritrovata distesa sul divanetto rosso davanti al camino, con lo sguardo divertito di Black che la studiava, mentre un piccolo rigo di bavetta le attraversava il viso.
Scattò immediatamente a sedersi, facendo capitombolare i tomi che aveva usato a terra, attirando l'attenzione dei pochi presenti nella Stanza.
Maledicendosi per essersi addormentata raccolse ciò che era caduto e si soffermò sul sorriso idiota che aveva l'amico.
Ecco da dove, quella mattina, erano iniziati i numerosi litigi con cui la ragazza avrebbe concluso la sua giornata.

-Che c'è?! Non hai mai visto una ragazza dormire?! Oh, certo. Scusa. Le ragazze vengono nel tuo letto per fare altro.

Con quella frase si congedò per prepararsi all'inferno che l'aspettava.
Ok, forse aveva esagerato...togliendo il “forse”, ma che ci doveva fare?! Non era tempo per pentirsi.
La fortuna non era di certo dalla sua parte, visto che le scale, prima che lei potesse raggiungere i Sotterranei, iniziarono a fare di testa loro, impazzendo del tutto.
A mezza voce ululò un “Dannato Godric!”, affondando le mani nei suoi capelli biondi, capelli completamente spettinati dato che, per paura di arrivare in ritardo, non si era nemmeno presa la briga di pettinare.
Dopo diversi minuti il corso di Hogwarts ritornò alla normalità, permettendole di arrivare in ritardo, ma pur sempre arrivare, nell'aula di Pozioni.
La classe era già impegnata in un'esercitazione quando Lene, trafelata, fece irruzione, prendendosi una nota di demerito dal professore, già alterato per gli scherzi che i Malandrini avevano progettato.
Con la testa china e trascinando i piedi andò a sedersi al suo solito posto; ora ci mancava anche Lils che le faceva la predica e la mattinata si sarebbe chiusa in bellezza, ma ovviamente si sbagliava.
Uno degli scherzi progettati dal gruppo di Potter era ideato per lei, dato che Sirius aveva tenuto loro il broncio, cosa che poche volte capitava. Era strano come solo una ragazza poteva fargli provare quelle emozioni. Nessuna gli aveva mai tolto il sorriso solo con un insulto ed era riuscita persino a farlo sentire in colpa. Che diavolo gli prendeva?
Perfetto, ci volevano anche i vendicatori.
Quando Marlene poggiò la borsa a terra, non l'avesse mai fatto, mille blatte ne uscirono fuori, provocando le sue urla.

-Black! Sei un emerito idiota!

Si alzò con un rapido balzo, tra le urla delle studentesse lì vicino.

-McKinnon, qua l'idiota sei tu. Non capisci proprio niente!

Ovviamente il battibecco si prolungò sino a quando Lumacorno non decise di intervenire, prendendo i due in disparte, sotto gli occhi divertiti delle Serpi e di qualche Grifondoro a cui le sorti della propria casata non interessavano.

-Non so perché queste urla invadono questo luogo di studio, aggiungerei sano e meraviglioso apprendimento, e non voglio nemmeno saperlo. L'unica cosa che so è che farete una visita, e di certo non di cortesia, al vostro capo della Casata, che saprà darvi la punizione giusta.
Ora, fuori di qui e portate con voi le vostre urla eretiche.

Con queste parole piene di rabbia e di esagerazione la porta si chiuse dietro ai due ragazzi Grifoni, troppo orgogliosi per chiedersi scusa.
Perché ora Marlene non riusciva a guardarlo nemmeno negli occhi?
Da quando i loro comportamenti erano arrivati ad un punto tale che non riuscivano più a confidarsi?
Forse Sirius Black l'aveva capito il perché, e ne era spaventato, dato che non aveva mai provato nulla del genere, mentre Lene....be'...semplicemente ignorava cosa le girava in testa.
  
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