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Autore: Fairyceltica    05/08/2012    1 recensioni
Ciao a tutti! Questa mia fanfiction è basata sul film horror Jeepers Creepers! Amo questo film! Se vorreste recensire, mi piacerebbe leggere i vostri pareri! Buona lettura!
Genere: Drammatico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una tiepida mattina di primavera del 1823.
Le strade alberate erano ricoperte di petali bianchi e rosa, e l'aria profumava di fiori.
Mi alzai presto come sempre e, dopo una leggera colazione, uscii di casa.
Tutte le mattine passeggiavo lunghe le stradine lastricate che portavano in un bel parco.
Mi sedetti su una panchina e sospirai.
Quella sera avrei dovuto incontrare Jeremy Dickens, colui che mio padre voleva che sposassi.
Lo conoscevo di vista, e non lo amavo.
Continuai a seguire il filo dei miei pensieri, quando a un tratto sentii due vecchi signori parlare fra loro.
Stavano camminando lentamente verso l'uscita del parco e, benchè non stessero parlando ad alta voce, sentii quello che stavano dicendo.
- Ti dico che era ancora distrutta e nonostante ho continuato a ripeterle che doveva farsene una ragione, ha continuato a dire che la polizia riuscirà a trovare l'assassino di suo nipote... che cosa orribile...-
- Povera Signora Malcom, sono passati 23 anni da quando suo nipote John è scomparso...-

John Malcolm...
Avevo sentito parlare del suo caso.
Era sparito in una mattina di primavera, 23 anni fa... e nessuno lo rivide più.
La polizia lo aveva cercato per tutta Londra, ma non erano mai riusciti a trovarlo.
Quando tornai a casa vidi Rose che era davanti al giardino.
Quando mi vide, mi venne incontro, felice come non mai.
- William mi ha chiesto di sposarlo! Oh Rebecca, sono felicissima!-
- Ma è meraviglioso!-
esclamai - Quando celebrerete le nozze?-
- Fra tre mesi! Ascolta, ecco... vorresti essere la mia damigella d'onore?-

Quando me lo chiese, la malinconia che era nel mio cuore si dissolse.
- Ne sarei felicissima!- dissi.
Rose mi gettò le braccia al collo.


Verso tardo pomeriggio, mio padre tornò a casa dal lavoro e annunciò che Jeremy Dickens avrebbe dato una festa a casa sua.
Quella sera, indossai un abito color blu notte e un paio di guanti lunghi ed eleganti color grigio.
Mentre mi pettinavo, mi guardai allo specchio.
I miei capelli boccolosi ricadevano sulle spalle.
Il mio sguardo malinconico incontrò il suo riflesso.
Quando fui pronta, uscii di casa con i  miei genitori e, davanti a casa nostra, una carrozza ci stava aspettando.
Il tragitto durò un quarto d'ora e, quando arrivammo, entrammo nella casa di Jeremy Dickens.
Ci dirigemmo nel grande salone, dove erano stati messi dei grandi tavoli pieni di prelibatezze.
Dopo che esplorai un pò i dintorni, mi venne incontro Jeremy Dickens.
All'epoca aveva 28 anni.
- Signorina Brighton! E' un onore avervi qui!- disse, inchinandosi.
Non potei fare a meno di sorridere.
Ci sedemmo su due sedie d'ottone e chiaccherammo così a lungo che la gola mi bruciava.
Poi Jeremy mi prese per mano e mi portò fuori casa ad osservare le stelle.
Fu in quel momento che mi prese le mani e s'inginocchiò.
- Rebecca Brighton- disse, con voce piena di dolcezza - voi siete una persona a me tanto cara. Siete buona, dolce e gentile... la donna che vorrei accanto alla mia vita-
Prese dalla tasca una scatoletta blu... e quando l'aprì, un anello brillò alla luce della luna.
- Volete sposarmi?-
Non sapevo che dire.
Non lo conoscevo, eppure mi sembrava un bravo ragazzo.
E lo era.
Sarebbe stato un buon marito.
Ma non lo amavo.
- Voi siete una brava persona, signor Dickens- risposi, dispiaciuta - ma il cuore mi dice che questa non è la mia strada. Sono certa che la vostra futura moglie sarà felice di passare la vita accanto a voi, perchè siete un uomo dal cuore generoso e vi auguro tutta la felicità di questo mondo-
Quando Jeremy rispose, il suo tono era comprensivo, ma nei suoi occhi erano velati dalla malinconia.
- Oltre ad avere un buon cuore, siete anche sincera, signorina Brighton. Spero che realizziate i vostri sogni e che vi possano portare lontano.-
Mi baciò la mano e rientrò in casa.

 
Quando tornammo a casa, mio padre appese il cappotto e mi fulminò con lo sguardo.
- E' vero che hai rifiutato la proposta di matrimonio del signor Dickens?- ruggì.
- Sì è vero- dissi gelida.
Mia madre esplose.
- Hai voltato alle spalle alla tua più grande occasione di realizzare i tuoi sogni!-
- I miei sogni!? I vostri sogni, piuttosto!-
gridai, piena di collera.
- Mi vergogno di te! Hai disonorato la nostra famiglia! Hai disonorato tua madre! Hai disonorato tuo padre!- gridò mio padre.
Le sue parole mi trafissero come una lama.
Rimasi lì, pietrificata, incapace di parlare.
Come poteva dirmi una cosa simile?
- Come potete essere così egoisti?- strillai.
Come atto di ribellione, aprii la porta... e scappai.
Corsi...
Volevo allontanarmi da quella casa, ma soprattutto dai miei genitori.
Fu proprio quel gesto di ribellione che firmò la mia condanna a morte.
Fu quella la notte in cui il Creeper mi trovò.

  
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