La Babbea e il
Ranocchio
Quattro
splendidi cavalieri, uno rosso, uno giallo, uno rosa e uno blu, con le
loro
spade e semplici movimenti oscillatori, facevano incantesimi lanciando
fuoco,
aria, terra e acqua. Tutti e quattro indossavano tutine dai colori
sgargianti,
così strette che ogni tanto dovevano fermarsi per sistemarle
e riprendere
fiato.
Un giorno uno di questi cavalieri, quello rosso, si imbatté
in uno stranissimo
posto oscuro, una caverna con una foschia grigia, ragnatele in ogni
angolo con
ragni che scendevano per ogni dove e infiltrazioni di acqua ghiacciata.
Curioso ,e stranamente non impaurito, entrò in quello strano
posto. Un lampo
accecante lo paralizzò e non riuscì
più a muoversi. Si ritrovò folgorato e da
quel momento non fu più se stesso. Una cattiveria gli
salì nel cuore, una
nuvola nera era sempre sulla sua testa e la sua bellissima tutina rossa
diventò
nera e vi si aggiunse un mantello di simil colore. Era diventato un
mago oscuro
e cattivo.
Si sentì attratto da un oggetto, anche se non sapeva ancora
cosa fosse. Quell’oggetto
brillava di luce fioca infondo alla caverna. Uno stranissimo scettro
viola. Il
manico intrecciato da un serpente con la lingua sibilante e gli occhi
scintillanti. Una luce risplendette al solo tocco delle sue mani. E il
bagliore
inondò l’intera caverna.
L’intero paese era minacciato da quell’oscuro mago,
che si divertiva a
trasformare la gente in pipistrelli e le loro case in cactus.
I cavalieri magici combatterono per molto tempo contro
quest’orribile mago, che
ingordo di cattiveria non smetteva mai di lanciare attacchi al paese.
Per molto tempo i tre cavalieri cercarono di sconfiggere il mago,
intrappolandolo in luoghi strani, cercando di farlo tornare del suo
aspetto
originario o facendolo cascare in strani trucchetti.
finalmente un bel giorno uno splendido incantesimo affiorò
alle loro menti.
Afferrarono tutti e tre assieme le bacchette e lo lanciarono:
Badadidunfete
e a più nessuno paura farai
se ranocchio diventerai
e per sempre resterai!!
E
così facendo lo trasformarono in un
grande ranocchio pieno di muco col mantello.
Rimase in quelle sembianze per molti anni. Finché un bel
giorno, una stupida
principessa, saltellò nelle vicinanze. Vedendo un ranocchio
strano, e
soprattutto con il mantello, le venne in mente di baciarlo. Alla fine
di quella
sotto specie di bacio un filo di bava rimase appeso dalle labbra della
principessa per qualche secondo prima di cadere. In un batter
d’occhio il
ranocchio si ritrasformò in quell’orribile
stregone, che ritrovato il suo
scettro … fulminò la principessa.
Note
Delle Autrici
Questa storia
l’ho
scritta io (nd Angel). Mi è venuta in mente la prima parte,
quella delle tutine,
dai Power Ranger. Invece l’ultima da un cartone sulle fate,
dove una fatina
trasforma un elfo e non sa più come farlo ritornare alla
forma iniziale. Ma è
stata riadattata per questa storia comica. La parte della bava, arriva
invece
dal film “Piccole donne” nel quale in una scena di
un bacio appassionato di due
innamorati,un filo di bava pende dalle loro labbra.
Spero che questa folle storia vi abbia strappato un sorriso.