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Autore: Nemesi_    05/08/2012    1 recensioni
Erano passati 167 giorni, 6 ore e 38 minuti dall'ultima volta che l'avevo visto.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Erano passati 167 giorni, 6 ore e 38 minuti dall'ultima volta che l'avevo visto.



 
Mi stava portando un mazzo di rose rosse. 
Le teneva strette vicino al petto e voleva darmele in mano.
Appena i miei occhi si posarono su quei fiori, li afferrai di colpo e li gettai a terra, senza pensarci due volte.
 
Dai suoi occhi scese una lacrima, mentre io rientravo in casa a passi veloci. Non aveva mai funzionato tra di noi, per me eravamo solo amici mentre lui aveva sempre sperato in qualcosa di più.
Faceva freddo quella notte, la neve era scese per due giorni di seguito e si era accumulata in giardino, dove ora giacevano anche le rose, così in contrasto con il manto candido di cui si era rivestita la terra.


 
"Signorina, va tutto bene?"
Mi svegliai di soprassalto, l'hostess che mi aveva indicato il posto su quell'aereo mi guardava preoccupata e come lei anche il resto dei passeggeri.
Mi portai una mano sulla fronte e mi accorsi di essere sudata e leggermente accaldata. 
"La accompagno in bagno!" Mi prese per il braccio e mi accompagnò a rinfrescarmi.
Quando chiusi la porta alle mie spalle diedi un'occhiata al mio riflesso nello specchio e constatai che sembravo davvero uno straccio.

 
Erano passati 167 giorni, 7 ore e 22 minuti dal nostro ultimo incontro, dall'ultima volta che avevo sentito la sua voce e che gli avevo parlato. Da allora avevo evitato ogni sua chiamata, avevo evitato i posti che frequentava e rifiutato ogni invito; non gli avevo neppure detto che mi sarei trasferita e da quel giorno non faccio altro che pensare a lui e a quella notte.
Mi resi conto di essermi innamorata di lui la sera del suo compleanno, mentre aspettavo una sua chiamata a cui ovviamente non avevo risposto, facendo sfumare anche l'ultima possibilità di parlargli.
 
Ora erano 167 giorni, 7 ore e 25 minuti che non lo vedevo e mi mancava sempre di più, ma dicono che la distanza aiuti a dimenticare e così eccomi qui a New York.
Ho accettato un lavoro come giornalista per un settimanale abbastanza famoso solo per scappare da quella città che mi ricordava tutto di lui.

 
Dopo un volo di 5 ore arrivai nella Grande Mela, ma non mi interessava nulla di ciò che vedevo, perchè io volevo solo lui.
Scrutai le persone che mi giravano attorno, mi soffermavo sul loro sguardo, sul loro comportamento e sul fatto che tutti assomigliassero così dannatamente a lui.

 
Erano passati 167 giorni, 10 ore e 7 minuti da quando avevo lasciato quelle rose morire sul mio giardino e io ero ancora ferma in mezzo all'aeroporto a cercarlo, anche se mi trovavo a centinaia di chilometri da lui. 
 
Un tocco delicato sulla spalla mi fece sussultare e mi voltai di scatto. Era incredibile, non poteva essere, avevo certamente le visioni.
 
"Lo sai benissimo che sei solo mia ed è per questo che sono qui adesso. Io sono qui per te."
 
Le nostre labbra si trovarono e iniziarono a danzare insieme a ritmo di valzer, mentre anche le nostre dita di intrecciavano.
Quando mi staccai da quell'abbraccio lo guardai negli occhi e gli sorrisi.

 
Erano passati 0 giorni, 0 ore e 7 secondi dal nostro primo vero bacio.
  
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